BEATLES MANIA
Che bello svegliarsi tra le braccia del proprio ragazzo!
O meglio, che bello svegliarsi con il proprio ragazzo tra le braccia!
Come credo sia comprensibile, Mike aveva passato la notte da me dopo le Regionali, anche perché mia madre era tornata decisamente tardi, e avevamo avuto il tempo di fare tutto quello che volevamo.
Quella mattina aprendo gli occhi mi ero accorta che eravamo nella stessa posizione in cui ci eravamo addormentati: io ero a pancia in su, e Mike era accanto a me, a pancia in giù con un braccio intorno alla mia vita e la bocca vicino alla mia fronte. Io avevo una mano tra i suoi capelli e l'altra sulla sua spalla, e potevo sentire il suo respiro e il suo profumo.
Si stava così bene in quella posizione!
Mi sembrava di essere in paradiso, e che quella pace non si sarebbe mai...
«Shug, ho un'idea per fare la proposta a Kurt!» esclamò il mio migliore amico, irrompendo in camera mia senza nemmeno bussare.
Quando vide che nel letto con me c'era anche Mike spalancò un attimo gli occhi, ma poi prese posto accanto a me come se nulla fosse. Io lo guardai con le sopracciglia alzate, ma Blaine non fece una piega.
«Buongiorno, Blainey» gli dissi allora, cercando di fargli capire che forse era il caso che tornasse tra qualche ora.
Anche perché da lì a pochi minuti ci saremmo visti a scuola, non poteva aspettare per dirmi quello che doveva dirmi?
Nulla!
Solo un sorriso angelico in volto e gli occhi luminosissimi!
Io sospirai.
Ormai era lì, tanto valeva chiedergli cosa avesse in mente.
«Voglio chiedergli di sposarmi alla Dalton, sulla scalinata, proprio dove ci siamo conosciuti, e avrò bisogno di tutti i Glee Club che conosciamo» mi spiegò evidentemente eccitato.
Io aggrottai le sopracciglia.
Tutti i Glee Club che conoscevamo?
Quindi i nostri rivali?
«Pensavo di chiedere ai Vocal Adrenaline, al Glee Club di sordomuti che avete sfidato il prima anno alle Provinciali...» iniziò a elencare poi Blaine «...e gli Usignoli ovviamente» concluse.
Io lo guardai allarmata.
«Gli Usignoli?» gli chiesi poi.
«Sì, non posso non invitarli. Conoscono Kurt e sono il Glee Club nel quale ci siamo conosciuti. E tra l'altro, non posso fare una proposta alla Dalton senza gli Usignoli» mi rispose Blaine con aria ovvia.
Io sospirai.
Non ero sicura di riuscire a rivedere Nick, non ero sicura di riuscire a incrociare il suo sguardo, vedere i suoi occhi.
Lanciai un'occhiata preoccupata a Mike ancora addormentato, mentre gli accarezzavo delicatamente il collo. Non credevo che Nick mi avrebbe fatto dubitare della mia relazione con Mike e dell'amore che provavo per lui, ma avevo paura che la gelosia del mio ragazzo avrebbe aperto una crepa nella nostra relazione, una crepa difficile da richiudere.
«Quindi hai intenzione di cantare?» chiesi al mio migliore amico, tornando all'argomento principale e accantonando le mie preoccupazioni almeno per un po'.
«Ovvio!» esclamò lui con un sorriso «Non ho ancora scelto cosa, ma non ti sembra un'idea fantastica?!» mi chiese eccitato.
«Shh!» lo fermai immediatamente io «Abbassa la voce altrimenti lo svegli» lo rimproverai poi, indicando Mike.
«Sono già sveglio» disse il mio ragazzo con voce assonnata «Solo che questa posizione mi piace talmente tanto che non avevo voglia di spostarmi» aggiunse facendomi sorridere.
Poi mi allungai per lasciargli un bacio sulla punta del naso, facendo sorridere anche lui.
«Bella l'idea comunque, Blaine» disse ancora Mike, aprendo finalmente gli occhi e puntandoli sul mio migliore amico «Io accetterei dopo una proposta del genere» aggiunse annuendo.
Io lo guardai con le sopracciglia aggrottate.
Lui avrebbe accettato una proposta del genere?
Insomma, anche io, ma lui era quello che doveva fare la proposta, non accettarla!
«Quando hai intenzione di dirlo ai ragazzi?» chiesi a Blaine appena mi ripresi dai miei pensieri.
«Il prima possibile ovviamente!» mi rispose lui con aria ovvia «Vieni a scuola oggi vero?» mi chiese poi.
Sapeva che Mike sarebbe ripartito per New York quel giorno, e forse credeva che volessi passare le ultime ore con lui.
«Sì, lui parte tra poche ore, quindi non ha senso saltare un giorno intero di scuola» gli risposi alzando le spalle.
«A proposito, dovrei prepararmi» disse Mike facendo per alzarsi, ma io lo bloccai prima che potesse uscire dalle coperte.
Lui mi guardò confuso.
«Andiamo è Blaine!» esclamò divertito, dopo che gli dissi che forse non era il caso che uscisse dalle coperte visto che non aveva nulla addosso.
Ma proprio nulla!
Io lo guardai allarmata.
Proprio perché era Blaine non doveva uscire dalle coperte!
Insomma, tutto il bene del mondo per il mio migliore amico, ma essendo gay, vedere un ragazzo nudo forse non era il massimo. Quando il ragazzo era il mio poi, ed era bello come Mike, il rischio che Blaine rimanesse incantato era alto, e non mi andava proprio che il mio migliore amico si prendesse una cotta per il mio ragazzo.
Ma Mike non sembrava allarmato, e infatti si alzò senza nessun problema, entrando in bagno mentre sia io che Blaine lo seguivamo con lo sguardo. Appena chiuse la porta alle sue spalle Blaine si voltò verso di me con aria complice e poi annuì con approvazione.
«Notevole» mi sussurrò poi con un mezzo sorriso.
Eh sì, il fondo schiena di Mike è davvero notevole!
E non solo il fondo schiena!
«Sia davanti che dietro» precisò infatti Blaine.
Eh già, perché sapete quello che si dice sugli asiatici no? Beh, nel caso di Mike, non è decisamente vero!
~~~
«Questa volta abbiamo un compito che durerà due settimane!» annunciò il professor Schuester quello stesso giorno in aula canto.
Due settimane?
Doveva essere qualcosa di davvero importante!
Quando scrisse alla lavagna il compito tutti capimmo perché ci aveva dato così tanto tempo.
«Ci vogliono due settimane per dare giustizia ai Beatles!» esclamò il professore con entusiasmo.
Eh già, il compito per quelle due settimane sarebbe stato fare canzoni dei Beatles!
Non era meraviglioso?!
«Questa settimana esploreremo i primi anni dei Beatles, quando avevano solo fiducia reciproca ed erano convinti che insieme sarebbero arrivati ovunque» ci spiegò il professore.
Kitty sbuffò.
«Già questo anno scolastico sembra interminabile, ora dobbiamo pure sprecare tempo su un gruppo degli anni 40? Chi si riconosce ancora nei Beatles?» chiese indignata.
«Tutto il mondo?» le chiese Blaine con aria ovvia.
Lei era ancora scettica, ma noi no. I Beatles erano davvero un gruppo che non sarebbe mai passato di moda, e molti di noi si potevano identificare nei suoi membri, sia musicalmente che personalmente.
«Decidendo di formare un gruppo cambiarono il mondo, e ancora oggi cambiano la vita di molte persone» disse il professore annuendo e rispondendo a Kitty «Questa settimana dovrete dare il meglio di voi per reinterpretare questi classici con emozione, perché se ci spingiamo oltre i limiti come spesso facevano i Beatles, possiamo vincere un altro campionato Nazionale facendo delle Nuove Direzioni una dinastia!» esclamò poi facendoci esultare.
Era un gran bel compito, ed eravamo pronti a svolgerlo al meglio!
Iniziando proprio da Blaine, che dopo aver riconquistato Kurt cantando con lui "Got To Get You Into My Life" sui gradoni della scuola, era pronto a organizzare la proposta di matrimonio più grandiosa del secolo. Ma prima doveva fare i conti con le reazioni dei nostri compagni di Glee Club.
«Come molti di voi già sanno, io e Kurt siamo tornati insieme» iniziò a dire pochi giorni dopo in aula canto.
Tutti esultarono entusiasti.
«La coppia migliore di sempre!» esclamammo io e Sam all'unisono battendoci poi il cinque, mentre Blaine prendeva posto tra Tina e Unique, proprio dietro di noi.
«Quello che però molti di voi non sanno è che... ho intenzione di chiedere a Kurt di sposarmi» annunciò poi, facendo un sorriso soddisfatto.
Cosa che invece non fecero gli altri ragazzi, che, come previsto, rimasero spiazzati e lo guardarono con occhi e bocca spalancati. Io e Sam ci guardammo sconcertati ed entrambi sicuri che Blaine si sarebbe offeso per quella reazione, poi Sam balzò in piedi e iniziò a incitare tutti a fare un applauso a Blaine, tirando fuori la storia che il matrimonio è un diritto per tutti e che dovevamo essere entusiasti per lui.
«Sì, ragazzi! Insomma non è fenomenale? Parteciperemo a un altro matrimonio! E visto che ci piacciono tanto...» dissi io alzando le spalle con innocenza e facendo un sorriso, mentre passavo lo sguardo sui miei compagni.
«Grazie, ragazzi» ci disse Blaine mestamente, raggiungendo il centro dell'aula accanto a Sam «Comunque, voglio che questa proposta sia incredibile, quindi ho bisogno del vostro aiuto e di quello dei nostri rivali come Vocal Adrenaline, Usignoli e i sordomuti della Havebrook School» disse poi, esponendo la sua idea.
Prevedevo il delirio.
Infatti i ragazzi iniziarono a lamentarsi e protestare per l'idea di invitare Usignoli e Vocal Adrenaline, che in effetti erano tra i nostri più grandi rivali.
Quando Sam riuscì a riportare l'ordine in aula Blaine continuò il suo discorso.
«Sentite, voglio che sia qualcosa di più che una semplice proposta di matrimonio come tutte le altre» disse passando lo sguardo su di noi «Vorrei una dichiarazione culturale» disse ancora convinto «La nostra generazione è a un punto di svolta, un punto nel quale tutti i popoli della terra stanno iniziando a realizzare che non importa come siamo o da dove veniamo. È sempre più chiaro che non siamo tanto diversi tra noi, e se riusciremo a collaborare con dei Glee Club rivali, esibendoci insieme a loro per raggiungere un fine comune, tutto sarà possibile!» concluse cercando di convincere anche noi.
Io lo guardai fiera di lui.
Era davvero bello quello che stava dicendo, e che gli altri fossero d'accordo o no con quella proposta di matrimonio così precoce, non potevano negare che su quello aveva ragione. Collaborare con i nostri rivali ci avrebbe resi speciali e probabilmente anche più forti.
«È bella questa metafora che hai appena fatto tra le rivalità tra Glee Club e quello che sta succedendo nel mondo» iniziò a dire Artie avvicinandosi al mio migliore amico «Ma questo non toglie il fatto che sei troppo giovane per sposarti» aggiunse scuotendo la testa.
Io sospirai.
Sapevo che sarebbe andata così.
Poi però a Blaine venne un'idea, e iniziò a cantare "Help" dei Beatles insieme a Sam per convincere i nostri compagni.
Alla fine della canzone anche io presi le sue parti.
«Ragazzi, quello che vi sta cercando di dire Blaine è che dobbiamo mettere da parte i nostri pregiudizi riguardo a qualsiasi cosa» dissi raggiungendo Blaine e Sam al centro «Ammetto che anche io ero scettica all'inizio, e credo ancora che Blaine e Kurt siano troppo giovani per un matrimonio, ma so anche quanto siano felici insieme, e se l'unico modo di vedere il mio migliore amico felice come prima è vederlo con una fede al dito, allora sono disposta ad appoggiarlo. L'amore è amore, ragazzi, lo sappiamo, non fa sconti e se arriva, arriva, non si può fermare» aggiunsi guardando negli occhi uno per uno i miei compagni.
Volevo che si convincessero come me, o che almeno accettassero che se quello rendeva Blaine felice, era quello che doveva essere fatto, che fosse troppo giovane o no.
«Dovreste sentirvi onorati del fatto che Blaine abbia chiesto il nostro aiuto per fare questa cosa così importante. Vuol dire che tiene a noi, e che crede che grazie a noi la sua proposta di matrimonio possa diventare davvero speciale» disse Sam annuendo.
Non so se le nostre parole convinsero veramente i nostri compagni o se accettarono solo per farci stare zitti, ma sta di fatto che accettarono, e quello stesso giorno andammo a chiedere aiuto ai Vocal Adrenaline, ai sordomuti della Havebrook School e infine agli Usignoli.
«Chi è d'accordo ad aiutare Blaine?» chiese Sebastian agli Usignoli, appena Blaine gli diede la notizia.
Non era neanche da chiedere, alzarono la mano tutti, ma proprio tutti!
Blaine fece un sorriso enorme e non smise un attimo di ringraziare tutti per la loro disponibilità. Nel frattempo i miei occhi incontrarono quelli del primo ragazzo che era riuscito a farmi "superare" i miei sentimenti per Blaine.
«Ehi» mi disse Nick avvicinandosi con un sorriso.
«Ciao» dissi io mestamente, abbozzando un fugace sorriso.
Non ci eravamo più parlati dopo la rottura, e quando io e Blaine eravamo stati alla Dalton per recuperare il trofeo delle Nazionali non ero nemmeno riuscita a dirgli ciao. Ora però sentivo che era arrivato il momento di mettere da parte la mia ostilità e la delusione per essere stata lasciata, anche perché era un po' che avevo superato la nostra storia, quindi non c'era più motivo di scappare.
«Come stai?» mi chiese Nick.
«Bene, direi bene» risposi io annuendo «E tu, come stai?» gli chiesi poi.
«Tutto ok» rispose lui.
Poi ci fu qualche attimo di silenzio in cui ci limitammo a guardarci negli occhi, cosa che non facevamo da molto tempo, e che, lo ammetto, in parte mi era mancata. Nick ha sempre avuto dei bellissimi occhi, e mi era mancato non poterli vedere per così tanto tempo.
«Hai da fare?» mi chiese poi Nick, risvegliandomi dai miei pensieri «Potremmo parlare...» aggiunse alzando le spalle con innocenza.
Io sospirai.
«Nick, ho un ragazzo» lo interruppi, per fermare qualsiasi idea si fosse fatto.
«... in amicizia» aggiunse lui.
Io feci un mezzo sorriso poi accettai.
È vero, avevo un ragazzo, ed è vero, Nick era il mio ex, ma nulla mi vietava di fare una chiacchierata con lui in amicizia.
«Caffè?» mi chiese Nick mentre uscivamo dalla Dalton.
Io arricciai il naso.
«È una bella giornata, forse sarebbe meglio...» iniziai a dire.
«... fare una passeggiata» concluse Nick per me, mentre io lo guardavo leggermente incredula «Mi ricordo che non ti fa impazzire sederti al chiuso davanti a un caffè» mi spiegò quando vide la mia espressione.
Io non trattenni un sorriso. Era bello che si ricordasse ancora cosa mi piaceva e cosa non.
«Potremmo andare al parco» propose allora Nick alzando le spalle con noncuranza.
Io lo guardai alzando le sopracciglia.
Davvero?
«Sto scherzando» mi disse lui scoppiando a ridere.
La sua risata era ancora bella come sempre.
Feci una risatina anche io, mentre imboccammo una strada alberata semi-deserta.
«Quindi Blaine e Kurt si sposano» disse Nick dopo qualche secondo di pausa.
«Sì beh, Kurt deve ancora accettare...» gli feci notare io con aria ovvia.
«Certo, ma è praticamente fatta» ribadì lui alzando le spalle.
Io titubai, un po' combattuta.
«Sei convinto che Kurt accetti?» gli chiesi aggrottando le sopracciglia.
«Sì!» mi rispose lui «Perché tu no?» mi chiese poi guardandomi confuso.
Io sospirai.
Non ero ancora sicura che Blaine avrebbe ricevuto un sì come risposta, e forse neanche Blaine si sarebbe dovuto illudere così tanto.
«Ecco... sono sicura che Kurt sia innamorato di Blaine, e probabilmente tra qualche anno accetterebbe la proposta senza pensarci due volte. Ma forse ora non ne sarà così sicuro» risposi a Nick con sincerità.
Era bello poter essere ancora sincera con lui.
«Sei sicura che in realtà non stai sperando che Kurt non accetti la proposta di Blaine?» mi chiese Nick sospettoso.
Io lo guardai stranita.
Cosa?!
Ma per favore!
«No!» risposi quasi in modo brusco «Non vorrei mai vedere Blaine con il cuore spezzato di nuovo!» aggiunsi con aria ovvia.
Nick mi guardò con un sopracciglio alzato.
Forse aveva ragione però, forse ero convinta che Kurt non avrebbe accettato perché in realtà dentro di me lo speravo. Scacciai quel pensiero così egoista e mi concentrai di nuovo su Nick.
«No, non è così» gli confermai «È solo che credo che sia troppo presto, tutto qui» gli spiegai alzando le spalle «E non sono l'unica a pensarlo» aggiunsi.
«Lo so, anche io lo penso» ammise lui annuendo «E credo che anche gli altri delle Nuove Direzioni lo pensino. Però credo che sia davvero bello quello che state facendo. Intendo supportare Blaine anche se non siete completamente d'accordo con le sue idee» aggiunse annuendo.
«Blaine è nostro amico, è il minimo che potessimo fare» dissi io alzando le spalle con innocenza.
Nick mi guardò con un sorriso, mentre imboccavamo un'altra strada un po' più affollata.
«Allora, come va voi Nuove Direzioni?» mi chiese per cambiare argomento.
«Beh bene direi, benissimo» risposi io annuendo.
Andava davvero bene, non sarebbe potuto andare meglio.
«Lo so che avete vinto le Regionali e ora siete alle Nazionali, puoi dirmelo» mi disse Nick guardandomi divertito.
Evidentemente si era accorto che stavo cercando di contenere l'entusiasmo, e lo avevo fatto perché non volevo spiattellargli in faccia che dopo esserci presi il loro posto alle Regionali ora ci eravamo guadagnati anche quello alle Nazionali.
«So che non ti è mai piaciuto parlare dei successi delle Nuove Direzioni, non volevo rovinare questa chiacchierata» mi giustificai io.
«Non lo avresti fatto, anzi, sono contento per voi. Almeno lasciarvi il nostro posto alle Regionali è servito a qualcosa» mi disse lui con tranquillità.
Era bello che fosse così positivo e contento per noi.
Quello era lo spirito dei Glee Club!
«Anche perché questa volta non è stata colpa vostra se non siamo arrivati alle Regionali» disse ancora abbassando lo sguardo «Avevamo la possibilità di vincere e ci siamo fatti coinvolgere da quell'orribile persona che è Hunter rovinando tutto» aggiunse scuotendo la testa.
Io sospirai.
«Sai, sono rimasta sconvolta quando ho saputo che vi eravate dopati, ho pensato che non è una cosa da Usignoli, e soprattutto... non da te» gli confessai puntando gli occhi su di lui.
«Lo so, ma sai quanto mi piace cantare ed essere in un Glee Club, e se l'unico modo per non essere cacciato dagli Usignoli era accettare di doparsi...» si giustificò Nick alzando le spalle.
Io lo guardai storto.
«L'anno scorso hai detto che eri disponibile a cambiare scuola» iniziai a dire «Perché non hai colto l'occasione per farlo ed entrare in un altro Glee Club, magari uno vincente?» gli chiesi confusa.
Mi ricordavo della conversazione in cui mi aveva detto di voler cambiare scuola per venire al McKinley, e non capivo come mai nel momento in cui si era accorto che stavano facendo una cosa sbagliata che gli sarebbe costata la competizione se fossero stati scoperti, non avesse effettivamente deciso di trasferirsi.
Nick sospirò.
«Mi piace essere negli Usignoli, ci sono tutti i miei amici» mi rispose lui «E poi, volevo cambiare scuola per stare con te, non perché non mi piacesse la Dalton» aggiunse lanciandomi un'occhiata fugace.
Io rimasi un attimo spiazzata.
Insomma, lo sapevo che voleva cambiare scuola per stare con me, ma non credevo che lo avrebbe ammesso così facilmente dopo che avevamo rotto, e non credevo lo avrebbe fatto davanti a me.
«Beh, comunque, alle Nazionali gareggerò anche per te ok? Così sarà un po' come se ci fossi anche tu su quel palco» gli promisi facendogli un sorriso.
Me ne fece uno anche lui.
«Hai detto che hai un ragazzo quindi?» mi chiese dopo qualche secondo di pausa.
Io annuii.
«E chi è? Lo conosco?» mi chiese curioso.
Io titubai un attimo.
Mi ricordavo che era sempre stato geloso di Mike, e avevo la sensazione che dicendogli di esserci tornata insieme avrei ammesso di non averlo mai amato davvero e aver sempre pensato a Mike.
«Mike Chang, sai, il ballerino asiatico» gli risposi dopo aver preso un bel respiro.
Nick si bloccò un attimo quasi incredulo, poi riprese a respirare fingendo una risatina.
«L'ho sempre detto che avete chimica» disse divertito.
Io feci un mezzo sorriso.
Me lo ricordavo.
«E tu invece? Hai una ragazza?» gli chiesi curiosa quanto lui di saperne di più su come gli stava andando quell'anno.
«No, nessuna ragazza» mi rispose lui scuotendo la testa.
Io lo guardai quasi colpevole. Mi dispiaceva che io avessi un ragazzo e lui invece non avesse trovato nessuna.
Proprio in quel momento posai gli occhi sulla strada davanti a noi e mi bloccai terrorizzata.
«Forse non è stata una buona idea» mi limitai a dire quasi senza fiato.
«Cosa? La chiacchierata? Perché? Perché non ho una ragazza? Roxie...» iniziò Nick confuso, ma io lo bloccai subito.
«No, non la chiacchierata» dissi di fretta «Imboccare questa strada» aggiunsi indicando davanti a noi.
Evidentemente Nick non se ne era accorto, ma a pochi passi da noi c'era una ragazza con quattro o cinque cani tutti decisamente grandi, e stava venendo nella nostra direzione. Credo si possa immaginare il mio panico.
Nick fece una risatina divertita.
«Vuoi che torniamo indietro?» mi chiese poi comprensivo.
Io annuii e aggiunsi che era anche il caso che ci muovessimo, così girammo i tacchi e accellerammo il passo.
«Dicevi che non hai una ragazza. Perché?» chiesi a Nick quando fummo abbastanza lontani dai cani.
Lui sospirò.
«Beh sai, non è facile incontrarne una alla Dalton» mi rispose divertito «E non ho avuto occasione di incontrarne altre» aggiunse sincero.
«Beh, non scoraggiarti, hai trovato me anche se eri alla Dalton, ne troverai un'altra» gli assicurai io con un mezzo sorriso.
Anche lui ne fece uno.
«Credo che incontrare te sia stato destino» disse poi alzando le spalle con innocenza.
«O forse è stato Blaine» lo corressi io divertita.
Anche lui scoppiò a ridere.
No, non lo avevo detto per cattiveria, anche io credevo che averlo incontrato fosse destino, ma ormai quel che era successo era successo, e neanche il destino poteva riportarci indietro nel tempo.
«Posso farti una domanda?» mi chiese dopo ancora qualche passo Nick.
«Me ne hai già fatte molte quindi perché no?» risposi io divertita.
«Mike è geloso di Blaine?» mi chiese curioso «Sai, per sapere se ero io l'unico pazzo a essere geloso» aggiunse quasi per giustificarsi.
Io feci una risatina.
«Sì, anche Mike è geloso di Blaine e no, non sei l'unico pazzo, era legittima la tua gelosia» gli assicurai io «Forse Mike è un po' meno geloso di te, o forse lo mostra semplicemente meno, ma è geloso anche lui» gli confermai ancora annuendo.
Nick sembrò sollevato.
«Ma tornando a te...» iniziai poi io con aria complice «Gli altri Usignoli avranno delle amiche da presentarti» dissi dandogli una gomitata.
Nick fece un mezzo sorriso e mi guardò divertito.
«Non credo di riuscire a trovare una ragazza ora come ora, forse non voglio nemmeno» ammise lui scuotendo la testa «Ti ho detto che credo fosse destino stare con te, e quando ti ho lasciata sapevo di non poter trovare nessun'altra come te» aggiunse.
Io lo guardai stranita.
«E allora perché lo hai fatto?» gli chiesi «Perché mi hai lasciata?» specificai.
«Come ti ho detto, qualcosa tra noi si stava sfaldando, e anche se mi sono pentito di averti lasciata il secondo dopo essere uscito da casa tua, ancora adesso sono convinto di aver fatto la cosa giusta. Se non lo avessi fatto ora non staremmo comunque insieme, ma non saremmo neanche qui a parlare come stiamo facendo.
Probabilmente non riusciremmo nemmeno a guardarci negli occhi» mi rispose lui sincero.
Io lo guardai colpita, e mi accorsi che forse aveva ragione, forse aveva davvero fatto la cosa giusta, anche perché probabilmente se non lo avesse fatto in quel momento non sarei stata con Mike, e non sarei stata la ragazza più felice del mondo.
Nessun fraintendimento, lo ero anche con Nick, ma Mike aveva qualcosa di speciale, qualcosa che Nick non aveva e che mi attirava come non mai. Non so cosa fosse, ma me lo faceva amare come non avevo mai amato nessuno. Esatto, me lo faceva amare come non avevo mai amato nemmeno Blaine.
~~~
Ed eccolo lì il tanto atteso e discusso giorno della proposta!
Giorno che era iniziato con Blaine che si fiondava a casa mia indeciso su cosa indossare, e che poi mi aveva chiesto di chiamare Sam e dirgli di arrivare al più presto perché aveva bisogno che fossimo lì tutti e due.
«Va tutto bene? Sta finendo il mondo?» chiese Sam allarmato, entrando dalla porta di casa mia come una furia.
Per fortuna che mia madre era al lavoro!
Io e Blaine ci guardammo e scoppiammo a ridere, poi Blaine gli spiegò che aveva bisogno di consigli e del nostro aiuto per scegliere un outfit.
Io lo guardai con un sopracciglio alzato.
Un aiuto da Sam?
Per scegliere l'outfit?
Faceva un po' ridere come cosa.
Comunque, alla fine della sfilata di Blaine, che aveva praticamente portato tutto il suo armadio, optammo per uno smoking giallo ocra, con sotto un maglioncino blu e una camicia bianca e l'immancabile farfallino blu con delle strisce rosse e gialle.
«Sei bellissimo, Blainey!» gli dissi guardandolo con un sorriso.
Lui invece puntò gli occhi su di me nervoso.
«Siete sicuri?» ci chiese incerto «E se non mi trova bello abbastanza? E se mi dice di no perché non gli piace come sono vestito?» ci chiese poi in ansia, riferendosi ovviamente a Kurt.
Io e Sam lo guardammo leggermente divertiti.
«Sei il suo ragazzo, gli piaci in qualsiasi modo ti vesti» gli disse poi Sam con aria ovvia «Forse di più se non ti vesti proprio.. » aggiunse ragionando.
Io lo guardai stranita e divertita allo stesso tempo.
«Ma Kurt è molto attento al look, lo sapete» ribatté Blaine agitato.
«Lo sappiamo, ma oggi il tuo look sarà l'ultima cosa che noterà» gli dissi io «Prima di tutto vedrà tutto quello che hai preparato per lui, e poi la sua attenzione sarà catturata dai tuoi bellissimi occhi pieni di amore» aggiunsi per tranquillizzarlo.
Lui sospirò rumorosamente, ancora in ansia.
Era ora di sfoggiare il mio asso nella manica!
«Ho una sorpresa per te!» gli annunciai allora, guardandolo con aria maliziosa.
«Non sono io quello che deve fare una sorpresa oggi?» mi chiese confuso.
«Te ne meriti anche una» gli feci notare io con aria ovvia.
Poi salii in camera, e dopo pochi secondi tornai in salotto, ma non da sola, con una persona molto speciale.
«Quinn!» esclamò Blaine, appena vide la nostra amica bionda scendere dalle scale ed entrare in salotto.
Lei gli fece un sorriso smagliante e corse ad abbracciarlo.
Era tanto che non si vedevano.
«Wow, Anderson! Sei davvero bello!» esclamò, squadrandolo da capo a piedi.
Poi si concentrò sul salutare Sam.
«Cosa ci fai qui?» chiese lui a Quinn incredulo.
«Non potevo perdermi una proposta di matrimonio» rispose lei con aria ovvia «Soprattutto non la tua» aggiunse rivolta a Blaine.
Per la prima volta quel giorno lo vidi sorridere, e mi accorsi che forse l'ansia si stava trasformando in adrenalina.
«Allora, la giacca la tengo slacciata o la allaccio?» ci chiese dopo qualche minuto, riassumendo l'espressione nervosa che aveva prima che arrivasse Quinn.
«Slacciata, decisamente» gli rispose lei annuendo.
Annuì anche Blaine, poi si girò verso lo specchio per controllare che fosse tutto in ordine e slacciarsi la giacca. Ma le mani gli tremavano troppo, e non riusciva a controllarsi. Allora decisi di intervenire.
«Blainey, rilassati» gli dissi avvicinandomi, prendendogli le mani e stringendole leggermente per rassicurarlo «Andrà tutto bene, sei perfetto, e hai preparato una proposta perfetta, non può dirti di no» aggiunsi, mentre gli slacciavo i bottoni della giacca e gliela sistemavo.
Non ero convinta di quello che avevo appena detto. Insomma, sì, Blaine era bellissimo vestito così, e l'idea di arruolare gli altri Glee Club era stata pazzesca, ma non ero comunque sicura che Kurt gli avrebbe detto di sì. Solo che non potevo dirglielo, lo avrei mandato ancora più in ansia.
«Ne sei sicura?» mi chiese Blaine guardandomi con i suoi occhi da cucciolotto.
«Sicurissima» gli confermai toccandogli la punta del naso con l'indice e facendogli fare un mezzo sorriso.
«Ne siamo tutti sicurissimi, Blaine» mi appoggiò Quinn avvicinandosi a noi per sistemare il farfallino di Blaine «E saremo tutti lì con te pronti ad abbracciarti appena Kurt accetterà la tua proposta» aggiunse con un sorriso.
«O a prenderti prima che tu cada quando ti dirà di no» dissi io sottovoce in modo che mi potesse sentire solo Quinn, quando ci allontanammo da Blaine per andare a cambiarci anche noi.
«Perché devi essere così negativa?» mi chiese Quinn con rimprovero.
«Non sono negativa, sono realista, e non ho voglia di vedere Blaine con il cuore spezzato un'altra volta. Sarebbe straziante» la corressi io giustificandomi poi.
Lei sospirò.
«Lo so, ma questa volta non sarai da sola a consolarlo» mi disse lei.
Io la guardai scettica.
Davvero credeva che Sam mi avrebbe aiutato a consolare Blaine?
«Ho due settimane di pausa prima degli esami finali a Yale» mi spiegò quando mi vide confusa.
Io spalancai gli occhi.
«Questo significa che...» iniziai a dire.
«Sì, starò qui un'altra settimana» finì lei annuendo con un sorriso.
Anche io ne feci uno, e poi la abbracciai felice.
Non vedevo l'ora di passare quelle due settimane con la mia Quinn!
«Ragazze, siamo in ritardo, dobbiamo andare!» ci urlò dopo un po' Sam dal piano inferiore.
Io e Quinn ci guardammo confuse.
«Sam, mancano tre ore! Va bene arrivare là prima, ma mi sembra esagerato!» esclamai io scendendo le scale visto che ormai ero pronta.
«Ma come tre ore?» mi chiese Sam confuso «Ah, ieri ho tirato avanti l'orologio per convincere mio fratello che era ora di andare a letto così potevo giocare con la play» disse poi ricordandosi e dandosi una pacca sulla fronte.
Io, Quinn e Blaine scoppiammo a ridere.
Era sempre il solito Sam!
Anche se devo dire che quell'ora e mezza passò abbastanza in fretta. Avevamo appuntamento con Rachel, Mercedes, Santana e gli altri Glee Club alla Dalton un'ora e mezza prima che arrivasse Kurt, per controllare che fosse tutto a posto e che tutti sapessero cosa dovevano fare. Quando fu tutto pronto ci preparammo ad accogliere Kurt e ad assistere finalmente a quella fatidica proposta di matrimonio.
«Andrà tutto bene» sussurrai a Blaine poco prima che la macchina di Burt Hummel si fermasse nel parcheggio della scuola.
Poi lasciai un bacio in fronte e uno sulla guancia al mio migliore amico, che uscì dalla scuola invitando Kurt a entrare...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top