KATY VS GAGA

«Professor Schuester, ho un annuncio da fare!» esclamai quel giorno in aula canto, alzando la mano per attirare l'attenzione del professore.

Lui mi guardò curioso.

«Prego, Roxie» disse poi, cedendomi il centro della sala.

Io mi alzai, e quando ebbi l'attenzione dei miei compagni feci un bel respiro prima di dar loro la notizia.

«Non dirmi che ti sposi anche tu!» disse però Sam allarmato, prima che potessi continuare «Perché Mike non mi ha chiesto aiuto e potrebbe aver sbagliato anello...» continuò poi parlando velocemente.

«No, no Sam, niente matrimonio» gli dissi io scuotendo la testa divertita ma stranita.

Perché parlava di matrimonio? 

Mike gli aveva detto qualcosa?

«Sei incinta!» esclamò Unique spalancando gli occhi.

«Ho sempre pensato che stessi ingrassando» disse Kitty squadrandomi da capo a piedi.

«No!» esclamai io allarmata.

Perché in quel Glee Club quando qualcuno doveva annunciare qualcosa si pensava sempre a un matrimonio o a una gravidanza?

«Roxanne Johnston, se sei incinta...» iniziò Blaine, alzandosi con aria minacciosa.

Per fortuna il professor Schuester decise di intervenire.

«Ragazzi, perché non facciamo parlare Roxie?» chiese, prendendo Blaine per una spalla e rimettendolo a sedere, visto che si stava avvicinando a me con occhi di fuoco.

«Grazie, professore» dissi io facendo un mezzo sorriso al professor Schuester.

Finalmente i ragazzi si zittirono, e io potei dar loro la mia notizia.

«Qualche giorno fa ho mandato la lettera di iscrizione alla Broadway Academy of Dance, meglio conosciuta come BAD, che è lo stesso college che frequenta Mike» iniziai a dire «Oggi mi hanno risposto, e sono stata accettata per le audizioni che si terranno tra due settimane!» annunciai finalmente entusiasta.

Era da sempre il mio sogno entrare in quella scuola, e ora che si stava quasi per realizzare non stavo nella pelle!

«Roxie! È fantastico!» esclamò il professor Schuester, mentre gli altri applaudivano entusiasti.

Tina invece sembrava scettica.

«Ma cosa è fantastico?» chiese infatti «Suo padre è professore lì, è ovvio che verrà accettata, e non dovrà fare nemmeno il provino!» disse con aria ovvia «E poi, non hai sempre detto che è tuo padre quello che va in giro a reclutare nuovi ragazzi?» mi chiese sempre con aria ovvia.

Io sospirai.

«Sì» dissi poi rispondendo alla sua domanda «Ma mi sono iscritta con un nome diverso, sono una certa Roschelle Jefferson, quindi nessuno può collegarmi a mio padre » aggiunsi smentendo la sua prima ipotesi «E ho chiesto esplicitamente di andare a New York per l'audizione, così sarò sicura di non trovarmi davanti mio padre» conclusi smentendo anche la seconda ipotesi di Tina.

Lei mi guardò senza avere più niente da dire, e io feci un sorrisetto fiero.

«Quindi» iniziò a dire il professore «È fantastico, Roxie!» ripeté entusiasta, avvicinandosi a me e cingendomi le spalle con un braccio «Sono fiero di te! Hai trovato il modo di dimostrare a tutti che hai talento, e che non entrerai in una delle scuole di ballo più prestigiose di New York solo perché sei figlia di uno dei professori. Complimenti!» disse in conclusione, guardandomi con un sorriso.

Gliene feci uno anche io, e poi posai gli occhi sui miei compagni.

Stavano tutti sorridendo felici, ma prima che potessi dire nulla il mio migliore amico si alzò e mi corse incontro.

«Sei un genio, Shug!» esclamò, prima di prendermi per la vita e sollevarmi da terra entusiasta.

Poi mi mise giù e mi lascio una serie di baci sulla tempia.

«Wow, wow, wow!» esclamò Marley con un sorriso a trentadue denti e battendo le mani entusiasta.

Io le sorrisi, poi puntai gli occhi su Jake.

«Tra due anni ti aspetto alla BAD» gli dissi con aria ammiccante.

Era perfetto per quella scuola, e sarebbe stato uno studente modello.

«Perché non cantiamo una canzone per festeggiare?» mi chiese Blaine sussurrando nel mio orecchio.

Io lo guardai con gli occhi spalancati.

«Cosí?! Senza provare?!» gli chiesi allarmata.

«Non abbiamo bisogno di provare! Ci vengono meglio le esibizioni se non sono preparate» mi disse lui alzando le spalle con innocenza.

Io lo guardai arricciando il naso.

«Di solito è con Mike che funziona così» lo corressi poi con aria ovvia.

Lui mi guardò male.

«Sono geloso di Mike» mi disse stizzito.

Io feci una risatina.

«Questo lo so già, amico mio» gli dissi poi con voce tenera e toccandogli la punta del naso con l'indice.

Lui mi fece una smorfia.

«Ragazzi, posso?» ci chiese in quel momento il professor Schuester,  chiedendoci di lasciargli il centro della sala.

Blaine mi guardò titubante e ancora speranzoso che rispondessi di sì alla sua proposta, ma non potevo. Un conto era preparare qualcosa cinque minuti prima di esibirsi (cosa che facevo spesso con Mike), un altro era non avere proprio nulla di pronto e improvvisare. 

Non ne ero capace, e anche se tra me e Blaine c'è sempre stata una grande intesa, le improvvisazioni in pubblico non sono mai state il massimo. L'unica che avevamo fatto veramente bene era quella al ballo scolastico del nostro terzo anno, quando avevamo cantato "Nobody But You", che alla fine non era neanche tanto improvvisata perché è una delle nostre canzoni preferite e ogni scusa è buona per cantarla.

«Certo!» risposi allora al professore, trascinando Blaine su una sedia e sedendomi su quella accanto «Oggi vieni a casa mia e prepariamo l'esibizione per domani» gli sussurrai quando ricevetti un'occhiata di fuoco.

Blaine sospirò e poi acconsentì, allungando una mano per stringere la mia e puntando gli occhi sul professor Schuester, che ci stava per assegnare il compito della settimana.

«Ragazzi, ho qui in mano la lista dei Glee Club contro cui ci esibiremo alle Nazionali!» annunciò aprendo una busta, mentre noi facevamo il rullo di tamburi «Ci sono i Ratti Vibranti da Pitsburg, i Thunder Showcats da Gainesville e... le Gole Esplosive da Fort Wayne» concluse poi.

Noi ci guardammo terrorizzati.

Le Gole Esplosive?!

Erano uno dei migliori Glee Club del momento, ci avrebbero stracciato a mani basse!

«Il loro budget per trucco, parrucco e costumi è a dir poco astronomico!» esclamò Blaine allarmato «La loro regola è che gli studenti non possono entrare nelle Gole Esplosive se non hanno almeno 10 000 ore di prove!» aggiunse facendo spalancare a tutti bocca e occhi.

10 000 ore di prove?!

Non credo che nemmeno in quattro anni di Glee Club io abbia fatto così tante ore di prove!

«Si esercitano ogni minuto di ogni ora, e si spingono sempre oltre il limite. Vivono e si esibiscono esagerando. Sono come dei mini Lady Gaga!» disse ancora Blaine senza quasi prendere fiato.

Eh già, quelle notizie non erano neanche un minimo rincuoranti per noi.

«Siamo fregati, perché non sono freddi come i Vocal Adrenaline» iniziò a dire Tina «Sono degli emarginati, e quel primato era nostro!» continuò con disperazione «Non li batteremo mai, perché abbiamo perso la nostra più grande Lady Gaga quando Kurt si è diplomato, e ora quest'aula è piena di Katy!» esclamò esasperata.

«Hai le fette di prosciutto sugli occhi?» le chiese Unique indignata «Unique è la nuova Gaga!» aggiunse con aria ovvia.

Tina sbuffò.

«Sì, ma Marley no! Lei è una Katy Perry come Sam, Blaine...» ribatté poi con rabbia.

«Sono fiero di essere una Katy» disse Blaine cercando consenso in Sam.

Io gli appoggiai una mano sulla spalla tirando delle piccole pacche per consolarlo.

Non era il caso di vantarsi di essere una Katy. Insomma sì, Katy Perry è una grande cantante, ma si sa che non potrebbe mai vincere contro Lady Gaga, ed essere una Katy nella vita non era il massimo.

«La verità, ragazzi, è che qui siamo un miscuglio di Katy e di Gaga, ma non è un ostacolo, anzi, ci permetterà di vincere contro le Gole Esplosive» ci disse il professore, cercando di rincuorarci «Chi tra di voi si identifica come Lady Gaga?» chiese poi.

Kitty, Tina, Unique e Jake alzarono la mano.

«E voi quindi vi sentite Katy?» chiese allora il professore, girandosi verso me, Blaine, Sam, Marley, Artie e Ryder.

«Non c'è un'altra opzione?» chiese Ryder incerto.

«Già, cosa succede se qualcuno è entrambe le cose?» chiesi io confusa e titubante. 

Sì, mi considero sia una Katy che una Gaga, perché so essere romantica e innocente ma anche decisa ed eccessiva allo stesso tempo.

«Non è possibile essere entrambe» mi disse Kitty con aria ovvia.

«Oh fidati, Roxie può» la corresse Blaine annuendo convinto.

«Decisamente» lo appoggiò Tina annuendo a sua volta.

Io feci un sorriso fiero, felice che i miei amici mi conoscessero così bene.

«Beh, Roxie, so per certo anche io che puoi essere entrambi, però dovrai scegliere una delle due personalità perché... questa settimana le Katy diventeranno Gaga e le Gaga diventeranno Katy!» annunciò il professor Schuester con entusiasmo «Se vogliamo vincere le Nazionali dobbiamo essere bravi sia nel nostro lato romantico che in quello esplosivo» ci spiegò poi, prima della fine della lezione.

Noi eravamo ancora spaventati, però ci piaceva il compito della settimana, ed eravamo pronti a fare dei nostri punti deboli i nostri punti di forza.

«Quindi cosa scegli? Le Katy o le Gaga?» mi chiese Blaine, mentre uscivo dall'aula canto con lui e Tina.

«Credo che sceglierò le Gaga. Vorrei migliorare il mio lato romantico, e... passare un po' di tempo con la mia amica Tina» risposi io alzando le spalle con innocenza e facendo un sorriso a Tina.

Mi sorrise anche lei.

«Ho sempre creduto che tu sia più Gaga che Katy» mi disse poi annuendo.

«Però non lo è sempre stata, una volta era una Katy proprio come me» la corresse Blaine guardandomi male.

«A camminare con gli zoppi si impara a zoppicare» gli feci notare io con aria ovvia.

Blaine mi lanciò un'altra occhiataccia, mentre Tina scoppiava a ridere.

«Sono più Gaga che Katy, questo è innegabile» dissi ancora io convinta.

E lo sono ancora!

~~~

E quindi... beh, arrivò il momento delle esibizioni, e sia noi Gaga che dovevamo fare Katy Perry, sia le Katy che dovevano fare Lady Gaga fummo straordinari!

Non tutti però accolsero il compito della settimana come avrebbero dovuto.

Ma andiamo con ordine: i primi a esibirsi furono Blaine, Sam, Marley, Artie e Ryder con "Applause" di Lady Gaga ovviamente, ed è da ammettere, avevano fatto un gran bel lavoro!

Avevano dei costumi stupendi (il che non vuol dire che fossero belli anche loro dentro quei vestiti), molto da Lady Gaga!

Lo ammetto, apprezzai molto il costume di Sam, che consisteva in un paio di pantaloni neri molto molto (molto) attillati, e un paio di ali fatte di plastica. Sì, fine, solo questo, niente maglietta, o anche solo ombra di qualcosa che coprisse l'addome.

Nulla!

Ecco perché lo apprezzai molto!

Sam ha un gran bel corpo, l'ho sempre pensato!

Sì, apprezzai anche il costume di Blaine, ma fino a un certo punto, nel senso che dal collo in su... anche no. Aveva una tuta cangiante con un pantalone lungo e uno no (ho sempre pensato che abbia delle bellissime gambe), e anche in questo caso la tuta era molto molto (molto) attillata, e metteva in evidenza il suo già notevole fondo schiena. Purtroppo per me (e anche per Tina) lui aveva una specie di giacca verde con le spalline anni 80 ricoperta di strass a coprirgli il busto, anche se buona parte era scoperta perché la giacca era decisamente scollata. Per quanto riguarda la pettinatura, ecco, aveva una parrucca mezza bionda mezza mora di capelli lunghi fino alle spalle. 

Ripeto... anche no!

Artie era vestito interamente di nero con una specie di airbag attaccata alla carrozzella, che muoveva con le braccia facendo un effetto magnifico, e Ryder aveva dei pantaloni bianchi e un busto dello stesso colore che verso l'alto si apriva in una cosa come rami di albero.

E Marley?

Ecco, nota dolente, perché Marley uscì da dietro le quinte vestita come Katy Perry in "California Girls" con tanto di lecca lecca e parrucca rosa.

Non centrava nulla con tutta l'esibizione che avevano messo in piedi i ragazzi!

Nulla!

«Marley! Dov'è il Bikini a conchiglie?!» le chiese Sam infuriato alla fine della performance.

«Mi metteva a disagio» si difese lei alzando le spalle con innocenza «Mi dispiace ragazzi, sono quella che sono, e non cambierò né per un esibizione né per un ragazzo!» esclamò poi esasperata.

Io la guardai aggrottando le sopracciglia, e vidi Jake fare lo stesso.

Cosa intendeva con quelle parole?

Mi girai verso Unique guardandola confusa, ma lei non stava guardando me, guardava Marley con un misto tra apprensione e rimprovero, cosa che mi confuse ancora di più.

Che cosa stava succedendo?

«Stiamo cercando di vincere un campionato Nazionale come squadra, Marley, ma tu metti prima le tue questioni personali» la rimproverò il professor Schuester avvicinandosi al palco «Mi dispiace ma... devo sospenderti per tutta la settimana» aggiunse dispiaciuto ma risoluto.

Spalancammo tutti gli occhi, sconvolti.

Sospesa?!

Per così poco?!

«Ma, professore, non... non è giusto!» esclamai alzandomi in piedi «Forse ha sbagliato a non presentarsi con il costume di scena adatto, però non merita la sospensione!» protestai poi, in difesa della mia amica.

Non era stato corretto mettere prima le sue questioni personali (qualsiasi fossero) sabotando così l'esibizione dei ragazzi, però una sospensione per una settimana mi sembrava esagerato.

«Sei il suo avvocato difensore?» mi chiese il professore con cattiveria.

Io rimasi delusa da quella sua risposta.

Dov'era il nostro professore sempre gentile e premuroso?

Perché mi aveva risposto così?

Uscii dall'auditorium quasi offesa, e dopo qualche secondo venni raggiunta da Unique.

«Cos'è successo a Marley?» le chiesi, per cercare di non pensare alle parole del professore, che mi avevano davvero ferita.

«Jake è stato ingaggiato da Bree per fare un balletto con le cheerleader, ma io credo che lo scopo di quella Cheerio sia un altro, e credo che la povera Marley rimarrà davvero delusa» mi spiegò lei con apprensione «Ma tu non facevi parte delle cheerleader?» mi chiese poi confusa.

«Ho dato indietro la divisa, non faceva più per me. Senza Santana, Quinn e Brittany non è più la stessa cosa, e ora che anche Blaine è fuori, non ne vale più la pena» le spiegai io, alzando le spalle con noncuranza.

Eh già, non ero più una cheerleader, perché come avevo detto a Unique, non era più come prima, e se dovevamo vincere le Nazionali, allora il Glee Club aveva bisogno di tutte le mie forze.

No, la coach Sylvester non se la prese, perché non era più coach, ora era preside (lunga storia che non starò a raccontare).

«Credi che Jake tradirà Marley?» chiesi poi a Unique, guardandola incredula.

Insomma sì, Jake è un Puckerman, ovvero sciupa femmine, però credevo che per Marley avesse cambiato il suo modo di essere, perché si vedeva che gli piaceva molto, e poteva essere quella giusta.

«Anche se non volesse, non credo possa resistere alle avance di Bree» mi rispose Unique dispiaciuta.

Dispiaceva anche a me, perché Marley e Jake erano una bella coppia, e non volevo vedergli fare la fine di tutte le coppie di adolescenti, e anche di quasi tutte le coppie del Glee Club.

Ma sembrava non esserci via d'uscita, e sembrava che il destino di Marley e Jake fosse segnato.

~~~

Tornando al compito della settimana, noi Katy (ovvero io, Tina, Unique, Kitty e Jake) dopo diverse discussioni e dopo aver scartato un bel po' di idee, scegliemmo di cantare "Wide Awake" di Katy Perry, seduti su degli sgabelli, senza scenografie o costumi esagerati. Perché era quello che era Katy Perry, un'inguaribile romantica che canta di sé, del suo amore e di cose che possono sembrare futili, ma che aiutano a esprimere quello che si prova davvero. 

«Bel lavoro, ragazzi! Complimenti!» esclamò il professor Schuester alla fine della nostra esibizione, applaudendo insieme agli altri ragazzi.

Tina mi guardò sorridendo, e io le feci un mezzo sorriso, ma avevo altro a cui pensare in quel momento, perché conoscevo Bree, era una delle tipiche cheerleader antipatiche che cercano sempre di conquistare il ragazzo carino della scuola (Jake in questo caso), e a cui non interessa se questo ragazzo sia già occupato o meno.

E la mia preoccupazione crebbe ancora di più la settimana dopo. Ma di questo parlerò più avanti.

Ora, rimanendo alla settimana "Katy vs Gaga", credo che abbiate il diritto di sapere che alla fine della settimana cantammo tutti insieme "Roar" di Katy Perry, con il palco addobbato come una giungla e vestiti come lei nel video. Sì, i ragazzi avevano addosso solo dei "pantaloncini" fatti in finta pelle di animale, tranne Artie che era vestito da esploratore, e noi ragazze avevamo addosso una gonnellina fatta di "foglie" e un reggiseno leopardato.

Eh già, tutti molto roar!

~~~

Stavo dicendo della settimana dopo: un giorno entrai nel bagno delle ragazze e sentii dei singhiozzi provenienti da uno dei gabinetti. 

«Va tutto bene lì?» chiesi bussando alla porta.

«Sì... sì tutto a posto» mi rispose una voce debole.

Ma era una voce conosciuta.

Era Marley.

«Marley, tutto bene?» chiesi infatti preoccupata.

Sentii dei movimenti dietro la porta, che dopo pochi secondi si aprì e io mi trovai davanti una Marley in lacrime.
 
La guardai confusa, ma ben presto la confusione avrebbe lasciato spazio alla rabbia.

«Jake mi ha tradita con Bree» mi disse tra le lacrime.

Io spalancai gli occhi.

Non era possibile!

No, no e no!

Come aveva osato Jake fare una cosa del genere?!

Alla povera Marley poi!

Lei è una ragazza così gentile, sempre premurosa e cordiale con tutti, non farebbe male a una mosca, ha sempre un sorriso per tutti e un consiglio per tutti, non si può immaginare di farle del male. Non credevo che Jake l'avrebbe mai potuta tradire. Insomma, Unique aveva ragione, è un Puckerman ed è un ragazzo, lo sappiamo tutti che i ragazzi fanno fatica a resistere alle avance di ragazze come Bree (che è da ammettere, è davvero bella), però come ho già detto, sembrava davvero che Jake fosse preso da Marley, e che sarebbe potuta essere la ragazza che gli avrebbe fatto mettere la testa a posto. Oltre a non sopportare l'idea di vedere Marley così triste poi, mi dispiaceva anche per Jake, perché aveva perso l'opportunità di diventare un ragazzo migliore con lei al suo fianco. Era già cambiato molto, perché rispetto all'inizio era diventato molto meno violento, e controllava la rabbia molto più facilmente, ma aveva ancora da migliorare, e ora senza Marley come ragazza la vedevo dura. Per di più, speravo davvero che quello non avrebbe fatto perdere nessuno al Glee Club, perché avevamo bisogno del talento di entrambi. Non c'era nessuno che ballava come Jake nel Glee Club, e non c'era nessuno che avrebbe potuto sostituire la voce angelica di Marley.

«Ne sei sicura?» chiesi a Marley con apprensione. 

Lei uscì dal gabinetto e si avvicinò a uno degli specchi.

«Sì, me lo ha detto Bree» mi rispose lei annuendo.

Io la guardai titubante.

«Marley, sappiamo come sono fatte le persone come Bree, potrebbe averti detto una bugia per buttarti giù e di conseguenza sabotare il Glee Club» le feci notare con aria ovvia.

Se aveva parlato solo con Bree allora non mi fidavo. Ero sicura che stesse agendo sotto comando della preside Sylvester, e che quindi stesse cercando di sabotare noi Nuove Direzioni. Non potevamo crederle sulla parola.

«Ne era convinta, lo so» ribatté Marley con rabbia «Mi ha anche parlato di un neo che ha Jake su un fianco, non credo se lo sia inventato» aggiunse scuotendo la testa.

Ma io non ero ancora convinta. Il neo non era una garanzia del fatto che stesse dicendo la verità, poteva tranquillamente esserselo inventato. 

«Ma tu sei sicura sicura che Jake abbia questo neo?» chiesi ancora a Marley.

Non volevo darmi per vinta, forse perché non volevo davvero credere che all'interno del Glee Club ci fosse stato l'ennesimo tradimento, ma sicuramente anche perché non volevo vedere Marley così distrutta, non le faceva bene, e non faceva bene neanche al Glee Club.

«No» si limitò a rispondermi Marley «Però Unique mi aveva messa in guardia, e credo che dopo aver detto l'ennesimo no a Jake, me la sia un po' cercata» aggiunse rimproverando se stessa.

In quel momento una luce si accese nella mia mente, una luce che mi fece capire perché Jake avesse deciso di tradire Marley nonostante fosse evidentemente preso. Quel no di cui parlava lei era un negare a Jake di avere un rapporto, quindi significava che Marley non si era sentita pronta a fare sesso con Jake. Cosa comprensibile, perché ognuno ha i suoi tempi, però per un ragazzo non è così facile da capire, e si sa che gli adolescenti (maschi) hanno bisogno di rapporti. Non biasimavo molto Jake per quello che aveva fatto, anche se era decisamente sbagliato e irrispettoso.

Puntai gli occhi su Marley, e la vidi sull'orlo di un'altra crisi di pianto, così mi avvicinai un po', le allontanai i capelli dal viso e le porsi un fazzoletto.

«Non puoi piangere così se non sai ancora cosa è successo davvero, e non puoi prendertela con Jake senza avergli prima parlato. Può darsi che Bree abbia ragione, ma l'unico modo per esserne certa è chiedere a Jake» le consigliai, mentre lei si asciugava le lacrime.

Marley mi guardò dallo specchio con aria scettica.

«Credi davvero che confesserà di essere stato a letto con Bree?» mi chiese con scetticismo.

Io sospirai.

Forse non tutti lo avrebbero fatto, ma se c'era una cosa di cui congratularsi con i Puckerman era la loro onestà, a volte brutale, ma a volte davvero davvero utile.

«Non ci resta che provare» risposi a Marley, alzando le spalle con innocenza «E sono sicura che anche se dovesse mentire non sarà difficile accorgersene» aggiunsi con aria complice.

Marley mi guardò ancora un po' titubante. 

«Non credo di poterlo guardare negli occhi» mi disse scuotendo la testa e abbassando di nuovo lo sguardo.

Io sospirai.

«Vengo con te, sarò a pochi passi da voi per farti forza» le dissi poi.

Lei alzò gli occhi su di me con gratitudine, poi mi fece un mezzo sorriso e insieme uscimmo dal bagno per andare a cercare Jake. Lo individuammo davanti al suo armadietto, e dopo esserci scambiate un'occhiata Marley partì come una furia verso di lui. 

Non l'avevo mai vista così decisa.

Non sentii cosa si dissero, un po' perché erano cose private, un po' perché ero un po' troppo lontana per sentire ogni singola parola. Però vedevo gli occhi di Jake, che in un attimo divennero colpevoli, e mi accorsi che Marley aveva ricominciato a piangere. Dopo qualche secondo in cui Jake stava evidentemente cercando di scusarsi, Marley gli diede una spinta per allontanarlo da sé, e poi se ne andò senza guardarsi indietro. Sia io che Jake la guardammo allontanarsi senza poter fare nulla. Jake l'aveva appena distrutta, e io non sapevo più come consolarla.

«Roxie, Roxie  vieni qui!» sentii a un certo punto sussurrare da qualcuno. 

Era Tina, che era appena fuori dall'aula canto e stava guardando al suo interno in preda alle risate.

Lanciai un'ultima occhiata a Jake, che intanto aveva abbassato lo sguardo deluso da sé stesso, e poi mi avvicinai a Tina, curiosa di sapere cosa ci fosse di così divertente.

«Guarda» mi sussurrò ancora, senza smettere di ridere e indicando dentro l'aula.

Lì c'era Blaine, con le cuffie alle orecchie, che impilava le sedie ballando. 

No anzi, non ballando, twerkando!

Era bellissimo!

E sì, faceva davvero davvero ridere!

E poi, che fondo schiena!

«Fagli un video» le sussurrai scossa dalle risate.

Tina prese il cellulare e iniziò a riprendere, mentre Blaine si concentrava sul piano forte e poi si appoggiava allo sgabello aumentando il suo twerking.

Non resistemmo più, e scoppiammo a ridere molto rumorosamente.

«Blaine, cosa fai?» chiese poi Tina senza smettere di ridere.

Blaine si voltò verso di noi, si tolse le cuffie e ci guardò con gli occhi spalancati.

«Ragazze, andate via!» esclamò correndoci incontro allarmato e cercando di coprire la telecamera del telefono.

Io e Tina scoppiammo a ridere di nuovo, e il giorno dopo in aula canto nessuno riusciva a smettere di guardare quel video, e nessuno riusciva a smettere di ridere. 

Il mio povero Blaine invece non sembrava per niente contento.

«Blainey, non fare quella faccia da cane bastonato!» gli dissi facendogli un'espressione tenera e avvicinandomi a lui.

In risposta ricevetti un'occhiataccia, prima che Blaine distogliesse lo sguardo da me.

«Blainey» dissi ancora, sedendomi sulle sue gambe e guardandolo con gli occhi dolci «Fa ridere quel video, ma sei bravo» gli dissi per confortarlo.

Blaine puntò gli occhi su di me.

«E vorrei vedere!» mi disse poi con aria ovvia.

Io gli feci un mezzo sorriso.

«E poi, che resti tra noi ma... che fondo schiena, amico!» gli sussurrai avvicinandomi al suo viso.

«Aaa, ti piace!» mi disse lui facendo un sorriso ammiccante, mentre sentivo il suo braccio sinistro circondarmi la vita.

«Te l'ho sempre detto che mi piace» gli sussurrai io con aria maliziosa.

Poi ci guardammo e scoppiammo a ridere.

Ero anche riuscita a far ridere il mio Blaine!

Ma in quel momento c'era qualcun altro con cui dovevo parlare, e ne ebbi l'occasione proprio alla fine della lezione del Glee Club.

«Se sei venuta a farmi la ramanzina puoi anche evitare» mi disse Jake freddo, appena mi avvicinai a lui.

Io sospirai.

Non ero lì per quello, e glielo dissi.

«Sono qui per chiederti perché lo hai fatto» gli spiegai poi «Mi sembrava ti piacesse Marley» aggiunsi.

Jake mi guardò colpevole.

Era davvero bello!

«Sì, mi piaceva molto Marley, e mi piace ancora, ma non ce la facevo più. Avevo bisogno di andare oltre le semplici cene al Bel Grissino e il vedere film romantici insieme» mi spiegò lui alzando le spalle con innocenza.

Aveva gli occhi evidentemente colpevoli, ed era dispiaciuto, però era anche convinto di quello che aveva detto.

Io annuii.

«Capisco, però potevi parlargliene» gli dissi con tono di rimprovero.

«L'ho fatto, e non è sembrata collaborativa» ribatté lui con rabbia.

Io sospirai di nuovo.

Immaginavo che fosse andata così.

«Quindi ora stai con Bree?» gli chiesi poi, cercando di cambiare argomento (almeno un minimo).

Jake fece una risatina sarcastica.

«Non credo proprio di poter stare con nessuna ragazza dopo essere stato con Marley» mi rispose scuotendo la testa.

Io lo guardai incredula ma anche leggermente fiera di lui. Era proprio come suo fratello, dopo essersi lasciato scappare quella perfetta non aveva trovato più nessuna come lei. Nonostante Puck avesse avuto molte ragazze dopo Quinn, non aveva più trovato nessuna come lei, e sapevo che si era sempre pentito di averla lasciata andare. Sembrava che per Jake fosse la stessa cosa, e che dopo Marley, nulla sarebbe stato più come prima.

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