Capitolo 7 - Your First Mission Is
Nei giorni successivi, Aidan continuò ad allenarsi con Andrew, Vincent e Lukas a fargli da maestri, a giorni alternati.
Andrew lo addestrava nei combattimenti. Quello era il giorno più doloroso di tutti;
Vincent gli insegnava come infiltrarsi e mimetizzarsi tra le persone;
Infine, Lukas gli insegnava come ricollegare gli avvenimenti accaduti e varie tecniche di stordimento e strategie da seguire.
A pranzo e cena, i pirati cominciarono a offrire ad Aidan il loro cibo. Nelle docce, stavano attenti a non infastidirlo. Mentre per le pulizie sul ponte, si offrivano di fare il lavoro al posto suo.
Stavano cominciando a comportarsi rispettosamente verso di lui. Il ragazzo non capì il perché, ma i suoi compagni di stanza gli chiarirono tutto.
-Sei stato affidato ad Andrew, che è stato classificato troppo pericoloso per avere sottoposti al suo diretto servizio. Riesci a sopportare le stramberie di Vincent, riuscendo a non impazzire standogli accanto per più di un'ora. Risulti interessante agli occhi di Lukas, che non rimane impressionato mai da niente. Tre ufficiali ti stanno allenando. In più stai simpatico a Nathaniel. Insomma, i pirati stanno cominciando ad avere paura di te. Ma non in senso negativo. Fai loro lo stesso effetto che fa il capitano su tutti. In poche parole, sei davvero apprezzato nella ciurma!-
Molto peggio di quello che pensasse. Era lì da poche settimane e già la ciurma lo adorava e considerava un esempio. Sapeva benissimo di fare schifo praticamente in tutto, e l'ammirazione dei suoi compagni era la cosa peggiore. Prima o poi avrebbero visto il suo valore e ne sarebbero rimasti delusi. Per questo adesso non avrebbe potuto far altro che impegnarsi al massimo per cercare di arrivare all'altezza delle loro aspettative.
-Gli allenamenti diurni non bastano- pensò la notte rigirandosi nella sua amaca. Si mise seduto e scese dal suo giaciglio. Uscì silenziosamente dalla stanza prendendo un piccolo bastone lungo più o meno quanto il suo gomito. Quel bastone rappresentava la sua daga, gli avevano spiegato. Non potevano certo dargli un arma vera durante gli allenamenti. Avrebbe ferito qualcuno, e per qualcuno intendevano sé stesso.
Andò sul ponte e cominciò a fare ciò che Andrew gli aveva insegnato. Fece finta di essere colpito e colpire a sua volta. Poi passò agli insegnamenti di Vincent. Mise il bastone tra di denti e si arrampicò ad un albero di poppa. Arrivò in cima, dove stava la vedetta e rimase orgoglioso di sé stesso. Il pirata di vedetta non lo aveva visto. E poi il suo orgoglio divenne nulla in un attimo. In realtà quel pirata stava dormendo. Ecco perché non lo aveva notato.
Scese ancora una volta sul ponte.
-Come potrei mettere in pratica gli insegnamenti di Lukas?- cominciò a parlare con sé stesso
-Mmh... lui mi ha parlato degli attacchi a sorpresa, ma come faccio se sono solo? Per non parlare poi della struttura della nave che li rende impossib-
-Aidan?-
Il biondo gridò e girandosi puntò il bastone al collo di quello che lo aveva spaventato.
-Nathan!?-
Il ragazzo alzò le mani
-Sono disarmato- disse scherzando.
Inizialmente non capì ma poi tirò indietro il bastone
-Sì scusa scusa è solo che non pensavo qualcuno fosse sveglio, stavo pensando a come poter prendere di sorpresa qualcuno ma poi sei arrivato tu e mi hai colto tu di sorpresa e quindi sono rimasto spaventato perché sì insomma era proprio quello che mi sarei aspettato di meno e dovrei essere stato preparato a questo ma no non lo sono cioè...- spiegò velocemente ingarbugliando le parole.
Nathan sbattè le palpebre più volte confuso
-Basta basta, così mi confondo!- agitò le mani.
Aidan mise le mani davanti alla bocca e annuì.
Nathan sospirò.
-Vuoi che ti aiuti?- chiese in seguito.
-Lo faresti davvero?-
-Certamente. Ormai sono qui-
Aidan sorrise
-Grazie!-
-Cominciamo. Giochiamo a nascondino-
Non fu semplice come pensava. Il rosso era davvero, davvero bravo. Quando toccava ad Aidan nascondersi, Nathan lo trovava nei primi cinque minuti e lo colpiva al collo. Quel colpo significava 'sei morto'. Al contrario, quando toccava a Nathan nascondersi, Aidan stava mezz'ora a cercarlo, per poi essere nuovamente colpito al collo. Se non riusciva a trovare un possibile intruso, sarebbe morto, no?
Per un paio di ore andò avanti così, finché non tornò stremato nella sua stanza.
Quando si svegliò il sole era già alto.
Uscì dalla cabina, che si trovava sottocoperta. Salendo le scale del boccaporto, vide Andrew e Julien parlare, mentre quest'ultimo diede all'altro una specie di lettera, andandosene in seguito.
Quando Andrew notò Aidan, gli fece segno di avvicinarsi.
Il biondo si affiancò al corvino e oltre il parapetto notò un isolotto.
-Ci siamo fermati? Quando? E perché?- pensò prima di essere interrotto dal suo superiore, che gli porse la lettera già aperta.
-Una lettera?- la prese tra le mani
-Oggi si va in missione-
-Mi-missione?-
-Ci procuriamo da vivere anche in questo modo-
-Quindi oggi starai via tutto il giorno?-
Andrew alzò un sopracciglio
-Non starò. Staremo. Complimenti, oggi sarà il tuo primo incarico da mercenario. Festeggerai al ritorno. Sbrighiamoci-
Si diressero verso il centro della cittadella, dopodiché il corvino entrò in un negozio.
Le pareti del negozio erano decorate da spade e pistole di tutti i tipi. Aidan passò la mano sopra una lama affilata, come ad accarezzarla, rimanendo incantato da essa. Infatti quella aveva l'elsa in oro, con vari smeraldi e zaffiri incastonati qua e là e diverse rifiniture in argento, mentre un grosso rubino stava all'estremità.
Se fosse ancora stato un nobile, avrebbe difficilmente potuto comprare quell'arma.
Si lasciò scappare un 'wow' di stupore.
-Sono pietre finte. Vieni qui e sbrigati-
Sbattè le palpebre più volte, risvegliato dal suo stato di trance e meravigliato dalla rivelazione fatta dal pirata.
-È qui l'uomo che ci ha assunto?- chiese avvicinandosi al bancone
-No. Questo posto è solo una piccola deviazione- rispose l'altro.
Un uomo anziano sbucò da dietro una tendina
-Clienti! Benvenuti al negozio d'armi e munizioni! Qui potete trovare qualunque cosa di cui abbiate bisogno nella vostra vita marittima! Dalle spade alle pistole, ai pugnali e agli stiletti e perfino vestiti e-
-Taglia corto, vecchio- lo interruppe Andrew -Stiamo cercando una daga-
-Una daga certo. Torno subito- ritornò dietro la tenda, per poi uscire con in mano tre fodere e un cofanetto.
-Ecco qui- li dispose sul tavolo
-Ho solo il meglio per i miei clienti! Questa magnifica daga viene dalle isole del sud. Potete vedere la manifattura tipica di quel luogo e-
Continuò spiegando la provenienza e le caratteristiche di quelle tre armi, dando anche degli sconti ai due.
-E quello?- il corvino indicò il cofanetto
-Ooh certo certo. Ci arriviamo subito- aprì la scatola e tirò fuori delicatamente la fodera con l'arma dentro.
Uscì la lama
-Questa è la migliore tra quelle che ho in questo negozio. È unica nel suo genere e non ne troverete così da nessuna parte. Viene dell'Oriente. È stato lavorato da mani esperte della Cina, temprato in Gran Bretagna e infine terminato e affilato a Kingston. Ha letteralmente girato il mondo. Basta sfiorarlo per venire ferito leggermente. Per questo motivo, ha un prezzo leggermente alto-
-Quanto viene?-
-Qualcosa come...14.000 dobloni d'oro- disse indifferentemente.
Il corvino squadrò il venditore, cercando di capire se avrebbe mai fatto uno sconto.
-A...Andrew è troppo. Io non ho tutti quei soldi- disse Aidan
-Almeno, non li ho qui adesso- aggiunse poi mentalmente
-Lo prendo- sentenziò uscendo un sacchetto da una tasca interna del suo cappotto
-Andrew!-
-Benissimo! Fate attenzione con quello-
-Perché hai speso tutti quei soldi!?- disse esasperato Aidan
-Chi ha detto che sarebbe stato un regalo? Me li ridarai presto con gli incarichi che compirai. Se quello di oggi andrà bene, io prenderò anche la tua parte. Così mi avrai ripagato-
-Ci pagheranno davvero così tanto?-
-Sh- gli mise una mano davanti alla bocca -Qui- fece segno di seguirlo ed entrarono in un vicolo.
Un uomo era fermo alla fine della strada. Batteva ripetutamente il piede a terra e controllava l'orologio, come fanno di solito le persone nervose. Era vestito elegantemente, di bianco, e si capiva fortemente che quello era ricco sfondato
-È lui?- chiese il biondo sottovoce, non ottenendo risposta.
Quando l'uomo li vide avvicinare si spaventò dalla sorpresa e torno poi ad essere calmo.
-Voi siete...?-
Andrew alzò la lettera, in risposta, mentre l'uomo tirò un sospiro di sollievo.
-Siete arrivati finalmente-
-Allora, che dobbiamo fare?-
L'uomo si guardò intorno e ricominciò a parlare abbassando il tono di voce
-Non posso dirvi i dettagli e la motivazione ma voglio che vi infiltriate in una villa e uccidiate un uomo. Possibilmente facendo credere sia stato un incidente-
#spazioautrice
Alloooora sì so che questo capitolo è abbastanza noioso ma è un capitolo di transito, cioè serve a introdurre il prossimo capitolo. Byee
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