Capitolo 9 - Golden Eggs's Hen
Non doveva succedere. Aveva deciso di diventare un pirata, non un assassino.
Arrivato sulla nave, si rinchiuse nella stiva. Evitò perfino Nathaniel che li stava aspettando e corse via.
Voleva soltanto stare solo.
Nessuno avrebbe potuto farlo sentire meglio.
Nessuno avrebbe potuto fargli ignorare l'accaduto.
Nessuno avrebbe potuto capirlo.
Si rannicchiò in un angolo della stanza e tirò le gambe verso di sé.
-È stato un incidente è stato un incidente, non volevo non volevo, l'ho ucciso, li ho uccisi! Non volevo farlo, no, perdonatemi, non volevo, non volevo. Ma l'ho fatto, sono imperdonabile, l'ho fatto. Un incidente. Un incidente. Non è un incidente. Sì che lo è. Dovevo proteggermi. Ma non c'era bisogno di uccidere! No no, no no no no no no! Sono un assassino!-
Questi pensieri lo stavano facendo diventare matto.
Cominciò a piangere a dirotto.
Non aveva mai pianto in quel modo in vita sua.
Si addormentò tra questi pensieri perseguitanti.
Il giorno dopo rimase lì sotto. Non uscì neanche a prendere una boccata d'aria. Non uscì neanche per mangiare. E la fame lo stava divorando.
Aveva provato ad auto-convincersi. Di certo non avrebbe potuto passato la vita lì dentro. E dopo aver provato svariate esperienze pre-morte, era terrorizzato all'idea di morire, soprattutto in un posto come quello.
Doveva andare avanti da solo.
Se nessuno lo poteva capire, doveva fare affidamento solo su sé stesso.
Infondo, in diciassette anni, aveva sempre fatto in questo modo. Non aveva mai avuto persone di cui fidarsi. Non riusciva a fidarsi neanche dei suoi genitori. Non aveva amici.
Ma in quel periodo, in quelle poche settimane, riuscì finalmente a farsi qualche amico, non degli amici comuni, ma sempre amici.
Il giorno dopo ancora, prese un respiro e uscì dalla stiva.
Ma cosa avrebbe dovuto fare? Era scomparso per un giorno intero, cosa avrebbe detto ai suoi compagni? Dove doveva andare prima?
Quando uscì sul ponte, vide che si trovava in mare aperto. Il cielo era rosso. Aveva sempre adorato il tramonto visto dalla nave.
Le sue gambe si mossero da sole e andarono verso il parapetto. Stette davanti a quello scenario per qualche decina di minuti, finché non sentì un dolore improvviso alla schiena.
-Ingrato!- era Vincent che lo colpiva con un bastone, lo stesso che usava negli allenamenti -Ho rinunciato al mio giorno libero, per venire ed allenarti e tu non ti presenti! Sei davvero un ingrato- mise il broncio, come i bambini quando si sentono offesi
-Io non...- sospirò e abbassò la testa -Scusami-
Vincent lo squadrò per qualche secondo e poi sorrise
-Perdonato! Mi sei mancato!- gli mise le mani sulle spalle -E sei mancato anche agli altri! Nathaniel ti ha cercato per tutto il giorno, mentre Andrew era preoccupato, anche se cercava di nasconderlo. In effetti, era davvero bravo. Sembrava proprio indifferente, come se non gliene importasse e ha dormito tutto il tempo!-
-Forse perché non gliene importa davvero?- pensò Aidan ridendo.
-Aidan!- sentì una voce venire dalle sue spalle e subito dopo un peso che lo sbilanciò in avanti
-Dove sei stato tutto questo tempo!? Ti ho cercato ovunque! Pensavo fossi morto da qualche parte!- Era Nathaniel che lo guardava preoccupato. Il rosso si accorse di essergli saltato addosso e si allontanò imbarazzato. Per una ragazza non sarebbe stata una cosa strana, ma Nathan era ancora un ragazzo agli occhi del biondo.
-Ehm...ecco...io...- Aidan cercò qualcosa da dire ma non riuscì a trovare una giustificazione. Alzò le spalle e Nathan sospirò.
-Dovresti farti controllare da un dottore. Da quant'è che non mangi?-
-A questo rimediamo subito!- Vincent propose di far preparare qualcosa da mangiare al cuoco della mensa, così da farlo riprendere. Ma in realtà era motivato dal fatto che gli era stato vietato di mangiare fuori dai pasti, dato che le scorte stavano per finire a causa sua. Almeno adesso aveva una scusa per intrufolarsi.
-Ovviamente stiamo andando alla mensa per far mangiare Aidan, giusto?- disse Nathan, che aveva già compreso i piani dell'uomo
-Certamente! Per chi altrimenti?- fece finta di niente
-Vincent dico sul serio non- si bloccarono tutti quanti e furono attirati da delle urla.
-Ti ho detto di no!-
-Certo che sì!-
-Stai zitto!-
-Non cercate di sviare il discorso. È sicuramente morto, e lo spero per lui. Avrebbe dovuto andarsene giorni fa-
-Odio chi si impiccia nei miei affari!-
-Questi sono affari di tutti! Tutti i sottoposti che hai avuto sono morti o hanno implorato di passare sotto altro comando. Mentre adesso ti stai facendo controllare da un ragazzino! Stai cadendo in basso, Andrew-
-Non far finta di interessarti a me, so benissimo che questa situazione la aspettavi da anni, Julien-
-Io agisco in nome del capitano!-
-Il capitano ha già un primo ufficiale, tu pensa a fare il subordinato!-
Andrew e Julien stavano litigando davanti al ponte e molti pirati si erano fermati lì intorno, formando come un cerchio intorno ai due
-Finiranno per picchiarsi- constatò Vincent.
Nathan si rese conto della situazione e cominciò a correre incontro ai due ripetendo un 'no' continuo.
-Uomini, sparpagliatevi. Tornate ai vostri affari!- disse e quelli se ne andarono tra qualche mormorio di disapprovazione. Una rissa tra ufficiali sarebbe stato un bello spettacolo.
Andrew notò Aidan e corse verso di lui trascinandolo per un braccio davanti a Julien.
Gli occhi blu dell'ufficiale lo guardarono intensamente e il biondo si sentì rabbrividire
-Vedi? È ancora vivo e pronto a eseguire i miei ordini, perciò ora torna a fare ciò che stavi facendo. Grazie dell'interessamento- concluse con un ghigno di sfida.
Julien strinse maggiormente i pugni e, quando sembrò star per mollare un pugno in faccia del biondo, andò via marciando velocemente.
Aidan tirò un sospiro di sollievo ed Andrew, che lo teneva dalla spalle, lo lanciò via e se ne andò anche lui.
Guardò i due allontanarsi e seguì gli altri due che stavano ricominciando ad andare verso la sala da pranzo.
~~~
-C'è qualcosa che non va tra Andrew e Julien?- disse il biondo mettendo in bocca un pezzo di carne
-Beh, diciamo che non si tollerano tantissimo- rispose Nathan dando uno schiaffo alla mano di Vincent che cercava di prendere del cibo dai piatti di Aidan.
-Si odiano totalmente- aggiunse Vincent sventolando la mano dolorante, cercando di attenuare il dolore
- Julien considera Andrew un bambino che non merita il suo grado, mentre Andrew considera Julien un lecchino. Beh in realtà neanche tra gli altri ufficiali è molto amato-
-È arrogante!-
-Vorrebbe diventare il primo ufficiale del capitano-
-Quel saputello!-
-Cerca di farsi ben volere ma-
-Ma chi lo vuole come primo uffici-
Nathan mise una mela in bocca a Vincent
-Mangia e stai zitto!-
Vincent annuì felicemente
-Dicevo, spera di fare qualcosa di grande così da far cambiare idea al capitano e farmi togliere il posto-
-E cosa accadrebbe se...riuscisse nel suo intento?-
-Fa fife def fonfo!- disse Vincent sputacchiando
-No Vincent, niente fine del mondo. Solo...qualche problemino-
-Che tipo di "problemino"?-
-Diciamo che...non avremmo più la libertà tipica dei pirati-
-Si ammutinerebbero tutti-
Vincent osservò il torsolo del frutto tra le sue dita -E ora che tu sei qui, le cose per lui stanno diventando più facili-
-Io? Perché mai?-
-Per lui sei come una gallina dalle uova d'oro. Il minimo errore, sbaglio o guaio sarebbe un'occasione perfetta. Sono tutti dalla tua parte. E se riuscisse a farli pentire della fiducia che ripongono in te, cosa che lui non ha mai avuto? Sarebbe l'unico uomo ragionevole della nave, il perfetto ufficiale- Nathan si alzò e si diresse verso l'uscita -Prega che non scopra i tuoi segreti-
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