Capitolo 4 - This Is Not A Game
-È lui. È sicuramente lui. Sono proprio capitato nella sua nave. È una cosa positiva o no?-
Ormai si faceva queste domande da tutta la notte.
Era sicuro che il capitano fosse l'uomo che salvò dall'impiccagione anni prima.
Beh no, non fu proprio lui a salvarlo, ma almeno aveva dato un grande aiuto.
La seconda notte sulla nave non fu tanto migliore della prima. A distrarlo da questi pensieri erano i suoi compagni di stanza. Aveva capito che i pirati dividevano le cabine, fatta eccezione per il capitano e gli ufficiali, che avevano tutti una propria cabina. Ma ritorniamo ai suoi compagni.
Russavano. Eccome se russavano. E puzzavano anche. Quella sera si erano ubriacati per bene, e la puzza di alcol si sentiva tantissimo.
Lui era riuscito a scappare in bagno per farsi una doccia (almeno quelle erano pulite) e subito dopo andò in cabina. Quando i suoi concubini tornarono gli raccontarono di quanto fosse stato stupido ad andare via da quella festa, di quanto si fossero divertiti, ubriacati e avessero bisogno disperato di una donna. A proposito di questo, ne parlarono tanto. E in ogni modo. Parlarono delle loro vecchie fiamme e delle belle giornate passate in loro compagnia. Ma è meglio non entrare nei dettagli.
Parlavano troppo per poter chiudere occhio. E da dormienti era anche peggio.
Decise così di uscire a fare una passeggiata per il ponte.
Non sapeva se ci fosse un coprifuoco, per questo ad ogni passo controllò che non ci fosse nessuno.
Stava per girare l'angolo, quando sentì qualcuno sussurrare.
-E come hai fatto?-
-Guarda non chiedermelo. Non so per quale colpo di fortuna ho finito subito prima che entrassero-
Conosceva quelle voci. Erano Andrew e Nathaniel. Ne era sicuro.
Si affacciò di poco dall'angolo dov'era nascosto
-Se l'avessero scoperto saresti nei guai-
-Lo so...- Nathan abbassò la testa. Era buio e non riusciva a vedere bene le loro espressioni -Ho...ho paura che lo capiscano-
Poi abbassarono la voce e riuscì a capire solamente qualcosa come
-Lo sappiamo solo noi ufficiali-
E
-Segreto-
Poi Nathan cominciò ad agitarsi e Andrew schioccò un dito sulla sua fronte e andò via.
Nathan annuì leggermente e andò anche lui via.
-Un segreto eh? Sembra interessante- una voce fece rabbrividire Aidan che saltò in aria, trovandosi accanto un uomo che sorrideva con il pollice e l'indice poggiati sul mento.
Per poco non svegliò tutti gridando, ma si tappò la bocca prima di commettere qualche enorme guaio.
-Chi sei tu!?- gli chiese con un po' di rabbia e nervosismo
-Dovrebbero essere i nuovi a presentarsi prima, no?-
Quell'uomo aveva circa 20-25 anni. Aveva i capelli lunghi e di un biondo chiarissimo, quasi bianco, legati in una coda. I suoi occhi erano neri, in contrasto. Col suo sguardo puntato addosso ti faceva sentire a disagio. Sorrideva come se ti stesse giudicando e allo stesso tempo gli stessi facendo pena.
-Non si risponde ad un domanda con un'altra domanda-
-Mhhhh...hai ragione. Io sono Vincent. E tu sei...-
-Aidan-
-Nope- alzò l'indice e fece segno di no
-H...huh?-
-Tu.sei.uno spione- ad ogni parola picchiò il dito contro il petto di Aidan. Sorrise in seguito
-Non sono uno spione- lanciò via la mano di Vincent
-Quindi che stavi facendo?-
-Stavo solo passeggiando- cominciò ad innervosirsi
-E casualmente li hai sentiti parlare?-
-Sì!-
-Però ti sei fermato ad ascoltare. Questo ti rende uno spione-
Fece rimanere senza parole Aidan, che di solito aveva sempre una parola da ribattere.
Poi Vincent mise un dito sulle labbra
-Non lo dirò a nessuno- sussurrò per poi andare via.
-Ma che ha questo in testa? Noci avariate?-
Nonostante questo strano incontro, continuò la passeggiata. Scoprì di non essere stato l'unico ad aver avuto questa pensata. All'estrema prua, un uomo osservava il cielo.
Prima di capire e pentirsi di ciò che stava facendo, continuò a camminare, appoggiandosi con i gomiti al parapetto. Osservò per molto l'uomo e un paio di minuti dopo capì cosa stava sbagliando.
Quello era il capitano.
Per la seconda volta in una notte, gli stava quasi per venire un infarto. Camminò all'indietro silenziosamente. Si girò sempre facendo attenzione a non fare rumore ma ovviamente non poteva andare tutto bene. Poggiò il piede su un'asse cigolante che nel silenzio notturno fece tanto rumore, attirando l'attenzione dell'uomo
-Sono morto. Bene-
Ciò che spaventava Aidan era il fatto che il capitano avrebbe potuto riconoscerlo e capire che in realtà lui fosse un nobile. E a quanto aveva capito nel tempo, i pirati non amavano i nobili. E se avessero scoperto la sua provenienza, avrebbero potuto chiedere un riscatto alla sua famiglia.
Girò lentamente la testa verso l'uomo e capì che il capitano lo stava squadrando. Poi sembrò ricordarsi qualcosa
-Tu sei il nuovo arrivato-
Si girò completamente ed annuì.
L'uomo guardò di lato e poi fece segno di avvicinarsi. Così fece il biondo.
-Qual è il tuo nome?-
-...Aidan...-
-Io sono il capitano, Connor Ravenmar-
-Ravenmar...dove l'ho sentito?-
Ancora una volta, il capitano lo squadrò. Gli prese un braccio e lo alzò in aria
-È proprio come ha detto Andrew. Non hai delle grandi braccia. Sei mingherlino, inesperto, impaurito e totalmente smarrito-
-Poteva risparmiarsi tutti questi complimenti-
-Hai mai maneggiato una spada?-
-N-no...-
-Hai mai sparato con una pistola?-
-Neanche ma...-
-Un arco? Un fucile?-
-No-
-Un pugnale?-
Fece segno di no
-Hai mai tenuto in mano un'arma?- chiese esasperato.
Abbassò lo sguardo e ancora una volta fece segno di no.
Connor si passò una mano in faccia
-Sarà più complicato del previsto- sussurrò -Ho fatto bene ad affidarti a lui-
Aidan si guardò intorno a disagio. Il capitano gli mise una mano sulla spalla
-Ascolta bene ciò che ti sto per dire. Questo non è un gioco. Domani e qualunque altro giorno potresti morire, se non sei abbastanza preparato. Anche tra i miei migliori uomini ci sono molti morti. Se non morirai per mano dei soldati, potresti morire per mano della ciurma se ti ritenessero inutile. Sei nuovo e nessuno ti conosce, quindi sei ancora in tempo per andartene. Non ti giudicherò. Non mi vendicherò in nessun modo del tuo abbandono, okay?-
-Ma...ma...-
L'uomo sospirò
-Ti darò tempo fino a domani per decidere. Mi darai una risposta prima dell'inizio dell'incursione di domani-
-Perché? Perché lo sta facendo?-
-Perché? Perché...- ci pensò per alcuni secondi, come se neanche lui sapesse la risposta -Beh penso sarebbe una brutta cosa vedere sgozzato un ragazzo della tua età, con tutta la vita davanti. So bene cosa vuol dire fare scelte sbagliate da giovani- disse con sguardo assente. Poi scosse la testa -Pensaci bene- e se ne andò, lasciando Aidan con un mare di dubbi e incertezze.
La notte pensò continuamente a quelle parole, finché non si addormentò sfinito da quella caotica giornata.
~~~
L'indomani si svegliarono tutti a vicenda, per poi sentire un urlo
-Terraaaaaaa-
Gridò qualcuno dalla vedetta.
Un altro urlo da parte della ciurma risuonò come risposta.
Il biondo corse al passamano e si affacciò, vedendo anche senza binocolo una piccola macchia verde sullo sfondo blu/azzurrò.
Ci volle un'ora precisa per arrivare completamente al molo.
-Tenetevi pronti!-
Gridarono gli ufficiali.
Mentre tutti correvano a destra e a manca cercando le proprie armi, il capitano si avvicinò ad Aidan
-Hai deciso?-
Il biondo osservò l'isola, poi la nave e la ciurma.
Prese un respiro profondo
-Io continuo. Non mi fermo adesso-
-Bene. Solo, non pentirtene dopo- gli diede una manata sulla schiena e poi alzò un braccio per attirare l'attenzione -Andrew! È tutto tuo. Cerca di tenerlo in vita almeno per oggi!-
-Eeh!? Devo per forza?-
Il corvino si avvicinò al biondo e gli diede un pugnale
-Stai sempre dietro di me. Non allontanarti. Sei piccolino, quindi forse riesci a passare inosservato e nasconderti. Non hai ancora ricevuto un allenamento, perciò tieniti lontano dai guai e dai combattimenti. Se ti ritrovassi da solo, corri dall'ufficiale più vicino. Hai capito?-
-Sì signore!-
-Bene. Andiamo- salì sul cornicione, pronto a saltare.
Aidan fece la stessa cosa
-Ah e un ultimo avvertimento- girò la testa verso Aidan -Se il sangue ti impressiona, non guardare-
#spazioautrice
Nathan in foto
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