Capitolo 5 - Blood

{ATTENZIONE! Come detto nell'introduzione, in seguito ci saranno scene di sangue e violenza. Questo sarà l'unico preavviso. Buona lettura!}

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-A destra! A sinistra! Arrivano da dietro!-
-Li vedo già! Ora stai un po' zitto, mi deconcentri!-
La battaglia infuriava già da un pezzo.
Corpi senza vita erano ammassati ovunque. Il sangue era dappertutto; strade, vestiti, casse di legno, tutto quanto era macchiato di rosso. Ma la cosa più spaventosa era che tutto quel sangue apparteneva ai soldati. Neanche un pirata era caduto o ferito mortalmente. I civili erano in preda al panico. Alcuni scappavano via, altri incitavano i pirati. Aidan riusciva a notare ogni particolare. I movimenti veloci e i viavai non lo confondevano. Se fosse stato almeno un po' abile con le armi, sarebbe stato un soggetto pericoloso. E invece era lì, con un pugnale in mano, per niente minaccioso e correndo dietro ad Andrew che combatteva al posto suo.
-È come se sapessero del nostro arrivo- fece notare Aidan
-È sempre così. Nonostante sia appena l'alba, sono molto preparati- disse infilzando una lama nel ventre di un uomo.
Andrew usava pistole e coltelli. Ad ogni colpo di pistola doveva ricaricarla, per cui la passava ad Aidan che la ricaricava al posto suo e nel frattempo usava i pugnali, per poi riprenderla al volo.
Aidan non poté fare a meno di notare quanto fosse abile. Anche quando gli arrivavano da dietro e in tanti, riusciva sempre a cavarsela. Non aveva punti ciechi. Sembrava potersi concentrare su diverse cose contemporaneamente. La sua mira era la migliore che avesse mai visto. Non sbagliava un colpo, non sprecava proiettili, non faceva movimenti inutili. Era impensabile per lui poter arrivare a quel livello. Ma nonostante tutto cercava di fare del suo meglio. Proprio provando a fare questo si allontanò dalla sua postazione. Aveva notato alcuni della ciurma andare via guardandosi sospettosamente intorno.
Così marcò mentalmente il percorso meno pericoloso e corse via
-Aidan ricaricala in fretta- Andrew allungò la mano dietro di lui tenendo la pistola scarica
-Aidan! Sbrigati mi serve!- si girò -Aid-Aidan?- guardò in tutte le direzioni -AIDAAAAN!-

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Seguirli fu molto difficile. Non solo doveva fare attenzione a non farsi scoprire dai pirati, ma doveva anche riuscire a non farsi individuare dai soldati ed evitare lotte inutili. E a complicare il tutto erano anche i corpi immobili sparsi per terra.
Finalmente ad un certo punto si fermarono. Si guardarono alle spalle e Aidan fece appena in tempo a nascondersi dietro a dei barili.
-Andiamo andiamo- sussurrarono per poi svoltare in fretta ad un angolo.
Continuò a seguirli.
Quelli entrarono in una baracca di legno. Sembrava un magazzino. Entrò anche lui spiandoli da dietro un'asse di legno.
C'era già qualcun'altro all'interno della casa. Un uomo incappucciato
-Avete le informazioni?-
-Non sono molte, ma sappiamo che il capitano vuole girare alcune isole nei prossimi mesi. Andrà a sud e probabilmente cercherà qualche missione da mercenario-
-Mercenario? Un pirata mercenario?-
-Non è la prima volta. Fa approdare la nave in qualche isola sicura e poi manda alcuni ufficiali a guadagnare qualche soldo. E vengono anche pagati bene-
-Quindi rimane indifeso?-
-Già. Ha troppa fiducia in sé stesso-
-Bene bene. Credo che alle guardie interesseranno queste informazioni-
-Sì ora sgancia i soldi-
L'uomo diede due sacchetti pesanti ai pirati.
-Stanno vendendo informazioni. Non va bene. Non va affatto bene!-
-Devo dirlo al capitano- sussurrò.
Mentre stava per alzarsi sbattè contro qualcosa
-Vai di già?-
Un uomo lo prese dal colletto e lo lanciò in mezzo al magazzino.
-E questo chi è?- chiese l'uomo incappucciato
-È una spia. Stava andando a spifferare tutto a Connor-
-Oh, davvero?-
I pirati si avvicinarono, mentre Aidan scalciò le gambe sul pavimento indietreggiando. Stava per alzarsi e scappare via ma uno dei pirati gli saltò addosso bloccandogli una spalla e puntandogli una pistola contro.
-Fai il bravo bambino. Tra un po' sarà tutto finito- caricò la pistola.
Il biondo gli morse il polso e quello lo lasciò andare tirando indietro il braccio. Riuscì così a liberarsi e a correre verso l'uscita ma inciampò sui suoi stessi piedi.
L'uomo aveva il dito sul grilletto. Per Aidan fu come vedere tutto a rallentatore. La sua vita gli passò davanti. Quel giorno di dieci anni prima. La mattina quando trovò il manifesto. Il momento in cui veniva liberato dalle corde per essere arruolato nella ciurma. E le parole del capitano
"Se non morirai per mano dei soldati, potresti morire per mano della ciurma"
Chiuse gli occhi preparandosi alla sua morte.
Poi il colpo. Il proiettile sparato.
E nonostante tutto...era ancora vivo. Riaprì gli occhi e li spalancò dalla sorpresa.
Il pirata che stava per mettere fine alla sua vita aveva un buco in fronte.
-Ti avevo detto di non allontanarti-
Non fu mai così felice di sentire quella voce. Si girò di scatto. Provò a dire qualcosa ma non riuscì ad uscire la voce
-Sta zitto-
Andrew sorpassò Aidan caricando la pistola
-Tu...- i pirati digrignarono i denti uscendo le spade dal fodero.
Uno gli si lanciò contro. Diede un affondo con la spada ma il corvino la schivò lateralmente. L'altro si sbilanciò in avanti ed Andrew lo colpì sulla nuca con l'elsa del pugnale, poi gli diede una ginocchiata allo stomaco e si abbassò traffigendolo
-Questo, è per aver sfoderato la spada contro di me-
Un altro arrivò alla carica gridando ma fu subito messo a tacere con un colpo di pistola alla gola
-Questo, è per aver quasi ucciso un mio sottoposto-
L'ultimo pirata rimasto indietreggiò ma Andrew gli corse incontro buttandolo a terra
-E questo- gli affondò un coltello sulla fronte -È per aver tradito il capitano-
Si rialzò lentamente.

Aveva compiuto una strage in poco più di due minuti. E quelli erano almeno il doppio di stazza di lui.
-Non per niente è un ufficiale-
Anche stavolta, Aidan rimase affascinato dai pirati.
Non tanto per il sangue sparso, l'abilità o la velocità d'azione. Rimase sorpreso dalla suo modo di fare. Come se fosse tutto normale. Come se fosse abituato a certe situazioni. Come se mentre uccideva non provasse sentimenti emozioni per quelli che un tempo furono i suoi compagni.
Poi un guizzo balzò all'occhio del biondo. Qualcosa si mosse sul retro.
Stette qualche secondo a cercare di capire cosa fosse. Poi sgranò gli occhi
-L'incappucciato!-
Andrew capì subito cosa volesse dire, e si pentì di averlo capito troppo tardi. Imprecò sottovoce e nel frattempo ricaricò velocemente la pistola
-Non arriverò in tempo!- pensò.
Poi un grido, seguito da uno sparò, squarciò l'aria.
Si cominciarono a sentire dei passi e qualcosa che strisciava per terra.
Poi dalla porta sul retro spuntò una figura rossa che lanciò qualcosa di grande e pesante sul pavimento
-Era l'ultimo?- Nathan mise le mani sui fianchi.
Andrew tirò un sospiro di sollievo
-Sì. È finita-

~~~

La ciurma della Silent Crow riuscì infine a conquistare il forte, saccheggiando i magazzini per poi prendersi una pausa e fare festa in una taverna all'aperto, con tanto di tavolini sotto la veranda.
La musica risuonava per tutto il luogo e i pirati ne approfittarono per ballare e flirtare con le donne di passaggio e le cameriere. E anche per bere naturalmente. Erano le 11 di mattina e già molti erano ubriachi.
-Quindi, vendevano le nostre posizioni- riflettè il capitano con le mani incrociate sul tavolo.
-È per questo motivo che ci sembravano troppo preparati- aggiunse Nathaniel
-E non ce ne siamo mai accorti prima- disse Andrew
-Non abbiamo neanche sospettato minimamente. È inaccettabile- ad affermare questo fu Shiriki, l'uomo coi capelli neri e il cappotto verde.
Aidan si sentiva a disagio. Per qualche strana ragione era stato invitato (obbligato) a sedersi con gli ufficiali, probabilmente come testimone diretto.
E per una ragione ancora più strana, Vincent era seduto insieme a loro, come ufficiale.
Quando capì la sua posizione, si pentì amaramente di essere stato scortese con lui la sera prima. Anche se nonostante tutto, Vincent si comportava da bambino e rendeva difficile l'avere soggezione di lui.
Insieme a loro c'erano altri due ufficiali.
Uno era Lukas, il navigatore. Aveva circa trent'anni, i capelli castani e gli occhi blu scuro. Sembrava molto serio, e nel suo silenzio parve analizzare ogni cosa sentisse.
L'altro era Julien. La sua età si aggirava intorno ai venti-trent'anni, aveva i capelli biondi e lunghi legati in una coda e gli occhi grigio-azzurro. Lui era come il capitano, serio e tranquillo. Anche se quando guardò Aidan per la prima volta, fece venire i brividi al ragazzo, che si annotò mentalmente di non avvicinarsici mai.
-È stata un'azione sconsiderata- aggiunse ancora Shiriki
-Le tue probabilità di rimanere in vita erano sotto il dieci per cento- disse Lukas
-Ma se non l'avesse fatto, a quest'ora i soldati avrebbero le nostre più private informazioni- disse Vincent.
Calò il silenzio. Perfino la musica assordante sembrava bassa e lontana. Aidan non si sentiva per niente tranquillo in mezzo a dei mostri del genere. Aveva visto quanto era bravo Andrew, ma sicuramente gli altri più anziani erano ancora più pericolosi.
Nathan, che era di fronte a lui, si sporse in avanti poggiando i gomiti sul tavolo e incrociando le dita.
-Aidan, sei stato coraggioso e sei riuscito a scoprire una cosa cosa davvero importante. Ma avresti dovuto dirlo a uno di noi prima di agire. È stato molto impulsivo e saresti potuto morire. Lo capisci?-
Aidan guardò le facce di tutti i presenti al tavolo che lo osservavano con attenzione e si strinse nelle spalle. Avrebbe voluto scomparire
-Senza contare che hai disobbedito agli ordini di un tuo superiore- disse Julien
-Questo non è importante- aggiunse velocemente Andrew
-Ti sei fatto disobbedire da un tuo sottoposto e non senti un minimo di rancore o imbarazzo?- disse rivolto al corvino.
Andrew strinse i pugni.
Le parole di Julien erano taglienti come una lama affilata.
E colui che metteva più ansia al biondo, era il capitano, che non aveva detto ancora niente.
-La punizione per i traditori è la morte. E la disobbedienza è anch'essa un tradimento-
-Cosa!? Ma sei matto!?- Nathan sbattè i pugni sul tavolo
-È solo un poco indisciplinato, non credo sia una colpa tanto grave- disse Vincent
-Si può sapere perché prendete tanto le sue difese?- disse Shiriki
-In questo momento ho la testa in confusione. Neanche io saprei dire cosa è giusto fare- disse Lukas.
Cominciarono ad alzare la voce, iniziando una vera e propria discussione. Aidan aveva un'espressione di pure terrore in faccia. I suoi occhi guizzavano a destra e a sinistra, da quelli che lo volevano morto a quelli che prendevano le sue difese.
-È il mio sottoposto e decido io cosa farne!- Andrew si alzò in piedi sbattendo le mani sul tavolo
-Non mi sono mai piaciuti i bambini e lasciare il suo destino ad un ragazzino come te mi dà solo il voltastomaco- si alzò anche Julien
-Non ti permetterò mai di prendere decisioni al posto mio- lo prese da colletto.
Si guardarono negli occhi, con rabbia sui volti e proprio quando stavano per far scoppiare una rissa, una voce superò tutte le altre
-ORA BASTA!- il capitano si alzò battendo un pugno sul tavolo.
Tutto sì ammutolì. La musica smise di suonare. I pirati smisero di ridere. Andrew lasciò andare Julien.
-Il ragazzo rimane in vita-
Aidan si sentì come se fosse stato in apnea sott'acqua, senza avere le forze per risalire e adesso lo stessero tirando su. Tutta l'ansia e la preoccupazione sparì in una sola frase. La tensione fu smorzata.
-Ad una condizione: ignora ancora una volta gli ordini di un tuo superiore, e sei morto prima ancora di pensarlo. Mi hai capito?-
Ancora una volta non riusciva ad uscire la voce. Rimase imbambolato per un po' di tempo e poi annuì velocemente balbettando un 'si'.
Il capitano rimase fermo qualche secondo e se ne andò, facendo segno ai musicisti di ricominciare a suonare.
Julien guardò Aidan, scoccò un'occhiataccia a Andrew e poi lasciò anche lui la locanda in silenzio.
Shiriki si diresse come se niente fosse al bancone e ordinò del rum.
-Secondo le mie statistiche, il tuo destino è imprevedibile- disse Lukas voltandosi per andarsene -Sai- girò di poco la testa -Mi fai paura- ricominciò a camminare.
-Bene!- Vincent unì le mani -Sei sopravvisuto! Non pensavo potesse succedere! Che ne dite di brindare?- sorrise

#spazioautrice
In foto sempre Andrew

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