Parte Nona

Pov Kai

Dopo la poca ma lunga agonia, Kai aprì gli occhi.

Era buio e coperto da qualcosa.

Aveva il respiro accelerato e il cuore gli batteva a mille per il dolore provato. Cercò di capire che cosa fosse appena accaduto provando a muoversi ma qualcuno lo scoprì.

Sbatté le ciglia ancora frastornato, trovandosi davanti il volto della ragazzina.

Ma c'era qualcosa che non andava.

I suoi capelli...non erano più rossi ma bensì di un grigio scuro.

Confuso cercò di metterla a fuoco ma il sangue gli gelò nelle vene quando notò la differenza d'altezza che lo divideva dalla ragazza.

Si sentiva strano, e non capiva perché ma riuscì a vedersi intorno, trovandosi immerso nei suoi stessi vestiti più grandi di lui.

Cosa...cosa gli aveva fatto quella strega?!

La vide tutta contenta con quegli occhi violacei da cerbiatta, fissarlo intenerita.

Un momento.

Velocemente fece scorrere lo sguardo verso il basso e ciò che vide lo mandò fuori di testa.

Quella pazza provò a toccarlo ma gliel'avrebbe fatta pagare se solo avesse osato farlo, e come un fulmine gli corse tra le gambe cercando un luogo sicuro sotto il divano.

Sentì la ragazzina ridere di gusto.

Ah, certo. Lei si divertiva parecchio mentre lui era...era...

In che cosa lo aveva trasformato?!

Dove aveva trovato un incantesimo del genere?

Nemmeno lui ne era a conoscenza.

«Suvvia Kai, non fare il permaloso. E vedi di stare attento dove zampetti, qui è pieno di vetri. Non vorrei che ti facessi male»

Ma sta un po' zitta, stronza!

Cos'è che aveva pensato di lei? Di non ucciderla? Che fosse bella?

Si rimangiava tutto. Una volta tornato in sé non avrebbe avuto pietà.

Fece per risponderle ma dalla sua gola ne uscì un lungo miagolio irritato. Serrò lo sguardo, intuendo la situazione.

Quella streghetta da quattro soldi lo aveva trasformato in un cazzo di gatto?

Un gatto!?

Un enorme senso di rabbia e di frustrazione si impadronì di lui. Nessuno aveva mai passato un certo limite nei suoi confronti, ma quella ragazzina aveva sfondato la sua pazienza, irritandolo come pochi.

Nemmeno Bonnie Bennett e la sua famiglia messi insieme avrebbero potuto eguagliare l'odio che provava in quel momento.

Si acquattò sotto il divano e prese a fissare i movimenti di quella stronzetta per tutto il tempo, miagolando minaccioso di tanto in tanto, solo per farle capire quanto irritato fosse nei suoi confronti.

Lui non ci restava in quella forma! Quindi, volente o nolente quella ragazzina avrebbe dovuto ritrasformarlo in essere umano o avrebbe conosciuto di che pasta era fatto. E niente, nemmeno quel corpo l'avrebbe fermato.

Restò tutta la serata a miagolare minaccioso in quel punto, lasciando che Ruby pulisse il suo disastro sotto il suo tormento. Verso tardi la ragazza dai capelli-non più-rossi, sbuffò esasperata.

«Per tutti i gironi dell'inferno, Kai, la vuoi piantare?!» Gli urlò contro dalla cucina, affacciandosi solo per fargli vedere quanto fosse irritata.

Ah, lei irritata? E lui che cosa avrebbe dovuto dire? Di essere felice di non riuscire a vedere certi determinati colori? Di non riuscire a camminare con le proprie gambe? Che non poteva parlare per urlarle contro quanto morisse dalla voglia di farla fuori?

Gli soffiò contro, restando ben nascosto sotto il buio del divano. In quel punto si sentiva protetto, non esposto ai poteri di quella folle.

Per un istante l'idea che la combriccola di Damon lo vedesse in quel modo, proprio come lui vedeva la ragazzina, gli attraversò la mente. Ma la scacciò subito.

No, lui non era così irritante o strafottente. Lui era nel giusto e agiva per se stesso, perché gli avevano negato ciò che era suo, di certo, non agiva per capriccio...

O forse sì? Beh, forse gli era capitato solo qualche volta...ma non era mica colpa sua se gli altri gli mettevano i bastoni tra le ruote, no?

Perso nei suoi pensieri non si era reso conto che Ruby si fosse avvicinata al divano, poggiandogli vicino un piattino con dentro rovesciato quello che sembrava il ripieno di una scatoletta di tonno.

Davvero quella ragazzina voleva che lui mangiasse come un animale per terra?

Per ripicca cercò di graffiarla con la zampa, riuscendo a sfiorarle un dito, ma di poco.

Col cavolo che lo avrebbe trattato come un gatto! Le sarebbe saltato addosso azzannandola sul collo se solo lei non avesse avuto la magia per fermarlo.

«Ehi! – sibilò lei, contrariata- io ti offro del cibo e questo è il tuo ringraziamento?».

Bel ringraziamento, ma troppo poco per lei. Si sarebbe meritata di peggio.

Offeso le soffiò contro nuovamente, mostrandogli i canini appuntiti.

Lei sospirò, fissandolo dolcemente.

Odiava quello sguardo. Non doveva guardarlo così, con pietà e dolcezza. Sapesse che cosa le avrebbe fatto se solo fosse riuscito ad assorbirle l'energia...

«Ascolta, lo so che la situazione non ti piace, ma devi mangiare qualcosa non trovi? A meno che tu non voglia morire di fame. -inclinò la testa di lato per poterlo fissare meglio- Se vuoi tornare come prima, e credo che tu lo voglia, che ne dici di fare il bravo gattino?» affermò sorridendo maliziosa.

Andasse al diavolo quella stronzetta. Col cavolo che avrebbe fatto quello che gli diceva, anzi, non doveva nemmeno permettersi di dargli tutta quella confidenza!

Le soffiò contro ancora una volta, facendole alzare gli occhi al cielo.

«Va bene, fai quello che vuoi. Io me ne sto andando a letto. Buonanotte!» Si alzò con un sospiro, avviandosi su per le scale.

Se davvero le cose stavano in quel modo, allora la cara signorina avrebbe presto imparato che cosa significa vivere con Malachai Parker.

°°°°

Pov Ruby.

Dopo essersi messa un pantaloncino e una canottiera di raso di color rosa, si infilò nel letto. Sentì tutta la pesantezza della giornata sul suo corpo e finalmente poté distendere la tensione chiudendo gli occhi e rilassandosi

Pensò a quel ragazzo, Kai e al modo in cui si erano svolti gli eventi e un vago senso di colpa la colpì con una fitta nel ventre, ma durò pochissimo poiché la sua coscienza le ricordò che Kai aveva cercato di ucciderla e se non avesse agito in quel modo, probabilmente avrebbe dovuto ucciderlo.

Sospirò enormemente nel silenzio della stanza e dopo pochi minuti, crollò dalla stanchezza.



Ore 02:30

Un botto la fece sussultare di colpo. Spalancò gli occhi nel buio sentendoli bruciare per il trauma del movimento affrettato, mettendosi a sedere.

Lo aveva solo sognato o era reale?

Nel dubbio si alzò a controllare. Si infilò la vestaglia rosa e scese le scale che la riportarono in soggiorno. Accese la luce, ed effettivamente si rese conto che il botto che aveva avvertito era stato causato da una sedia vicino al tavolino del soggiorno, cascata sul parquet.

Come cavolo aveva fatto una sedia a cadere sul pavimento?

Si guardò intorno.

«Kai? Sei stato tu?». Lo cercò con lo sguardo, cercandolo anche sotto il divano ma del gattone dal pelo lungo, nessuna traccia.

Si diresse in cucina, trovando tutto come lo aveva lasciato.

Corrugò le sopracciglia.

«Kai?» Lo chiamò nuovamente, facendo vagare lo sguardo da per tutto.

Non trovandolo, rifece dietro front. Probabilmente si stava nascondendo prendendosi gioco di lei. Ma lei era stanca e voleva solo andarsene a letto.

Tornò in camera sua infilandosi sotto le coperte. Fece per spegnere la luce ma una strana ombra catturò di lato il suo sguardo. Sussultò per un secondo quando se lo vide difronte a sé, appollaiato sul comò dove c'erano i profumi di sua madre. La stava fissando quatto quatto, ad eccezione della folta coda che si muoveva ritmicamente.

Ruby lo fissò contrariata.

«Si può sapere che cosa stai combinando? Sei stato tu a rovesciare la sedia?».

Ovviamente Kai non le rispose, si limitò a fissarla intensamente, come quando un predatore fissa una preda in procinto di mangiarsela.

«Vedi di non farti venire strane idee e mettiti a dormire. Se nel caso ti venisse la malsana idea di uccidermi, sappi che ho una bella sorpresa per te» fece pausa, ottenendo la sua completa attenzione.

«Se nel caso dovessi morire, l'incantesimo su di te sarebbe permanente» Gli fece un sorrisetto soddisfatto, godendosi il miagolio in risposta da parte sua.

Tutta contenta spense la luce, dandogli la buonanotte.

Adorava avere il coltello dalla parte del manico.











Spazio autrice:
Tan Tan Taaaaaaaan!
Eccoci nel fulcro della storia.
Povero Kai, quasi mi dispiace trattarlo così ma ragazze siate sincere, chi non lo avrebbe fatto al posto di Ruby? °w°
Guardate che vi vedo, eh! Non fate le gnorri.
Comunqueee, il nocciolo principale della storia è questo ma ovviamente ci sarà una trama secondaria a rendere tutto più frizzante e avventuroso. Per chi ama i mostri, i misteri e la stregoneria si accomodi perché ragazzi sta per nascere una bella storiella.
Avevo intenzione di fare una storia breve di tipo dieci capitoli, ma poi come al solito per aggiungere dettagli e rendere la storia più interessante mi sono dilungata troppo, quindi dovete sopportarmi.
Al prossimo capitolo allora, e mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!
Baci.

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