NO MORE SECRETS

No, nessuno sapeva che stavo frequentando un ragazzo degli Usignoli, e quindi un nemico.

Nemmeno Quinn sapeva nulla.

E, no, nessuno sapeva che il mio migliore amico era anche lui un Usignolo. Dicendolo ai miei compagni avrei creato solo scompiglio. Anzi, avrei alimentato lo scompiglio che avevano creato il trasferimento di Kurt e le nuove decisioni del professor Schuester.

Eh sì, perché quella volta avevamo nuovi piani per le Provinciali: innanzitutto il duetto lo avrebbero fatto Quinn e Sam, vincitori della competizione a coppie. Per quanto riguarda l'assolo sarebbe andato a Santana. Poi il professore aggiunse che era arrivato il momento di dare importanza alla danza, e così diede il compito a me, Mike e Brittany di mettere in piedi una coreografia mozzafiato.

Non vi dico la reazione di Rachel!

Tragedia!

Iniziò a lamentarsi delle decisioni del professor Schuester, e protestò a lungo per la cosa. Ma nessuno ci fece molto caso, perché eravamo tutti abbastanza stanchi delle lamentele di Rachel. Non faceva altro che lamentarsi, eppure era sempre quella che aveva più assoli e pezzi durante le competizioni e non. Ora era arrivato il momento di gloria di qualcun altro, e come al solito quando veniva messa da parte per qualche secondo, Rachel non riusciva a essere felice per gli altri.

Comunque, tornando a Nick e Blaine, non potevo tenera nascosta la cosa a lungo, soprattutto la mia amicizia con Blaine, e soprattutto non potevo tenerla nascosta a Quinn, che prima o poi si sarebbe accorta che qualcosa in me era cambiato. Così quel giorno negli spogliatoi dopo gli allenamenti dei Cheerios decisi di dirglielo.

«Quinn, posso parlarti?» le chiesi avvicinandomi a dove era seduta lei.

«Certo!» esclamò lei con aria ovvia e con un sorriso.

Io presi un bel respiro e poi iniziai il mio discorso.

«Ti ricordi quel ragazzo di cui ti ho parlato? Quello che veniva nella mia vecchia scuola?» le chiesi, sicura che sapesse di chi stavo parlando.

«Quello che era il tuo ragazzo e che poi ha smesso improvvisamente di scriverti senza darti un motivo?» mi chiese infatti lei, per essere sicura che ci stessimo riferendo alla stessa persona.

Sì lo so, avevo fatto sembrare Blaine un mostro agli occhi di Quinn, ma non ero pronta a dirle la verità quando gliene avevo parlato, e quella scusa era l'unica che mi era venuta in mente per spiegarle il mio allontanamento da Blaine e per dare un motivo al mio trasferimento.

«Sì lui» confermai io annuendo «Beh ecco... ci siamo rivisti» dissi poi tutto d'un fiato.

Quinn spalancò gli occhi.

«Come?» mi chiese poi curiosa.

«Beh, frequenta la Dalton Academy, ed è negli Usignoli con Kurt. È stato merito suo se ci siamo rincontrati» le spiegai io.

Quinn mi guardò alzando le sopracciglia.

«Vuoi dirmi che cosa è successo?» mi chiese poi, impaziente di saperne di più.

«Abbiamo parlato e... abbiamo riallacciato i rapporti» le dissi finalmente io sputando il rospo.

Quinn restò impassibile, e io cominciai a temere la sua reazione. Sapevo che per quello che le avevo raccontato doveva sembrarle una pazzia riallacciare i rapporti con Blaine.

«Sei impazzita?» mi chiese infatti, mantenendo la calma ma guardandomi come se fossi un'aliena.

«Beh, no. Insomma, non ha fatto nulla di male infondo, non posso essere arrabbiata con lui» dissi io in mia difesa, alzando le spalle con innocenza.

«Dovresti invece!» mi rimproverò Quinn «Roxie, dopo tutto quello che ti ha fatto! Era il tuo ragazzo giusto?» mi chiese poi per conferma.

Io annuii.

«E ha improvvisamente smesso di scriverti senza nessuna motivazione?» mi chiese ancora sconvolta.

Questa volta titubai. Forse era arrivato il momento di dirle la verità. Infondo Quinn era la mia migliore amica, e mi aveva sempre detto tutto di sé. Io ero stata una delle prime a sapere che la sua bambina non era di Finn ma di Puck, ed ero stata la prima a sapere che l'avrebbe data in adozione.

«Forse non sono stata del tutto sincera su questa cosa» confessai allora, arricciando il naso per paura che Quinn si arrabbiasse.

Ma lei si limitò a incrociare le braccia al petto e guardarmi con un sopracciglio alzato.

Io storsi la bocca e la guardai per scusarmi, poi presi un bel respiro e iniziai a dirle finalmente la verità.

«Siamo stati insieme quasi un anno, ma è sempre stato il mio migliore amico. Dopo sei mesi del nostro primo anno di liceo mi ha lasciata dicendomi di essere gay» dissi sputando il rospo.

«E credi che sia vero?! Credi che ti abbia lasciata perché era davvero gay?!» mi chiese Quinn indignata «È una delle solite scuse che i ragazzi usano per dirti che non sono più interessati a te!» esclamò poi con aria ovvia.

«No, no, Quinn! Blaine è davvero gay! Ha fatto coming out davanti a tutta la scuola ed è stato bullizzato e ha dovuto cambiare scuola per questo. Non lo avrebbe mai fatto se non fosse stato vero. E come ti ho già detto, siamo sempre stati migliori amici, e lo siamo ancora. Lo conosco abbastanza bene per sapere che non mi ha detto una bugia, e, beh, la reazione che ha avuto quando ci siamo rivisti mi ha fatto capire che gli sono mancata davvero» le dissi io in difesa di Blaine.

Capivo che lei avesse dei pregiudizi su di lui, ed era solo colpa mia se li aveva. Ora però dovevo trovare il modo di farle cambiare idea e farle conoscere il vero Blaine.

La vidi colpita dalle ultime parole che avevo detto, e nei suoi occhi vidi del dispiacere per essere stata così diffidente su di lui. Poi mi guardò con occhi indagatori mentre io ricambiavo lo sguardo stranita.

«È per il suo coming out che hai cambiato scuola anche tu vero?» mi chiese guardandomi mortificata.

Io annuii, sospirando, e poi abbassai lo sguardo un po' in imbarazzo. Però era giusto che Quinn sapesse la verità, anche perché avevo bisogno di qualcuno esterno alla cosa che mi aiutasse a superarla, e avevo anche bisogno dell'opinione della mia amica.
Infatti le raccontai di quello che mi era successo alla Hamilton subito dopo il trasferimento di Blaine, e la vidi guardarmi con dispiacere. Le feci un mezzo sorriso alzando le spalle, come per dirle che ormai ci avevo fatto l'abitudine, anche se faceva ancora male pensarci, e lei si avvicinò per stringermi in un abbraccio che mi rincuorò un po'.

«Mi dispiace io... non lo sapevo» mi disse poi scusandosi, ma io la interruppi subito.

«Non preoccuparti» le dissi scuotendo la testa e facendole un mezzo sorriso.

Come ho detto prima, era solo colpa mia se aveva pensato quelle cose di Blaine, non potevo biasimarla, e non potevo neanche pretendere che sapesse di quello che mi era successo visto che non gliene avevo mai parlato.

«Roxie, io capisco che questo Blaine, o come si chiama, ti sia mancato molto, e che, visto che è il tuo migliore amico da tutta la vita, questo anno senza di lui ti possa essere sembrato lungo e difficile. E non metto in dubbio che sia una brava persona, però, non riesco a smettere di pensare che sia strano che abbia riallacciato i rapporti con te proprio ora» mi disse Quinn dopo qualche minuto di pausa, in cui evidentemente stava pensando alla situazione.

«Cosa vuoi dire?» le chiesi io, guardandola con le sopracciglia aggrottate.

Non capivo dove volesse andare a parare.

«Voglio dire che, forse ha riallacciato i rapporti proprio ora perché siamo rivali alle Provinciali. Magari lo ha fatto solo per captare informazioni da te sulla nostra scaletta e poterci battere» spiegò alzando le spalle.

Mi si raggelò il sangue.

No, no e no!

Non poteva essere andata così!

No, Blaine mi voleva bene davvero e non avrebbe mai fatto una cosa simile!

È una persona onesta, e se deve vincere lo vuole fare con le sue capacità e non per aver imbrogliato.

Infatti negai l'ipotesi di Quinn sotto il suo sguardo un po' scettico. Poi la vidi sospirare e mi prese le mani nelle sue.

«È la tua vita, Roxie, non posso dirti cosa fare, e guardandoti negli occhi si vede che tieni davvero a questo Blaine. Non posso negare che negli ultimi giorni ho visto una luce diversa nei tuoi occhi, una luce che non avevo mai visto, nemmeno quando stavi con Mike. Ora credo di conoscerne il motivo, e sono davvero felice per te» mi disse facendomi un sorriso che ricambiai, felice di sentirle dire quelle parole «Però se non ti dispiace vorrei conoscere questo ragazzo che dice di essere il tuo migliore amico. Così, per vedere se possiamo fidarci» aggiunse poi, alzando le spalle con un sorriso.

Non stavo nella pelle!

Volevo davvero che Blaine e Quinn si conoscessero, così anche gli ultimi dubbi di Quinn (che le si leggevano negli occhi) sarebbero svaniti. E anche perché ero sicura che sarebbero andati sicuramente d'accordo e che saremmo diventati inseparabili.

Mentre uscivamo dagli spogliatoi poi, cominciai a chiedermi se quella luce nei miei occhi di cui parlava Quinn fosse a causa del mio ritrovamento con Blaine o fosse causata dall'aver conosciuto Nick, che, lo ammetto, aveva rallegrato le mie giornate.

~~~

In poco tempo tutti sapevano che il mio migliore amico era un Usignolo, anche perché ormai lui e Kurt si presentavano tutti i pomeriggi al Lima Bean, dove spesso c'erano anche Mercedes e Rachel, e dove puntualmente uno di loro quattro (ma principalmente Blaine) mi chiedeva di non fargli pagare il caffè. Ma la mia risposta era sempre no. Non potevo viziarli in quel modo, anche perché i soldi che pagavano erano anche il mio stipendio.

«E dai, Roxie, sono il tuo migliore amico!» mi diceva tutte le volte Blaine per corrompermi.

«Se tutti i migliori amici di tutti i camerieri che lavorano qui non pagassero il caffè saremmo in banca rotta» gli dissi io guardandolo male «Anche perché poi tutti si fingerebbero i miei migliori amici» gli feci notare poi con aria ovvia.

Blaine sbuffò alzando gli occhi al cielo.

«Scriverò una brutta recensione sulla cameriera Roxanne» mi minacciò poi, con gli occhi ridotti a fessura.

«Non oseresti mai» gli dissi io, scuotendo la testa con aria di sfida.

«Scommettiamo?» mi chiese Blaine alzando le sopracciglia.

«Cosa?» gli chiesi io, convinta a non demordere.

«Un caffè» rispose Blaine con aria fiera.

Io sospirai.

«Non faccio scommesse lo sai» gli dissi allora.

Sapevo che avrebbe fatto di tutto pur di non pagare un caffè, e non volevo rischiare troppo.

«Allora mi devi un caffè» mi disse stizzito e con un sorrisetto fiero.

Io lo guardai sconvolta.

«Non avevamo scommesso nulla!» esclamai indignata.

«Però ti sei tirata indietro, quindi ho automaticamente vinto» ribadì lui, alzando le spalle con innocenza.

Io lo guardai con gli occhi ridotti a fessura.

«Che c'è?! Abbiamo sempre fatto così quando eravamo piccoli!» si difese lui con aria ovvia.

«Abbiamo sempre fatto così perché tu hai sempre barato» gli feci notare io, ancora scioccata dalla cosa.

Era sempre il solito Blaine!

Lui si limitò ad alzare le spalle e farmi un sorriso a trentadue denti.

Io sospirai e poi cedetti.

«È la prima e l'ultima volta che lo faccio» gli sussurrai poi all'orecchio con aria di sfida.

«Ti voglio bene, Shug» mi disse lui con un sorriso, e poi mi lasciò un bacio sulla guancia con fare da ruffiano.

Poi mi allontanai per tornare al lavoro, alzando gli occhi al cielo e rimproverandomi.

Non c'era verso, davanti a quei magnifici occhi non riuscivo a dire no.

~~~

Ed eccoci lì, finalmente alle Provinciali, pronti per la competizione. O meglio, pronti fisicamente, ma mentalmente di sicuro no. Io, Mike e Brittany avevamo messo in piedi una coreografia magnifica sull'assolo di Santana, però avevamo un'ansia pazzesca.

Non ero mai stata tanto agitata!

Ci stavamo per esibire davanti a tantissime persone, ed era una competizione importante, perché se non avessimo vinto il Glee Club sarebbe stato inutile. Dovevamo a tutti i costi fare tutto perfetto.

Quando la competizione iniziò la nostra ansia non diminuì, anzi. Non tanto per gli Hipster, che erano dei vecchietti carini, bravi per carità, ma non da spaventarci diciamocelo. Quando però iniziarono a cantare gli Usignoli ci si raggelò il sangue a tutti, professor Schuester compreso. Cantarono "Hey Soul Sister" dei Train, o meglio, Blaine la cantò, gli altri fecero le armonizzazioni e le tipiche cose da Usignoli.

Appena sentii la voce di Blaine mi vennero i brividi. Non mi ricordavo che la sua voce fosse così bella e piena di espressione. Un'altra cosa che mi era mancata tantissimo di lui.

E poi su quel palco era davvero bello!

Però cercai di concentrarmi anche su Nick, che ballava davvero bene e aveva una presenza scenica pazzesca.

Poi toccò a noi, che è da dire, fummo davvero bravi!

Nessuno avrebbe potuto negare che tra Sam e Quinn c'era chimica, e con la loro "(I've Had) The Time Of My Life" da Dirty Dancing, l'avevano trasmessa anche a tutte le persone che c'erano in platea quel giorno. E poi, Santana con la sua "Valerie" era stata strepitosa, nessuno avrebbe potuto cantare Amy Winehouse meglio di lei. Però lo devo ammettere, il nostro balletto fece molto, perché come mi aveva detto Mike una delle prime volte che avevamo ballato insieme «La voce non può fare tutto».

Alla fine però non vinse nessuno, o meglio, gli Hipster arrivarono terzi, ma poi noi e gli Usignoli arrivammo a pari merito, e quindi saremmo andati tutti alle Regionali e ci saremmo sfidati di nuovo.

Io e Quinn scendemmo dal palco commentando l'accaduto, perché anche se felici, sentivamo che non era una vera e propria vittoria e un po' ci rodeva la cosa.

Una volta dietro le quinte sentii una mano prendermi per il braccio e bloccarmi. Appena mi voltai incontrai gli occhi del mio migliore amico, che mi stava sorridendo, così mi voltai verso Quinn, che dapprima mi guardò combattuta e con un po' di rimprovero, ma poi mi disse che mi avrebbe aspettata negli spogliatoi e di fare in fretta.

«Sei stata pazzesca, Shug!» esclamò Blaine appena mi voltai di nuovo a guardarlo.

Feci appena in tempo a vedere il suo sorriso però, perché poi mi ritrovai stretta a lui in un abbraccio.

«Anche tu sei stato bravo» gli dissi allontanandomi un po' per guardarlo in viso, mentre lui manteneva la stretta salda sulla mia vita.

Blaine mi fece un altro sorriso e poi mi lasciò un bacio sulla tempia.

«È davvero un talento il tuo lo sai?» mi chiese poi, riferendosi al ballo ovviamente.

Io feci un sorriso un po' imbarazzata, però mi era davvero piaciuto sentirmi dire quelle cose da Blaine.

«Anche tu sei migliorato nel ballo» gli dissi poi, per spostare il centro dell'attenzione da me.

«Diciamo che con gli Usignoli ho fatto pratica» se la tirò lui con aria fiera «Ma non sarò mai bravo come te» aggiunse poi con fare da ruffiano.

«Non ho mai detto questo, anche perché non credo che sia possibile» gli assicurai io tirandomela.

Lui mi fece una smorfia e poi scoppiammo a ridere, mentre lui mi toccava la punta del naso con l'indice.

«Comunque eri la più bella su quel palco» aggiunse poi, annuendo convinto.

Io lo guardai arricciando il naso.

«Non sono sicura di potermi fidare» gli dissi scuotendo la testa con aria divertita.

«Perché scusa?! Se mi piacciono i ragazzi non vuol dire che non sappia riconoscere una bella ragazza» mi disse stranito «E poi, lo sai che ho avuto il mio momento di apprezzamento per il genere femminile» aggiunse con aria ovvia.

«Altro motivo per cui non credo di potermi fidare, considerando che sono stata la tua unica ragazza» gli feci notare io alzando le sopracciglia.

Blaine alzò gli occhi al cielo e poi mi rimproverò perché non accettavo mai i complimenti. Stavo per ribattere quando una voce al nostro fianco ci distrasse.

«Posso rubartela?» chiese Nick a Blaine con un sorriso.

Il mio migliore amico sembrò titubante all'inizio, poi però, vedendo lo sguardo implorante di Nick, mollò la presa.

«Tutta tua» disse allora, allontanandosi con le mani alzate in segno di resa.

Io lo guardai allontanarsi, mentre le sue mani sulla mia vita venivano sostituite da quelle di Nick. In quel momento mi accorsi che avevano un tocco decisamente diverso, e non potei fare a meno di pensare che quello di Blaine fosse più delicato e leggero.

«Ciao, ballerina bellissima» mi disse Nick sorridendomi e avvicinandosi per lasciarmi un bacio a fior di labbra.

Sorrisi anche io, scacciando i miei pensieri e concentrandomi sul ragazzo di fronte a me, che ormai avrei anche potuto chiamare "il mio ragazzo".

«Ehi, sei stato bravo sai?» gli dissi con aria maliziosa.

«E come avresti fatto a capirlo? Ha cantato solo Blaine» mi chiese lui poco convinto.

Io lo guardai storto.

«Io ho sentito anche la tua voce, e ti ho visto ballare. Sei davvero bravo!» gli dissi allora io, annuendo per fargli capire che credevo davvero quello che avevo detto.

Lui mi fece un sorriso sospirando e poi mi ringraziò, dandomi un altro bacio che io ricambiai.

«Sai una cosa?» mi chiese poi «Sono un po' geloso» si rispose.

Io aggrottai le sopracciglia confusa.

Di cosa stava parlando?

Di chi era geloso?

«Di quel ragazzo asiatico con cui hai ballato sul palco. Avete una grande chimica» spiegò quando gli chiesi a chi si riferisse.

Io lo guardai un po' incredula.

Davvero credeva che io e Mike avessimo chimica?

Cioè, l'ho sempre pensato anche io, però credevo fosse una mia sensazione e non che la potessero percepire tutti.

Forse allora ci era rimasto qualcosa di quei mesi in cui eravamo stati una coppia!

«Credimi, se ballassimo insieme si accorgerebbero tutti che c'è chimica anche tra di noi. Anzi, ce ne è sicuramente più che con Mike» gli assicurai io annuendo convinta.

Lui sorrise di nuovo e poi ricominciò a baciarmi, questa volta con più passione. Sarei andata avanti a baciarlo all'infinito, se non fosse stato proprio lui a fermarsi e fissare un punto alle mie spalle. Quando mi voltai capii che stava guardando qualcuno. Puck era appoggiato allo stipite della porta che conduceva ai camerini con le braccia incrociate al petto.

«Credo che ti stia aspettando» mi disse Nick serio.

Io passai lo sguardo dal ragazzo alle mie spalle a Nick, e mi accorsi che sembrava sorpreso e confuso di vedere lì Puck. E lo ero anche io.

Perché non era venuta Quinn a cercarmi?

O Mercedes, o Tina. Avrei accettato anche Rachel, ma non mi sarei aspettata di trovarmi lì Puck. Poi mi venne il panico, perché capii che in quel modo non avrei più potuto tenere nascosto a nessuno che stavo frequentando un Usignolo.

«Non è come sembra, lui non...» iniziai a dire a Nick, per paura che credesse che tra me e Puck ci fosse qualcosa.

Ma lui mi bloccò, dicendomi che lo sapeva e che non c'erano problemi. Poi mi lasciò un bacio a fior di labbra e si allontanò, andando verso i camerini e dicendomi che sicuramente anche i suoi compagni lo stavano aspettando. Quando passò davanti a Puck gli lanciò uno sguardo di fuoco, mentre il mio compagno di Glee Club lo squadrava da capo a piedi con aria disgustata.

«Cosa ci fai qui?» chiesi io a Puck, raggiungendolo e passando oltre senza fermarmi.

Lo sentii staccarsi dallo stipite e iniziare a seguirmi.

«Ti stavamo aspettando e mi hanno mandato a cercarti» mi spiegò lui «Fammi capire, ora stai con il nemico?» mi chiese poi con aria confusa, riferendosi ovviamente a quello che aveva appena visto tra me e Nick.

«Siamo usciti un paio di volte» risposi io alzando le spalle con noncuranza.

«Mi prendi per scemo?!» mi chiese Puck stupito «Quello non è l'atteggiamento di due persone che sono uscite due volte! Io sono il tipo che scarica le ragazze dopo due appuntamenti, e non le tratto sicuramente così prima di scaricarle» aggiunse poi, tirandosela un po' e con aria ovvia.

Io voltai la testa per guardarlo da sopra la spalla e sospirai. Lui ricambiò lo sguardo alzando le sopracciglia per incitarmi a parlare.

«Cosa vuoi che ti dica, che è il mio ragazzo?!» gli chiesi allora esasperata e bloccandomi davanti alla porta del bagno.

«Avrei preferito che non lo avessi detto, ma se è la verità» rispose lui scuotendo la testa indignato «Lo sai che gli Usignoli sono i nostri più grandi rivali dopo i Vocal Adrenaline?» mi chiese poi guardandomi sconvolto.

«Mi prendi per scema?!» gli chiesi io, ripetendo quello che aveva detto lui a me prima «Certo che lo so! Ed è per questo che non volevo che lo sapeste» aggiunsi poi con aria ovvia e ricominciando a camminare.

«Roxie, stai rischiando grosso a frequentare quell'Usignolo. Chi ti dice che non sta con te solo per captare informazioni sulle Nuove Direzioni e batterci nelle competizioni?» mi chiese ancora con tono di rimprovero.

«Conosco Nick, e non è il tipo di ragazzo che farebbe una cosa del genere. Non è come quel Jesse St.James» gli assicurai io.

Mi fidavo di Nick, e sì è vero, era nei nostri più grandi rivali, però questo non voleva dire che era lì per spiarci come Jesse St. James (leader dei Vocal Adrenaline che si era messo con Rachel l'anno prima) aveva fatto.

«Nessuno può essere come Jesse St.James» mi appoggiò Puck «E comunque, stai attenta. Non mi va di perdere una competizione perché il tuo ragazzo ci ha spiato e poi ti ha lasciata con il cuore spezzato» aggiunse tornando serio.

Io lo guardai stranita.

«Da quando ti interessa chi frequento?» gli chiesi allora.

«Beh, da quando questo potrebbe creare problemi alla squadra» mi rispose lui «E poi, ci tengo agli amici» aggiunse alzando le spalle.

Io aggrottai le sopracciglia.

«Ah, quindi è così che chiami tutte le ragazze che ti porti a letto, amiche?!» gli chiesi infatti con voce ironica.

«No, sei l'unica che posso considerare un'amica. Oltre a Quinn ovviamente» mi spiegò lui senza guardarmi negli occhi «E comunque, tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me» aggiunse, facendo il gesto di serrarsi la bocca buttando addirittura via la chiave.

Rimasi colpita, e non poco, da quelle sue parole. Era bello che mi considerasse sua amica, lo apprezzavo molto.

«Non preoccuparti, tengo alle Nuove Direzioni tanto quanto te, e anche se dovesse essere doloroso, sono pronta a lasciare Nick se dovessi accorgermi che sta cercando di sabotarci» gli assicurai io seria.

Ero davvero disposta a farlo, perché prima del mio ragazzo in quel momento venivano i miei amici, che erano anche la mia famiglia.

«Sai, credevo che gli Usignoli fossero tutti gay» mi disse Puck dopo qualche secondo di silenzio, mentre svoltavamo l'angolo che ci avrebbe finalmente portati al camerino.

«Anche io lo credevo prima di conoscere Nick» ammisi con aria divertita, facendo ridere anche Puck.

~~~

«Eccola che arriva» sentii dire da Rachel il giorno dopo, mentre varcavo la soglia dell'aula canto.

Non avevo nemmeno raggiunto il pianoforte che venni bloccata da un'altra frase di Rachel.

«Ferma lì! Dobbiamo parlarti» mi disse facendomi segno di fermarmi.

Io feci ancora un paio di passi per raggiungere il pianoforte e mi ci fermai accanto con aria confusa.

Che cosa avevo fatto?

«Veramente tu devi parlarle» disse Santana correggendo Rachel, che le lanciò uno sguardo di fuoco e poi riportò lo sguardo su di me, facendomi un sorriso falso.

«Roxie, devi lasciare quell'Usignolo» mi disse con voce gentile ma decisa.

Io spalancai gli occhi.

Cosa?!

Avevo capito bene?!

«Scusa puoi ripetere?» le chiesi infatti, aggrottando le sopracciglia confusa.

Lei fece un sospiro e poi ripeté l'esatta frase di prima.

Avevo capito bene!

«E voi come fate a sapere che sto con uno degli Usignoli?» chiesi, ancora più confusa di prima.

Puck mi aveva giurato che avrebbe mantenuto il segreto. Non poteva essere stato lui.

Ma chi allora?

«Ce l'ha detto Puck!» esclamò invece Rachel, indicando alle mie spalle.

In effetti Puck era appena entrato dalla porta e assunse un'aria confusa.

«Io ho detto cosa a chi?» chiese infatti, evidentemente perso «Non è vero!» esclamò poi, dopo che Rachel gli ebbe spiegato la situazione.

Non so perché, ma gli credetti.

«No, infatti non ce l'ha detto Puck, ce l'ha detto Rachel» disse Mercedes, ricevendo un'occhiataccia da Rachel.

«E tu come lo sai?» chiedemmo io e Puck nello stesso momento.

Quello mi fece dedurre che non era stato lui a parlargliene.

«Me l'ha detto Puck!» esclamò di nuovo Rachel, ripuntando il dito contro il ragazzo con la cresta.

«Non è vero!» si difese di nuovo lui, mentre io lo guardavo con occhi di fuoco.

Non sapevo più cosa pensare!

«Quando te l'ha detto? Vi siete visti di nuovo dopo le Provinciali?» chiese Finn in quel momento, tirando fuori una lunga storia di tradimenti che non starò qui a raccontare.

Rachel sospirò, calmò Finn in qualche modo e poi sputò il rospo.

«Ok, non me l'ha detto nessuno, l'ho sentito con le mie orecchie. Ero in bagno quando siete passati e ho sentito tutto. Ho sentito anche che avete parlato di Jesse sapete?!» disse con tono di rimprovero e gli occhi ridotti a fessura.

«Cosa c'entra Jesse ora?! Sei stata anche con lui?!» chiese Finn, senza riuscire a contenere la rabbia.

«No, Finn, non ho visto nessuno. Possiamo parlarne dopo per favore?» gli chiese Rachel con la voce che si usa per parlare ai bambini.

Calmato Finn, di nuovo, tornammo all'argomento più importante.

«Dicevamo, devi rompere con quel Jake, o Dick, o...» disse ancora Rachel.

«Nick» la corressi io scocciata.

«Devi rompere con quel Nick. È un Usignolo, ci sta sicuramente spiando» aggiunse con aria ovvia e stizzita.

«Non lo farò» mi limitai a dire io cercando di mantenere la calma.

«Beh, devi, Roxie» mi disse Mercedes «Sai che spesso non sono d'accordo con Rachel, ma questa volta ha ragione» aggiunse annuendo con aria dispiaciuta.

«Sì, Roxie, è un rischio per la squadra» le diede man forte Tina.

Io passai lo sguardo sui miei compagni incredula.

Davvero mi stavano chiedendo una cosa del genere?!

Tina e Mercedes sembravano avere un'aria dispiaciuta, esattamente come Mike. Artie mi guardava serio, Quinn e Sam sembravano poco interessati, come Santana, mentre Brittany annuiva a ogni minima cosa che venisse detta. Finn invece era ancora nel suo mondo di gelosia, e Rachel, beh... era Rachel.

«Anzi, dovresti anche smettere di vederti con Blaine» disse in quel momento, incrociando le braccia al petto.

Io spalancai gli occhi.

Cosa?!

«Credevo che fossimo d'accordo di non chiederle questo» disse Quinn guardando male Rachel.

«Già, anche perché per noi significherebbe smettere di vedere Kurt, e io non ho intenzione di farlo» disse Mercedes scuotendo la testa.

A quel punto Rachel si arrese, però era ostinata a farmi rompere con Nick.

Allora io persi la pazienza e sbattei i libri sul pianoforte con decisamente poca grazia.

«Scusa, Brad» dissi poi al pianista «Non ho intenzione di lasciare Nick per un vostro stupido capriccio. Ho trovato qualcuno che mi ama e che mi fa stare bene, non distruggerò tutto così. So che molti di voi sanno cosa vuol dire avere al proprio fianco una persona che ti capisce e che ti accetta per quello che sei, e io sinceramente preferisco avere un ragazzo che mi ama nella squadra avversaria piuttosto che degli amici che non mi accettano nella mia» aggiunsi seria.

Passai di nuovo lo sguardo sui miei compagni, sembravano impassibili.

«Mi dispiace, ragazzi, ma se non vi va bene chi frequento lascio il Glee Club» dissi alzando le spalle.

Poi raccolsi i miei libri dal piano e mi diressi verso l'uscita.

«Roxie, aspetta» mi disse Puck, cercando di fermarmi prendendomi per il braccio, ma io mi scansai.

In quel momento entrò il professor Schuester e chiese subito ai ragazzi perché me ne stessi andando.

«Lascio il Glee Club» gli dissi voltandomi a guardarlo.

Lui chiese immediatamente spiegazioni, e quando gliele diedi mi fermò e poi si rivolse ai miei compagni.

«Ragazzi, non dobbiamo farci spaventare da una cosa del genere. Credo che Roxie conosca il ragazzo che sta frequentando e credo che sappia cosa sia giusto per lei e per la squadra» disse in mia difesa, puntando gli occhi su di me, mentre io ricambiavo lo sguardo con gratitudine.

«Professore, non è giusto!» esclamò Rachel in quel momento «Io l'anno scorso ho dovuto lasciare Jesse per lo stesso motivo e ora lei può frequentare chi vuole?!» chiese indignata.

«Ma per favore!» esclamai io «Non hai mai lasciato Jesse St. James! Ci hai fatto credere di averlo fatto, e poi è stato lui a scaricarti lanciandoti delle uova addosso!» la corressi poi, senza riuscire a contenere la rabbia.

Finalmente lei non ebbe più niente da dire, e si limitò a sedersi incrociando le braccia e accavallando le gambe stizzita.

In pochi minuti il professor Schuester risolse la cosa, dicendomi che avrei potuto continuare a vedermi con Nick e che una cosa del genere non si doveva ripetere mai più.

«Non siamo il tipo di persone che discriminano gli altri, nemmeno se frequentano qualcuno della squadra avversaria» aggiunse poi, zittendo tutti una volta per tutte.

Spazio autrice 😊:
Eccomi finalmente! Niente, volevo solo ringraziare chiunque sia arrivato fino a qui a leggere ❤. Spero che la storia vi piaccia e se volete farmi sapere cosa ne pensate... beh, sono qui 🥰😘

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