LOSER LIKE ME

Era arrivato il momento delle Regionali, eravamo pronti a sfidare gli Usignoli di nuovo, e questa volta dovevamo trionfare. E secondo Rachel c'era solo un modo per farlo.

«Secondo me dovremmo presentare dei brani originali» propose qualche giorno prima della competizione.

Eravamo tutti abbastanza scettici. Nessuno di noi era capace di scrivere una canzone, e non saremmo diventati degli autori provetti in due settimane.

«Credo che Rachel abbia ragione» disse però Quinn stupendo tutti «Diamo il massimo sotto pressione o di fronte a qualcosa di nuovo» aggiunse, passando lo sguardo su di noi.

Io aggrottai le sopracciglia.

Da quando Quinn supportava le idee di Rachel?

Da quando Quinn supportava Rachel?

Mercedes le diede ragione, ma le fece anche notare che se gli altri gruppi avessero cantato pezzi straordinari noi non avremmo trionfato.

«Infatti saremo migliori di loro» ribadì Quinn convinta «Useremo il nostro cuore e le nostre anime, non solo le nostre voci. Pensavo che io e Rachel potremmo scrivere una canzone insieme» aggiunse poi, sicura di sé.

Io la guardai stranita.

Era per caso impazzita?

Aveva appena rubato il ragazzo a Rachel tradendo Sam, e ora faceva l'amica con lei e le chiedeva di scrivere una canzone insieme?

Dovevo scoprire cosa stesse tramando.

«Sto solo cercando di aiutare la squadra e di supportare un po' Rachel, che ha delle grandi idee ma che spesso non viene ascoltata» mi rispose Quinn alzando le spalle e facendo un sorriso innocente.

Io la guardai con occhi indagatori.

«Quinn, sappiamo entrambe che Rachel viene ascoltata un po' troppo spesso, e in qualsiasi caso non sei il tipo che si interessa di quello che le succede o no» dissi io, convinta che non mi stesse dicendo la verità «Cosa c'è sotto?» le chiesi ancora seria.

Lei sospirò.

«Ok, sto cercando di farmela amica perché ho bisogno di Finn» confessò poi finalmente.

Io la guardai confusa.

«Ma Finn è già il tuo ragazzo» le feci notare allora.

«Sì, ma si vede che gli piace ancora Rachel, e che potrebbero tornare insieme da un momento all'altro» mi corresse lei «Questo non può succedere, perché ho bisogno di Finn per vincere il titolo di reginetta del ballo. E anche perché mi piace, ovvio» aggiunse spiegandosi meglio.

Non credevo alle mie orecchie.

Quinn stava cercando di essere amica di Rachel solo perché così lei non le avrebbe rubato Finn e sarebbe potuta diventare reginetta del ballo?

Ragionamento decisamente da Quinn.

«Quindi è per questo che ti sei offerta di scrivere una canzone con lei?» le chiesi, ancora leggermente confusa.

Credeva davvero che Rachel si sarebbe fidata ciecamente di lei come una vera amica fa, solo perché avevano scritto una canzone insieme?

«Beh, inizio a piccoli passi. Almeno avrò il modo di passare un po' di tempo con lei e farle credere che voglio conoscerla meglio» mi rispose Quinn alzando le spalle con innocenza.

Io la guardai storto, ma non dissi più nulla. Sapevo quanto importante fosse per Quinn essere eletta reginetta del ballo, e sapevo anche che avrebbe fatto di tutto pur di diventarlo.

Sì, anche diventare amica della sua più grande rivale.

~~~

Quella sera era serata Bloxie, così quando sentii suonare il campanello corsi giù dalle scale per accogliere il mio migliore amico. Ma quando aprii la porta non lo vidi raggiante come al solito, anzi, sembrava decisamente irrequieto, e nei suoi occhi c'era qualcosa di diverso. Qualcosa di nuovo.

Salutò in fretta mia madre e poi mi trascinò su dalle scale chiudendosi la porta di camera mia alle spalle.

«Blainey! Ma cosa succede?!» gli chiesi confusa e stranita allo stesso tempo.

Non l'avevo mai visto così.

Ci furono attimi di silenzio che sembrarono interminabili, poi finalmente Blaine sputò il rospo.

«Ho baciato Kurt» disse tutto d'un fiato.

Io spalancai occhi e bocca dallo stupore e il mio cuore perse un battito.

Blaine aveva baciato Kurt?

Blaine aveva baciato Kurt?

Blaine aveva baciato Kurt?!

Ecco perché non lo avevo mai visto così!

E io?

Cosa dovevo fare?

Fingermi felice per lui o mettergli il broncio perché ero ferita?

Insomma, non avrei proprio fatto finta di essere felice, perché tra tutti quelli che poteva trovare Kurt era decisamente il migliore. Però allo stesso tempo significava che dovevo arrendermi, le mie possibilità di avere Blaine tutto per me erano finite. Cioè, lo erano già da un po', ma io non volevo capacitarmene. Ora lo avrei dovuto fare.

«È... è meraviglioso, Blaine!» esclamai facendo un sorriso, un po' forzato, ma non troppo.

«Sì, è stato meraviglioso!» esclamò lui con aria sognante, sedendosi sul mio letto.

«E a lui è piaciuto?» chiesi, per sapere se Blaine fosse irrequieto perché aveva paura che Kurt non avesse apprezzato o semplicemente perché non stava più nella pelle e voleva dirmelo a tutti i costi.

«Beh, io credo di sì. Insomma mi ha sorriso e poi ha ricambiato il bacio» rispose Blaine «È un segno positivo, vero?» chiese poi allarmato.

Io scoppiai a ridere e poi annuii.

«È più che positivo» confermai con un sorriso.

Vidi il mio migliore amico rilassarsi e un nuovo sorriso nacque sul suo volto, se possibile ancora più grande di quello di prima.

«Quindi ora state insieme?» chiesi, prendendo coraggio e lasciando perdere la vocina gelosa che mi diceva di uscire all'istante da quella stanza.

Blaine puntò i suoi bellissimi occhi su di me e poi mi disse che non lo sapeva.

«Non so cosa siamo, ma so che fin ora mi sono sentito così felice solo una volta nella mia vita» disse senza perdere il sorriso.

Sorrisi anche io. Infondo ero felice per lui.

Come sarei potuta non esserlo?

«Sai quando?» mi chiese Blaine con aria complice.

Io aggrottai le sopracciglia.

«Quando cosa?» chiesi confusa.

«Quando mi sono sentito così felice» mi rispose lui con aria ovvia.

Io scossi la testa.

Va bene migliori amici, ma non potevo ricordarmi tutto quello che era successo nella sua vita!

«Quando mi sono messo con te» confessò allora lui guardandomi dritta negli occhi.

Io lo guardai incredula, e poi un sorriso nacque sul mio volto.

Era bello sentirsi dire una cosa del genere. Davvero bello.

In quel momento mi accorsi anche di non essere poi così tanto gelosa come mi sarei aspettata. Ero più felice che gelosa, e questo era un buon segno. Tra l'altro non riuscii a fare a meno di dare il merito a Nick per quella cosa. Era lui che mi stava cambiando in meglio, ed era lui che mi stava aiutando a superare i miei sentimenti per Blaine.

Era il ragazzo perfetto, ne ero sempre più certa!

~~~

Comunque, la questione delle canzoni originali degenerò abbastanza in fretta. Tutti si stavano cimentando nella scrittura di una canzone adatta alle Regionali, ma era evidente che non fossimo autori e che non sapessimo nemmeno da dove iniziare.

La prima a presentare la sua canzone originale fu Santana, che la dedicò a Sam, con cui stava uscendo.

«Si chiama "Trouty Mouth"» annunciò.

Eh già, il povero Sam era abbastanza preso in giro da tutti per le sue labbra importanti e la sua bocca decisamente grande, e a quanto pare Santana si era divertita a scriverci una canzone.

Non vi sto a dire come fosse, credo che possiate immaginare.

Mentre la cantava io ero seduta accanto a Mike, e a un certo punto lo vidi ballare e trattenere a stento una risata.

«Non ridere» gli sussurrai con rimprovero e tirandogli una gomitata.

«Non ci riesco» si giustificò lui, cercando di non scoppiare in una risata.

Anche a me venne da ridere, ma più per la faccia di Mike che per altro.

Faceva davvero ridere in quel momento!

Comunque, la canzone di Santana venne bocciata all'istante.

Poi toccò a Puck farci sentire la sua, scritta per Lauren che stava cercando di conquistare.

Sì, ragazza decisamente non da Puck, ma lui sembrava davvero perso, e come si dice "Al cuor non si comanda".

«L'ho chiamata "Big Ass Heart"» ci disse, prima di iniziare a suonarla con la sua chitarra.

La melodia era bella, ma ancora una volta non era quella giusta per le Regionali.

Decisamente no!

«Anche io ho una canzone, Mr.Schue» annunciò Mercedes, prima di prendere il centro della sala e iniziare con la sua "Hell To The No".

Carina, ma per me "Hell To The No".

Non potevamo andare alle Regionali con una canzone che parlasse di crocchette di patate e la poca voglia di svegliarsi al mattino!

«Professor Schuester, anche io ho una canzone» dissi io quando Mercedes finì, alzando la mano per farmi notare «Si chiama "Perché non la smettete di scrivere canzoni orribili e scegliamo la scaletta per le Regionali?"» aggiunsi con sarcasmo.

Volevo trattenermi, ma non ci riuscii.

Erano davvero orribili quelle canzoni!

«Scusa?! La mia canzone non è orribile!» esclamò Mercedes indignata.

«Hai ragione, è inascoltabile!» ribattei io «Oh e, Santana, non credo che il povero Sam si meriti di essere umiliato davanti a tutti con quella pessima canzone che hai scritto per lui» aggiunsi, rivolta verso Santana scuotendo il capo decisa.

«Grazie, Roxie» mi disse Sam guardando Santana con aria di sfida.

Poi mi batté il cinque con gratitudine.

«Ok, pensate alle vostre canzoni preferite» ci disse in quel momento il professor Schuester, intervenendo nella conversazione «Sono tutte scritte grazie al dolore, ai sentimenti. Voglio che sentiate questo. Che entriate in contatto con il vostro dolore» aggiunse, cercando di stimolarci.

«Beh non dovrebbe essere difficile» disse Artie «La coach Sylvester ci tortura senza ragione e cerca di farci odiare da tutta la scuola» aggiunse poi con aria ovvia.

Da quel momento iniziammo a elencare tutto quello che subivamo a causa della coach Sylvester, ma aggiungendo anche che dopo un po' gli insulti non facevano più male e cominciavamo a credere che la loro fosse tutta invidia.

Fu così, condividendo le nostre umiliazioni, che nacque "Loser Like Me", la nostra prima canzone originale.

~~~

Alla fine l'altra canzone originale la scrisse Rachel da sola, perché il piano di Quinn non andò a buon fine.

Insomma siamo sinceri, chi vuole avere Rachel come migliore amica?

E chi vuole avere Quinn come migliore amica?

Voglio dire, le voglio un bene dell'anima, ed è la mia migliore amica, ma forse perché io l'ho conosciuta in un momento in cui era molto vulnerabile, e quindi ora tende ad abbassare i muri con me e mostrarsi debole in qualsiasi momento. Con gli altri non è così. Molto spesso alza delle barriere tra se stessa e gli altri che non le permettono di far uscire la vera Quinn, e quella che mostra tende a non essere molto simpatica.

Comunque, tornando alle Regionali, Rachel scrisse una canzone chiamata "Get It Right" che cantò solo lei, e poi tutti insieme cantammo "Loser Like Me". Fummo fantastici, e infatti vincemmo.

Anche gli Usignoli erano stati bravi. Blaine e Kurt avevano duettato sulle note di "Candles" degli Hey Monday, e poi "tutti insieme" cantarono "Raise Your Glass" di Pink. Una canzone che io adoro.

Me l'aveva detto Blaine che avrebbero cantato una delle mie canzoni preferite, e devo dire che la loro versione mi piacque tantissimo.

Quando ci annunciarono vincitori alzai gli occhi sul mio migliore amico e poi sul mio ragazzo. Blaine era sorridente anche se un po' dispiaciuto, Nick invece non si sforzò nemmeno di sembrare felice per me. Quando lo raggiunsi dietro le quinte aveva gli occhi decisamente spenti.

«Ehi, siete stati bravi, non buttarti giù» gli dissi dopo avergli lasciato un bacio a fior di labbra.

«A quanto pare non abbastanza» mi disse lui con un leggero fastidio nella voce.

«Invece siete stati magnifici, solo che noi siamo stati stratosferici» ribadii io tirandomela un po' e vedendo finalmente un principio di sorriso nascere sul suo volto.

«Sei bellissima con questo vestito» mi disse con aria ammiccante.

Io gli sorrisi, gli diedi un altro bacio e poi raggiunsi i miei compagni facendo l'occhiolino al mio migliore amico mentre gli passavo davanti.

Noi Nuove Direzioni eravamo felicissimi di aver vinto, ma ci rendemmo conto che andare alle Nazionali sarebbe stato più difficile di quanto già immaginassimo. Non avevamo fondi per il trasporto visto che la coach Sylvester aveva deciso di tagliarceli, ma per andare a New York l'unico modo era prendere l'aereo, e senza i soldi, sarebbe stato molto difficile.

«Queste sono caramelle gommose alla frutta! Quando ero studente ci pagammo l'intera trasferta alle Nazionali vendendole. Classe per classe, porta a porta» ci disse il professor Schuester quel giorno in aula canto.

Che cosa stava suggerendo?

Che vendessimo anche noi quelle cose per ottenere i soldi per andare alle Nazionali?

«E lo faremo anche noi!» esclamò entusiasta.

No, no e poi no!

Non se ne parlava proprio!

«Nessuno comprerà questa roba da noi» disse Santana scuotendo la testa.

Ci odiavano tutti a scuola, non avremmo fatto un centesimo!

E l'idea di andare in giro classe per classe a farsi umiliare dagli altri non era allettante.

Per fortuna il professor Schuester aveva un'arma segreta che neanche lui sapeva di avere: stava frequentando Holly Holiday, supplente del McKinley che era stata molto utile per fare educazione sessuale al Glee Club. Fu proprio lei ad avere una grande idea.

«La Notte dei Negletti!» annunciò il professor Schuester pochi giorni dopo, sotto il nostro sguardo scettico «Canteremo solo canzoni di artisti Negletti!» aggiunse poi entusiasta.

«Può definire meglio cosa intende per "artisti Negletti"?» gli chiese Rachel, esprimendo la confusione di tutti quanti.

«Qualcuno la cui bravura non è sempre apprezzata» spiegò il professore.

«Oh, come me!» esclamò Rachel eccitata e ricevendo un'occhiataccia da tutti.

«Come tutti noi in realtà» la corresse il professor Schuester con un goccio di rimprovero.

Poi ci disse di metterci all'opera, perché la Notte dei Negletti sarebbe stata quel sabato, quindi avevamo poco tempo per prepararci e anche per invitare qualcuno nel pubblico.

«Certo che veniamo!» esclamarono Kurt, Blaine e Nick all'unisono.

Quel pomeriggio io, Quinn e Santana (non chiedetemi perché fosse lì con noi, non lo so) eravamo al Lima Bean quando ci avevano raggiunto i tre ragazzi con ancora addosso la divisa. Gli avevamo parlato dei problemi del Glee Club, e poi li avevamo invitati alla nostra Notte dei Negletti.

«Bene, almeno saremo sicuri di vendere tre biglietti» disse Santana in tono sarcastico e scettico.

«Non essere così negativa, Santana!» la rimproverò Kurt.

Io, Quinn e Santana lo guardammo scettiche.

«Lo sai anche tu che non siamo famosi al McKinley, non verrà nessuno» gli feci notare io scuotendo la testa.

«Non raggiungeremo mai il budget necessario per andare alle Nazionali» aggiunse Quinn sconcertata tanto quanto me.

In quel momento sentii una mano di Nick scivolare sulla mia coscia, mentre lui si avvicinava per lasciarmi un bacio sulla tempia per confortarmi.

«Beh, se non raggiungete il budget fatemelo sapere che andiamo noi alle Nazionali» disse Blaine alzando le spalle con noncuranza.

«Blaine!» esclamai io indignata e offesa.

Ma come osava?!

«Sto scherzando, Shug» mi disse allora lui con un sorriso da ruffiano che mi sciolse.

Poi si allungò sul tavolo passando davanti a Nick e mi lasciò un bacio sulla guancia facendomi sorridere.

«Siete disgustosi» disse Santana guardandoci con schifo.

Io e Quinn alzammo gli occhi al cielo, mentre il mio migliore amico faceva spallucce con un sorrisetto innocente.

«Devo andare, ho un turno» dissi in quel momento facendo per alzarmi, ma un braccio del mio ragazzo mi bloccò ritrascinandomi a sedere sulla sedia prima di iniziare a baciarmi con passione.

«Roxie, ti stanno chiamando» mi disse dopo qualche attimo il mio migliore amico.

Mi staccai da Nick e lo guardai confusa.

«Non è vero» dissi poi aggrottando le sopracciglia.

Lui alzò di nuovo le spalle e poi mi disse che lo aveva fatto per non farmi fare tardi al turno di lavoro.

«Grazie, Blaine, tu si che sei un vero amico» dissi in tono sarcastico, alzandomi e raggiungendo il bancone.

Mentre indossavo il grembiule cominciai a pensare a cosa avrei potuto fare alla Notte dei Negletti, ma qualcuno ci aveva già pensato per me.

~~~


«Roxie, possiamo parlare?» mi chiese una voce la mattina dopo, mentre uscivo dall'aula di spagnolo dopo la lezione.

Mi voltai e mi trovai accanto Mike.

«Certo!» risposi allora un po' confusa.

Di cosa mi doveva parlare Mike?

Dopo che ci eravamo lasciati non avevamo avuto grandi conversazioni. Ovvio, avevamo creato coreografie insieme e fatto riscaldamenti su riscaldamenti prima delle esibizioni, però non c'erano state grandi conversazioni, e la cosa un po' mi dispiaceva.

«Stavo pensando che per la Notte dei Negletti potremmo fare un numero insieme» propose con uno dei suoi sorrisi gentili.

Io lo guardai sorpresa.

Wow!

Mike mi stava davvero chiedendo di ballare insieme, solo io e lui, come ai vecchi tempi?

«Mi sembra un'idea magnifica!» esclamai io con un sorriso raggiante.

Non vedevo l'ora di ballare con il miglior partner di danza che avessi mai avuto o potuto desiderare!

«Hai già qualcosa in mente?» gli chiesi poi, visto che io ero a corto di idee.

«Veramente sì. Stavo pensando a "How To Save A Life" di The Fray. Che ne dici, abbastanza Negletto?» mi chiese alzando spalle e sopracciglia nello stesso momento.

«Direi di sì» risposi io ridendo.

«Ho pensato che sei brava nei pezzi ritmati, ma che sei ancora meglio quando la musica è un po' più dolce e armoniosa. E poi, è la canzone perfetta per mostrare al pubblico le nostre favolose prese mozza fiato» disse ancora Mike annuendo felice.

Io gli sorrisi e gli dissi che aveva avuto una bella intuizione.

«Mi hai salvata, Mike, davvero. Non avevo la più pallida idea di cosa fare per questa maledetta Notte dei Negletti» confessai poi guardandolo con gratitudine.

«Immaginavo che avessi un po' di problemi con la questione "Negletti"» mi disse lui «So che il tuo musical preferito è Chicago e che ti piacciono molto i Queen e gli One Direction. Non sono decisamente cose Neglette» spiegò quando lo guardai con aria interrogativa.

Io annuii divertita, e ammisi che sarebbe stato difficile trovare qualcosa di adatto alla serata tra le mie preferenze.

«A proposito di musical preferiti...» iniziai poi.

Mi era venuta in mente una cosa che c'entrava con il suo di musical preferito.

«... hai sentito che stanno facendo il remake di Footloose?» chiesi guardandolo entusiasta.

Vidi Mike illuminarsi e poi iniziò ad annuire eccitato.

«Sì, non vedo l'ora di vederlo!» esclamò con un sorriso a trentadue denti «Quando esce ci andiamo insieme!» propose poi senza darmi via di scampo.

Ma in qualsiasi caso non avrei rifiutato l'offerta.

Quando mi ricapitava di andare al cinema con Mike a vedere uno dei musical più belli della storia?!

«Sai per caso chi hanno scelto per interpretare Ren McKormack?» gli chiesi poi curiosa.

Ren McKormack è il protagonista di Footloose, e doveva per forza essere qualcuno di attraente e senza dubbio bravo a ballare.

«No, non ne ho idea. Spero che l'abbiano scelto bene però» mi rispose lui.

«Lo spero anche io. Anche se la persona perfetta per interpretarlo non l'hanno sicuramente trovata» dissi io scuotendo la testa.

Mike mi guardò aggrottando le sopracciglia.

«Tu sei il Ren McKormack per eccellenza» gli dissi allora io con aria ovvia «Saresti perfetto per quel ruolo» aggiunsi convinta.

Non ci vedevo nessuno di migliore di Mike per fare il protagonista di Footloose.

Nessuno!

«Solo se tu fai la mia Ariel» precisò lui allora con aria ammiccante. (Ariel, non la Sirenetta, la protagonista femminile di Footloose ovviamente).

Io gli sorrisi, cercando di nascondere l'imbarazzo che credo fosse evidente anche sul mio viso, e poi gli dissi che aveva ragione, saremmo stati perfetti come Ren e Ariel.

«Un po' insoliti, ma perfetti!» aggiunsi con un sorriso.

«Perché insoliti? Perché io sono asiatico e tu non hai gli occhi azzurri e i capelli biondi?» mi chiese lui con tono ironico.

Io scoppiai a ridere annuendo.

«Beh, vorrà dire che ci toccherà cambiare i canoni del mondo» disse ancora Mike alzando le spalle con innocenza e scoppiando a ridere con me.

Era tanto che non ridevamo insieme, e mi era davvero mancato.

~~~

Ed eccoci lì, sempre io e Mike, poco prima dell'inizio della tanto attesa Notte dei Negletti in ansia più che mai. È vero, non era una competizione, però noi avevamo paura lo stesso, perché i biglietti alla fine erano stati venduti tutti grazie a Sunshine Corazón, solista dei Vocal Adrenaline, che si era offerta di cantare un pezzo dicendoci che avrebbe portato tutti i suoi follower di Twitter. Questo significava sicuramente platea piena, e piena di persone che magari se ne intendevano anche di musica e danza.

«Non sono mai stato così in ansia» mi disse Mike con il fiato corto.

«Lo so, ma ce la faremo. Abbiamo provato più di quanto facciamo di solito. E se va bene quando proviamo solo cinque minuti prima dell'esibizione questa volta non può andare male» gli feci notare io cercando di tirarlo su di morale.

Alquanto difficile, visto che anche io ero in ansia come non mai.

«Forse è proprio perché prepariamo tutto cinque minuti prima dell'esibizione che poi va tutto bene» ribatté lui «Forse questa volta andrà male proprio perché abbiamo preparato la coreografia giorni prima» aggiunse sempre più in panico.

Io sospirai e poi gli misi una mano sulla spalla.

«Mike, tranquillo. Andrà tutto bene, siamo bravi, ci intendiamo, ...» iniziai a dire, ma mi interruppi, perché mi sembrava di sentire delle voci familiari nel corridoio appena fuori dall'aula canto, e una delle tre voci non mi piaceva affatto.

Appena uscii dall'aula mi resi conto che avevo sentito bene, di fronte a me c'erano Blaine, Kurt e Karofsky, e non sembrava che stessero avendo una conversazione amichevole.

Come sarebbe potuto essere possibile avere una conversazione amichevole con Karofsky?

«Blaine, va tutto bene?» chiesi puntando gli occhi sul mio migliore amico con aria interrogativa.

«Oh bene! È arrivata anche Miss Perfezione!» esclamò Karofsky sarcastico e con un finto sorriso.

«Sì va tutto bene, Roxie, tranquilla» mi disse Blaine facendomi un mezzo sorriso.

«Uuuh, quindi vi conoscete?» chiese Karofsky con aria curiosa.

Io e Blaine ci voltammo a guardarlo con la stessa espressione di disgusto e rabbia.

No, non andava a genio a nessuno dei due.

«Uuuh, che paura che mi fate!» disse lui sarcastico e scoppiando a ridere «Comunque non preoccuparti, Miss Perfezione, va tutto bene. Stavo solo facendo una chiacchierata con le mie due fatine preferite» mi disse poi, facendo un sorriso falso a tutti e tre.

«Beh che ne dici di volare via da qui allora, fatina?» dissi io con tono di sfida e prendendolo in giro.

Lui mi guardò con occhi di fuoco.

«Come osi?» chiese poi con voce cattiva, avvicinandosi a me con fare minaccioso.

Io non mi mossi di un millimetro. Non avevo paura di Karofsky.

«Ehi! Sta lontano da lei!» urlò Blaine mettendosi in mezzo e dando uno spintone al giocatore di football, che era il doppio di lui.

«Uuuh, perdente che difende perdente. Come siete carini!» disse Karofsky con il solito tono da prendi in giro.

«Come l'hai chiamata?!» gli chiese Blaine andando su tutte le furie, e si sarebbe scaraventato su Karofsky se non l'avessi preso in tempo per il braccio e tirato indietro.

Quando si voltò a guardarmi mi ritrovai a pochi, anzi pochissimi centimetri dal suo viso, e nei suoi occhi lessi molta rabbia, la stessa che aveva quando sentiva i bulli della Hamilton prenderlo in giro. Allora feci quello che facevo sempre quando aveva bisogno di conforto: feci scivolare la mia mano sinistra nella sua e intrecciai le nostre dita. Vidi i suoi occhi cambiare in pochi secondi, da furiosi che erano, diventarono tristi e poi pieni di gratitudine.

Sapevo come tranquillizzarlo.

«Cosa vedono i miei occhi? Che cosa fai, fatina? Non dirmi che Miss Perfezione è la tua copertura?» chiese in quel momento Karofsky guardandoci curioso.

Blaine si voltò verso di lui con occhi di fuoco.

«Non ho bisogno di una copertura. Sono fiero di quello che sono» disse poi con fierezza.

Io lo guardai con un mezzo sorriso. Ero felice che fosse così sicuro di se stesso. Dopo tutto quello che aveva passato, era il minimo.

«Oh, allora è la tua ex-ragazza» disse ancora Karfosky, cercando di indovinare cosa ci fosse tra me e Blaine.

Sia io che il mio migliore amico non rispondemmo, però sentii la mano di Blaine stringere un po' di più la mia, come se mi stesse chiedendo scusa per aver lasciato trapelare quell'informazione.

Io alzai gli occhi su di lui con gratitudine, ma non stava guardando me, stava guardando Karofsky, che in un attimo avrebbe lanciato su di me un'altra bomba.

«Ora è tutto chiaro» disse annuendo «Sei la sua ex-ragazza, ma a quanto pare provi ancora qualcosa per lui. Non è vero, Miss Perfezione? Sei rimasta scottata quando ti ha lasciata dicendoti di essere un finocchio» spiegò poi, felice di essere arrivato a quella conclusione.

Io puntai gli occhi su di lui terrorizzata, e lasciai la mano di Blaine con un gesto brusco. Il mio migliore amico mi lanciò uno sguardo confuso da quel mio gesto.

Come aveva fatto a capirlo?

Davvero dai miei occhi si intuiva tutto quello?

Evidentemente sì, perché Karofsky non era stato l'unico ad accorgersene. Prima di lui erano venuti Kurt, Nick e Quinn.

Ma allora come mai Blaine non si era accorto di nulla?

O forse se ne era accorto ma aveva fatto finta di niente.

«E anche se fosse?» rispose in quel momento Blaine, risvegliandomi dai miei pensieri.

«Ho fatto centro?» mi chiese di nuovo Karofsky con un sorriso fiero e ignorando Blaine.

Io non sapevo rispondere, non potevo rispondere. Non ne avevo le forze.

«Non ascoltarlo» mi sussurrò Blaine voltandosi verso di me.

Io non ebbi nemmeno il coraggio di alzare gli occhi su di lui per paura che ci leggesse la verità.

«Che cosa le stai dicendo finocchio?» chiese Karofsky con cattiveria.

«Che è il caso che tu la smetta» gli rispose Blaine evidentemente scocciato «Ti puoi nascondere con tutti gli altri, ma non penserai di farla bere a noi?» aggiunse poi scuotendo la testa.

Io aggrottai le sopracciglia.

Di cosa stava parlando?

Che cosa nascondeva Karofsky?

«Tu non sai niente di me, bambolina!» disse Karofsky in risposta.

In men che non si dica Blaine era saltato addosso a Karofsky dandogli un altro spintone, mentre il giocatore di football lo prendeva per il colletto della giacca.

Io e Kurt restammo immobili, incapaci di fare qualsiasi cosa, anche perché non avevamo possibilità di vincere contro Karofsky. Per fortuna in quel momento arrivò Santana, che si mise in mezzo ai due ragazzi dividendoli.

«Non ho paura di due finocchi e due ragazze» ci disse Karofsky con rabbia.

«Dovresti invece» rispose Santana con aria di sfida, e poi andò avanti a minacciare il giocatore di football, ma io non stavo ascoltando.

«Stai bene?» chiesi a Blaine avvicinandomi.

«Sì» si limitò a rispondermi lui serio «Ce la saremmo potuta cavare» disse poi, quando anche Santana ci raggiunse dopo aver fatto allontanare Karofsky.

Io lo guardai scettica, mentre Santana diceva che insieme era stato più divertente. Poi le arrivò un messaggio e tornò dentro di fretta, incitandomi a seguirla.

«Roxie...» sentii dire da Blaine mentre gli davo le spalle.

«Devo andare» mi limitai a dire.

La verità però era che non ero pronta ad affrontare quella conversazione, perché sapevo che voleva parlare di quello che aveva detto Karofsky e della mia reazione brusca. Ma io non ero pronta, non riuscivo neanche a sostenere il suo sguardo, figurarsi se riuscivo a sostenere quella conversazione.

Comunque, tornando alla Notte dei Negletti, alla fine andò bene. Nonostante il Club dei Disturbatori fondato dalla coach Sylvester che fece scendere Tina in lacrime dal palco, per il resto riuscimmo a esibirci. Le caramelle alla frutta servirono a far tenere la bocca chiusa agli unici in platea, e anche se Sunshine Corazón all'ultimo ci aveva dato buca insieme a tutti i suoi followers, ce la cavammo lo stesso. Il professor Ryerson (ex-direttore del Glee Club) finanziò il nostro viaggio alle Nazionali e non ci restò altro che festeggiare.

«Sei stata magnifica!» mi disse Nick con un sorriso quando uscii dall'aula canto.

Poi mi prese per la vita e iniziò a baciarmi dolcemente.

Dopo pochi secondi ci accorgemmo che gli altri se ne erano andati, ma non tutti. Qualcuno era rimasto lì a guardarci, ed era qualcuno che evidentemente aveva un conto in sospeso con me.

«Mi aspetti fuori?» chiesi a Nick dopo aver lanciato un'occhiata al mio migliore amico.

Il mio ragazzo annuì, e poi si allontanò lasciando una pacca sulla spalla a Blaine.

«Sei stata davvero brava» mi disse lui avvicinandosi con un mezzo sorriso.

«So che non mi hai aspettata per dirmi questo» gli dissi allora io.

Volevo arrivare al punto al più presto, perché sarei potuta crollare da un momento all'altro, e la cosa non mi faceva impazzire.

Sentii Blaine sospirare.

«Hai ragione» disse «Volevo chiederti se è vero» aggiunse «Quello che ha detto Karofsky intendo» precisò.

Io abbassai lo sguardo sospirando.

Cosa dovevo fare?

Dirgli la verità o continuare a mentire?

«No, certo che no!» risposi, fingendo una risatina «Ti voglio bene, Blaine, un sacco di bene, ma ho superato la nostra storia. Sto con Nick giusto? E sono felicissima che tu abbia trovato una persona come Kurt» aggiunsi facendogli un sorriso.

Lo so, lo so, probabilmente avrei dovuto dirgli la verità, ma non potevo. Sembrava davvero teso quando mi aveva fatto quella domanda, e non volevo rovinare la nostra amicizia per una stupida cotta che non aveva intenzione di andarsene. Quando avevo smentito il tutto poi, mi ero accorta che si era rilassato e non poco.

Avevo fatto bene a mentire.

Vidi il volto di Blaine aprirsi in un magnifico sorriso liberatorio e poi si avvicinò per abbracciarmi.

«Mi sei davvero mancata, Shug» mi sussurrò stringendomi a sé.

«Anche tu» gli sussurrai io, cercando di trattenere le lacrime.

Spazio autrice 😊:
Eccomi di nuovo! Grazie mille per le stelline e i commenti, spero tanto che la storia vi piaccia e che vi stia appassionando. Ne devono succedere ancora di cose 😏❤

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