DISCO ADDICTED
«Io ho i pop corn!» esclamò Quinn.
«Io i biscotti di mia madre!» dissi io.
«Io ho portato dei film!» disse Santana.
«Io ho dei preservativi!» esclamò Brittany.
Noi tutte la guardammo spaesate e poi scoppiammo a ridere.
Era sempre la solita Brittany!
Che cosa credeva di fare a una serata di solo ragazze con dei preservativi?!
Comunque, avevamo deciso di fare il pigiama party a casa di Quinn, così lei non avrebbe avuto problemi con la sedia a rotelle e le eventuali scale.
Io non stavo nella pelle!
Non avevo mai fatto un pigiama party che non fosse con Blaine o Quinn, e l'idea di passare una serata intera con le mie amiche del Glee Club mi piaceva da morire. Il fatto che ci fossero anche Brittany e Santana poi, mi rendeva ancora più felice. Non avevo avuto molte possibilità di conoscerle bene in quegli anni perché eravamo sempre state abbastanza rivali, e solo dopo essere tornate nelle Nuove Direzioni avevamo legato un po' di più. E soprattutto ero felice di poter condividere qualcosa con Santana, perché era l'unica con cui avevo fatto fatica a legare, e mi dispiaceva moltissimo. Tra l'altro, era bello che l'idea fosse venuta proprio a lei. Credevo mi odiasse, invece quell'anno era stata abbastanza simpatica, e credo che fosse principalmente merito dell'amore che provava per Brittany e che finalmente poteva mostrare al mondo senza nascondersi.
«Ragazze, ricordatevi che siamo qui per distrarre Roxie, quindi non si parla di ragazzi stasera» precisò Santana seria, sgranocchiando i pop corn.
Io la guardai con gratitudine, ma poi dissi che non era necessario.
«Possiamo parlare di ragazzi, non ci sono problemi. L'importante è essere qui con voi» dissi alzando le spalle e facendo un sorriso, che per la prima volta dopo qualche giorno mi nacque spontaneo sul volto, senza che io lo forzassi.
«Bene! Perché ho qualcosa da dirvi» ammise Quinn facendoci salire la curiosità «Sapete Joe? Il ragazzo nuovo?» ci chiese poi.
Joe Heart era un ragazzo nuovo al McKinley. Aveva una grande massa di rasta, sembrava un tipo di quelli che non fanno altro che meditare, e andava in giro in sandali, se non a piedi nudi. Era, ed è ancora, fortemente religioso, e Quinn l'aveva conosciuto nello "Squadrone di Dio", club religioso della scuola in cui c'erano lei, questo Joe, Mercedes e Sam. Bisogna ammetterlo, sotto la massa di rasta, Joe aveva davvero un bel viso.
«Certo che sappiamo chi è Joe!» esclamò infatti Santana con aria ovvia.
Evidentemente anche lei aveva notato lo sguardo penetrante di Joe e il suo fascino mistico.
«A parte tutti quei rasta, ha dei bellissimi occhi» dissi io annuendo.
Sì, molto spesso (quasi sempre) la prima cosa che noto in un ragazzo sono gli occhi. Se sono belli poi, è difficile non farlo.
«È la ragazza che ci hai presentato l'altro giorno al Glee Club?» chiese Brittany confusa.
Sì, Joe aveva una bella voce, e quindi ora era nel Glee Club, e come al solito Brittany aveva frainteso un po' di cose. Infatti Santana la guardò con un sopracciglio alzato e poi scoppiò a ridere insieme a noi, prima che Quinn prendesse di nuovo la parola.
«Beh ecco, l'altro giorno mi ha detto che prega molto per me, e ha anche deciso di venire ad aiutarmi con qualche seduta di fisioterapia» disse ancora sotto i nostri occhi stupiti.
Wow!
Una grande iniziativa da parte sua!
Se era il suo modo di flirtare eravamo messi davvero male, però negli occhi della mia amica bionda vidi una luce particolare e il sorriso sul suo volto mi fece capire che forse la cosa non le dispiaceva infondo.
«Quinn! Ti piace?!» le chiese Santana con gli occhi spalancati.
«No, insomma, anche se fosse, nessuno vorrebbe dire di essere il ragazzo di una sulla sedia a rotelle» rispose lei assumendo un'aria triste.
Io la guardai storto.
Sapevamo entrambe che non era così, anzi, tutte in quella stanza sapevamo che non era così.
«Stai scherzando, Quinn?! Sarai anche sulla sedia a rotelle, ma sei comunque una delle ragazze più belle della scuola!» la corressi io per tirarla un po' su.
Immaginavo che non fosse facile credersi belle essendo costrette ad andare in giro sedute su una sedia e senza poter camminare a testa alta per i corridoi, ma la bellezza di Quinn era indiscutibile. Nessuno poteva resistere ai suoi bellissimi occhi verdi da cerbiatto, e il suo sorriso faceva fermare tutti al suo passaggio.
«Roxie ha ragione, Quinn. Nessuno fa caso al fatto che sei su una sedia a rotelle» mi appoggiò Santana.
«Io non me ne ero neanche accorta» affermò Brittany alzando le spalle.
«E chiunque farebbe a gara per dire di essere il ragazzo di Quinn Fabray» aggiunse ancora Santana, ignorando il commento della sua ragazza.
Quinn ci fece un sorriso e noi ci avvicinammo per abbracciarla. Poi io feci un'osservazione di cui mi ero accorta solo in quel momento.
«Hai un debole per i ragazzi nuovi vero, Quinn?» dissi guardando la mia amica con sguardo indagatore «Insomma, l'anno scorso Sam, ora Joe» aggiunsi facendo un sorrisetto furbo.
Lei si mise a ridere e poi ammise che i ragazzi nuovi avevano sempre il loro fascino.
Non aveva tutti i torti, lo ammetto.
«Anche noi abbiamo sempre fascino, anche se non siamo nuove!» esclamò Brittany tirandosela, e questa volta nessuno la ignorò, anzi, le demmo tutte ragione.
«Pensandoci, siamo tra le ragazze più belle della scuola e non abbiamo ancora fatto un numero insieme al Glee Club» ci fece notare Santana.
«Hai ragione!» esclamai io, apprezzando quel grande senso di iniziativa che caratterizzava Santana negli ultimi tempi.
«Questo vuol dire che lo faremo domani!» propose Brittany eccitata.
Noi acconsentimmo subito, senza pensarci due volte.
Quando mi ricapitava di cantare con le mie amiche tutte insieme?!
«Potremmo cantare qualcosa anche adesso» propose Quinn alzando le sopracciglia.
«Il Glee Club ti sta facendo del male, Quinn» le disse Santana con un po' di disgusto.
«Io credo che invece tu stia passando troppo tempo con Blaine» dissi io allarmata «Ricordami di non lasciarvi mai più da soli» aggiunsi poi, facendo ridere le altre.
Oh sì, Blaine aveva quella influenza sulle persone. Non faceva altro che cantare, e quando si passava del tempo con lui era inevitabile farci l'abitudine e diventare un po' come lui: malati di disco.
«Comunque no! Non canteremo ora! Ho un'idea migliore!» esclamò Santana alzandosi e tirando fuori dalla borsa il DVD di La Febbre Del Sabato Sera.
Noi spalancammo gli occhi e acconsentimmo all'istante.
Era un film meraviglioso, potevamo dire di no?!
Finito quello cominciammo a tirare fuori idee per la canzone da cantare insieme, e così il giorno dopo io, Quinn, Santana e Brittany ci esibimmo con "Feelin' So Good" di Jennifer López, incluso stacchetto di ballo che io e Brittany avevamo preparato in cinque minuti quella mattina.
Fummo straordinarie!
L'ho sempre detto che i pezzi preparati all'ultimo sono i migliori.
Alla fine i ragazzi erano in delirio, e vorrei vedere!
Eravamo state davvero magnifiche, niente da dire, proprio una bella combinazione!
«Ragazze, che numero!» esclamò il professor Schuester applaudendo «Questo è lo spirito giusto per le Nazionali! Vi voglio tutti così, ragazzi!» esclamò poi, mentre noi prendevamo le nostre cose e uscivamo dall'aula canto.
Io non riuscivo a smettere di sorridere per la felicità.
«Dovremmo farlo più spesso» mi sussurrò Santana prendendomi per le spalle con un sorriso.
Sorrisi anche io, e le dissi che, anche se non ci rimaneva molto tempo, lo avremmo fatto di nuovo.
«Promesso?» mi chiese Santana.
«Promesso» le dissi io accettando il suo mignolo.
«Shug!» mi sentii chiamare poco dopo dal mio migliore amico.
Ormai avevo raggiunto il mio armadietto, e quando mi girai a guardarlo lo vidi con uno sguardo entusiasta e un sorriso smagliante.
Io lo guardai con aria interrogativa e leggermente preoccupata.
«Hai letto il blog dei Glee Club?!» mi chiese, prendendomi per le spalle e guardandomi con gli occhi spalancati.
«No!» esclamai io facendo lo stesso gesto e con lo stesso tono, prendendolo ovviamente in giro.
Poi mi girai verso il mio armadietto scuotendo la testa un po' divertita, e gli dissi che era probabilmente l'unico che leggeva quel sito.
«Va beh, comunque. Il tema delle Nazionali è "Vintage"!» disse lui facendo un gesto teatrale con le mani.
«E?» gli chiesi io ancora confusa e senza sapere che cosa potesse avere quello a che fare con me.
«Stavo pensando: visto che a me piace la disco, e a te piace la disco, e il tema delle Nazionali è "Vintage"...» iniziò, facendo il solito gesto teatrale nominando il tema.
«...esibizione disco?!» lo interruppi io spalancando gli occhi a mia volta, intuendo quello che voleva fare.
Amavo la musica disco e Blaine lo sapeva. Passavamo serate su serate a ballare le canzoni dei Bee Gees come John Travolta ne La Febbre del Sabato Sera e Stayin' Alive.
Blaine annuì violentemente ed eccitato, e poi cominciò a spiegarmi cosa aveva in mente.
«Aspetta, aspetta!» dissi io in fretta per fermarlo «Non possiamo farlo solo noi due» spiegai poi, quando lui smise di parlare ed ebbi la sua completa attenzione.
«Hai qualcosa in mente» indovinò lui facendo cenno con il dito e facendomi l'occhiolino.
«Meglio! Qualcuno!» esclamai io con aria ammiccante.
Dopo che gli ebbi esposto la mia idea, e lui ebbe reagito con entusiasmo, decidemmo di convocare le persone in questione quel pomeriggio in aula canto.
«Volevate vederci?» ci chiese Mike appena mise piede in aula seguito da Brittany.
Chi meglio di loro due poteva fare un numero su una canzone disco alla perfezione?
E poi, non avrei potuto desiderare nessuno oltre che Mike per ballare sul mio genere musicale preferito.
«Qualsiasi cosa sia fate in fretta. Devo sgamare Lord Tubbington a fumare marijuana, e sono sicura che succederà a momenti» disse Brittany sedendosi sul pianoforte accanto a Mike.
Infondo non sembrava avesse molta fretta però, anche perché la sua scusa per andare via velocemente era alquanto improbabile.
Lo sanno tutti che i gatti non fumano marijuana!
«Lord Tubbington non è un gatto come tutti gli altri» ci corresse Brittany quando glielo facemmo notare.
Io, Mike e Blaine ci guardammo perplessi, e poi decidemmo di ignorarla, quasi come sempre.
«Leggendo il blog dei Glee Club...» iniziò allora Blaine entusiasta.
«Lui lo legge, io no» precisai io interrompendolo.
«...ho scoperto che il tema delle Nazionali è...» continuò lui, ignorandomi ma lanciandomi un'occhiataccia.
«"Vintage"» lo anticipai io, imitando il gesto teatrale che aveva fatto prima.
Ancora una volta Blaine mi lanciò uno sguardo di fuoco.
Ops, gli avevo per caso rovinato il momento?
«Volevo dirlo io!» si lamentò come un bambino.
Io alzai le spalle con noncuranza e gli feci segno di continuare a parlare.
«Dicevo, visto che il tema è...» iniziò di nuovo Blaine, ma questa volta venne interrotto da Mike, che disse il tema al posto suo prendendolo in giro a sua volta.
Io scoppiai a ridere e gli battei il cinque, mentre il mio migliore amico ci guardava con aria di sfida.
«Va bene! Parlate voi allora!» disse poi stizzito, e si andò a sedere su una sedia in disparte incrociando le gambe.
«Andiamo, Blaine! Come sei permaloso!» lo rimproverai io «Quello che Blaine voleva dire, è che pensavamo di fare un numero al Glee Club. E avevamo pensato a qualcosa come...» continuai poi, esponendo la nostra idea.
«Disco!» mi interruppe Blaine, balzando in piedi e spalancando gli occhi.
Volevo dirlo io, ma non mi lamentai, perché pensavo che quella fosse la sua vendetta per averlo preso in giro prima, e aveva ragione. Poi guardai Mike e Brittany per capire la loro reazione: Mike sorrise annuendo entusiasta, Brittany rimase impassibile.
«A Lord Tubbington non piace la disco, non saprei come reagire» spiegò quando ricevette uno sguardo interrogativo.
«Comunque, abbiamo pensato di non poterlo fare da soli, perché un numero disco in due fa un po' ridere...» dissi io, ignorando di nuovo Brittany e puntando invece gli occhi su Mike, che mi sembrava più sul pezzo.
«...quindi se volete aiutarci, possiamo iniziare anche ora» finì Blaine guardandoli speranzoso.
«Beh, visto che sembrate così eccitati dalla cosa...» iniziò Mike facendoci spalancare gli occhi curiosi «Accettiamo! Vero, Britt?» aggiunse poi rivolto alla ragazza al suo fianco.
Lei annuì e io e Blaine esultammo entusiasti.
Sapevo che Mike non si sarebbe tirato indietro, e beh... Brittany era Brittany.
«Abbiamo un sacco di idee...» iniziò Blaine.
«...pensavamo di fare qualcosa dei Bee Gees...» continuai io.
«...o Gloria Gaynor...» continuò Blaine.
«Fermate le emissioni tra gemelli vi prego!» esclamò Brittany alzando le mani «Mi fate paura» aggiunse poi scuotendo leggermente la testa.
«Sì, siete abbastanza inquietanti» la appoggiò Mike annuendo e arricciando il naso.
Io e Blaine ci guardammo e scoppiammo a ridere. Eravamo soliti completarci le frasi quando una cosa ci entusiasmava particolarmente. Però ci tranquillizzammo un po', pronti a far partecipare anche Mike e Brittany alla nostra decisione.
«Ho l'idea perfetta!» esclamò a un tratto Brittany, dopo qualche minuto di vuoto totale e proposte non accettate.
Io, Blaine e Mike la guardammo stupiti. Non era solito di Brittany avere idee, e quando lei le considerava perfette, ci si poteva aspettare di tutto e di più.
«Che ne dite di "You Should Be Dancing" da La Febbre Del Sabato Sera?!» propose, lasciandoci tutti senza parole.
Era la canzone perfetta!
Come era stato possibile che fosse venuto in mente a Brittany?!
«Britt! È una grandissima idea!» esclamai io estasiata.
«Come ho fatto a non pensarci! È una delle mie canzoni preferite!» si rimproverò Blaine tirandosi uno schiaffo in fronte.
«Lo so sono un genio» se la tirò Brittany.
"Ora non esageriamo!" pensai tra me e me, ma non dissi nulla per non offenderla.
«Quindi è deciso!» esclamò Mike allargando le braccia entusiasta.
Noi annuimmo e iniziammo a preparare l'esibizione, che fu a dir poco fantastica!
Era inutile negarlo, io, Blaine, Mike e Brittany eravamo i migliori ballerini delle Nuove Direzioni in quel momento, e quando ballavamo insieme potevamo creare solo e unicamente magia!
«Roxie, va tutto bene?» mi chiese Mike, poco dopo che Brittany e Blaine ci lasciarono da soli in aula canto finite le prove.
Io lo guardai confusa.
«Sì, tutto bene, perché?» gli chiesi infatti.
Lui mi guardò storto e poi indicò le mie scarpe. Evidentemente neanche lui si capacitava del fatto che non stessi indossando gli stivali.
Io sospirai.
«È una lunga storia, ti annoierebbe» gli dissi scuotendo la testa, per fargli capire che era meglio lasciar perdere.
«È colpa dell'Usignolo?» mi chiese però lui curioso, e appoggiandosi al piano accanto a me per farmi capire che era pronto ad ascoltarmi.
Io annuii.
«Fammi indovinare... è per caso geloso?» mi chiese alzando un sopracciglio, e guardandomi dritta negli occhi, come se ci avesse letto la risposta.
«E di chi?» chiesi io stranita.
Insomma, la risposta era sì, ma come faceva a saperlo?
«Di Blaine» mi rispose Mike.
Io sospirai di nuovo.
Ma come faceva ad aver capito tutto quello?
«Sì» risposi «Ma io gli ho dato un bel po' di motivi per essere geloso, quindi sono io quella da biasimare» aggiunsi colpevole «Sai che mi ha detto di essere geloso anche di noi?» chiesi poi retoricamente, guardandolo con un sorrisetto divertito e anche cercando di cambiare argomento.
Faceva ancora un po' male parlare di quello che era successo con Nick.
Mike invece aggrottò le sopracciglia.
«Di noi?» mi chiese poi stranito.
«Ha detto che abbiamo una grande chimica quando balliamo» spiegai io.
«Beh, questo lo sappiamo già» se la tirò lui con un sorrisetto ammiccante.
Io feci una risatina, però in effetti non aveva tutti i torti, sapevamo di avere chimica quando ci esibivamo.
«Mike, posso farti una domanda?» gli chiesi dopo qualche attimo di silenzio.
«Certo» rispose Mike, preparandosi ad ascoltarmi.
«Se tu fossi ancora il mio ragazzo, saresti geloso del mio rapporto con Blaine?» gli chiesi.
Poteva sembrare una domanda un po' scomoda, ma Mike non era il mio ragazzo, quindi poteva rispondere tranquillamente. E poi sapevo che era sempre onesto e sincero.
«Probabilmente un po' sì» rispose lui «Ma non lo darei a vedere» aggiunse.
«Perché?» chiesi io aggrottando le sopracciglia.
«Perché ho visto quanto ti fa felice essere con Blaine, e non vorrei mai essere la causa della tristezza della mia ragazza» rispose sincero.
Io rimasi un attimo senza parole, poi feci un mezzo sorriso.
Era una bella cosa quella che aveva appena detto!
Bellissima!
«Tina te l'ha mai detto che sei il ragazzo migliore del mondo?» gli chiesi retoricamente, prima che potessi controllarmi.
Non avrei fatto quella domanda normalmente, ma non ero riuscita a fermare le mie parole in tempo.
Mike fece una risatina.
«No davvero! Insomma, se hai capito tutte queste cose su di me, immagino quante tu ne possa capire di Tina visto che è la tua ragazza» dissi io leggermente sorpresa da quell'empatia di Mike.
«Ho capito tutte queste cose perché i tuoi occhi parlano» mi spiegò Mike.
«Oh lo so! Anche troppo!» esclamai io abbassando lo sguardo.
Odiavo quella cosa di me, perché non riuscivo a nascondere quello che provavo!
«A me piacciono le ragazze a cui si leggono le emozioni negli occhi» disse Mike con un mezzo sorriso.
Gliene feci uno anche io, leggermente sorpresa.
Aveva detto un'altra cosa bellissima!
«Beh, grazie, Mike, sei riuscito a farmi sorridere anche se non ne avevo proprio voglia» gli dissi poi, prima di staccarmi dal piano e raccogliere le mie cose.
Mike mi fece un sorriso.
«È stato un piacere, e ricordati che se dovessi mai avere bisogno di qualcuno con cui ballare per tirarti su, io ci sono» mi disse facendomi l'occhiolino.
Il mio sorriso si allargò ancora di più, e lo guardai con gratitudine.
Ero felice di avere un amico come lui al mio fianco anche in un momento del genere.
Mike era sempre così dolce!
~~~
Quello stesso pomeriggio ero in camera mia, davanti all'armadio degli stivali, che li guardavo delusa.
Dopo il litigio con Nick non ero più riuscita a indossarli, eppure erano passati sei giorni ormai.
La cosa era davvero seria!
Proprio in quel momento mi squillò il cellulare, e guardando lo schermo mi resi conto che la chiamata era proprio di Nick. Il mio cuore cominciò a battere più forte, e mi salì l'ansia.
Che cosa voleva?
Scusarsi?
O forse gli erano venute in mente altre cose per cui essere arrabbiato e voleva farmele sapere?
L'unico modo per scoprirlo era rispondere, ma la voce che sentii dall'altra parte del cellulare non era quella del mio ragazzo.
«Roxie, sono Jeff» mi disse invece il suo migliore amico.
Sentii l'ansia crescere.
«Jeff, è successo qualcosa?» chiesi preoccupata, ricordandomi che l'ultima volta che qualcuno mi aveva chiamata con il numero di una mia amica poi lei era finita sulla sedia a rotelle.
«No, tranquilla. Era l'unico modo per farti rispondere» mi tranquillizzò lui.
Io feci un sospiro di sollievo e poi mi preparai ad ascoltare quello che aveva da dire Jeff, non prima però di averlo insultato leggermente nei miei pensieri.
Mi aveva davvero spaventata!
«Hai da fare ora?» mi chiese «Dobbiamo parlare di Nick» aggiunse poi, sentendomi un po' titubante.
Io gli dissi che ero libera e ci demmo appuntamento al Lima Bean. Non avevo idea di che cosa volesse parlarmi, ma ero curiosa di sapere cosa avesse in mente. Magari aveva un'idea per farmi fare pace con Nick.
Mi mancava così tanto!
Dieci minuti dopo qualcuno stava suonando alla porta.
«Blaine, cosa ci fai qui?» gli chiesi quando andai ad aprire e mi ritrovai davanti agli occhi il mio migliore amico.
«Non avevo nulla da fare, e sapevo che sei a casa da sola, così ho pensato: perché non passare un pomeriggio con la mia amica del cuore?!» rispose lui in tono ruffiano.
Io lo guardai con sguardo indagatore e gli occhi ridotti a fessura. Sapevo che non era la verità.
«Ok. Kurt aveva da fare, doveva andare in un negozio di musica, e non ha voluto che andassi con lui perché dice che sono un po' troppo invadente e cerco sempre di fargli comprare quello che voglio io» ammise Blaine tristemente.
«Non ha tutti i torti Blaine» dissi io arricciando il naso.
Lui alzò gli occhi al cielo e poi mi chiese se poteva entrare.
«Veramente sto uscendo» lo avvisai io scusandomi «Devo vedermi con Jeff» gli spiegai poi, quando mi chiese cosa avessi da fare.
Vidi la sua espressione mutare da scocciata a confusa, e poi sorpresa.
«Uscite insieme ora? Ti dai da fare!» esclamò lui sconvolto e indignato.
«No, non usciamo insieme, Psycho» lo bloccai subito io «Mi deve parlare di Nick» aggiunsi poi vedendolo confuso.
«In effetti non indossi gli stivali» mi fece presente Blaine annuendo con aria ovvia.
Annuii anche io, e poi lo accompagnai a casa prima di andare al Lima Bean.
«Ehi» mi disse Jeff appena mi vide.
Lo salutai a mia volta e poi
prendemmo posto.
«Di cosa volevi parlarmi?» gli chiesi io dopo alcuni secondi di silenzio.
«Devi fare pace con Nick» si limitò a dire lui serio.
Io lo guardai leggermente scettica.
Secondo lui non era la cosa che desideravo di più un quel momento?!
Ma non dipendeva da me!
E infatti glielo dissi.
«Lo so, è per questo che sono qui. Per trovare un modo di farvi incontrare senza che lui lo sappia» mi spiegò Jeff «Lo conosco, e si vede che gli manchi e che vuole vederti. Solo che non vuole ammetterlo» aggiunse poi, capendo che non avevo intenzione di parlare.
Sapevo che Nick era un ragazzo orgoglioso, e sapevo che faceva fatica ad ammettere i suoi sbagli o i suoi veri sentimenti. Io ero una delle poche con cui riusciva ad aprirsi veramente, e mi mancavano le lunghe conversazioni che avevamo insieme. Non mi mancavano solo quelle ovvio, ma erano una parte importante della nostra relazione, e non sentire più la sua voce mi faceva davvero stare male.
«Jeff, capisco che sia il tuo migliore amico, e non metto in dubbio che tu lo conosca molto bene, ma se non vuole incontrarmi ci sarà un motivo» gli feci notare io ancora titubante sulla questione.
«Fa finta di non volerti vedere, come fa finta di essere arrabbiato. Non escludo che in parte lo sia ancora, ma gli manchi, Roxie, di questo sono certo» ribatté ancora lui deciso «Da quando avete litigato non gli ho mai visto fare un sorriso. Ha sempre lo sguardo spento e sembra sempre sovrappensiero. A momenti non risponde nemmeno alla domande che gli faccio» ammise guardandomi dritto negli occhi con aria preoccupata.
Quelle ultime parole mi colpirono particolarmente. Nick era sempre stato un ragazzo solare, e non lo avevo mai visto senza il sorriso (a parte qualche giorno prima, durante la litigata), e sicuramente non era da lui essere spento e non partecipare agli avvenimenti con entusiasmo. E poi, non potevo immaginare i suoi occhi privi di luce, non ce li vedevo proprio.
Che cosa gli avevo fatto?
«Hai in mente qualcosa?» chiesi a Jeff dopo qualche minuto di silenzio.
Lui annuì, e cominciò a raccontarmi la sua idea.
~~~
Tornando alla nostra esibizione di "You Should Be Dancing", era stata accolta con entusiasmo dal professor Schuester, che ci aveva confessato di avere un debole per la disco (anche perché era la musica degli anni della sua adolescenza), ma i nostri compagni non ero della stessa idea.
A nessuno piaceva la disco tranne che a Joe, e non persero tempo a esprimere al professore tutto il ribrezzo che provavano per quel tipo di musica.
Ma il professor Schuester non si diede per vinto, e come compito della settimana scelse proprio le canzoni di La Febbre Del Sabato Sera.
Inoltre istituì anche una competizione.
«Qualcuno ci ha rubato il pavimento» disse Brittany quel giorno quando entrammo in aula canto.
Effettivamente per terra c'era un pavimento bianco lucido, di quelli tipici delle discoteche anni 70.
Mi girai verso Blaine entusiasta e lo vidi portarsi le mani alla bocca scioccato e felice quanto me. Poi mi rivolse uno sguardo eccitato, mentre il professor Schuester e la coach Sylvester ci spiegavano cosa avremmo dovuto fare.
«Visto che a qualcuno piace la disco...» iniziò ammiccando a me e Blaine che sorridemmo entusiasti «...il compito della settimana è fare un passo indietro nel tempo, con le canzoni de La Febbre Del Sabato Sera» continuò mostrandoci il vinile, mentre Blaine mi stringeva la mano eccitato.
«Ma, professore! È un disco che ascoltavano i nostri genitori!» si lamentò Finn.
Ma come osava dare del vecchio a un album del genere?!
«Quell'album è uno delle migliori colonne sonore di tutti i tempi» lo corresse la coach Sylvester, che in quel momento mi risultò molto simpatica.
Poi il professore ci disse che la storia di Tony Manero (il protagonista) sarebbe potuta essere la storia di chiunque di noi. Tutti avevamo un sogno, proprio come lui, e tutti avremmo fatto qualsiasi cosa per realizzarlo, proprio come lui.
«E alla fine del film, ce la fa! Trasforma il suo sogno in un progetto» concluse poi, guardandoci uno a uno.
«E perché il dance floor?» chiese Kurt, che sembrava poco entusiasta come gli altri.
«Perché, Porcellana...» (la coach Sylvester lo chiamava sempre così a causa della sua pelle) «...cominceremo con una sfida di ballo. Il vincitore riceverà una copia del caratteristico completo bianco di Travolta» spiegò la coach.
«Voglio quel vestito!» sussurrai io a Blaine.
«Non credi che mi starebbe a meraviglia?» mi chiese lui guardando il modellino che aveva in mano la coach con occhi sognanti.
Ma ancora una volta gli altri ragazzi non sembravano così entusiasti della cosa. Non tutti per lo meno. Infatti Puck disse che lo avrebbe messo sicuramente su e-bay, e anche Mercedes e Finn non sembravano del tutto convinti.
«Io e Sue iniziamo a ballare con l'aiuto di Joe e Blaine» disse il professor Schuester.
Io guardai il mio migliore amico con tanto di occhi e un po' indignata che non mi avesse detto nulla, e lui si limitò ad alzare le spalle.
«Unitevi a noi quando volete, ma partecipate. Tutti quanti!» esclamò poi il professore facendo partire la musica.
Lui e la coach cominciarono a cantare "Night Fever" dei Bee Gees e, dopo che Joe e Blaine finirono il loro pezzo, cominciammo a lanciarci anche noi.
La prima fu Santana, poi toccò a Brittany e ad Artie e poi arrivò il mio turno. Volevo a tutti i costi quel completo, e diedi il meglio di me, anche se senza gli stivali mi sentivo un po' vuota.
Eh già, non ero ancora riuscita a indossarli, ma ero vestita abbastanza da anni 70 con i miei jeans a zampa preferiti, e quello un po' mi stimolò.
Dopo di me toccò a Rachel e poi a Tina. Poi andò Mike, che come al solito mi fece impazzire con le sue mosse, e poi Sam che sembrava conoscere solo una mossa, quella solita da stripper. Poi si lanciò Puck e dopo di lui Finn. Come al solito, il Quarterback non fu il massimo, ma, con stupore di tutti, venne scelto tra i finalisti insieme a Santana e Mercedes. Per vincere dovevano dimostrare al professor Schuester che, a differenza di quanto tutti pensavano, avevano le idee chiare sul loro futuro.
Erano all'ultimo anno, dovevano averle!
Mercedes fu la prima a esibirsi con "Disco Inferno" di Tina Turner, e grazie al video fattole da Sam e postato su Youtube, capì che avrebbe potuto sfondare nel mondo della musica come i suoi idoli e come desiderava da sempre.
Poi toccò a Santana con "If I Can't Have You" di Yvonne Elliman, dicendo poi che il suo sogno era diventare famosa perché «Non sono in grado di vivere senza un po' di fama» come disse lei.
Per Finn fu un po' più difficile, ma grazie al suggerimento del professor Schuester di guardare il film per ispirarsi, capì che voleva andare a New York con Rachel e fare l'attore.
In quanto a me e Blaine, per consolarci di non essere tra i finalisti per avere quel completo magnifico, quella sera gli proposi di guardare La Febbre Del Sabato Sera.
«Ma non l'hai visto due sere fa con le ragazze?» mi chiese confuso.
Io alzai le spalle con noncuranza.
«Beh, che importa? Non mi farà del male vederlo di nuovo» risposi io «Ma se vuoi possiamo guardare Stayin' Alive che è il sequel» proposi vedendolo stupito.
«E se li guardassimo tutti e due?» mi chiese allora Blaine con sguardo complice.
Potevo dire di no?!
«Siamo proprio dei malati di disco» mi disse Blaine divertito, poco prima che mettessi su il DVD.
Io lo guardai e alzai le spalle sorridendo, facendogli capire che eravamo meravigliosi così, e poi ci sdraiammo sul letto pronti a guardare due dei nostri film preferiti, e preparandoci per l'ultima performance della settimana con il Glee Club: "Stayin' Alive"!
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