Capitolo 6 - Training

-Svegliati-
Fu l'unica parola detta prima di volare giù dall'amaca in malo modo.
-Ahia!- Aidan si sollevò da terra massaggiandosi la testa.
Andrew lo guardava dall'alto
-Non ami molto i dolci risvegli, eh?-
-Sto sacrificando un pomeriggio in cui avrei potuto dormire per uno come te, quindi muoviti ed esci subito da questa stanza prima che ti prenda a calci in...-
-Certo! Subito!-

~~~

-Che...che ci facciamo qui?-
Andrew lo aveva portato sul ponte anteriore della nave
-Faremo in modo che ciò che è accaduto ieri non si ripeta-
-Cosa? Perché qui? Mi sento osservato-
-Sta zitto. Oggi inizia l'addestramento. Farò in modo che tu possa difenderti da solo, così da non farmi affibbiare il ruolo da babysitter-
-Quello è un bastone?-
-Innanzitutto, analizzeremo la situazione. Dobbiamo trovare un'arma adatta a te, un possibile ruolo in battaglia, allenarti ad attaccare e a difenderti-
-Puoi davvero insegnarmi qualcosa?-
-No- si voltò
-...huh?-
-È per questo motivo che ho chiesto a Lukas e a Vincent di aiutarmi-
-È un onore!-
Aidan saltò in aria e si ritrovò Vincent alle spalle -Sai, è la prima volta che Andy chiede aiuto a qualcuno-
-Non chiamarmi Andy-
-Quando è venuto ero molto sorpreso!-
-Smettila-
-Dovevi vederlo! Era imbarazzatissimo!- cominciò a ridere appoggiandosi sulla spalla di Aidan
-Ora ti ammazzo-
Fu fermato da Lukas che gli mise una mano sulla sua spalla
-È abbastanza. Cominciamo per favore- disse
-D'accordo ma...perché avete dei bastoni in mano?-

~~~

Ecco perché.
-Cosa devi fare se un uomo ti attacca con una spada?- chiese Andrew
-Parare con la mia arma?-
-Sbagliato-
Vincent gli diede un colpo di bastone nello stomaco, facendolo piegare in due
-Sarebbe una pessima scelta. Sei troppo magro e debole, quindi non potresti mai intercettare una lama nemica- spiegò Lukas -Quale sarebbe la scelta migliore per uno come te?-
-S...schivare?-
-Esatto-
Gli arrivò un altro colpo da parte di Vincent
-Perché!?- gli gridò Aidan
-Vincent, non c'è bisogno di colpirlo-
-Ma io mi sto divertendo!- disse Vincent con un sorriso eccitato
-Okay, allora continua-
-Sì!-
-No!-
L'allenamento durò per un bel po' in questo modo. Finché non si fermarono per una pausa, e Aidan cadde a terra esausto.
Andrew si appoggiò al parapetto con Lukas accanto e Vincent che si divertiva a punzecchiare Aidan col bastone
-Hai capito qualcosa?- chiese Andrew
-Mh...più o meno sì- si avvicinò ad Aidan, che si mise seduto
-Ieri sei riuscito a seguire i pirati senza farti scoprire. In più sei riuscito a individuarli in mezzo alla confusione, e, stando a quanto hai raccontato, sei riuscito a sfuggire da uno di loro. Penso che la daga sia un'arma perfetta per te-
-Una...daga?-
-È una specie di piccola spada che si tiene al contrario. La tieni dall'elsa con la lama puntata verso l'esterno- spiegò Andrew
-Sì, so cos'è, ma...perché?-
-Per utilizzare la daga si deve essere molto vicini alla propria vittima e serve velocità e concentrazione. L'unico problema è che non è adatta quando hai molte persone addosso. Per questo serve anche l'abilità per sgusciare fuori dalle situazioni velocemente. Con la tua corporatura, ti verrebbe parecchio facile sfuggire ai tuoi nemici- disse Lukas
-In più, è molto versatile! È leggera e ben bilanciata- aggiunse Vincent -E non è appariscente. Potresti infiltrarti velocemente nei punti ciechi del nemico e attaccarlo alle spalle-
-E questo ha molto a che fare con il tuo ruolo sulla nave- disse Andrew
-Eh?-
-Hai la faccia pulita e non sembri pericoloso-
-E le donne vanno pazze per te!- disse Vincent -Le ho viste alla taverna come ti guardavano- gli sussurrò all'orecchio
-Vince questo non c'entra niente-
Il diretto interessato alzò le spalle
-Quello che cerchiamo di dire è che saresti un ottimo infiltrato- disse Lukas
-Un infiltrato?-
-Sì insomma, una spia-
-Sì. Una spia- Vincent gli diede delle gomitate e fece un vistoso occhiolino.
-Quest'uomo non è normale-
-Potresti uccidere le guardie di nascosto-
-Rubare loro le divise-
-Potrebbe creare un diversivo-
-E neanche avrebbero il tempo di capire di essere state uccise!-
Annuirono tutti fra di loro.
Aidan alzò la mano
-Scusate- attirò la loro attenzione -Io non...non voglio uccidere nessuno-
I tre lo osservarono per un paio di secondi e poi scoppiarono a ridere. Perfino Andrew aveva la mano chiuso a pugno poggiata sulla bocca cercando trattenersi.
Aidan non capiva cosa ci fosse da ridere e guardò i tre ufficiali come se fossero impazziti.
Poi tra un soffocamento e l'altro si ripresero
-È stata magnifica questa- disse Vincent asciugandosi una lacrima.
Lukas soffocò una risata e tossì
-Ritorniamo seri. In questi giorni ti insegneremo i migliori metodi d'assassinio-
-Ma io...io dicevo sul serio-
Lo guardarono come se fosse un fantasma, per poi guardarsi tra di loro
-Senti, non so perché ti sia unito a noi, nè perché tu non sia già morto. Ma i pirati uccidono. È una cosa normale. Si fa per sopravvivere- disse Lukas
-Ma sono persone innocenti, hanno famiglie e...-
-Pensi che noi non l'abbiamo? Pensi che stiamo ogni giorno qui senza pensare a loro?- Andrew lo prese per il colletto
-Non...non ho detto questo, solo che...che...-
-Andrew, mettilo giù- disse una voce dietro di loro.
Era Nathan. Si avvicinò e Andrew fece come gli fu detto.
-Aidan. Pensi che i soldati pensino alle nostre famiglie? Quando impiccano i nostri amici, credi che si pentano di quello che fanno? Seconde te subito dopo un'esecuzione, quelli vanno a consolare le famiglie altrui?-
Aidan abbassò la testa.
-Non...non lo so-
-La regola dei mari è una: o uccidi, o vieni ucciso. E no, non ci sono eccezioni-
-Ma sono pur sempre uomini! Non potrei mai guardarli negli occhi e togliere loro la vita!-
Nathan sospirò
-E allora chiudili-

~~~

Le parole di Nathan risuonavano nella mente del biondo
"Uccidi o vieni ucciso"
-Concentrati!-
Una bastonata gli arrivò in faccia. Si mise di reazione la mano sul naso. Sentiva qualcosa di liquido e caldo. Si guardò la mano, piena di sangue.
Andrew sospirò
-D'accordo, per oggi basta così. Ho voglia di farmi una lunga dormita- lanciò il bastone ad Aidan.
Era già quasi notte. Subito dopo cena ricominciarono gli allenamenti, senza però Vincent e Lukas, che invece si ritirarono nelle loro stanze, lasciando così Aidan ed Andrew da soli
-Andrew-
-Mh?-
-Nathaniel è il figlio del capitano?- disse ripensando agli occhi azzurri che condividevano e al loro cognome
-Wow complimenti, hai scoperto che l'acqua è bagnata. E Lukas pensa che tu debba diventare un infiltrato e sventare i piani nemici- continuò a camminare finché non scomparve dietro una porta.
In effetti, pensandoci sarebbe stata una cosa piuttosto ovvia. Gli ufficiali sono uomini fidati e abilissimi nel combattimento. Aidan aveva visto Nathan combattere, ma non lo aveva impressionato più di Andrew. Eppure era il primo ufficiale. Chi meglio di lui per stare più vicino al capitano? Di chi si sarebbe fidato di più, se non del suo stesso figlio?

Nonostante fosse notte, dalla sala pranzo si sentivano ancora le urla di quelli rimasti dentro e i canti che intonavano. Anzi, stonavano.
Per colpa dell'adrenalina, non riusciva ad avere sonno, e dato che aveva sudato tanto, decise di farsi una doccia. Entrò nei bagni comuni. Le docce erano divise da dei muri l'una dall'altra, con delle porte che davano un po' più privacy. Andarci nell'orario di punta non era una buona idea. C'era sempre un chiasso infernale, con tanto di spugne che volavano da una doccia all'altra, pirati che aprivano la porta a chi ancora si stava lavando (sì, aveva vissuto quest'esperienza), vestiti che scomparivano e guerre a colpi di asciugamano. Se volevi un po' di calma o quantomeno privacy, dovevi andare a lavarti quando erano tutti confinati in un posto.
Come in quel momento, per esempio.
Entrando, sentì l'acqua di un rubinetto scorrere. Individuò la doccia grazie al vapore. Appesi al bordo della doccia c'erano dei vestiti familiari: un cappotto rosso e un grande cappello nero, insieme ad una benda.
-Nathan?-
Un gridò provenì da dentro la doccia
-Scusa non volevo spaventarti-
-Che ci fai qui!?-
Rimase un po' scioccato dalla risposta leggermente scortese
-Sono qui per una doccia- rispose come a fare capire l'ovvietà della cosa.
Silenzio.
L'acqua venne chiusa ma ancora da dentro nessun rumore
-Sei arrabbiato con me?- chiese poi
-C-cosa?- rispose il ragazzo dentro la doccia
-Per quello che ho detto oggi. Ti sei offeso? Se è così mi dispiace-
-N...no no non sono arrabbiato. Non devi preoccuparti-
La sua voce era sopra un'ottava. Probabilmente era ancora spaventato dall'arrivo improvviso.
-Okay...-
Qualcosa non andava ma decise di non pensarci e cominciò a togliere gli stivali, i guanti e la camicia.
Poi Nathan uscì dalla doccia, con i capelli visibilmente bagnati sotto al cappello.
Scappò via a passo veloce verso la porta stringendosi le braccia nel cappotto
-Allora...buonanotte- disse Aidan posando i vestiti nella borsa
-Bu...buonanotte- rispose senza girarsi per poi uscire di corsa.

~~~

-Non ci posso credere- Nathan si chiuse a chiave nella sua stanza e si lanciò a faccia in giù sul letto.
Pensava di aver previsto tutto, ma come aveva detto Lukas, Aidan è tutto il contrario della prevedibilità. Se fosse arrivato mentre si vestiva, non avrebbe avuto spiegazioni.
Lanciò il cappello per terra e lasciò liberi i lunghi capelli bagnati.
Guardò la finestra alla parete destra della stanza.
-Almeno voi manterrete il segreto, vero?- chiese alle stelle
-Sarebbe un guaio se lo sapessero. D'altronde, che pirata obbedirebbe mai ad una donna?-

#spazioautrice
DAN DAN DAN DAAAAAN!
Chi lo avrebbe mai detto? Lo avreste mai capito? E così questo è il grande segreto di Nathan: in realtà è una ragazza!
Ma Nathan non è il suo vero nome...giusto? 🌚

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