ALL SUMMER LONG

Finalmente era estate!

Finalmente era finita la scuola e avevo tempo di fare tutto quello che volevo!

Mi sarebbe mancato il Glee Club in quei mesi di vacanza, però serviva una pausa. Dopo esserci posizionati dodicesimi alle Nazionali di New York, anche se l'avevamo presa meglio del previsto, la stanchezza e la delusione si erano fatte sentire, e passare un po' di tempo lontani dall'aula canto non ci avrebbe fatto male. Noi ci saremmo continuati a vedere ovviamente, ma fuori dall'ambiente scolastico era tutto più tranquillo.

«Non sembri triste anche se non vi siete nemmeno classificati tra i primi dieci alle Nazionali» notò Blaine un giorno.

Eravamo seduti al Lima Bean insieme, la scuola era finita da poco, ed era il giorno che saremmo andati con Quinn a vedere l'ultimo film della saga di Harry Potter, ma io e Blaine avevamo deciso di incontrarci prima per passare un po' di tempo da soli.

«Siamo arrivati alle Nazionali, ed è vero, non abbiamo vinto, ma abbiamo cantato su uno dei palchi più prestigiosi di New York e siamo il dodicesimo Glee Club migliore d'America!» esclamai io ancora incredula «Non posso sicuramente lamentarmi» aggiunsi scuotendo la testa convinta.

Blaine mi sorrise.

«E poi, quest'anno ho già vinto» dissi ancora, allungando una mano sul tavolo per prendere quella di Blaine «Ho ritrovato te, ho un ragazzo meraviglioso, e anche se l'anno scorso è stato fantastico, non c'è paragone con questo» spiegai poi guardandolo fiera.

Blaine mi guardò quasi commosso e strinse la mia mano con gratitudine.

«Sai, anche Kurt mi ha detto la stessa cosa» mi confessò poi.

«Beh, direi che è stato un anno magnifico anche per lui» dissi io annuendo «E anche in questo caso è merito tuo» aggiunsi con un sorriso.

Blaine fece un espressione soddisfatta per tirarsela un po'.

«Anche io ho vinto quest'anno, anche se non sono stato alle Nazionali ho trovato Kurt, e ho ritrovato te. Non avrei potuto chiedere di meglio» disse poi tornando serio «Gli ho detto ti amo» mi confessò poi lasciandomi spiazzata.

Io spalancai gli occhi.

«A chi?» chiesi.

Sì, lo so, domanda stupida, ma volevo essere sicura di aver capito bene.

«A Kurt ovviamente!» mi rispose Blaine con aria ovvia.

Io spalancai gli occhi ancora di più.

Aveva detto ti amo a Kurt?!

Ma proprio, ti amo ti amo?!

«Wow, Blainey!» esclamai quasi senza fiato. 

Ero un po' gelosa della cosa, perché come ho sempre detto, anche se Blaine e Kurt mi piacevano da impazzire come coppia l'idea che qualcuno prendesse il mio posto nel cuore di Blaine mi faceva davvero soffrire. Però non potevo dirlo a Blaine, e tanto meno mostrargli la mia gelosia.

«Ho sentito che era il momento giusto, perché è quello che provo davvero» mi disse Blaine annuendo.

«Hai fatto bene» gli dissi fiera, mettendo da parte la gelosia e facendogli un sorriso.

Non l'avevo mai visto così raggiante, ed era davvero bello con quegli occhi così luminosi che esprimevano tutto l'amore che provava per Kurt. Ma a quanto pare i miei di occhi invece esprimevano quello che provavo veramente, quindi oltre alla felicità per Blaine, forse lui ci lesse anche gelosia.

«Va tutto bene, Shug?» mi chiese infatti guardandomi confuso.

«Sì, certo che sì» gli dissi camuffando la gelosia con una risatina, che non uscì molto convincente.

Blaine mi guardò scettico.

«Roxie» disse spostando la sedia dal mio lato del tavolo per sedersi accanto a me «Lo so che sei gelosa di Kurt» aggiunse guardandomi con occhi indagatori.

Io lo guardai titubante.

Cosa dovevo fare? 

Dirgli la verità o fare finta di niente?

«No, ma cosa dici?» chiesi con una voce più acuta del normale.

Blaine mi guardò ancora con aria ovvia, allora io sospirai.

Ormai l'aveva capito, era inutile negare.

«Sì, sono un po' gelosa di Kurt, e lo sai perché è la stessa cosa che provi tu per Nick» ammisi allora.

Blaine mi guardò con un espressione tenera.

«Roxie, sei la mia migliore amica, la mia Shug, nessuno ti rimpiazzerà mai nella mia vita. Ho fatto l'errore di lasciarti andare l'anno scorso, ed è stato l'anno peggiore della mia vita. Non permetterò che succeda di nuovo, e non sarà un ragazzo a dividerci e ad allontanarci» mi assicurò Blaine, prendendo la mia mano e stringendola nella sua.

Mi vennero gli occhi lucidi a sentirgli dire quelle cose, e non riuscii a fare altro se non sporgermi verso di lui e affondare il viso nell'incavo del suo collo, mentre sentivo le sue braccia stringermi a sé.

Era davvero speciale il mio Blaine!

«Ti sei meritato il regalo che ti ho comprato» gli dissi staccandomi e guardandola con un sorriso.

Lui spalancò gli occhi e mi chiese se davvero gli avessi fatto un regalo, quasi incredulo.

«Sono stata a New York, amico! Certo che ti ho fatto un regalo!» esclamai io con aria ovvia.

Poi tirai fuori un pacchettino dalla borsa e lo porsi al mio migliore amico, che sembrava ancora sorpreso. Quando lo aprì i suoi occhioni si spalancarono ancora di più, e poi mi fece un sorriso a trentadue denti.

«Roxie, è... bellissimo!» esclamò quasi senza fiato.

Nel pacchetto c'era un farfallino bianco a fantasia scozzese rossa e blu, che appena avevo visto avevo pensato che fosse perfetto per Blaine.

In un istante Blaine si era slacciato il farfallino che aveva addosso e si stava mettendo quello nuovo.

«Cosa fai?» gli chiesi confusa e divertita.

«Sfoggio il mio nuovo regalo!» esclamò lui in risposta.

Io scoppiai a ridere. 

Era come i bambini, quando riceveva qualcosa di nuovo doveva provarlo subito!

«Sta benissimo con il mio outfit di oggi!» aggiunse Blaine entusiasta.

In effetti quel giorno Blaine aveva dei pantaloni blu e una polo bianca, colori che riprendeva anche il farfallino.

Che amica meravigliosa che sono!

«Faccio io» gli dissi quando lo vidi in difficoltà nell'allacciare il farfallino.

«Sei unica» mi disse lui mentre lo aiutavo.

Io alzai gli occhi su di lui e incontrai i suoi bellissimi occhi luminosi che tanto mi facevano impazzire. 

Era davvero bello!

«Ci facciamo una foto?» mi chiese poi facendo una faccia tenera.

Potevo dire di no a quei bellissimi occhi da cucciolotto?

Così ci scattammo una foto, che ero sicura sarebbe stata la prossima che avrei attaccato nel mio armadietto.

«Ti offro un caffè» gli sussurrai poi con aria maliziosa.

Lui mi guardò stupito.

«Davvero?» mi chiese incredulo.

Io annuii ridendo. 

Non credevo che un caffè offerto potesse renderlo così felice.

Allora mi alzai dal tavolo facendo per avvicinarmi al bancone a prendere i nostri caffè.

«Il mio preferito!» mi urlò dietro Blaine.

«Certo, Blainey, il tuo preferito!» gli dissi io facendogli un sorriso «Che è anche il più costoso» aggiunsi.

«Ti ho sentita!» esclamò lui dal tavolo.

«Non era mia intenzione non farmi sentire!» gli dissi io senza voltarmi, e raggiungendo finalmente il bancone.

Dopo pochi minuti che sorseggiavamo il nostro caffè entrarono nel locale Nick e Kurt.

Non chiedetemi perché fossero insieme, ancora adesso non lo so!

«Guarda chi c'è!» esclamò Blaine «I ragazzi dei nostri sogni!» aggiunse guardando Kurt con aria sognante.

Io sorrisi, e mi preparai a ricevere il mio bacio di saluto da Nick, che poi prese posto di fronte a me e Blaine e accanto a Kurt.

«Ma voi non dovevate andare a vedere... cosa dovevate andare a vedere?» chiese Kurt a me e Blaine guardandoci confuso.

«L'ultimo film di Harry Potter» gli rispose Blaine divertito.

«Stiamo aspettando Quinn, dovrebbe essere qui a momenti» dissi io guardando l'ora «Ma... volete venire anche voi?» chiesi poi a Nick e Kurt, pensando che magari gradissero l'invito.

Dalle loro espressioni però non sembrava affatto.

«No grazie, quelle cose di magia non fanno per me» disse infatti Kurt arricciando il naso e scuotendo la testa.

Io invece spalancai gli occhi.

«Blainey, mi stai dicendo che il tuo ragazzo non ha mai visto o letto Harry Potter?» chiesi al mio migliore amico.

Blaine mi guardò titubante.

«Mi sono indignato anche io, ma devo tenermelo così» mi rispose poi, alzando le spalle con innocenza e guardando Kurt con un mezzo sorriso.

Nel frattempo a me venne un dubbio: non avevo mai parlato di Harry Potter con Nick, e no, non perché ero stata troppo impegnata a fare altro, avevamo anche conversazioni profonde io e il mio ragazzo.

«Perché mi guardi così?» mi chiese Nick guardandomi spaventato. 

Lo stavo fissando con un'espressione sospettosa, perché il dubbio che Harry Potter non piacesse a Nick stava diventando sempre più grande.

«A te piace Harry Potter vero?» gli chiesi, sperando che mi rispondesse di sì.

«Ecco, io...» iniziò a dire Nick.

Io lo guardai allarmata.

Mi stava per dire che non gli piaceva?

Nick assunse un'espressione terrorizzata, perché anche Blaine lo stava guardando incredulo e con occhi indagatori.

«...io non ho mai visto né letto nulla a riguardo, non... non saprei» concluse Nick sempre titubante.

Io sentii un tuffo al cuore.

Il mio ragazzo non aveva mai visto o letto Harry Potter?!

Ma davvero?!

Ovviamente non vedevo la mia espressione, ma credo che fosse identica a quella di Blaine, ovvero occhi e bocca spalancati e niente da dire.

Per fortuna in quel momento arrivò Quinn, che fece riprendere me e Blaine dallo shock, distraendoci dai nostri ragazzi.

«Eccola qui la mia bellissima Quinnie!» esclamai appena si avvicinò, e allungando una mano per prendere la sua.

Quinn mi fece un sorriso meraviglioso. 

«Ehi, bel taglio, Fabray!» le disse Blaine guardando i suoi capelli.

«Grazie!» disse Quinn «Bel farfallino, Anderson!» esclamò poi lei, scoppiando a ridere con me.

Era venuta insieme a me a comprarlo per distrarsi dalla storia di Finn, e mi aveva detto da subito che lo trovava molto da Blaine.

«È nuovo?» chiese Kurt a Blaine, ispezionando il farfallino.

«Sì! Me l'ha regalato la mia Shug!» esclamò lui facendo di nuovo un sorriso a trentadue denti.

Anche Kurt fece un sorriso, ma non sembrava felice davvero, anzi, era molto molto forzato, e si vedeva che era geloso della reazione di Blaine. Sapevo che gli aveva comprato qualcosa anche lui a New York, ma evidentemente il mio migliore amico non ne era stato così entusiasta come del mio regalo.

«Andiamo?» chiese in quel momento Quinn, che evidentemente si era accorta della reazione di Kurt e voleva alleggerire la tensione.

Io e Blaine annuimmo e ci alzammo, pronti a seguirla. Ma prima che potessi fare qualsiasi cosa sentii una mano del mio migliore amico trascinarmi verso di lui, poi mi prese per la vita, mi fece scendere in casquet e si fiondò sulle mie labbra.

No, non mi baciò davvero in bocca, all'angolo, in modo che da qualsiasi punto di vista sarebbe sembrato che mi stesse baciando davvero. Era una cosa che gli piaceva fare, anzi, che ci piaceva fare ogni tanto, così, per confondere le persone intorno a noi e divertirci un po'.

Quando Blaine si staccò e mi fece tornare dritta, io mi sistemai i capelli facendo finta di essere sconvolta e di aver ricevuto il bacio migliore della mia vita. 

Lo so, sono un'attrice nata!

«A cosa devo questo bacio mozzafiato?» gli chiesi poi stando al gioco.

«Oh, solo al fatto che sei vestita davvero bene oggi e che sei l'unica che mi da soddisfazioni con Harry Potter» mi rispose lui alzando le spalle con noncuranza.

Poi entrambi puntammo gli occhi sui nostri amici. Quinn, Nick e Kurt ci stavano guardando con tanto d'occhi e la bocca spalancata. Era evidente che negli occhi di Nick e Kurt ci fosse anche gelosia e forse anche rabbia.

«Lo sai che non mi ha baciata in bocca» dissi allora al mio ragazzo, avvicinandomi e sedendomi in braccio a lui.

Nick mi guardò con le sopracciglia alzate e poi distolse in fretta lo sguardo.

«E dai! Non fare il geloso!» gli dissi io con voce tenera, cercando di farlo sorridere. 

Ma Nick non sembrava intenzionato a parlarmi, allora mi venne un'idea: gli presi il volto tra le mani e gli lasciai un bacio a fior di labbra, un leggerissimo bacio, staccandomi subito. Quando mi allontanai Nick si sporse in avanti per averne di più, e io sorrisi perché il mio piano aveva funzionato.

«Ti amo» gli sussurrai prima di accontentarlo e ricominciare a baciarlo.

«Anche io» mi disse lui tra un bacio e l'altro.

«Ragazzi, siamo in ritardo!» esclamò in quel momento Quinn per incitare me e Blaine a seguirla.

Infatti anche il mio migliore amico si era avvicinato al suo ragazzo per farsi perdonare la scenetta di prima, e sembrava che anche lui avesse avuto successo, perché sia lui che Kurt sorridevano innamorati.

«Arriviamo, arriviamo!» esclamai io, alzandomi dalle gambe di Nick nello stesso momento in cui Blaine si alzava dalla sedia accanto a Kurt, e iniziando a seguire Quinn.

«Non vi siete baciati davvero giusto?» ci chiese Quinn una volta saliti in macchina.

Io e Blaine ci scambiammo un'occhiata complice e poi scoppiammo a ridere.

«No, Quinn, non ci siamo baciati davvero» le dissi poi io scuotendo la testa.

Poi le spiegammo quello che ho detto prima, che era una cosa che ci piaceva fare per divertimento.

«I vostri ragazzi non sembravano molto divertiti» ci fece notare lei alzando un sopracciglio.

«Beh, forse non abbiamo calcolato che ci stavamo baciando per finta davanti ai nostri ragazzi» disse Blaine arricciando il naso.

Io e Quinn scoppiammo a ridere.

«Se ci vogliono, devono accettare anche questo lato di noi» dissi io fingendomi stizzita e incrociando le braccia al petto.

Blaine e Quinn scoppiarono a ridere dandomi anche ragione, e poi finalmente arrivammo al cinema. Appena scesi dalla macchina passai gli occhi da Blaine a Quinn con un sorriso.

«Perché sorridi?» mi chiese Quinn stranita.

«Perché sono felice» risposi io «Sto per andare a vedere quello che diventerà uno dei miei film preferiti con i miei migliori amici» spiegai poi, quando sia Quinn che Blaine aggrottarono le sopracciglia.

Dopo quella mia frase però, entrambi si illuminarono in un sorriso, così io li presi entrambi sotto braccio entrando nel cinema, pronta a vivere quel mio fantastico pomeriggio con i miei migliori amici.

~~~

È da dire, quell'estate fu straordinaria!

Ci trovammo spesso tra di noi membri del Glee Club per passare un po' di tempo insieme anche al di fuori delle mura scolastiche, e come ho già accennato, risultammo essere molto più amici fuori dall'aula canto che dentro, senza il problema di chi avrebbe avuto un assolo o di chi sarebbe stato il vincitore di un certo diva-off. Ma questo non significa che smettemmo di cantare.

Anzi!

Un giorno eravamo al parco (quando si è in tanti per me è meglio essere al parco, perché il cane ha più persone tra cui scegliere chi sgagnare), e dopo un pic-nic fantastico, Finn accese lo stereo che aveva portato e iniziammo tutti insieme a cantare "All Summerlong" di Kid Rock. È da dire, cantare in mezzo a un parco fu meno imbarazzante che cantare per i corridoi o nella mensa del McKinley. Almeno al parco la gente sembrava apprezzare il nostro show, e io, Mike e Brittany potemmo fare tranquillamente tutte le mosse di danza che volevamo, compreso un lancio in aria che feci con Mike cadendo poi perfettamente tra le sue braccia.

Mike era pazzesco come sempre, e di lui potevo sempre fidarmi ciecamente!

Sembrava essere il giorno perfetto di un'estate perfetta, ma qualcosa era destinato a cambiare quel momento: finito il nostro "spettacolo" nel parco, io e Kurt imboccammo la stessa direzione, perché, da quello che mi disse lui, Kurt stava andando da Blaine. Non c'erano grandi problemi tra di noi, nel senso che ci parlavamo, ma di certo non come prima, e sembrava che Kurt serbasse un po' di rancore e di gelosia nei miei confronti, come io ne avevo nei suoi d'altronde. Non avevamo fatto molti passi che Kurt decise di aprire un argomento che stava a cuore ad entrambi, e che forse era ora di chiarire, o per lo meno di affrontare.

«Volevo chiarire una cosa, Roxie» iniziò a dire Kurt serio «Fino a ora ho sopportato tutte le effusioni tra te e Blaine, ma ora lui è il mio ragazzo e forse è il caso di finirla» disse con evidente fastidio nella voce e senza mezzi termini.

Io lo guardai con le sopracciglia aggrottate.

Che cosa era ora di finire, le mie effusioni con Blaine o il suo essere tollerante?

«Scusa di cosa stai parlando?» gli chiesi infatti per avere le idee più chiare.

Lui mi guardò con aria ovvia.

«Andiamo, Roxie, è evidente che provi ancora qualcosa per Blaine, lo si capisce ogni volta che punti gli occhi su di lui, perché ti si illuminano davvero tanto, come ti si illuminano tutte le volte che ti chiama con quello stupido nomignolo, e il tuo continuo cercare un contatto con lui è una prova che non sei oltre la vostra rottura» mi spiegò poi, quasi scocciato da quella mia domanda.

Io sospirai. 

Ho sempre pensato che i miei occhi lascino trasparire troppo le emozioni, ma non credevo così tanto, e non credevo che semplicemente puntandoli sul mio Blaine avrebbero espresso tutto l'amore che provo per lui.

«Ma ripeto, tutto questo deve finire!» ripeté Kurt deciso, capendo che non avevo intenzione di parlare «Sono stanco di tutto questo vostro prendervi per mano, e lasciarvi baci ovunque. Ho quasi la sensazione che quando siate in giro insieme la gente possa credere che siate fidanzati, ma non è così! Blaine è il mio ragazzo, non il tuo!» aggiunse scaldandosi.

A sentire quelle sue parole mi venne un dejavù. Me le aveva dette anche Nick qualche settimana prima, e anche in questo caso, Kurt non aveva tutti i torti. Ero sicura che molto spesso la gente credesse che io e Blaine fossimo una coppia, anche adesso succede, però è sempre stato più forte di me, ho bisogno di contatto con il mio migliore amico, e molte cose le faccio senza pensarci.

«Me l'ha detto anche Nick» ammisi mestamente e senza guardare Kurt negli occhi.

Non volevo dargli ragione, ma ne aveva.

«Lo so» mi disse lui.

Io aggrottai le sopracciglia.

Come lo sapeva?

Ne aveva parlato con Nick?

Forse era per quello che il giorno che dovevo andare a vedere Harry Potter con Blaine e Quinn erano entrati insieme al Lima Bean, stavano parlando di me e Blaine.

«Lo so, e questa cosa non piace né a me né a lui, quindi forse è il caso che la smettiate» disse di nuovo Kurt guardandomi male «So che provi ancora qualcosa per Blaine, ma non è più il tuo ragazzo, e non potrà mai più esserlo, fattene una ragione» aggiunse con cattiveria.

Lo sapevo, non c'era bisogno che mi ripetesse tutto quello, ne ero al corrente. Però non cercavo il contatto e le coccole da Blaine solo perché volevo essere la sua ragazza (cosa che mi stava passando, perché mi piaceva essere la ragazza di Nick), ma anche perché mi era mancato da morire in quell'anno in cui avevamo perso i contatti, e non volevo lasciarmelo scappare di nuovo.

«Tu non sai quanto sia stato difficile accettare il fatto che fosse gay e che quindi non avrebbe mai più pensato a me come alla sua ragazza» dissi infatti a Kurt «E non sai quanto sia stato difficile non vederlo e non sentirlo per un anno. Mi sono sentita vuota, inutile, fino a quando non ho visto di nuovo i suoi bellissimi occhi quel giorno al Lima Bean» aggiunsi sincera.

Volevo che capisse che non ero intenzionata a smettere di fare nulla, ma che tutto quello che facevo non lo facevo per cattiveria, ma per dare senso alle mie giornate e riempirle della gioia che caratterizza Blaine.

«Forse non ho mai provato cosa significa essere delusi per amore, ma ti posso assicurare che anche io mi sono sentito vuoto e inutile per tutta la mia vita fino a quando non ho incontrato gli occhi di Blaine su quella scalinata alla Dalton» mi confessò Kurt, con un po' meno cattiveria, ma quasi come se fosse una sfida a chi avesse sofferto di più. 

Io sospirai.

In quello non potevo competere con lui, Kurt era stato peggio di me in passato. Però quelle sue parole mi toccarono particolarmente, e per la prima volta nella mia vita mi accorsi che Blaine faceva lo stesso effetto sia a me che a Kurt, e che per entrambi è sempre stato un'ancora di salvezza fin dal primo giorno.

«È bello sentirti dire queste cose, perché significa che finalmente puoi essere felice» confessai infatti a Kurt, puntando gli occhi su di lui e vedendolo incredulo «Sei stato uno dei miei primi amici nel Glee Club, sarai sempre importante per me, e credo che dovremmo adeguarci l'uno all'altra considerando che condividiamo una persona molto importante per entrambi» aggiunsi.

Kurt mi guardò sorpreso, poi riassunse un'aria cattiva.

«Noi non condividiamo proprio un bel niente!» esclamò infatti «Non ho intenzione di condividere Blaine con te, è il mio ragazzo! Stai andando oltre, Roxie, e non ti permetterò di rovinarmi questa storia d'amore che ho fatto tanta fatica a trovare!» mi ammonì poi, puntandomi il dito contro.

Io lo guardai sconvolta.

«Non sto cercando di rubarti proprio nessuno!» gli dissi con aria ovvia.

Ma per chi mi aveva presa?!

Non avrei mai fatto una cosa del genere!

«Blaine è il mio migliore amico e mi basta così» dissi ancora, cercando di convincerlo, e forse anche di convincere me stessa.

«Beh, allora forse dovresti rivedere i tuoi canoni di amicizia, perché quel bacio che vi siete dati qualche settimana fa non sembrava da amici» mi fece notare Kurt rimproverandomi.

«Lo sai che non ci siamo davvero baciati» gli dissi io con aria ovvia.

Ma lui sembrò ignorarmi.

«E se il tuo ragazzo non ti soddisfa abbastanza, non è colpa mia, e non vuol dire che ti puoi fiondare sul mio ragazzo in cerca di attenzioni!» aggiunse infatti, senza calcolare le mie parole.

Io lo guardai con gli occhi spalancati.

Come osava dire che Nick non mi soddisfava?!

Come osava fare considerazioni sulla mia vita sentimentale?!

Erano affari miei, e tali dovevano rimanere!

«Nick mi soddisfa, eccome se mi soddisfa, e quello che si sta intromettendo qui se tu, Kurt! Sono arrivata prima io, Blaine era mio prima che tu potessi anche solo pensare di essere gay, quindi forse sono io quella che non dovrebbe permettere a te di rovinarmi un'amicizia che è nata anni e anni fa!» gli dissi allora scaldandomi.

Voleva litigare?

Ero pronta!

«Dicendomi di farmi indietro e di rivedere i miei canoni di amicizia, mi stai chiedendo di stravolgere la mia vita e di conseguenza anche quella di Blaine per tuo piacere! Ma lo sai benissimo che Blaine non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e non cambia in base alle richieste degli altri, neanche se chi gli chiede di cambiare è il suo ragazzo!» continuai poi «Blaine mi vuole bene, e non credere che io sia l'unica a cercare il suo tocco e il suo contatto, perché anche lui lo fa, e non mi sembra intenzionato a smettere per te! Fattene una ragione, Kurt, sono parte della vita di Blaine, e lo sarò sempre, quindi anche quando diventerà tuo marito ti toccherà condividerlo con me, perché non mollerò la presa, per nulla al mondo!» conclusi scuotendo la testa decisa.

In tutto questo eravamo arrivati a casa mia, e dopo aver finito il mio discorso diedi le spalle a Kurt per entrare in casa senza più voltarmi indietro.

Non avrebbe vinto, Blaine era anche mio, e non mi sarei arresa contro nessuno!

~~~

«Buongiorno, amore mio» sussurrai a Nick quella mattina, non appena lui aprì gli occhi.

Quel weekend avevo dormito a casa sua perché i suoi erano in viaggio, e la mattina di quell'ultimo giorno che avremmo passato completamente da soli mi ero svegliata qualche minuto prima di lui, ma non mi ero alzata perché non volevo svegliarlo, e così avevo colto l'occasione per ammirare il suo viso.

«Sei sveglia da tanto?» mi chiese lui stropicciandosi gli occhi con voce assonnata.

«Cinque minuti» gli risposi io. 

Stavo per chiedergli se avesse intenzione di fare colazione, ma non feci in tempo a dire nulla che me lo ritrovai sopra, e lo sentii iniziare a baciarmi il collo delicatamente, mentre una sua mano mi accarezzava la pelle sotto la maglietta.

«Nick, dovrei andare in bagno» gli dissi in quel momento.

Lui si fermò guardandomi quasi deluso.

«È urgente?» mi chiese facendomi gli occhi dolci.

Io arricciai il naso.

«Abbastanza» risposi poi.

«E se io non ti lasciassi andare?» mi chiese allora Nick con aria di sfida.

«Allora sarò costretta a fare quello che devo fare qui» gli risposi io con lo stesso tono.

Nick sbuffò, poi si spostò e mi lasciò andare in bagno, dove, dopo aver fatto la pipì, mi sciacquai la faccia per poi tornare in camera. Ma sul letto non c'era più nessuno, e così fui costretta a scendere in cucina, dove immaginavo fosse il mio ragazzo. Infatti varcata la soglia lo vidi ai fornelli.

Che bella la sua schiena nuda!

Mi avvicinai alle sue spalle e gli circondai la vita con le braccia, facendo cozzare i nostri corpi e lasciandogli un bacio sulla spalla sinistra.

«Pancake?» mi chiese lui, girando leggermente il viso per guardarmi.

Io annuii sulla sua spalla e poi mi unii a lui per preparare i pancake. Ma, come credo si possa immaginare, non ne facemmo neanche uno. Iniziammo a giocare con gli ingredienti lanciandoceli addosso e sporcando noi e tutta la cucina. Alla fine intorno c'era il disastro.

Io e Nick ci guardammo e scoppiammo a ridere, poi lui si avvicinò, mi prese per i fianchi e iniziò a baciarmi con passione.

«Forse dovremmo ripulire» gli dissi quando ci staccammo.

Lui annuì divertito, poi si staccò da me e iniziò a raccogliere i gusci delle uova che ci eravamo lanciati.

«Roxie!» esclamò a un certo punto, guardandomi con gli occhi spalancati «Hai addosso la mia maglietta preferita!» disse allarmato «Guarda quanto è sporca!» aggiunse con voce lamentosa.

Io trattenni a stento una risata.

«Non c'è niente da ridere!» mi disse lui con rimprovero.

«Sei tu che me l'hai prestata ieri sera» gli dissi io alzando le spalle con innocenza.

«Non potevo immaginare che ci saremmo lanciati gli ingredienti per i pancake» si difese lui.

«Nemmeno io» dissi a mia volta.

Lui sbuffò.

«Tranquillo, si pulisce! Basta lavarla!» gli dissi con aria ovvia.

Non mi sembrava così tragica la situazione!

«E anche noi dovremmo lavarci» aggiunsi, guardando i capelli di Nick con il naso arricciato.

Erano pieni di farina e uova.

«Potremmo fare la doccia insieme» propose Nick con aria ammiccante.

«Credo che la farò da sola la doccia» gli dissi io «Tu intanto potresti sistemare la cucina» aggiunsi con un sorriso innocente. 

Poi uscii dalla cucina per tornare in camera del mio ragazzo e farmi la doccia.

«Roxanne!» lo sentii urlare.

Mi bloccai.

Nome intero?

Questa me la pagava!

«Come mi hai chiamata scusa?» gli chiesi infatti, tornando di sotto e guardandolo con gli occhi ridotti a fessura.

«Roxanne» ripeté lui ricambiando lo sguardo «Dai aiutami, altrimenti non finisco più» aggiunse poi facendomi gli occhi dolci.

Io sospirai.

«Ti prometto che poi ti lascio fare la doccia e ti pago la colazione» disse ancora.

Stava cercando di comprarmi?

Beh, ce l'aveva fatta.

«Mi paghi la colazione? E dove mi porti?» gli chiesi infatti, avvicinandomi a lui e accarezzandogli il pettorale sinistro.

«Al Lima Bean» mi rispose lui con aria ovvia.

Io lo guardai male e lui alzò le spalle con innocenza. Poi però fui costretta ad acconsentire.

«Anche se non mi va di uscire» ammise Nick dispiaciuto «Significa che questo weekend è davvero finito» mi spiegò quando aggrottai le sopracciglia «Quanto vorrei stare qui con te per tutta l'estate!» aggiunse sospirando.

Io sorrisi.

«Anche io vorrei stare qui con te per tutta l'estate» dissi poi, ripetendo le sue parole, prima di lasciargli un altro bacio.

Quanto avrei voluto baciarlo per tutta l'estate!

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