E ora?
Beh, ora era arrivato il momento di presentarsi alle Provinciali. Pronti o no, dovevamo salire sul palco, e infatti ci stavamo scaldando in aula canto visto che le Provinciali si sarebbero svolte nel nostro auditorium quell'anno. Eravamo in ansia ovviamente, ma non potevamo farci scoraggiare dalla paura, non di nuovo.
Dopo pochi minuti entrarono in aula canto anche le Note Moleste, magnifiche nei loro vestiti cangianti con la gonna a palloncino.
«Che eleganza, ragazze!» esclamò il professor Schuester avvicinandosi a loro, mentre noi ci posizionavamo dietro di lui.
«Siamo solo venute ad augurarvi buona fortuna e che vinca il migliore» ci informò Shelby con un sorriso.
«E a dirvi anche che nel caso le vincitrici dovessimo essere noi, ho convinto la nostra coach a considerare di ammettervi nel nostro gruppo» ci disse Santana con un sorriso fiero.
Noi la guardammo spaesati.
Cosa?
«Sì, nel caso voi doveste perdere, noi Note Moleste vi invitiamo a esibirvi con noi alle Regionali» confermò Shelby annuendo.
Di nuovo, cosa?
Facevano sul serio?
Credevano davvero di batterci così facilmente, e anche che ci saremmo arresi accettando quindi la loro proposta?
Davvero, davvero scortese!
«È un'offerta carina!» si difese Santana con aria ovvia.
«No che non lo è» la corressi io scuotendo la testa.
«Grazie, ma ora ci stiamo concentrando sulla vittoria» disse il professor Schuester con tono freddo e serio, mettendo così fine alle proteste delle ragazze.
«E vinceremo, Shelby, ci potrei scommettere» disse Quinn appoggiando il professore «Abbiamo un asso nella manica: Puck» aggiunse con aria ovvia ma anche di sfida «È uno che ci sa fare in tutti i sensi, non crede, professoressa?» chiese poi a Shelby, evidentemente sarcastica e con un sorriso falso.
Aggrottammo tutti le sopracciglia, professor Schuester compreso, mentre Shelby sembrava più spaventata che altro.
Ma che cosa intendeva Quinn con la frase che aveva appena pronunciato?
E perché Shelby era sembrata così allarmata?
Dovevo scoprirlo, e l'unico modo per farlo era chiederlo a Quinn.
«Ho scoperto che Puck e Shelby sono stati a letto insieme» mi disse Quinn con aria furba, rispondendo alla mia domanda.
Io spalancai gli occhi.
Ma davvero?
A letto nel senso che... avevano... avevano fatto sesso?!
Insomma, sappiamo tutti che Puck non si tira indietro davanti a una bella donna con cui sembra avere la possibilità di avere un rapporto intimo, ma da Shelby non me lo sarei aspettato!
Mai!
«Già, è la stessa reazione che ho avuto io, ma poi ho anche realizzato che se qualcuno lo venisse a sapere avrei più possibilità di avere indietro Beth» mi disse Quinn guardandomi con un ghigno quasi malefico.
Io la guardai confusa.
«Cos'hai in mente?» le chiesi preoccupata.
Non mi piaceva per niente quell'espressione della mia amica, era evidente che avesse un piano, e non sembrava un piano buono, anzi.
«Pensavo di dirlo al preside Figgins» mi rispose lei con aria fiera «Così sarà costretto a licenziarla perché ha dormito con uno studente» mi spiegò poi.
Io la guardai con gli occhi spalancati.
Non poteva farlo!
«Non puoi farlo, Quinn!» le dissi infatti allarmata «Se la fai licenziare non avrà più soldi per mantenere Beth!» le feci notare.
«È quello che voglio, così risulterà essere una madre inadeguata e Beth verrà affidata di nuovo a me» mi disse Quinn con aria ovvia.
«Quinn, no! Abbiamo già parlato di questa cosa! Shelby è la madre di Beth, è la sua unica salvezza, se la portano via da lei vivrà una vita terribile» le dissi io decisa e con tono di rimprovero.
«È piccola, non se ne accorgerà neanche» mi fece notare Quinn con noncuranza.
Io la guardai scettica.
«I bambini piccoli si accorgono di molte cose, e un cambio di casa e di madre sarebbero evidenti e anche sconvolgenti per Beth» la corressi io.
«Da quando sei così esperta in materia di bambini?» mi chiese Quinn confusa.
Io sospirai.
Stava cercando di sviare la conversazione, ma non mi sarei fatta distrarre.
«Non puoi dirlo a Figgins, Quinn. Non immischiarti in cose più grandi di te, cose che non conosci. Non sai nulla della vita degli adulti, non sai nulla delle leggi e di quali criteri usino i servizi sociali, ti metterai solo nei casini» dissi infatti rimproverandola.
Ma ero anche preoccupata per lei. Era maggiorenne, quindi se fosse successo qualcosa di sbagliato sarebbe potuta finire in prigione, e così non avrebbe avuto più possibilità di vedere Beth.
Quinn alzò gli occhi al cielo scocciata.
«Non voglio una ramanzina, Roxie. Sono decisa, lo farò e basta» mi disse poi convinta.
Io sospirai.
Era davvero cocciuta!
«Pensa a Puck» le dissi «Gli vuoi bene vero?» le chiesi quando mi guardò con le sopracciglia aggrottate.
Quinn annuì.
«Allora se gli vuoi bene non devi dire nulla a Figgins. Informandolo delle sue notti con la signorina Corcoran metterai nei casini anche lui. Lo sospenderanno, o peggio» le spiegai vedendola ancora confusa.
Quinn mi guardò quasi incredula, come se le avessi detto una cosa nuova, e mi resi conto che non aveva pensato a quel particolare. Poi però nei suoi occhi tornò la convinzione di volere indietro Beth, e si allontanò senza più dire nulla, decisa ma anche evidentemente confusa.
Dopo qualche attimo mi sentii stringere da qualcuno per la vita, e poi la persona alle mie spalle mi sussurrò nell'orecchio un «Sei pronta alla nostra prima competizione insieme?» con voce eccitata.
Voltandomi incontrai i luminosissimi occhi del mio migliore amico, che mi stava guardando con un sorriso a trentadue denti.
«Certo che sono pronta! Non vedo l'ora!» esclamai io, facendo un sorriso e un piccolo saltello eccitata.
Blaine si avvicinò ancora un po' per appoggiare la sua fronte alla mia, dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia.
Davvero non vedevo l'ora di salire sul palco con il mio migliore amico, e non vedevo l'ora di mostrare a tutti che anche con quella formazione un po' insolita e dimezzata dei nostri talenti potevamo vincere!
Dopo qualche secondo a noi si avvicinò Kurt, su cui il mio migliore amico puntò gli occhi voltando il viso per guardarlo, ma senza staccare la mia testa dalla sua.
«Sono così felice di essere finalmente in squadra con le due persone più importanti della mia vita in questo momento» disse Blaine allungando una mano per stringere quella del suo ragazzo.
«Anche noi siamo felici di essere qui con te» gli disse Kurt annuendo e lanciandomi un'occhiata.
Io gli feci un sorriso.
«Sì, sono davvero felice di essere qui con voi» confermai.
Kurt mi guardò incredulo, perché avevo incluso anche lui nella mia felicità, cosa che probabilmente non si aspettava.
«Forza, ragazzi, è ora di assistere alle esibizioni dei nostri sfidanti!» ci disse in quel momento il professor Schuester, sciogliendo il magico equilibrio che si era creato tra me, Blaine e Kurt.
Eh sì, ancora una volta noi Nuove Direzioni ci saremmo esibite per ultime, come quasi sempre.
Lanciai un'occhiata a Blaine e Kurt, che si stavano guardando negli occhi con tanto amore, così decisi che era ora di lasciarli. Allora mi staccai da Blaine, e dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia, uscii dall'aula canto prendendo poi posto sulle poltroncine accanto a Mike. Dopo pochi minuti che eravamo seduti in platea ad aspettare l'inizio della competizione ci raggiunsero anche Blaine e Kurt. Puntando gli occhi sul mio migliore amico mi accorsi che sembrava più raggiante di prima se possibile.
«Cos'è successo quando me ne sono andata?» gli chiesi con aria ammiccante quando prese posto alla mia destra.
«Solo un veloce bacio» mi rispose Blaine alzando le spalle con noncuranza.
Io lo guardai scettica e divertita.
«Dal rossore delle tue labbra non sembra che sia stato solo un veloce bacio» gli feci notare poi con un sorrisetto malizioso.
Blaine spalancò gli occhi e poi si portò una mano alla bocca, palpandosi le labbra allarmato.
Erano davvero davvero rosse!
Ed era quel rossore che solo un bacio passionale può conferire.
Stavo per dire altro, ma poi la competizione iniziò con l'esibizione dei Dolci Diesis, che cantarono "Buenos Aires" dal film Evita. La solista era davvero brava, e non so per quale motivo mi ricordasse molto Rachel. Forse perché aveva una grande presenza scenica e una voce pazzesca, o forse perché stava cantando tutta la canzone da sola mentre gli altri le facevano i cori e ballavano intorno a lei.
"Basta essere cattiva, Roxie! Ti ricorda Rachel perché è brava!" mi rimproverai, tornando poi a concentrarmi sulla competizione.
Subito dopo toccò alle Note Moleste, che si esibirono con un mashup tra "I Will Survive" di Gloria Gaynor e "Survivor" di Beyoncè.
«Le battiamo» sussurrò Finn a Blaine appena le ragazze iniziarono a cantare.
«Sicuramente» confermò Blaine battendogli il pugno e sporgendosi in avanti verso Finn.
Ma forse i due ragazzi non avevano considerato il mashup, e infatti appena le ragazze partirono con "Survivor" fecero entrambi un'espressione sorpresa.
«Non così in fretta» sussurrai io, sporgendomi in avanti a mia volta per avvicinarmi ai volti dei miei compagni.
Erano state davvero geniali a mettere insieme quelle due canzoni, e le voci di Santana e Mercedes insieme erano davvero una forza.
«Non le batteremo mai» si lamentò Tina pochi minuti prima di salire sul palco.
«Tina, cosa abbiamo detto?! Niente lamentele e niente disperazione! Dobbiamo essere positivi!» la rimproverai io.
«Stai guardando la negatività in persona, non aspettarti grande entusiasmo» mi fece notare Mike guardando con rimprovero la sua ragazza.
Io feci una risatina divertita, dando poi ragione a Mike.
«Possiamo parlare?» mi chiese in quel momento Finn, avvicinandosi a me seguito da Blaine.
Io li guardai confusa, poi annuii e mi feci trascinare in disparte dai due ragazzi.
«Mi sono già scusato con Blaine, ma non con te, Roxie» iniziò a dire Finn mettendosi di fronte a me e Blaine «Volevo chiederti scusa per averti attaccata e per averti fatto credere di non essere un vero leader. Avevi ragione, non sono stato il massimo ultimamente, e mi sono comportato male con tutti, ma specialmente con voi due» disse ancora scusandosi.
Io lo guardai con gratitudine e anche un po' sorpresa. Credevo che fosse troppo orgoglioso per scusarsi anche con me, d'altronde l'avevo criticato, e non poco, non mi sarei mai aspettata delle scuse da parte sua. Però è vero che Finn ha sempre avuto un grande cuore, quindi forse ci avrei dovuto pensare.
«Anche io ti devo delle scuse, Finn. Ti ho attaccato anche io, e anche se forse avevo ragione, sono stata un po' scortese» ammisi a mia volta, guardandolo dispiaciuta.
Lui mi fece un mezzo sorriso e gliene feci uno anche io.
«La verità è che senza il tuo aiuto, e se non mi avessi attaccato facendomi notare di essere in torto e così incitandomi a migliorare, oggi non saremmo qui. E se non avessi incoraggiato i ragazzi con le tue parole non saremmo mai stati pronti per salire su questo palco. Quindi, grazie, Roxie» disse ancora Finn annuendo.
Il mio sorriso diventò ancora più grande.
«Senza nessuno di noi tre ora saremmo pronti per salire su questo palco» lo corressi poi, lanciando un'occhiata a Blaine, che mi fece un mezzo sorriso.
Poi Finn ci mostrò il pugno.
«Andiamo lassù e vinciamo» disse convinto.
«Andiamo lassù e vinciamo» ripeté Blaine battendo il pugno a Finn.
Lo feci anche io, e poi salimmo sul palco con gli altri per la nostra esibizione. Cantammo "ABC" dei Jackson 5, poi cantammo "Control" di Janet Jackson e "Man In The Mirror" di Michael Jackson.
Fummo STRE-PI-TO-SI!
Davvero davvero pazzeschi!
Dimostrammo a tutti di avere talento, che la passione a volte è tutto, e che non ci serviva Rachel per far impazzire il pubblico in una competizione.
Quando tornammo in auditorium eravamo più felici che mai.
«Siamo stati magnifici!» esclamò Sam correndomi incontro, e abbracciandomi mi sollevò da terra entusiasta.
«Grande lavoro di squadra, ragazzi!» esclamò Blaine avvicinandosi e battendo il cinque a Sam, lasciandomi poi un bacio rumoroso sulla tempia.
In quel momento vidi Puck alle spalle di Sam, così lasciai il ragazzo biondo con Blaine per raggiungere Puck. Dovevo parlargli.
Senza dire nulla lo presi per un braccio e lo portai in disparte, poi mi guardai intorno per assicurarmi che nessuno ci potesse sentire.
«Fammi capire, ora stai con un'insegnante?» gli chiesi, ripetendo quasi esattamente le parole che mi aveva rivolto lui un anno prima, quando aveva scoperto che stavo con Nick.
Puck mi guardò confuso e poi spaventato.
«Chi te l'ha detto? Quinn?» mi chiese scaldandosi.
«Non importa come lo so» dissi in fretta «L'importante è che tu capisca che stai sbagliando» aggiunsi con rimprovero.
Non ero sicura di essere riuscita a fermare Quinn, quindi volevo mettere in guardia Puck, perché tenevo a lui e non volevo che si mettesse nei guai.
«Non preoccuparti, siamo stati a letto insieme una volta sola, e non credo che ce ne sarà una seconda» mi assicurò lui tristemente.
«Meglio così» dissi io «Almeno non ti metterai nei guai» aggiunsi.
Puck mi guardò aggrottando le sopracciglia.
«Sono maggiorenne, non è illegale la cosa» mi disse con aria ovvia.
«Sì, ma ti rendi conto che se qualcuno dovesse venire a scoprirlo e avesse cattive intenzioni potrebbe metterti nei casini?» gli chiesi cercando di farlo ragionare.
«Stai parlando ancora di Quinn vero?» mi chiese lui sospettoso.
Io sospirai.
«Non importa di chi sto parlando, importa che tu capisca che quello che stai facendo è sbagliato e potrebbe metterti in guai davvero seri se dovesse arrivare alle orecchie del preside Figgins, come potrebbe essere problematico per Shelby, e di conseguenza per Beth» dissi rimproverandolo.
Ma Puck ignorò questa mia ultima frase, e continuò a pensare a chi sarebbe potuto andare da Figgins a spifferare le sue scappatelle con Shelby.
«Stai parlando di Quinn, perché solo lei può sapere di noi due» disse infatti con rabbia.
«Non credo che lo sappia solo Quinn, era abbastanza evidente quando hai cantato "Hot For Teacher" che non fosse solo perché ti piacciono i Van Halen, ma perché intendevi tutto quello che la canzone dice» lo corressi io, cercando di scagionare la mia migliore amica e di fargli capire che in qualsiasi caso, tutti avevamo quel dubbio.
Qualche settimana prima infatti, aveva cantato "Hot For Teacher" dei Van Halen mentre Finn suonava la batteria e Mike e Blaine ballavano alle sue spalle. Era stato difficile concentrarsi sulla canzone, perché era impossibile non guardare Mike e Blaine, che, lo devo dire, insieme erano pazzeschi!
Ballavano da Dio, ed erano i due ragazzi più belli nel Glee Club al momento, punto in più per concentrarsi su di loro e non su Puck. Però mi ero accorta che la canzone diceva cose non adatte a un adolescente, e anche che, nonostante la risposta di Puck, che aveva detto di aver cantato quella canzone solo perché gli piacevano i Van Halen, sembrava indirizzata a qualcuno, qualcuno che non era nel Glee Club.
Puck mi guardò colpevole, poi sospirò, prima di cambiare la sua espressione in scettica e confusa.
«Perché mi stai dicendo tutto questo?» mi chiese infatti facendo una risatina sarcastica «A chi importa se mi succede qualcosa?» chiese ancora abbassando lo sguardo.
Io sospirai, guardandolo con apprensione.
«A me, perché sei mio amico, Noah, e a tutti i ragazzi del Glee Club, perché senza di te le Nuove Direzioni non sarebbero le stesse» gli risposi poi sincera.
Era vero tutto quello che avevo detto, ed ero sicura che anche gli altri ragazzi del Glee Club tenessero a Puck come facevo io.
Lui mi guardò incredulo, non so se per quello che gli avevo appena detto o perché lo avevo chiamato con il suo nome di battesimo.
«Non mi dimentico che hai cercato di farmi ragionare sulla mia relazione con Nick appena hai scoperto che stavamo insieme. Mi hai messo in guardia contro il nemico, che poi non si è rivelato tale, ma tu hai comunque cercato di proteggermi. Ora sto cercando di fare la stessa cosa con te, perché non voglio vederti soffrire e non voglio vederti nei guai» gli dissi io, capendo che non aveva intenzione di parlare «Ripeto, sei mio amico» aggiunsi annuendo.
Il viso di Puck si illuminò in un sorriso di gratitudine.
«Ah, quindi è così che chiami i ragazzi che ti porti a letto, amici?!» mi chiese prendendomi in giro.
«No, sei l'unico, a parte Nick forse, e Blaine» risposi io, imitando le parole che mi aveva detto un anno prima.
Lui scoppiò a ridere, e lo feci anche io. Quando smettemmo puntai di nuovo gli occhi su di lui con aria di rimprovero.
«Mi prometti che lascerai perdere Shelby?» gli chiesi guardandolo seria «Noah, prometti» dissi ancora vedendolo titubante.
«Solo se tu mi prometti di chiamarmi per sempre Noah» mi disse divertito «Suona bene detto da te» spiegò con un sorriso.
Sorrisi anche io.
«Non credo che lo farò» dissi arricciando il naso «Preferisco chiamarti con il tuo nome quando ce ne è davvero bisogno e quando voglio che tu faccia qualcosa di importante» aggiunsi con aria maliziosa.
Lui scoppiò a ridere di nuovo, poi mi promise che avrebbe lasciato perdere Shelby per il suo bene e quello di Beth.
«Così mi piaci... Noah» gli dissi io fiera, e accentuando l'ultima parola.
Puck sorrise, poi mi strinse in un abbraccio e dopo un attimo mi trascinò di nuovo sul palco perché era arrivato il momento di annunciare il vincitore.
Vincemmo noi Nuove Direzioni, e fu una gioia immensa. Come ho già detto, avevamo dimostrato a tutti che avevamo passione, e che potevamo vincere anche con una formazione ridotta, ma non per questo meno forte.
«Ragazze, abbiamo vinto!» esclamò Tina entusiasta, mentre scendevamo dal palco, prendendo per mano me e Quinn.
«Posso dire "ve l'avevo detto di non essere così negative"?» chiesi ironica ma anche tirandomela un po'.
Quinn e Tina scoppiarono a ridere.
«Senza di te non ce l'avremmo fatta» mi disse poi Quinn guardandomi con gratitudine.
«Senza nessuna di noi non ce l'avrebbero fatta» la corresse Tina con aria fiera.
Io e Quinn scoppiammo a ridere dandole ragione, e forse anche i ragazzi un po' ne avevano: senza la componente femminile sarebbe stato difficile vincere, e non perché noi ragazze attiriamo l'attenzione quando ci muoviamo e sballonzoliamo come avevano detto loro, ma perché senza di noi i ragazzi non avrebbero mai trovato la forza di salire su quel palco e conquistarlo.
A proposito di ragazze però, la delusione delle Note Moleste era ovviamente immensa. Santana, Mercedes e Brittany avevano lasciato le Nuove Direzioni con l'intento di farsi notare finalmente e vincere una competizione, e vedere trionfare noi le aveva davvero distrutte.
Lo ammetto però, dispiaceva anche a noi. Erano nostre amiche, e andare alle Regionali senza di loro non sarebbe stato lo stesso.
«Mi dispiace per le ragazze» disse infatti Quinn, mentre ci toglievamo i vestiti di scena.
«Sono state brave» le diede man forte Tina.
«Sono state pazzesche vorrai dire!» la corressi io «Non ho mai visto Mercedes con così tanta energia come oggi» aggiunsi quasi incredula.
«Quinn, va tutto bene?» chiese in quel momento Tina.
In effetti la mia amica bionda aveva un'espressione indecifrabile, era confusa, pensierosa e anche triste.
A cosa stava pensando?
«Credete che accetterebbero di tornare nelle Nuove Direzioni?» ci chiese titubante.
«Vuoi chiedergli di tornare?» le chiesi io in risposta, leggermente confusa.
Nessun fraintendimento, anche io volevo che tornassero con noi, ma non credevo che avrebbero accettato, perché erano tutte e tre abbastanza orgogliose e non avrebbero mai ammesso di aver sbagliato tornando poi sui loro passi.
«Noi siamo al nostro ultimo anno, e so che voi sarete ancora qui l'anno prossimo, ma non vorreste passare gli ultimi momenti che ci restano tutti insieme?» chiese Quinn a me e Tina con aria ovvia.
Io e Tina ci guardammo e poi le demmo ragione.
Certo che volevamo passare tutti gli ultimi giorni che avevamo a disposizione insieme!
«Senza di loro le Nuove Direzioni non sono le stesse, abbiamo bisogno delle loro voci, della loro energia e del loro talento» disse ancora Quinn «E poi, essendo l'ultimo anno non voglio sprecarlo a essere in due Glee Club diversi. Sono mie amiche, le voglio vedere tutti i giorni, cantare con loro e vincere con loro» aggiunse decisa.
Io e Tina annuimmo. Quinn aveva ragione, dovevamo trovare il modo di far tornare le nostre amiche.
«Credi di riuscire a convincerle?» chiese Tina a Quinn un po' titubante.
«Ho un piano» rispose lei con aria furba.
Devo dire che il suo piano funzionò, perché il giorno dopo eravamo tutti insieme in auditorium a festeggiare la vittoria, quando arrivarono Santana, Mercedes, Brittany e Sugar. Noi le guardammo per un attimo da lontano, poi senza esitazione corremmo a prenderle e le portammo con noi sul palco, dove iniziammo a cantare tutti insieme "We Are Young" dei the Fun.
Ora sì che le Nuove Direzioni erano al completo!
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«Dove credi di andare, signorina?» mi chiese mia madre quella sera con tono di rimprovero.
Stavo uscendo dalla porta di casa per andare a casa di Nick, ma ero stata bloccata da quelle parole di mia madre.
«Da Nick» le risposi io con aria ovvia.
Lei alzò un sopracciglio.
«E siete soli?» mi chiese poi.
«No, c'è anche tutta la sua famiglia, compresi zii e cugini di secondo grado!» le risposi io sarcastica «Certo che siamo da soli, mamma! Altrimenti non andrei a casa sua!» aggiunsi con aria ovvia.
Lei mi guardò male.
«Vedi di cambiare tono! Sono tua madre, ho diritto di farti tutte queste domande e di sapere dove vai» mi disse puntandomi il dito contro.
Io sbuffai.
«Posso andare ora?» le chiesi scocciata.
«Stai attenta a non tornare con una sorpresina nella pancia» mi ammonì mia madre.
«Mamma!» esclamai io sconvolta.
Ma cosa credeva, che io e Nick facessimo solo sesso?!
Insomma, ne facevamo parecchio, ma usavamo le dovute precauzioni, e ogni tanto avevamo anche delle conversazioni.
«Meglio prevenire che curare» ripeté mia madre sparendo poi in cucina.
Così io aprii la porta ancora sconvolta da quella sua ultima affermazione e mi incamminai verso casa di Nick.
«Film?» mi propose lui appena entrammo in camera sua.
Io acconsentii (l'ho detto che non facevamo solo sesso), però la scelta fu molto difficile.
«The Truman Show!» propose Nick eccitato.
«Sei pazzo! Odio quel film, e lo sai!» gli dissi io guardandolo male «The Notebook» proposi poi io con aria sognante.
Che bel film!
«Mai!» mi spense subito Nick.
Io feci una faccia offesa.
«Ah già, non sei Blaine» dissi poi sbuffando.
Il mio migliore amico avrebbe accettato all'istante di vedere quel film.
È sempre stato un inguaribile romantico!
«Mission Impossible» propose Nick.
Io lo fulminai con lo sguardo e lui mise immediatamente via il DVD.
«No! Non voglio vedere film romantici!» mi ammonì appena mi vide allungare il braccio verso Tristano e Isotta (sì, quello con James Franco).
Io lo guardai male, poi puntai gli occhi sul film perfetto per noi.
«Ho trovato cosa guardare!»
annunciai allora con aria maliziosa «Visto che tu vuoi azione, e io romanticismo... Mr. e Mrs. Smith!» esclamai, mostrando a Nick il DVD del film con Brad Pitt e Angelina Jolie.
Finalmente Nick acconsentì, e così ci sdraiammo sul letto, da dove riuscimmo a guardare quasi tutto il film (ho detto quasi). Infatti verso la fine mi spostai dal suo fianco per mettermi sulle sue gambe, dove Nick iniziò a baciarmi e iniziò ad accarezzarmi la pelle sotto la maglietta.
«Quindi... visto che abbiamo vinto entrambi alle Provinciali... saremo ancora rivali alle Regionali» gli dissi tra un bacio e l'altro.
«Già» mi rispose Nick.
Ma non sembrava entusiasta quanto me della cosa.
Insomma, non è che fossi felice di sfidare il mio ragazzo, però l'essere rivali era una delle cose belle della nostra relazione.
«Sebastian mi ha detto che avete fatto Michael» mi disse Nick risvegliandomi dai miei pensieri.
«Sì... ma... cosa ci faceva lì Sebastian?» gli chiesi aggrottando le sopracciglia.
Perché era venuto a vedere le nostre Provinciali?
«Ha detto che voleva conoscere meglio il nemico vedendolo esibirsi» mi rispose Nick «Ma in realtà credo che fosse lì per Blaine» aggiunse con aria complice.
Io lo guardai sospirando.
Era ovviamente lì per Blaine!
Quanto lo odiavo!
«Mi dispiace perché ti amo, ma non vedo l'ora di battervi alle Regionali per vedere finalmente quel sorrisetto arrogante di Sebastian spegnersi per la delusione» dissi infatti con rabbia.
«Beh, forse c'è una soluzione a tutto questo» iniziò a dire Nick mestamente.
Io lo guardai aggrottando le sopracciglia.
«A cosa scusa?» gli chiesi confusa.
«Potrebbe esserci il modo di vincere entrambi facendo comunque perdere Sebastian» mi rispose Nick.
Io ero ancora più confusa di prima.
Come potevamo vincere entrambi essendo in due Glee Club diversi?
E poi, era inevitabile che se vinceva Nick avrebbe vinto anche Sebastian, erano entrambi negli Usignoli.
«Nick, non ci arrivo mi dispiace, potresti essere un po' più chiaro?» gli chiesi allora.
«Sono stanco di essere tuo rivale, sono stanco di doverti sempre sfidare e non poter esultare con te quando vinci perché il mio Glee Club ha perso di conseguenza» ammise lui in risposta «Stavo pensando, che visto che Blaine ha cambiato scuola, perché non posso farlo anche io?» mi chiese poi alzando le spalle con innocenza.
Io lo guardai con occhi e bocca spalancati.
Voleva cambiare scuola?
Per me?
Romantico, ma... no.
Insomma, mi sarebbe piaciuto tantissimo averlo con me al McKinley, però gli Usignoli erano la sua famiglia, non poteva abbandonarli.
«Erano anche la famiglia di Blaine, eppure lui ha deciso di abbandonarli per amore» si difese Nick quando glielo dissi «E siamo ancora amici, quindi...» aggiunse alzando di nuovo le spalle.
«Nick, non credo che sia il caso di lasciare la Dalton, insomma...» iniziai a dire, ma venni interrotta bruscamente dal mio ragazzo.
«Non vuoi che mi trasferisca al McKinley con te?!» mi chiese indignato «Lo faccio per vederti tutti i giorni ed essere finalmente una coppia normale» aggiunse offeso.
Io sospirai.
«No, Nick, mi piacerebbe tanto averti con me a scuola, però, ho paura per la nostra relazione. Siamo belli così Nick, siamo belli perché non siamo ordinari, siamo belli perché siamo acerrimi nemici sul palco e ci amiamo alla follia fuori» gli spiegai io «Lo sai che vedersi tutti i giorni e passare 24h su 24 insieme è deleterio per le relazioni» aggiunsi con aria ovvia.
E lo credevo davvero. Non volevo rovinare la nostra relazione per una stupida idea di non voler più essere rivali nelle competizioni.
«Mi sembra che Kurt e Blaine ce la stiano facendo» ribatté Nick «E che anche quando erano alla Dalton andava tutto bene» aggiunse con aria ovvia.
«Fidati, non è così. Hanno avuto più di una discussione da quando Blaine è venuto al McKinley» lo corressi io «E alla Dalton hanno convissuto come coppia solo per due settimane, e sappiamo benissimo che le prime due settimane di relazione sono solo complimenti, e...» continuai poi.
«...complimenti e complimenti» concluse Nick facendo una risatina.
Poi abbassò gli occhi sulle sue gambe un po' deluso.
«Nick, ascoltami» gli dissi allora, prendendogli il viso tra le mani e costringendolo a guardarmi «Ti amo così come sei e lì dove sei. Amo essere tua rivale sul palco e poi amarti alla follia dietro le quinte. Non cambierei nulla di noi. Nulla» aggiunsi per confortarlo.
A quel punto vidi gli occhi di Nick illuminarsi, e poi mi fece un sorriso.
«Anche io ti amo così» mi disse poi «E credo che Jeff non mi perdonerebbe mai se lo lasciassi nelle grinfie di Sebastian da solo» aggiunse divertito.
Io scoppiai a ridere.
«E poi, avete già perso Blaine, non privare gli Usignoli di un altro dei loro più grandi talenti» dissi io sempre ridendo.
Scoppiò a ridere anche Nick, poi iniziò a baciarmi con passione e in un attimo aveva ribaltato le posizioni mettendosi sopra di me.
Sì, facemmo tutto con le dovute precauzioni.
Spazio autrice 😊:
Eccomi ancora! Wow! Se state leggendo questo e siete arrivati fino a qui mi volete davvero bene e mi rendete fiera, perché vuol dire che ho scritto una bella storia ❤
Grazie mille per le stelline e i commenti! Non fermatevi, la storia è ancora lunga 😏❤
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