IT'S CHRISTMAS TIME PT.2
«Beh, per fortuna che i nostri figli il talento ce l'hanno davvero» disse mia madre dopo qualche altro racconto di mio padre, guardando me e Blaine con un sorriso.
Io e Blaine ci guardammo con aria complice e fieri di noi.
Sì, il talento ce lo avevamo davvero!
«Infatti non vedo l'ora di sentire il tradizionale duetto di Natale!» esclamò la madre di Blaine entusiasta.
Io e Blaine spalancammo gli occhi.
Il cosa?
Duetto di Natale?
Non avevamo nulla di pronto!
«Ma ragazzi, lo avete sempre fatto» ci fece notare mia madre con aria ovvia, quando Blaine disse che non eravamo pronti.
«Sì, ma ci preparavamo giorni e giorni prima» le feci notare io «E lo avremmo fatto anche quest'anno se io avessi saputo prima che saremmo venuti qui a cena stasera!» aggiunsi guardando mia madre con rimprovero.
«Credevo te lo avesse detto Blaine» si giustificò lei alzando le spalle con innocenza.
Io aggrottai le sopracciglia e poi puntai gli occhi sul mio migliore amico.
«Tu lo sapevi?» gli chiesi poi.
«Beh, è casa mia, certo che lo sapevo!» mi rispose lui con aria ovvia.
Io lo fulminai con gli occhi.
«E non mi hai detto nulla?!» gli chiesi indignata.
«Non credevo fosse così importante» si difese lui guardandomi con innocenza.
«Se me lo avessi detto ora avremmo un duetto di Natale pronto!» gli feci notare con rabbia.
Ma come aveva osato non dirmelo?!
Che fastidio quando faceva così!
«Oh, quanto mi mancavano i tipici battibecchi di Natale!» esclamò il padre di Blaine divertito e con finto tono nostalgico.
Io e Blaine scoppiammo a ridere, ma dovevo ancora fargliela pagare.
«Beh, visto che sapevi che sarei venuta qui a cena e non mi hai detto nulla, pagherai facendo un duetto di Natale con me!» dissi stizzita al mio migliore amico.
Lui spalancò gli occhi spaventato.
«Roxie, non abbiamo preparato nulla!» esclamò allarmato.
«È solo colpa tua, quindi ora sei obbligato a fare il duetto con me» ribattei alzando le spalle con innocenza.
Blaine mi guardò male.
«Non vedo l'ora!» esclamò la madre di Blaine.
«Sì, è tanto che non vi sento cantare insieme» la appoggiò mia madre annuendo con un sorriso.
Gliene feci uno anche io, e poi puntai gli occhi su Blaine che invece non sorrideva affatto.
«Blainey, qual è il problema?» gli chiesi allora, avvicinandomi a lui in modo che i nostri genitori non si intromettessero nella conversazione.
«Non abbiamo nulla di pronto, Shug!» ripeté lui a denti stretti.
«Lo so, ma questo non ti ha mai fermato prima» gli feci notare con aria ovvia.
Blaine sospirò.
«Perché fino a ora non mi sono mai esibito così a freddo davanti a tuo padre» mi sussurrò poi ancora in ansia.
Io feci una risatina divertita.
Davvero il problema di Blaine era mio padre.
«Blaine, lo conosci da tutta la vita. Lo sa già come canti» gli dissi allora cercando di tranquillizzarlo «E poi, è un insegnate di danza, non il vocal coach di Mariah Carey!» aggiunsi divertita.
Blaine fece una risatina, ma era ancora evidentemente in ansia.
«Allora starò fermò immobile per tutto il pezzo» disse tornando serio.
Ma la sua espressione durò poco, perché scoppiò a ridere alla sua stessa affermazione.
Non ci credeva neanche lui!
«Non sai stare fermo mentre canti» gli dissi infatti tra le risate.
Blaine mi diede ragione, e poi si convinse finalmente a fare una canzone dopo mangiato.
Io gli feci un sorriso smagliante, e poi mi allungai verso di lui per lasciargli un bacio sulla guancia.
«Parlando di talento ragazzi, come va nel vostro Glee Club?» ci chiese in quel momento il padre di Blaine.
«Beh, direi bene, andiamo alle Regionali, quindi...» rispose Blaine alzando le spalle e annuendo.
«Ah, è vero che ti sei trasferito nella scuola di Roxie!» esclamò mio padre rivolto a Blaine «Come mai?» gli chiese poi curioso.
Domanda dolente, molto dolente.
Io e Blaine ci guardammo, e vidi il mio migliore amico un po' titubante.
Nonostante suo padre avesse accettato che Blaine fosse gay, non gli piaceva molto parlarne, e Blaine aveva paura che menzionando il suo ragazzo avrebbe rovinato la serata a tutti.
«Per amore» rispose invece il padre di Blaine, lasciando me e suo figlio senza parole «Il suo ragazzo va lì a scuola, e lui ha deciso di trasferirsi per stargli vicino» spiegò ancora.
Il mio migliore amico lo guardò un attimo spaesato, poi quando suo padre si voltò a guardarlo gli fece un mezzo sorriso ancora incredulo.
«Sì, papà ha ragione, mi sono trasferito per Kurt» confermò poi rivolto a mio padre «Però l'ho fatto in parte anche per stare con Roxie. Mi mancava non vederci più tutti i giorni e non avere più l'armadietto l'uno accanto all'altro» aggiunse guardandomi con un sorriso.
Io puntai gli occhi su di lui con un sorriso di gratitudine e allungai una mano per stringere la sua.
Mi aveva già detto quelle cose, ma faceva sempre piacere sentirselo dire.
«Che bella cosa, Blaine» gli disse mio padre «Anche io ho cambiato scuola per stare con la donna che amavo» aggiunse guardando mia madre con un sorriso.
Anche lei gliene fece uno, mentre io alzavo gli occhi al cielo.
Avevo sentito quella storia miliardi di volte!
Bella per carità, però dopo un po' è anche noiosa!
D'altronde mio padre aveva solo cambiato scuola per stare con mia madre, proprio come aveva fatto Blaine con Kurt.
«A proposito di ragazzi, tu stai ancora con... come si chiama... Nick?» mi chiese mio padre guardandomi con un sopracciglio alzato.
«Sì, Nick» conferma io «Stiamo ancora insieme» aggiunsi poi annuendo.
«Quanto tempo è adesso?» mi chiese ancora mio padre.
Ecco, era iniziato l'interrogatorio.
«Quasi un anno» risposi, prendendo un bel respiro e cercando di farmene una ragione.
Quando mio padre iniziava con le domande sul mio ragazzo non smetteva più, quindi meglio mettersi l'anima in pace e rispondere sperando che finisse al più presto.
«Ma se vi siete messi insieme a inizio dicembre!» mi fece notare Blaine con aria ovvia e guardandomi confuso.
«Sì, ma abbiamo ufficializzato solo a iniziò gennaio, quindi abbiamo fissato il nostro anniversario per il 10 gennaio» precisai io, spiegando perché ufficialmente non era ancora un anno che stavo con Nick.
Blaine mi guardò stranito.
«Siete davvero strani» mi disse annuendo.
Io lo guardai male.
Io e Nick strani?
Senti da che pulpito!
«Noi siamo strani, disse colui che una volta a settimana guarda The Notebook con il suo ragazzo e quando non possono vedersi lo guardano insieme in videochiamata» dissi infatti con aria di sfida «O che tutte le mattine manda la foto al suo ragazzo per farsi dire quale farfallino sta meglio con l'outfit» aggiunsi, guardando Blaine con un sopracciglio alzato.
Lui mi guardò con gli occhi ridotti a fessura.
«O che programma le serate in cui fare sesso» aggiunsi, questa volta sussurrando all'orecchio di Blaine perché non era il caso che sentissero tutti.
Blaine mi guardò sconvolto, ma non era lui a doverlo essere, e immagino che voi lo siate dopo quello che vi ho appena detto. Ma è tutto vero, sì anche quella del sesso. Ho visto lo schema che Blaine ha dentro la sua agenda, e devo dire che nonostante siano serate programmate, sono parecchie.
Non li facevo così dipendenti dal sesso!
Comunque, tornando alla cena della Vigilia di Natale, mio padre non aveva ancora finito di farmi domande ovviamente.
«State insieme da quasi un anno e non si è ancora trasferito nella tua scuola per stare con te?» mi chiese mio padre stranito.
Io ricambiai lo sguardo.
Ma che domanda era?!
Non è che per stare insieme bisognava per forza frequentare la stessa scuola!
«Non è obbligatorio, papà!» esclamai infatti in difesa del mio ragazzo.
«Ma è molto romantico» mi fece notare lui con aria ovvia.
Io lo guardai spiazzata.
Sì, forse era romantico, ma se Nick non lo aveva fatto non voleva dire che non mi amava, anche perché ero stata io a dirgli di non farlo.
«Beh, se non è disposto a cambiare scuola per te allora non so se è il ragazzo giusto» disse mio padre scuotendo la testa.
«Arthur!» lo rimproverò mia madre, mentre io lo guardavo offesa.
Era il momento di difendere il mio ragazzo dicendo la verità.
«In realtà qualche settimana fa Nick mi ha detto di volersi trasferire al McKinley» inizia a dire vedendo gli occhi di tutti puntarsi su di me.
Blaine aveva occhi e bocca spalancati, mentre mio padre alzò un sopracciglio.
«Sono stata io a dirgli che non era il caso» continuai scuotendo la testa «Non voglio rovinare la nostra relazione, e ho la sensazione che vederlo tutti i giorni possa essere deleterio» spiegai in conclusione.
L'espressione di mio padre divenne confusa e sorpresa allo stesso tempo.
«Ma vi vedete già tutti i giorni» mi fece notare Blaine guardandomi confuso.
«Non tutti i giorni, e non facciamo le stesse cose. Se fossimo nella stessa scuola non avremmo niente da raccontarci» lo corressi io, spiegando poi perché non volevo che Nick si trasferisse al McKinley.
Blaine mi guardò confuso e con apprensione, mentre mio padre si correggeva dicendo che forse aveva giudicato Nick un po' troppo presto.
In tutto questo eravamo arrivati al dolce, e dopo aver finito anche quello ci sedemmo sul divano pronti a scambiarci i regali.
«Inizio io!» esclamai battendo le mani eccitata «Blainey, questo è per te» dissi poi, porgendo un pacchetto al mio migliore amico.
Lui mi guardò curioso e con un sorriso, poi iniziò a scartare il pacchetto.
E cosa potevo avergli regalato se non un farfallino?!
Però non un farfallino qualunque, era di pelle marrone, ed ero sicura che non ce l'avesse nella sua collezione.
«È bellissimo!» esclamò lui quasi senza fiato «Mi manca fatto così!» esclamò ancora, ammirandolo entusiasta e sorpreso allo stesso tempo.
«Lo so» dissi io tirandomela un po'.
Blaine mi fece un sorriso e poi mi strinse in un abbraccio lasciandomi un bacio sulla tempia.
«Sei la migliore» mi sussurrò.
«Guarda l'altro regalo prima di dirlo» gli dissi io indicando la scatola che conteneva il farfallino e una busta.
Blaine aggrottò le sopracciglia sorpreso e curioso, e aprì la busta con impazienza.
«O mio Dio! Non può essere vero!» esclamò incredulo.
«Oh, lo è invece» confermai io annuendo con un sorriso.
Era proprio la reazione che mi aspettavo avrebbe avuto.
Nella busta infatti c'era l'autografo di Adam Levine, cantante dei Maroon 5, e cantante preferito di Blaine, con dedica speciale per lui.
«Sei davvero la migliore!» esclamò Blaine abbracciandomi di nuovo.
Io scoppiai a ridere, poi però gli dissi che per quel regalo doveva
ringraziare mio padre, perché era lui che aveva chiesto ad Adam Levine quell'autografo.
Blaine si voltò verso mio padre con un sorriso, e prima che mio padre potesse dire nulla lo abbracciò. Lui rimase un attimo rigido, poi diede delle piccole pacche sulla spalla a Blaine con aria divertita.
«Ok, è il mio turno» disse poi il mio migliore amico porgendomi un pacco con un sorriso.
Non vedevo l'ora di aprirlo!
Così iniziai a scartarlo, e appena aprii la scatola rimasi a bocca aperta. Dentro c'era un cappello bianco con il cinturino marrone.
«Ho cercato un cappello così per anni!» esclamai sorpresa e incredula allo stesso tempo.
«Lo so, e quando l'ho visto ho pensato che fosse perfetto per te, perché so che hai un paio di stivali di quel colore» mi disse Blaine tirandosela.
Io lo guardai con un sorriso a trentadue denti.
Era davvero il migliore amico migliore del mondo!
Così lo abbracciai e gli lasciai una serie di baci sulla guancia fino quasi a consumarla.
«Possiamo darvi il nostro di regalo ora?» ci chiese la madre di Blaine appena mi staccai da lui.
Noi annuimmo, curiosi di sapere come fossero i maglioni quell'anno.
Eh sì, nelle nostre famiglie c'era l'usanza che i nostri genitori ci regalassero dei maglioni natalizi identici, che puntualmente indossavamo nei giorni che rimanevano alle vacanze di Natale.
Eravamo sicuri che anche quell'anno sarebbe stato così, infatti appena io e Blaine aprimmo i nostri pacchi ci trovammo dentro due maglioni con sopra una renna, l'unica differenza era che il mio maglione era rosso e quello di Blaine invece era nero.
«Questo sì che è Natale!» esclamammo io e Blaine all'unisono.
Ringraziammo, e poco dopo ci preparammo per il nostro spettacolo.
Cantammo "It's Beggining To Look A Lot Like Christmas" di Michael Bublé, e i nostri genitori apprezzarono molto.
«Questo sì che è Natale!» esclamarono mio papà è il padre di Blaine all'unisono prendendoci in giro appena finimmo.
Noi scoppiammo a ridere, e appena finimmo scoccò la mezzanotte.
Era ufficialmente Natale!
«Posso dire Buon Natale adesso?» mi chiese Blaine facendomi il verso.
«No, perché lo dico prima io» gli dissi io «Buon Natale, Blainey!» esclamai poi stringendolo in un abbraccio.
Lui scoppiò a ridere, mi fece gli auguri e poi corse a rispondere al cellulare perché Kurt lo stava chiamando.
Anche io risposi al telefono perché Nick mi stava chiamando, e dopo avergli fatto gli auguri stavo tornando in salotto, quando venni attirata da Blaine che mi fece segno di avvicinarmi.
«Ti metto in vivavoce» disse poi al suo ragazzo.
«Ciao, Kurt! Buon Natale!» esclamai io confusa.
Perché Blaine mi aveva fatto avvicinare?
«Ciao, Roxie! Buon Natale anche a te!» esclamò Kurt «Stavo pensando, se il 26 non avete nulla da fare potremmo incontrarci per scambiarci i regali!» propose poi «Ho già chiesto a Mercedes e Quinn, e se vuoi puoi chiedere anche a Nick» concluse.
Che bella idea!
«Certo, va benissimo!» esclamai infatti felice.
«A, Quinn ha detto che porta anche Puck» ci informò poi Kurt.
Io e Blaine ci guardammo confusi.
Puck?
Quinn portava Puck?
Che strano!
Comunque nessun problema, avevo regali per tutti quindi andava bene.
«Perfetto, domani ci mettiamo d'accordo su tutto!» esclamò Kurt entusiasta «Buona serata, ragazzi» disse prima di dire un «Ti amo» a Blaine e chiudere la chiamata.
Io e Blaine ci guardammo con un sorriso, e poi tornammo dai nostri genitori per finire quella bellissima Vigilia di Natale.
~~~
«Buon Natale a tutti!» esclamammo io e Blaine quel pomeriggio, accogliendo i nostri ospiti con un sorriso.
Avevamo deciso di trovarci a casa mia visto che i miei erano usciti a cena (mio padre aveva deciso di portare mia madre nel suo ristorante preferito), e Blaine era arrivato prima degli altri per aiutarmi a preparare. Quando Quinn, Puck, Kurt, Nick e Mercedes avevano suonato alla porta, ci eravamo preparati ad accoglierli nel vero spirito natalizio.
«Che cosa avete addosso?!» ci chiese Kurt guardandoci con disgusto.
Eh sì, io e Blaine stavamo indossando i maglioni che ci avevano regalato i nostri genitori a Natale per continuare la tradizione.
«No per favore, ditemi che non state davvero indossando dei maglioni natalizi identici con sopra delle renne?!» disse ancora Kurt indignato e coprendosi gli occhi con la mano.
Io e Blaine scoppiammo a ridere e facemmo entrare i nostri ospiti.
«Buon Natale, amore mio» mi sussurrò Nick avvicinandosi e mettendomi le mani sui fianchi, prima di lasciarmi un bacio.
«Buon Natale» gli sussurrai a mia volta con un sorriso.
Poi salutai gli altri e li feci accomodare sul divano.
«Non so voi, ma io inizierei dai regali» disse Puck con la sua solita aria da spaccone.
Noi scoppiammo a ridere e poi acconsentimmo.
«Aspettate, prima ho bisogno di avere la certezza che canteremo tutti insieme una canzone di Natale» disse Blaine alzando le mani e guardandoci con gli occhi spalancati ma imploranti.
Io scoppiai a ridere insieme a Quinn, mentre gli altri lo guardavano come un alieno.
«Ragazzi, avete accettato di fare una festa di Natale con Blaine, dovevate aspettarvelo» gli fece notare Quinn senza smettere di ridere.
Anche Mercedes scoppiò a ridere dopo quella sua affermazione.
«Va bene, va bene, canteremo, ma prima... regali!» esclamò Puck sfregandosi le mani.
«Perché non inizi tu?» gli chiese Mercedes allora.
Puck assunse un'espressione titubante.
«In realtà io non ho i regali per tutti, l'ho saputo solo alla fine che sarei venuto, quindi non ho avuto tempo di comprarvi nulla» disse alzando le spalle con innocenza «Però ho un regalo per Quinn» annunciò, prendendo un pacchettino e porgendolo alla mia amica bionda.
Lei gli fece un sorriso, mentre io lanciavo uno sguardo stranito e in parte complice a Blaine che ricambiò l'occhiata.
Dentro il pacchettino di Quinn c'era una foto di Puck e Beth che aveva scattato Shelby, e poi un portachiavi di stoffa a forma di fiore bianco fatto evidentemente a mano.
«Li fa mia madre, e ho pensato che stesse bene con... con la tua carnagione» spiegò Puck.
Quinn lo guardò incredula, poi gli fece un sorriso smagliante e lo abbracciò.
«Ok, tocca a me!» esclamò Kurt entusiasta «Questo è per Blaine» disse poi, porgendo una scatola a Blaine e guardandolo con aria complice.
Dentro la scatolina c'erano due gemelli turchesi, che Blaine disse subito si sarebbero abbinati perfettamente a uno dei suoi farfallini preferiti.
«E alle bretelle che ti ha regalato tua madre» aggiunsi io annuendo.
Lui mi diede ragione e poi ringraziò Kurt con un bacio.
«Scusa, hai delle bretelle turchesi?» chiese Nick a Blaine guardandolo stranito.
Io feci una risatina.
«Stiamo sempre parlando di Blaine, Nick» gli fece notare Quinn divertita.
Nick le diede ragione e fece una risatina divertita, mentre Blaine annuiva dando anche lui ragione a Quinn.
«Ok, ragazze, questi sono per voi!» annunciò poi Kurt porgendo a me, Quinn e Mercedes dei pacchetti.
Nel mio c'era un bellissimo cardigan di lana verde pino, in quello di Quinn c'era un cardigan simile ma giallo e in quello di Mercedes una maglia gialla decisamente da Mercedes.
«Kurt! È bellissimo! Ed è il mio colore preferito!» esclamai io incredula.
Io e Kurt non eravamo proprio in buoni rapporti ultimamente, e il fatto che mi avesse fatto un regalo così bello mi stupii molto. Infatti gli feci un sorriso con gratitudine, mentre anche Quinn e Mercedes lo ringraziavano.
«Ragazzi, scusate ma per voi non ho il regalo» disse poi Kurt a Nick e Puck, guardandoli dispiaciuto.
«Per me non c'è nessun problema, non avevo proprio voglia di fingere che una spilla con la testa di un facocero mi piacesse» disse Puck scuotendo la testa.
Quinn gli tirò una manata per rimproverarlo, mentre Kurt lo guardava male e io e Mercedes trattenevamo a stento una risata.
Non aveva tutti i torti!
«Nemmeno io ho regali per tutti, però ce li ho per le mie ragazze!» esclamò Mercedes, porgendo dei pacchettini a me e Quinn.
Nel mio c'erano dei bellissimi orecchini colorati, e in quello di Quinn una catenina d'oro con un quadrifoglio.
«Sono bellissimi, Mercedes!» esclamai io nello stesso momento in cui Quinn esclamò «È bellissima, Mercedes!»
Ci guardammo e scoppiammo a ridere, poi corremmo ad abbracciare Mercedes che ci strinse entrambe.
Poi diede il regalo a Kurt.
«In realtà è anche per Blaine» disse, mentre Kurt apriva la busta e spalancava occhi e bocca.
Anche il mio migliore amico ebbe la stessa reazione.
«Due biglietti per il musical di Wicked?!» chiesero poi all'unisono.
Wow!
Era il regalo perfetto per Blaine e Kurt!
«Ok, tocca a me!» esclamai poi io, passando lo sguardo sui miei amici con aria complice «Prima le ragazze» annunciai, porgendo dei pacchettini a Quinn e Mercedes.
Dentro quello di Quinn c'era un braccialetto con un cuore decorato con dei brillantini, mentre a Mercedes avevo regalato degli orecchini a cerchio oro e brillantinati.
«È bellissimo, Roxie» disse Quinn guardandomi con gratitudine.
«Ne ho uno uguale anche io» le dissi facendole vedere il mio polso.
Il suo sorriso si allargò ancora di più.
«Ma... Roxie! Ti saranno costati una fortuna!» esclamò invece Mercedes, guardano i suoi orecchini con occhi e bocca spalancati.
«Beh, suo padre è ricco, quindi...» disse Blaine alzando le spalle con un briciolo di gelosia nella voce.
«Non è vero! Mio padre non è ricco!» lo smentii guardandolo male.
«Oh sì invece» lo appoggiò Nick annuendo.
Io guardai male anche lui, e stavo per ribattere di nuovo, ma venni interrotta da Puck.
«Andiamo avanti con i regali?!» chiese impaziente «Se davvero tuo padre è ricco voglio sapere cosa mi hai comprato» si giustificò quando lo guardammo tutti male, guardandomi con aria ammiccante.
Io feci una risatina, poi porsi un pacchetto a Kurt, uno a Nick e uno a Puck.
«Ma mi hai davvero fatto il regalo?!» mi chiese incredulo «Io dicevo per scherzo!» esclamò sorpreso.
«Te l'ho detto che suo padre è ricco!» ribatté Blaine con aria ovvia.
Io gli lanciai uno sguardo di fuoco.
«Non mi piace presentarmi alle feste di Natale senza i regali per tutti, e se vuoi saperla tutta, quel regalo era pensato per Nick, ma poi ho scelto quell'altra cosa, e quando ho saputo che oggi saresti venuto tu ho pensato che fosse perfetto per te» confessai poi rivolta a Puck.
Lui mi guardò comunque lusingato, e poi aprì il suo regalo. Dentro c'era una felpa ufficiale degli Yankees.
A Kurt invece avevo regalato una spilla a forma di farfallino, e a Nick un cappellino sempre degli Yankees.
Sì, sia il regalo di Puck che quello di Nick venivano da New York, quindi li aveva comprati mio padre.
«Woah! È la felpa ufficiale degli Yankees?!» mi chiese Puck strabuzzando gli occhi.
Io annuii, con un sorriso, e poi feci un sorriso a Kurt quando mi disse che la spilla gli piaceva tantissimo.
«Ho pensato che così sarai abbinato a Blaine tutte le volte che vorrai» gli dissi facendo un sorriso anche al mio migliore amico.
Poi mi concentrai sul mio ragazzo, che stava ancora guardando il suo cappellino con gli occhi spalancati.
«È...» iniziò a dire, ma lo fermai.
«C'è qualcos'altro nella scatola» gli dissi, indicando la busta che c'era nella scatola.
Lui la guardo confuso, poi la aprì e rimase senza fiato.
Dentro c'era l'autografo di Robinson Canò, il suo giocatore preferito degli Yankees.
«Sei... io... non so cosa dire» disse senza fiato.
«Non devi dire niente, amore mio» gli dissi scuotendo la testa.
Nick mi fece un sorriso, poi si fiondò sulle mie labbra senza dire nulla e iniziando a baciarmi con passione.
Che bel Natale!
«Ok, Quinn, è arrivato il momento di darti il mio regalo!» esclamò in quel momento Blaine per fermare il nostro bacio.
Io lo guardai male, poi sospirai, decidendo di lasciar perdere e invece mostrando la curiosità che avevo di vedere cosa avesse regalato Blaine alla mia migliore amica.
Appena Quinn aprì il pacchetto ci trovò dentro due cerchietti con delle specie di fiocchi su un lato. Un cerchietto aveva i fiocchi turchesi e l'altro blu oltremare.
«Sono bellissimi, Blaine!» esclamò Quinn guardando il mio migliore amico con un sorriso.
«Quello turchese sta bene con i tuoi occhi, e quello blu ti fa risaltare il biondo dei capelli» spiegò Blaine fiero di sé.
Erano davvero belli, e molto da Quinn!
«Kurt, il mio regalo, beh... lo sai qual è» disse poi rivolto al suo ragazzo.
Kurt annuì con aria complice, accarezzandosi la spilla con i pendenti natalizi che aveva appuntata al cardigan.
Era davvero da Kurt!
«Gliel'ho dato prima così poteva indossarlo a Natale» ci spiegò poi.
Beh, aveva fatto bene.
«Tocca a me!» esclamò in quel momento Nick «Io, ragazzi, ho il regalo solo per Roxie, mi dispiace» disse poi rivolto ai miei amici.
Dopo mi porse un sacchetto, che io aprii guardando il contenuto con un sorriso. Dentro c'era una sciarpa azzurra a fantasia scozzese.
«È bellissima!» esclamai guardando il mio ragazzo con un sorriso.
«Il resto del regalo lo riceverai dopo, che ne dici?» mi chiese avvicinandosi al mio viso con aria maliziosa.
Io annuii sorridendo e poi gli lasciai un bacio a fior di labbra.
«Posso?» chiese Quinn tirando fuori due buste da non so dove.
Poi le porse a me e a Blaine con un sorriso.
Nella mia c'era una carta regalo per comprare cinque paia di scarpe nel mio negozio di scarpe preferito e dove avevo preso i miei stivali migliori.
«Sarà contenta mia madre» le dissi dopo averla ringraziata.
Nella busta di Blaine invece c'era un buono regalo per comprare nel suo negozio di vestiti preferito.
Era fantastica la nostra Quinn!
«Che ne dite, mangiamo?» chiesi dopo averla ringraziata come si deve «Ho un bel po' di avanzi del pranzo di ieri» aggiunsi arricciando il naso.
«Scusate, ma i vostri regali?» chiese in quel momento Nick guardando me e Blaine confuso.
Io e il mio migliore amico ci guardammo con aria complice e poi all'unisono esclamammo «Li stiamo indossando!» spalancando le braccia.
Eh sì, Blaine sotto il maglione con la renna aveva una camicia chiusa in alto dal farfallino che gli avevo regalato io, e io avevo in testa il cappello che mi aveva regalato lui.
«Non ditemi che vi siete regalati quei maglioni orrendi?» ci chiese Kurt guardandoci con disgusto.
Io e Blaine facemmo una risatina.
«No» gli rispondemmo poi, spiegando in seguito quali fossero i nostri regali.
«Allora è per questo che stai indossando un cappello in casa?» mi chiese Mercedes divertita.
Io annuii.
«Non ho resistito» spiegai ridendo.
Anche i miei amici si misero a ridere, poi finalmente mi alzai per andare in cucina a prendere il cibo.
«Ti aiuto» mi disse Puck seguendomi.
Io lo guardai confusa, e appena entrammo in cucina gli chiesi cosa avesse in mente.
«Ho un regalo per te, ma non potevo dartelo di là» mi rispose lui avvicinandosi.
«Puck, il mio ragazzo è in salotto» gli feci notare alzando le mani.
Lui fece una risatina.
«Ma no! Cos'hai capito?!» esclamò divertito «Volevo darti questa» mi disse poi, porgendomi una fotografia di noi due alle Provinciali di quell'anno.
Era davvero bella, perché chiunque l'avesse fatta aveva colto l'istante in cui ci stavamo guardando negli occhi durante l'esibizione.
«È bellissima, Puck» gli dissi quasi senza fiato.
Non mi aspettavo un regalo, e il fatto che avesse pensato di regalarmi una cosa così intima mi piacque molto.
«Posso abbracciarti?» gli chiesi con un mezzo sorriso.
Lui annuì e poi si avvicinò a me per stringermi in un abbraccio.
Poi iniziammo a preparare i piatti da portare in salotto agli altri.
«Vi muovete?!» ci chiese in quel momento Mercedes, affacciandosi alla cucina «Non riusciamo più a tenere fermo Blaine, vuole assolutamente cantare» ci spiegò poi alzando gli occhi al cielo.
Io feci una risatina, poi presi i piatti ed entrai in salotto seguita da Puck.
«Io non canto» disse con decisione.
«Vedrai che dopo un paio di giri di grolla canterai anche tu» gli dissi divertita.
«Oh no, io non bevo» mi disse Kurt scuotendo a testa.
«Dalla grolla dell'amicizia devi bere» gli dissi io con aria ovvia.
«Soprattutto perché è Natale» mi appoggiò Quinn annuendo.
Kurt titubò ancora un attimo, poi accettò, e così dopo aver mangiato un po' facemmo un paio di giri di grolla dell'amicizia, da veri amici.
«Possiamo cantare ora?» chiese poi Blaine impaziente.
Io guardai Quinn che ricambiò lo sguardo divertita.
«Sì, ora cantiamo, Blainey» gli assicurai poi ridendo.
«Io non canto» disse ancora Puck risoluto.
«Sì invece» disse Quinn prendendolo per mano con un sorriso che lo fece sciogliere.
Così, il secondo dopo, Blaine fece partire "Shake Up Christmas" dei Train che cantammo tutti insieme.
Eh sì, era proprio il Natale perfetto!
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«Ehi, Mike!» esclamai pochi giorni dopo, quando tornammo a scuola dopo le vacanze di Natale.
Il ragazzo asiatico era al suo armadietto, e io avevo un regalo per lui, quindi decisi di raggiungerlo seguita da Blaine.
«Ehi, Roxie!» mi salutò Mike «Wow! Bei maglioni!» esclamò poi, notando come eravamo vestiti io e Blaine.
Noi ci guardammo e poi facemmo una risatina.
Il Natale poteva essere finito, ma almeno per il primo giorno subito dopo le vacanze io e Blaine indossavamo sempre i nostri maglioni natalizi.
«Grazie!» esclamò Blaine, prima di raggiungere Kurt poco più un là, lasciandomi da sola con Mike.
«Ho un regalo per te!» annunciai con un sorriso a trentadue denti.
«Anche io!» esclamò Mike.
Io lo guardai sorpresa.
Mike aveva un regalo per me?
Wow!
Non me l'aspettavo!
«Ok, insieme» dissi allora io iniziando a contare.
Quando arrivai al tre ci scambiammo il regalo nello stesso momento.
Curioso, avevano la stessa forma e lo stesso peso!
Iniziammo a scartarli, e appena furono aperti ci guardammo increduli e divertiti. Io avevo regalato a Mike il DVD di Footloose 2011, e lui mi aveva regalato il DVD di Footloose 2011.
Sì, ci eravamo fatti lo stesso regalo!
Scoppiammo a ridere in tempo e zero e ci ringraziammo divertiti.
«Siamo telepatici?» mi chiese poi Mike, ancora scosso dalle risate.
«Può darsi» risposi io «Proviamo! Vediamo se indovini cosa sto pensando» dissi poi, mettendomi le mani sulle tempie e guardando fisso Mike con concentrazione.
Lui fece lo stesso, e poi ad un tratto si illuminò.
«Performance al Glee Club!» esclamò con aria complice.
«Ci sei quasi» gli dissi io ridendo «Performance al Glee Club per concludere la settimana di Natale!» annunciai poi eccitata.
Mike si illuminò in un sorriso smagliante e poi acconsentì.
«Abbiamo un'ora prima della lezione del Glee Club» mi disse poi «Insolito per noi avere così tanto tempo» aggiunse divertito.
Io gli diedi ragione, e poi mi feci trascinare in aula vuota per iniziare a preparare la nostra coreografia.
Un'ora dopo (anche prima in realtà) eravamo in aula canto, e io avevo appena alzato la mano per attirare l'attenzione del professor Schuester.
«So che la settimana di Natale è finita, però io e Mike avremmo ancora un pezzo natalizio con cui esibirci» dissi «Sa, per concludere la settimana» aggiunsi per giustificarmi un po'.
«Prego, ragazzi!» esclamò il professor Schuester ridendo, e poi ci lasciò il centro della sala.
Cantammo e ballammo "Winter Wonderland" di Michael Bublé.
Sì, cantammo, perché avevo convinto Mike a cantare con me. Ormai tutti sapevano che si era esercitato e aveva una bella voce, e perché non sfruttarla?
E poi, non per tirarmela, ma stava davvero bene con la mia.
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