Cap. 1
Dopo aver passato un'infanzia e una prima adolescenza abbastanza travagliata mi ritrovai alle superiori con nuovi compagni e compagne.
Scelsi un liceo artistico per la grande passione per il disegno e la fotografia.
Fin dai primi disegni la mia professoressa si dichiarò molto colpita dalla mia grande abilità con il pennello e la matita e presi sempre voti eccellenti.
Spesso la prof mi mise ad aiutare gli altri miei compagni e così conobbi: Annalisa, Daniel, Beatrix, Barbara e Julia.
Annalisa aveva lunghi capelli biondi, occhi marroni, amava truccarsi e per la sua straordinaria bellezza era invidiata da tutte le ragazze della scuola.
Daniel era il tipico ragazzo ribelle che aveva molte ragazze al seguito ma aveva occhi soltanto per la sottoscritta.
Quando dovevo lavorare con loro, Daniel mi stuzzicava e mi faceva perdere la concentrazione e io spesso mi arrabbiavo e gli coloravo le mani.
Eravamo proprio dei bambini!
Bea era una ragazza molto semplice ma la sua semplicità la rendeva unica: capelli biondi molto lunghi e degli occhi marroni stupendi.
Barb invece aveva capelli marroni corti fino a metà spalla ed era, nel nostro gruppo, la ragazza che amava il divertimento.
Infine c'era Julia che era la ragazza più timida e nascondeva la sua bellezza dietro una maschera di insicurezze.
La prof d'arte durante l'anno scolastico ci portò a visitare molti musei, dapprima nella nostra città poi a Londra.
Io portavo sempre con me la mia inseparabile macchina fotografica che mi regalò Daniel per il mio diciottesimo compleanno.
A Londra non smettevo di fare foto e spesso rimanevo indietro mentre i miei compagni proseguivano per la loro strada.
Era stato proprio a Londra che Daniel si dichiarò: eravamo davanti al Big Ben e lui mi stava fotografando:
«Lo sai che con questa posa sei davvero bellissima?»
«Grazie Dani»
«Senti io devo dirti una cosa: tu sei bellissima, sia dentro che fuori, ed è già un po' di tempo che mi piaci ma non sono mai riuscito a dirtelo. Siamo ad aprile e tra poco avremo la maturità e ci separeremo, quindi volevo chiederti se ti andava di essere la mia fidanzata» annunciò improvvisamente sorridendo.
«È così bello che tu me l'abbia chiesto accanto al Big Ben e anche tu mi piaci tanto Dani e aspettavo tanto che ti facessi avanti» gli risposi ricambiando il suo sorriso e la sua felicità.
«Laura, stasera per festeggiare andiamo in discoteca? I prof ci lasciano la libera uscita»
«D'accordo»
Quella sera io mi vestii elegantemente grazie anche all'aiuto delle mie compagne di stanza, Julia e Barbara, che mi consigliarono degli abiti stupendi.
Dopo che mi ero vestita e truccata uscii mentre Dani mi aspettò fuori dall' albergo a fumare una sigaretta. Anche lui era meraviglioso quella sera con dei jeans strappati e una camiciola bianca che lasciava intravedere metà petto.
Mano nella mano ci dirigemmo alla discoteca e una volta entrati ci accolse una grandissima musica rock.
Dopo aver bevuto qualche Long Island ci mettemmo a ballare.
In quella serata mi sbronzai per la prima volta e alle due di notte tornammo all'albergo completamente ubriachi.
Prima che potessi tornare nella mia stanza Dani mi chiese se volessi dormire con lui e io accettai.
In quella notte, avvolti dall'alcool, avevamo fatto l'amore.
Alla maturità mi era stato chiesto di dipingere una natura morta ed io con grande impegno ci ero riuscita. Prima di uscire mi avevano fatto qualche domanda i professori delle altre materie e infine mi avevano lasciata andare.
Dopo che il mio fidanzato e le mie tre amiche avevano finito l'esame avevamo passato la nostra giornata in piscina e tre giorni dopo eravamo partiti per la California.
Durante la nostra permanenza a Los Angeles e Hollywood io avevo sempre condiviso la mia stanza con Dani.
A fine agosto eravamo tornati in Italia e a settembre io, Dani, Julia, Beatrix e Annalisa, ci eravamo separati perché avevo deciso di andare a vivere a Londra per seguire la mia passione per la fotografia mentre loro avrebbero proseguito i loro studi.
Infatti prima di partire molte delle mie foto che avevo scattato durante la mia permanenza in California erano state notate da persone importanti nel mondo della fotografia e avevano deciso di darmi un lavoro ed io non avevo aspettato altro.
Mentre i miei amici e il mio fidanzato a fine agosto facevano ritorno in Italia io volavo a Londra dove mi avevano aspettato possibilità importanti.
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