PROBLEMS

Lo so che volete sapere anche gli altri ruoli di West Side Story, chi ho interpretato io alla fine e come è andata la messa in scena.

Ve lo dico subito!

Come ho già accennato Blaine venne scelto come Tony, e Kurt non se la prese, anzi, si mostrò felice per il suo ragazzo e accettò volentieri il ruolo dell'agente Krupke. Il ruolo di Maria andò a Rachel, che dopo un callback contro Mercedes trionfò, lasciando Mercedes molto molto delusa. Santana ottenne il ruolo di Anita, perfetta per lei, e Puck quello di Bernardo, anche in questo caso molto azzeccato. Io mi accontentai di fare una delle ragazze degli Sharks insieme a Tina, che non mi andò poi tanto male, perché il mio costume di scena era un bellissimo vestito rosso spagnoleggiante abbinato alla rosa che avevo tra i capelli. Quinn invece venne presa per fare una delle ragazze dei Jets essendo bionda e quindi impersonando la ragazza tipo americana, così come Brittany.

Se conoscete West Side Story sapete che manca un ruolo principale che non ho ancora nominato: esatto, Riff. Lo interpretò Mike.

Sì, Mike Chang, che si era esercitato molto nel canto e aveva fatto un'audizione magnifica cantando "Cool" proprio da West Side Story, coinvolgendo anche i giocatori di football con gioia da parte della coach Beiste.

E ora vi starete chiedendo "Ma se non ha avuto paura Mike di presentarsi ai provini, perché ne hai avuta tu?".

Ma non credete che la decisione di Mike sia stata presa facilmente e con leggerezza, anzi. E devo dire che anche in questo ho un certo merito.

«Roxie, posso farti una domanda?» mi chiese Mike il giorno prima della sua audizione, affiancandomisi in corridoio.

«Certo!» risposi io annuendo.

«Cosa ne pensano i tuoi genitori della tua idea di lavorare nel mondo della danza?» mi chiese curioso.

Mike sapeva che volevo entrare alla BAD, la scuola in cui lavora mio padre, ma non sapeva che ero la figlia di un insegnante di danza, anche perché credo che altrimenti non mi avrebbe posto una domanda del genere.

«In che senso?» gli chiesi io confusa.

Non avevo bene capito cosa mi stesse chiedendo.

«Nel senso, sono d'accordo?» mi chiese precisando.

«Sì, certo! Ovviamente credono e sanno che sarà difficile, ma sono pronti a supportarmi» confessai io annuendo.

Essendo mio padre un insegnate di danza, conosceva i rischi del mestiere, ma era il primo a volermi vedere ballare su un palco di Broadway, e avrebbe fatto di tutto per farmi realizzare quel sogno.

«Perché me lo chiedi?» chiesi poi a Mike con aria interrogativa.

«Perché i miei, soprattutto mio padre, non condividono questa mia idea, credono che sia solo una passione e che non possa diventare un lavoro» mi spiegò lui in risposta.

Io lo guardai dispiaciuta.

«Capisco» dissi poi «Mio padre ha vissuto la stessa situazione: sua madre in questo caso, era convinta che la danza non lo avrebbe portato da nessuna parte, anzi, gli avrebbe recato solo danni e fatto accumulare debiti su debiti. Ma mio padre ha continuato con il suo sogno, e alla fine le ha dimostrato che la sua idea era sbagliata. Ha fatto della danza il suo lavoro, facendo una fortuna con essa, e la passione si è trasformata in professione» gli spiegai.

Mike mi guardò colpito.

Non sapeva che mio padre facesse l'insegnante, e la sua storia doveva averlo toccato molto. Magari ci si era anche rispecchiato.

«E tua nonna? Insomma, si è ricreduta?» mi chiese curioso.

Io arricciai il naso.

«Solo sul letto di morte» risposi divertita «Ma quando si è accorta che mio padre era ostinato non l'ha più ostacolato» aggiunsi.

Mike abbassò lo sguardo tristemente.

«Quanto vorrei che anche mio padre fosse così!» disse poi sospirando.

«Forse non ha ancora visto quanto sei convinto di questo sogno» provai a dire per aiutarlo «Forse non gli hai ancora mostrato quanto ci tieni» aggiunsi.

Mike mi guardò scettico.

«Più che essere nel Glee Club e insegnare al booty camp non so cosa fare» mi disse alzando le spalle.

Io lo guardai sospettosa.

«Gli hai detto che ti sei iscritto alle audizioni di West Side Story?» gli chiesi conoscendo già la risposta.

Lui titubò.

«Ecco... no» mi rispose.

Come immaginavo.

«Volevo dargli la notizia dopo essere stato scelto» si difese poi.

Io lo guardai scettica.

«Mike, se vuoi che tuo padre capisca quanto sia importante per te ballare e farne una carriera, allora devi parlargliene, affrontarlo» gli suggerii quasi con rimprovero.

Non volevo essere cattiva, ma se voleva ottenere risultati doveva farsi coraggio.

«Tu non conosci mio padre» mi disse scuotendo la testa.

«Hai ragione, non lo conosco, ma so cosa vuol dire avere qualcuno a cui tieni che non crede nei tuoi ideali» gli dissi «Non ho conosciuto bene la mia nonna paterna, ma mi ricordo che continuava a dire a mio padre di smettere di insegnarmi a ballare, che era inutile, che avevo ben altro di più importante su cui concentrarmi. E mi ricordo anche gli occhi di mio padre quando si sentiva dire quelle cose, ed erano decisamente l'opposto di quando mi faceva volteggiare per la sala sulle note delle sue canzoni preferite» gli spiegai poi vedendolo curioso.

Ancora una volta, negli occhi color cioccolato di Mike ci lessi molto stupore.

«E sai una cosa? La stessa luce che vedevo negli occhi di mio padre, e che ancora adesso vedo quando insegna, è la stessa luce che c'è nei tuoi quando balli» dissi ancora annuendo.

Ero sicura di quello che avevo appena detto, e pensavo che gli occhi di Mike fossero ancora più belli del normale quando ballava. Erano più luminosi, ed esprimevano tutto l'amore che provava per quello che stava facendo.

Mike mi fece un mezzo sorriso un po' imbarazzato.

«Grazie, Roxie» si limitò a dirmi poi.

«Fai quella audizione, e fai vedere a tutti chi sei. So che ce la puoi fare» dissi io «E se hai bisogno con tuo padre, sono pronta ad aiutarti» aggiunsi annuendo.

Lui mi guardò con gratitudine, poi mi ringraziò come minimo altre tre volte e si allontanò più a testa alta di prima.

Era pronto per il provino!

~~~

Sembrava che quell'anno il musical scolastico avesse portato ancora più problemi di quanti ne avessimo avuti con il Rocky Horror Picture Show, che avevamo "messo in scena" l'anno prima. Ho scritto messo in scena tra virgolette perché non avevamo pubblico, lo facemmo solo per noi visto che era stato ritenuto inadeguato per degli adolescenti.

Ma comunque, tornando a West Side Story, come ho detto prima, aveva creato molti problemi, primo tra tutti la gelosia di Mercedes per i continui trionfi di Rachel. Dopo essere stata scartata per il ruolo di Maria, Mercedes era andata su tutte le furie, ed era diventata più pigra di quanto già non fosse, arrivando addirittura a rispondere male al professor Schuester al booty camp e a lasciare le Nuove Direzioni.

Sì, Mercedes non era più nel Glee Club, almeno non nel nostro, e dico così perché Shelby Corcoran era stata assunta dal preside Figgins sotto richiesta del padre di Sugar Motta, per creare un Glee Club apposta per sua figlia. Glee Club nel quale ora era entrata anche Mercedes, stufa come molti di ondeggiare sullo sfondo degli assoli di Rachel e di essere notata solo per l'acuto finale. Il nuovo Glee Club venne chiamato Note Moleste.

«Mi sento nuda senza Mercedes» disse Tina quel giorno in aula canto, scossa dai singhiozzi, mentre Mike cercava di consolarla invano.

«Beh, dovrai abituartici» le disse Puck «Se vogliamo convincere i giudici a votarci alle Provinciali dovremo esibirci nudi» aggiunse sconcertato.

Io lo guardai leggermente disgustata, mentre anche Blaine mi lanciava uno sguardo allarmato.

«No, ragazzi, non dobbiamo farci buttare giù da queste cose!» ci rimproverò il professor Schuester «Abbiamo attraversato momenti peggiori» aggiunse cercando di tirarci su di morale.

Ma noi eravamo scettici, molto scettici, e la nostra frustrazione ci portò ad attaccarci a vicenda per diversi motivi, e così iniziarono una serie di battibecchi che non facevano di sicuro bene al gruppo.

«Basta, ragazzi!» esclamò Finn a un certo punto esasperato «Abbiamo perso una grande cantante, ma è proprio in questo momento che non dobbiamo litigare» aggiunse.

«Finn ha ragione» gli diede man forte Blaine alzandosi a sua volta «Parlo solo della mia esperienza con gli Usignoli, ma nessun gruppo è fatto da una persona sola. Se perdevamo un Usignolo lo sostituivamo con un altro» ci disse cercando una soluzione al nostro problema.

Solo che quello che Blaine non capiva era che al McKinley non era come alla Dalton, il Glee Club non era ben visto, e non avevamo una lista d'attesa di ragazzi che volevano entrare nelle Nuove Direzioni.

Finn cercò di farglielo capire, ma poi disse una frase che lasciò tutti spiazzati.

«Blaine, eri un pezzo grosso alla Dalton, e lo sappiamo, ma noi non siamo gli Usignoli, e non portiamo le divise, quindi, perché non ti siedi? Sto cercando di incoraggiarli» disse quasi con cattiveria.

Io lo guardai a bocca aperta.

Aveva davvero appena detto una cosa del genere?

Ma chi si credeva di essere?

«Non hai appena detto che non dovremmo litigare tra noi?» gli chiese Blaine incredulo.

Poi si risedette scuotendo la testa, mentre io e Quinn ci scambiavamo un'occhiata stranita.

Che cosa stava succedendo a Finn?

Di solito era felice di accogliere nuovi membri, soprattutto se talentuosi come Blaine, perché quell'anno non sembrava della stessa idea?

Ma forse una risposta ce l'avevo: era geloso di Blaine, molto geloso!

Credo che anche Blaine se ne fosse accorto, ma non per questo si lasciò buttare giù, anzi.

«Shug» mi chiamò infatti, mentre uscivo dal McKinley quello stesso pomeriggio «Ho un'idea per tirare su di morale i ragazzi» mi disse raggiungendomi «Però ho bisogno di te per realizzarla» aggiunse guardandomi con occhi imploranti.

Mi stava chiedendo di cantare una canzone con lui al Glee Club?

Subito!

Infatti il giorno dopo, appena il professore ebbe scritto alla lavagna che "La magia era tornata!", perché i fondi per il musical erano stati ripristinati (sì, ancora una volta la coach Sylvester aveva cercato di sabotarci), lasciò la parola a Blaine che prese il centro della sala.

«Volevo dire che, nonostante abbiamo passato una settimana lunga e dura con l'abbandono di Mercedes, la magia è tornata come ha scritto il professore, e per dimostrarlo io e Roxie avremmo preparato un numero. Per non dimenticarci che lo scopo del Glee Club è l'allegria!» annunciò cercando di tirare tutti su di morale.

Poi mi porse la mano, che io accettai raggiungendolo al centro dell'aula, e iniziammo a cantare "Last Friday Night" di Katy Perry. Inutile dire che in un attimo erano tutti in pista e si stavano scatenando sulle note di quella canzone, che, si sa, fa fare anche cose un po' "pazze".

Esempio?

Nel ritornello dice 🎶Think we kissed but I forgot🎶. Ecco, la prima volta che cantammo il ritornello, proprio su quella frase, Blaine si avvicinò a me e mi lasciò un bacio a stampo sulle labbra. Io spalancai gli occhi, colta di sorpresa, ma poi decisi di ignorare i brividi che mi percorrevano la schiena e ricominciai a cantare.

E Kurt?

Anche Kurt, come me, spalancò gli occhi e si irrigidì sulla sedia, ma gli bastò uno sguardo di Blaine e un suo occhiolino per farlo sciogliere e farlo tornare a sorridere.

Assurdo vero?!

L'ho detto che questa canzone dà alla testa!

Comunque, alla fine, Santana, che era tornata da poco nelle Nuove Direzioni e che era rimasta per tutta la canzone seduta sulla sua sedia a guardarci sconvolta, si alzò, e come al solito iniziò a lamentarsi.

«Quindi, nessuno qui parla di dare spazio ad altre voci?» chiese raggiungendo me, Blaine e il professore al centro della sala.

«Non lamentarti, Santana, hai cantato alle Provinciali l'anno scorso» le disse il professor Schuester scocciato.

«Esatto, e abbiamo vinto ovviamente» disse lei annuendo «Ma sembra che quest'anno, visto che Mercedes non c'è più, avremo lo show di Blaine e Rachel!» aggiunse con sarcasmo.

Noi alzammo tutti gli occhi al cielo.

«Sapete che ho ragione, ragazzi» ci disse ancora Santana «E, Roxie, non credere che visto che hai cantato un pezzo con il tuo bff-gay ora la tua voce verrà valorizzata in questo gruppo» aggiunse puntando gli occhi su di me e scuotendo la testa.

Poi lasciò l'aula a testa alta e senza guardarsi indietro.

Credo che sia chiaro che non aveva lasciato solo l'aula canto, aveva appena lasciato le Nuove Direzioni per unirsi a Mercedes nel Glee Club della signorina Corcoran.

Eh sì, avevamo perso anche Santana, un'altra grande voce, e pochi giorni dopo perdemmo anche Brittany, la ballerina migliore che avessimo in squadra.

Eravamo finiti. Ora avevamo ancora meno membri, e senza Santana, Mercedes e Brittany sarebbe stata dura vincere le Provinciali, soprattutto perché dovevamo sfidare proprio loro.

Da quel giorno lo sconcerto crebbe sempre di più nel nostro Glee Club, e soprattutto tra noi ragazze, che eravamo solo in quattro e che sapevamo che sarebbe stato difficile farsi sentire in un gruppo fatto quasi interamente da ragazzi. Ma quello se vogliamo era l'ultimo dei problemi, perché rischiavamo di non poter partecipare alle Provinciali per mancanza di membri, e quello sì sarebbe stato devastante.

Per fortuna Finn trovò una soluzione, almeno in parte: qualche giorno dopo entrò in aula cantò con un ragazzo, che si presentò come Rory Flanagan, e che noi capimmo al volo essere il ragazzo irlandese che era lì per uno scambio e che durante la sua permanenza in America viveva a casa di Brittany. Cantò "Take Care Of Yourself" di Teddy Thompson, dedicata alla sua famiglia in Irlanda.

Fu a dir poco magnifico!

Aveva una bellissima voce, e rese la canzone ancora più commovente di quanto già non fosse.

Il falsetto finale poi!

Da pelle d'oca!

Verso la fine vidi Blaine alzare le sopracciglia sorpreso e incredulo allo stesso tempo, mentre Kurt cercava di trattenere le lacrime con molta fatica.

Alla fine eravamo tutti estasiati e commossi.

Sembrava che ci stessimo sollevando dall'abisso in cui eravamo caduti.

«Sembra che finalmente Finn abbia fatto qualcosa di positivo» sussurrai a Quinn neanche troppo piano.

Infatti Finn, che era seduto davanti a noi, si voltò a guardarmi con le sopracciglia aggrottate.

«Scusa cosa?» mi chiese con aria di sfida.

«Ho detto, che sembra che finalmente tu abbia fatto qualcosa di buono» ripetei a voce più alta.

Credeva che non avrei avuto il coraggio di dirglielo in faccia?

Si sbagliava!

Dico sempre quello che penso, e non mi sarei tirata indietro in quel momento.

«Credi che non sia un buon leader?» mi chiese ancora Finn, guardandomi con gli occhi ridotti a fessura.

«Non credo di essere l'unica a pensarlo» gli risposi io incrociando le braccia al petto.

Lui mi guardò con occhi di fuoco.

«E sentiamo, cosa avrei fatto per farti credere questo?» mi chiese ancora.

Io lo guardai incredula, poi feci una risatina scettica.

Me lo stava davvero chiedendo?

«Vediamo, partirei dal fatto che continui ad attaccare Blaine tutte le volte che apre bocca» iniziai a dire io con aria ovvia.

Lui fece una risatina.

«Certo, ho toccato il suo migliore amico, ora me la devo vedere con lei» disse poi sarcastico.

«Non si tratta di aver attaccato o meno il mio migliore amico, si tratta del fatto che sei geloso, cosa completamente comprensibile, non lo nego, ma non credi che un vero leader sarebbe contento di aver acquisito un membro così talentuoso e lascerebbe da parte la gelosia?» gli chiesi ovviamente in modo retorico.

Lui aprì la bocca per ribattere, ma non seppe cosa dirmi e la richiuse confuso.

«E per di più, ho sentito che hai chiamato Brittany "idiota" l'altro giorno in corridoio. Bel modo di convincerla a restare nelle Nuove Direzioni!» aggiunsi sarcastica.

Lui mi guardò furioso senza più sapere cosa dire.

Lo avevo colpito, e probabilmente anche affondato.

In tutto questo gli altri erano rimasti in silenzio, e ci osservavano con gli occhi spalancati, sì, professor Schuester compreso. Nessuno ebbe il coraggio di dire nulla, e nessuno ebbe il coraggio di contraddirmi, cosa che mi confermò che la pensassero davvero tutti come me.

«Hai fatto bene a dirgli quelle cose, Roxie» mi disse Blaine poco dopo, mentre uscivo dall'aula canto con lui e Kurt.

«Hai avuto il coraggio di dirgli quello che pensiamo tutti» lo appoggiò Kurt annuendo.

Io lo guardai incredula.

Era tanto che non era dalla mia parte.

«Qualcuno doveva farlo» dissi io alzando le spalle con innocenza.

Poi sentii un braccio di Blaine circondarmi le spalle, e in quella posizione arrivammo a casa, dove ricevetti un bacio sulla tempia prima di dividerci.

Sapevo che Blaine era felice che lo avessi difeso, ed io ero felice di averlo fatto.

Avrei fatto di tutto per lui.

~~~

«Non ci credo che rischiamo di non partecipare alle Provinciali» disse Quinn qualche giorno dopo, mentre io, lei e Tina eravamo in cortile «Non sono rientrata nelle Nuove Direzioni per non partecipare a nessuna competizione!» aggiunse poi con aria ovvia ed evidentemente frustrata.

Io la guardai con aria fiera.

Era passata dal dire di non essere sicura di voler tornare la Quinn di prima, ad arrabbiarsi perché non potevamo competere contro altri Glee Club.

Aveva davvero fatto un grande cambiamento!

«Già» la appoggiò Tina annuendo «E comunque, anche se dovessimo riuscire a trovare le persone per arrivare al numero minimo di partecipanti, non batteremo mai Mercedes, Santana e Brittany» disse scuotendo la testa.

«Ragazze! Perché siete così negative?» le rimproverai io.

Loro mi guardarono incredule.

«Pronto? Siamo nello stesso Glee Club?» mi chiese poi Quinn.

«Mi sembra chiaro che siamo in un vicolo cielo» disse Tina con aria ovvia.

Io sospirai.

«Ok, avete ragione, stiamo vivendo un momento brutto nel Glee Club, ma siamo ancora pieni di talenti, possiamo farcela!» le incoraggiai io.

E ne ero davvero convinta.

Ovvio che con le ragazze che avevano lasciato saremmo stati imbattibili, ma non averle più non significava essere spacciati.

«Vedo che sei positiva, Johnston!» esclamò una voce alle mie spalle.

Quando mi voltai vidi Santana, Mercedes, Brittany e Sugar che si avvicinavano al nostro tavolo.

«Non hai paura di essere stracciata dalle Note Moleste?» mi chiese ancora Santana, prendendo posto accanto a Quinn, mentre Mercedes e Brittany si sedevano rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra.

«Beh, un po' sì, ma non per questo perderò la speranza di vincere» le risposi alzando le spalle.

«Non credevo ci avreste rivolto ancora la parola ora che siamo in due Glee Club diversi» disse Tina sorpresa.

«Se siamo in due Glee Club diversi non vuol dire che non siamo più amiche» disse Mercedes con aria ovvia.

«Sì, e poi un po' ci mancate» ammise Brittany facendo un sorriso innocente.

Mi fece piacere sentire quelle parole, e a giudicare dalle espressioni di Tina e Quinn, anche loro le avevano apprezzate.

«A loro mancate, io faccio anche a meno» disse Santana con la sua solita aria di superiorità.

Mercedes la guardò con rimprovero, allora Santana alzò gli occhi al cielo e poi ammise che forse un po' le mancavamo.

«Io non vi conosco, e a guardarvi sembrate anche un po' antipatiche» disse Sugar con aria assente «Soprattutto tu, biondina» aggiunse guardando Quinn «Scusa, sindrome di Asperger» si difese poi alzando le spalle con noncuranza.

Quinn la guardò disgustata.

«Comunque» disse Mercedes per spostare l'attenzione su di lei «È proprio perché ci mancate che siamo qui. Volevamo chiedervi se volete unirvi alle Note Moleste» ci spiegò con un sorriso e sguardo speranzoso.

Immaginavo ci avrebbero fatto quella domanda, e posso dirvi che avevo già la risposta. Non ero altrettanto sicura però di quello che avrebbero potuto rispondere Tina e Quinn. Le guardai titubante, e le vidi combattute.

«Sarebbe bello se fossimo tutte insieme di nuovo in un Glee Club» disse ancora Mercedes.

«Pensateci, saremmo imbattibili» aggiunse Santana annuendo convinta.

Io arricciai il naso.

«Sì, forse hai ragione, però le Nuove Direzioni hanno bisogno di noi» dissi poi mestamente.

Santana fece una risatina sarcastica.

«Non avevo dubbi che tu non avresti lasciato, Roxie. Ora che il tuo bff-gay è al McKinley non puoi di sicuro lasciarlo da solo a combattere contro la gelosia di Finn» mi disse prendendomi ovviamente in giro.

Io la guardai sospirando.

«Non resto nelle Nuove Direzioni solo perché c'è Blaine» le assicurai poi con aria di sfida.

«Non credo che possa stare separata dal suo gemello, Santana» le disse Brittany «E poi, sono così carini insieme» aggiunse con aria sognante.

«A me fanno venire da vomitare» ribatté Santana disgustata.

Io la guardai male, e poi ribadii che non era solo per Blaine che volevo rimanere nelle Nuove Direzioni.

«Esatto!» mi appoggiò Tina «Anche io voglio restare nelle Nuove Direzioni, e non perché il mio ragazzo è lì, ma perché sono la mia famiglia» aggiunse con aria ovvia.

Santana sbuffò.

«Bella famiglia che hai!» esclamò scettica «Ti usa solo come sfondo per quell'hobbit di Rachel Berry» aggiunse schifata.

Io alzai gli occhi al cielo.

Era sempre la solita!

«Andiamo, ragazze, ci divertiremo insieme, e vi promettiamo che ci sarà spazio per tutte nelle Note Moleste» cercò di convincerci Mercedes quasi implorandoci.

Io passai di nuovo lo sguardo su Tina e Quinn. La mia amica bionda non aveva ancora detto una parola, e avevo paura che stesse considerando di unirsi davvero al Glee Club della signorina Corcoran.

«Arrendetevi, ragazze, non entreremo nel vostro Glee Club» disse invece stupendomi «Ora più che mai le Nuove Direzioni hanno bisogno di noi, e non lasceremo i ragazzi nelle grinfie di Rachel con il rischio che li trasformi tutti nei suoi burattini» aggiunse scuotendo la testa.

Io e Tina annuimmo per appoggiarla.

«Anche perché credo che uccideremmo il professor Schuester se lasciassimo ora» aggiunsi io leggermente divertita.

Mercedes fece un mezzo sorriso annuendo leggermente.

Santana invece ci guardò con disappunto.

«Non vi facevo così sottone» disse poi incredula.

«Non siamo sottone, siamo leali» la corressi io «I ragazzi sono nostri amici, e sì, forse non avremo la possibilità di avere un assolo alle Provinciali e dovremo limitarci a fare da sfondo a Rachel, ma lo faremo con i nostri amici, la nostra famiglia, e soprattutto divertendoci» dissi poi alzando le spalle «Credevo che lo spirito del Glee Club fosse essere solidali con gli altri, accettarsi e aiutarsi sempre. Se lasciassimo adesso verremmo meno agli insegnamenti del professor Schuester» conclusi passando lo sguardo sulle altre.

Quinn e Tina erano d'accordo con me, Mercedes sembrava mortificata, così come Brittany, Santana era titubante e Sugar assente come al solito.

Anche in questo caso le avevo colpite.

«Beh, in questo caso, che vinca il migliore, quindi noi» disse Santana dopo qualche secondo di pausa con aria di sfida.

«Questo lo vedremo» ribatté Tina con gli occhi ridotti a fessura.

Poi le ragazze si alzarono e iniziarono ad allontanarsi.

Prima di farlo però, sia Mercedes che Brittany ci fecero un saluto malinconico con la mano.

Sì, anche a noi sarebbero mancate.

~~~

Pochi giorni dopo però, eravamo ancora tutte insieme per volere di Rachel. In realtà c'eravamo tutte tranne Mercedes e Sugar, perché Rachel aveva bisogno di un consiglio per "qualcosa di vitale" come aveva detto lei.

«Nonostante le nostre lotte interne ho bisogno dei vostri consigli» ci disse infatti, battendo il martelletto sul tavolo per attirare la nostra attenzione.

In effetti nessuna sembrava interessata: Tina e Quinn erano abbastanza annioate, Brittany era come al solito nel suo mondo e io e Santana ci stavamo facendo le unghie. O meglio, io ne stavo approfittando per sistemarmi le unghie, e a un certo punto Santana si avvicinò chiedendomi se poteva prendere in prestito la limetta. Io annuii, poi tornai a concentrarmi sul mio smalto. Ma la frase che disse dopo Rachel mi fece puntare gli occhi su di lei all'istante.

«Finn e io abbiamo... quasi fatto... l'amore» ci disse titubante.

Io, Tina, Quinn, Santana e Brittany la guardammo con gli occhi spalancati.

Come quasi?

«Finn è scappato» ammise Rachel, dopo che Tina le chiese come mai «Io volevo che la mia interpretazione di Maria fosse il più realistica possibile, ma quando Finn ha realizzato che ero lì per quello ci è rimasto davvero male» ci spiegò poi dispiaciuta.

«Vorrei vedere!» esclamò Tina indignata.

«Chiunque lo sarebbe stato!» esclamai io altrettanto sconvolta.

Ma come le era venuto in mente?!

Se proprio doveva farlo per interpretare meglio il musical, almeno che lo avesse tenuto segreto!

Non potevo credere che si fosse lasciata scappare una cosa del genere con il suo ragazzo!

«Mi sento in colpa, ragazze» disse ancora Rachel «E mi sono accorta che stavo per farlo per le ragioni sbagliate. È per questo che ho bisogno di un consiglio da voi» aggiunse guardandoci implorante.

Iniziò Quinn.

«Vuoi un parere?» le chiese «Aspetta» aggiunse seria «Prendi me come esempio» disse poi con aria ovvia.

«Avresti potuto usare le dovute protezioni» la rimproverò Tina.

«Oh no, avresti dovuto usare le dovute protezioni» la corressi io guardando male la mia migliore amica.

«Non sto parlando solo di rimanere incinta» disse Quinn alzando gli occhi al cielo «Sto parlando della perdita di qualcosa che non riavrai mai indietro» spiegò, quasi come se si fosse pentita di aver perso la verginità.

Insomma, che si fosse pentita di essere andata a letto con Puck era ovvio visto tutto quello che era successo dopo, ma addirittura che rimpiangesse di aver perso la grande V... non ci credevo!

«Senti, anche io ti dico di aspettare» disse Santana appoggiando Quinn e lasciando tutte spiazzate «Parlando per esperienza, Finn a letto è pessimo!» aggiunse disgustata.

Noi la guardammo male.

Ma come osava?

Insomma, magari lo era veramente, non lo saprò mai, ma non era il caso di dire una cosa del genere alla sua ragazza!

Non quando era indecisa se andarci a letto o no!

Risparmierò il resto della descrizione di Santana della sua notte di passione con Finn, non ne vale la pena, decisamente scioccante, e di sicuro un tantino esagerata.

«Io ho perso la verginità in campeggio» disse Brittany con noncuranza «Un ragazzo è entrato nella mia tenda perché c'era un'invasione aliena» raccontò convinta della sua storia.

Io e Quinn ci guardammo dapprima sconvolte, poi trattenemmo a stento una risata.

Ma che razza di storia era?!

«Ok, ok» disse in fretta Rachel per fermare la descrizione di Brittany «Allora è deciso, anche se le cose tra me e Finn si stanno riscaldando aspetteremo» aggiunse, riassumendo le idee delle mie amiche.

Io e Tina però non eravamo d'accordo.

«Perdere la verginità è stato molto romantico per me, perché è successo con il ragazzo che amo» disse Tina con aria innamorata.

Rachel la guardò incredula e curiosa.

«È successo l'estate scorsa, e anche se io e Mike ne parlavamo da un po' perché volevamo che fosse indimenticabile per entrambi, quando è arrivato il momento ce ne siamo semplicemente accorti, perché... doveva succedere, senza fretta. È stato perfetto» spiegò poi Tina con un sorriso innamorato.

Rachel sembrò molto colpita dalle sue parole.

«Io sono d'accordo con Tina» dissi io in quel momento «Quando deve succedere succede, senza bisogno di avere nulla di programmato» aggiunsi alzando le spalle con innocenza.

Le ragazze mi guardarono con le sopracciglia aggrottate.

«Ma cosa ne vuoi sapere tu di perdere la verginità per amore? Il tuo primo è stato Puckerman» mi chiese Santana.

«Davvero credete che sarei andata a letto con Puck se fossi stata vergine?» chiesi io incredula «Non mi chiamo Quinn Fabray» aggiunsi con aria ovvia «Scusa» dissi poi, guardando la mia amica bionda allarmata.

Lei mi fece cenno di non preoccuparmi.

«Non posso darti torto» mi disse poi alzando le spalle con innocenza.

«Quindi, se non eri vergine quando sei andata a letto con Puck...» iniziò a dire poi Santana pensierosa.

«... sei stata a letto con Mike?» mi chiese Tina gelosa.

«No!» risposi io per chiarire immediatamente la situazione.

«Oh no!» esclamò invece Santana allarmata.

Io la guardai confusa.

«Non dirmi che sei stata a letto con il tuo bff-gay?» mi chiese spalancando gli occhi.

«Beh, sì. Insomma, siamo stati insieme per un anno, cosa credete che abbiamo fatto?» chiesi io in risposta con aria ovvia.

Guardando le facce delle mie compagne mi accorsi che le avevo davvero spiazzate, e lo ammetto, potrebbe sembrare strano, ma Blaine era etero fino a pochi anni prima, o almeno così credeva. In qualsiasi caso, era un adolescente, e si sa che gli adolescenti hanno bisogno di rapporti intimi.

«Lo sapevo!» esclamò Quinn.

Ne avevamo già parlato, ed evidentemente anche se non aveva più riaperto l'argomento, ci aveva pensato da quel momento in poi.

«Sei stata a letto con Blaine?!» mi chiese Rachel sconvolta.

«Non credevo si potesse andare a letto con il proprio gemello» disse Brittany «Ora lo voglio anche io!» esclamò poi lamentandosi.

«E come è stato?» mi chiese Tina curiosa.

«Beh, come hai detto tu, perfetto. Un po' di problemi con il farfallino ma...» risposi io.

Mi ricordo ancora quella notte così magica e non me la scorderò mai!

Come aveva detto Tina, era semplicemente successo perché doveva succedere. E ce ne erano state molte altre di notti magiche come quella.

«Sei stata a letto con Blaine?!» mi chiese ancora Rachel guardandomi con gli occhi fuori dalle orbite.

Io annuii guardandola stranita.

«Devo dirlo a Kurt» disse in fretta, e fece per alzarsi.

«Aspetta!» la fermai io «Lo saprà già» dissi con aria ovvia ma terrorizzata.

Non avevo messo in conto Kurt, e non avevo messo in conto di aver appena rivelato uno dei più grandi segreti tra me e Blaine.

E se il mio migliore amico non lo aveva detto al suo ragazzo?

E se non glielo voleva dire?

«No che non lo sa, me lo avrebbe detto altrimenti. Mi dice tutto» ribatté Rachel con aria di sfida.

Poi, prima che potessi fermarla, uscì dall'aula sbattendo la porta alle sue spalle.

Avevo appena creato un disastro!

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