Capitolo due

Era appena iniziata la quinta ora. E l'inizio della quinta ora significava l'avvicinarsi della fine della scuola.
E alla fine della scuola sia Addie che Fery erano molto più vivaci.
"Ehi, Addie." Sussurrò Jack. Non aveva aperto bocca dalla loro conversazione sui suoi occhi, se non per chiederle chiarimenti sulle lezioni precedenti.
"Che c'è, Jack?"
Il ragazzo sussultò sentendo che Addie lo chiamava così e non Eyeless. L'ultima persona a chiamarlo Jack... una ragazza... Jenny...
Scosse la testa per mandare via i pensieri.
"Volevo chiederti se ti andava di farmi fare un giro, dopo."
Addie sorrise, senza sapere perche quella richiesta le causasse una felicità immensa.
"Certo Jack." Gli sussurrò di rimando mentre la professoressa entrava in classe.
Evidentemente Bred, lo stupido bulletto della classe, il tipo alla Vi-Picchio-Tutti, quello trasgressivo che aveva paura di usare correttamente la grammatica, aveva sentito la docente rimproverare Fery per qualcosa, perché attaccò.
"Ahahahah! Ti sta bene, stupida!"
Sentendo quell'aggettivo rivolto alla sua migliore amica, Addie fu travolta da una rabbia rossa.
Fery era la persona più gentile e intelligente che avesse mai conosciuto, persino quando erano bambine...
"Fery. Tesoro, questa è Addie. Ha la tua età, quattro anni. Sai, sarà un po' come tua sorella."
Fery sorrise, si avvicinò alla bambina dai capelli biondi e corti e le prese la mano, puntando i suoi occhi color cioccolato in quelli azzurri di Addie.
"Ciao, sorella!"
"... starei zitto, hai preso due al compito!" Lo riprese la prof mentre l'intera classe scoppiava a ridere e Bred diventava rosso.
Anche Addie ridacchiò, cercando di nascondersi dietro a una mano.
Non le piaceva ridere degli altri, anche se gli altri erano insopportabili e avevano attaccato la sua migliore amica.

"Ehi, Addie. Andiamo a casa?"
"Mi dispiace, Fery, ho promesso a Jack che l'avrei accompagnato a fare il giro della scuola...
Oggi pomeriggio ti aiuto con arte."
Fery le sorrise, grata, facendole capire che non c'è l'aveva affatto con lei.
Così Addie prese per un braccio Jack che aveva sussultato di nuovo quando la ragazza l'aveva chiamato Jack.
Non ci fece caso (o almeno, non più di tanto) e lo trascinò dall'atrio al corridoio dove si fermò, esattamente nel centro.
"Allora. Il nostro tour inizia qua, nel corridoio di questa scuola centenaria, un corridoio che ha visto milioni di studenti calpestare questo pavimento!" Esclamò, gesticolando platealmente.
Jack ridacchiò: Addie era ridicola ma lo faceva ridere come non rideva da tempo.
Per semplici cazzate, quelle che si fanno con gli amici.
Lui con gli amici non faceva esattamente cazzate.

Addie smise di gesticolare e lo guardò male. Erano nella biblioteca, quell'enorme, bellissima e misteriosa biblioteca.
"Mi stai ascoltando o stai semplicemente fissando il reparto 'Romanzi Rosa Strappalacrime'? Strano, ti facevo uno da 'Se Tocchi Questo Libro Esplodi' oppure uno che non legge affatto.
Dove è andata quell'aria da duro?"
Jack ridacchiò di nuovo. Non poteva farne a meno e ormai aveva rinunciato a cercare di smettere.
Addie era semplicemente divertente.
"Oh, quell'aria da duro non c'è mai stata."
Anche Addie ridacchiò, poi tornò seria.
"Sai, io non sono 'la maggior parte della gente' come ti ho già detto. E adesso aggiungo che hai instillato in me la curiosità, quindi non mollerò molto facilmente!"
Jack smise di ridere e sospirò.
"Sei una testa dura, eh?"
"Esattamente." Replicò Addie, fiera.
"Ma... se ti faccio vedere i miei 'occhi' credo che non mi vorrai più vedere neanche con il binocolo."
"Correrò il rischio."
"Va bene."
Addie si stupì. Non pensava che lui avrebbe acconsentito tanto facilmente.
"Sul serio?"
"Sul serio"
Tanto Addie non so sarebbe mai arresa, glielo leggeva nello sguardo.
Era una ragazza determinata, testarda, impicciona, coraggiosa.
In poche parole, gli sembrava fantastica.

Ma se doveva subito rompere i rapporti con l'unica persona che gli avesse parlato lì a scuola, bene perché non farlo subito?
Si sarebbe solo illuso che avrebbe potuto accettarlo, aspettando.
Con movimenti lenti portò le mani al doppio nodo che assicurava la benda al capo.
Sfece il primo nodo e si fermò.
"Sicura?" Chiese, cercando spavento, terrore, paura, nel viso della ragazza. Ma trovò solo un'immensa curiosità.
"Sì." Rispose lei, rompendo la solennità del momento con il suo tono spiccio e la sua innata impazienza.
Jack le fece un sorriso e sfece anche il secondo nodo. Prese un respiro profondo prima di scoprire gli occhi.
Addie trattene il respiro.
Jack la osservò. Non c'era terrore in quegli occhi creato dal mare, solo un'immensa adorazione.
Le... le piacevano i suoi 'occhi'?
Addie gli si avvicinò, sfiorando con le dita le cavità nere e appiccicose, la sostanza scura che stava già cominciando a colare lungo le guance grigiastre.
Sorrise, rapita, come in estasi, in un lontano luogo dove lui non avrebbe potuto raggiungerla.
"Eyeless." Disse. E lei, l'unica, sembrò capire.

La sveglia suonò e Addie si svegliò felicissima. Jack le aveva parlato, prima che andasse a casa ad aiutare Fery con arte.
Non doveva dire a nessuno dei suoi occhi, o meglio, dell'assenza degli stessi.
Addie sorrise di nuovo, pensando a quelle sue cavità bere che trovava bellissime.
Si vestì velocemente e uscì di casa, salutando la madre che aveva appena monopolizzato il bagno per cercare di mettersi il mascara.
Addie socchiude gli occhi alla luce del sole che la stava accecando e inspirò l'aria frizzante del mattino.
Era una persona mattiniera, le piaceva svegliarsi presto ed assaporare il risveglio della natura.
Si avviò lentamente verso la casa di Fery che distava poco dalla sua.
Stranamente vide una figuretta che sembrava quella di Fery uscire dalla casa.
Lei era una pigrona: come poteva essere sveglia alle... Addie controllò l'ora sul cellulare.
Alle 7:25?!
Quella non era Fery.
Ma che fosse o non fosse lei, la figura era stata scagliata contro un muro da un'altra forma, più grande. Forse un ragazzo.
Addie non perde tempo a pensare a cosa avrebbe fatto.
Spiccò una corsa velocissima, manco Bolt e Flash messi insieme e arrivo alle spalle dei due che non l'avevano ancora notata.
Stranamente la prima era proprio Fery, mentre l'altra figura era quell'idiota di Bred.
"Interrompo qualcosa? Un... qualcosa di romantico?" Ironizzò Addie fissando malissimo il bullo. Quello arrossì sotto lo sguardo freddo della ragazza e si ritirò.
Addie prese l'amica per mano.
"Tutto okay?" Lo sguardo assassino però non le era scomparso dal volto e Fery non ne fu certo rassicurata.
"S-sì. Tutto bene" rispose la ragazza evitando il suo sguardo.
"Che ti ha fatto, Fery?" Le chiese Addie, lo sguardo da pazza sostituito da uno preoccupato.
"N-niente." Rispose lei, toccandosi involontariamente la schiena.
Il volto di Addie si indurì di nuovo.
"Fammi vedere, Fery."
"Ma non è niente, Addie!"
La ragazza fece girare l'amica e le sollevò il maglione.
"Caspita, ma è un livido enorme!"
"Non è nulla, Addie."
"Appena siamo a scuola ti porto in infermeria." E uccido quel bastardo, pensò senza dirlo. Fery non l'avrebbe mai accettato.
"No, Addie, davvero. Non serve. Non voglio dargliela vinta. Se mi lamento lui non smetterà mai. Non voglio dargliela vinta" ripeté.
Beh, se la metteva sul piano Vincere-Perdere, Addie capiva.
Lei voleva sempre vincere.
Quindi sospirò, prese per mano l'amica e la guidò a scuola.
Ucciderò quel bastardo.

AngoloAutricia:
Ma buonsalve bella gentah! Quanto voglio bene a OkamiGirl19 perché le ho aggiornato due volte. Forse entro dopodomani puoi ricominciare a aggiornare. FORSE.
Beh, che dire. Buonanotte.
Baci e che i pandacorni vi benedicano!
Annabeth Woods

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