Capitolo 25
JADEN'S POV
Non ho dormito molto stanotte, le parole di Stella mi rimbombavano nella testa, mentre il rumore del suo respiro leggero rompeva il silenzio della stanza.
Lei si era addormentata subito dopo aver creato quella stupida, ma carina, barriera di cuscini che ci separa. Io invece avrei voluto abbracciarla, farle sentire che le sono vicino.
Ha passato tante cose nella sua vita, alcune anche per colpa mia. Ci tenevo a Stella fino a otto mesi fa, e ci ho tenuto fino a ora, semplicemente prima non si poteva fare. E neanche adesso viste come stanno le cose.
Avevo collegato tutto solo quando Dylan mi aveva parlato dei suoi genitori circa quattro mesi fa e da quel momento il pensiero di lei aveva ricominciato a martellarmi nel cervello, come un tarlo che non ne vuole sapere di uscire.
Non era stata solo un passatempo come le avevo detto, lei era la parte più bella della mia giornata e l'ho capito troppo tardi, dopo che Stella aveva tagliato tutti i ponti con me, ma forse è meglio così.
Io ho troppi casini per la testa, non so mettere ordine nella mia vita, suo fratello è il mio migliore amico e Mads non mi vuole proprio mollare. Non voglio farla entrare completamente nella mia vita, per proteggerla.
Esattamente come feci otto mesi fa, ma, allo stesso tempo, ora adoro stuzzicarla e giocare con lei. Non riesco a resisterle.
Ho chiuso gli occhi da circa un'ora, immerso nei miei pensieri, quando la luce del sole che viene dalla finestra della camera di Stella mi costringe ad aprirli.
Sono le otto del mattino, ma lei sta ancora dormendo come un angioletto.
Qualcosa dentro di me, in fondo, mi sta chiedendo con forza di rimanere con lei, ma so che non posso e non devo.
Scendo in cucina cercando di fare silenzio, non voglio che Stella si svegli e inizi a litigare con me, perché alla fine è solo quello che sappiamo fare noi due.
Sono arrivato quasi alla porta d'ingresso, quando decido, per una volta, di ascoltare la fastidiosa vocina nella mia testa che mi dice di fermarmi.
Prendo una tazza e la riempio di ghiaccio e latte al cioccolato, più un po' di panna montata in cima. Non so fare i milkshake, questa è la cosa migliore che mi possa mai uscire.
Metto poi la mia opera in frigo e ci attacco sopra un post it giallo, uno di quelli che usa Dylan quando deve comunicare qualcosa e lui non c'è in casa. Non ho il numero di Stella nè le posso scrivere su Instagram visto che mi ha bloccato ovunque, quindi questo è il massimo che posso fare.
Mentre mi chiudo la porta di casa di Stella e Dylan alle spalle, ripenso al gesto che ho appena fatto, mi sembra un'enorme cazzata, eppure so che lei apprezzerà.
STELLA'S POV
La sveglia automatica del mio cellulare interrompe improvvisamente il mio sonno profondo.
L'orologio appeso sulla parete segna le 11.30 del mattino ed è solo quando riapro gli occhi che mi ritorna in mente tutto quello che era successo la sera prima.
Mi sporgo con cautela oltre la pila di cuscini e noto che la metà di Jaden è vuota.
Che ti aspettavi? Mi chiedo da sola alzandomi dal letto. Lo stomaco sta iniziando a brontolare e spero che ci sia ancora qualcosa da mangiare in cucina.
Io e Dylan saremmo dovuti andare a fare la spesa ma, tra una cosa e l'altra, è passata in secondo piano.
Non so se mio fratello sia tornato a casa, ma non mi importa. Voglio lasciarmi alle spalle la nottata precedente e iniziare questa nuova giornata con il piede giusto.
Scendo in cucina stropicciandomi gli occhi e, dopo aver aperto il frigo, mi ritrovo davanti una tazza con un fogliettino giallo attaccatoci sopra.
Buongiorno, giuro che ho fatto del mio meglio boo leggo prendendo la tazza ed esaminandone il contenuto.
Poi realizzo: Jaden mi ha chiamata boo penso tra me e me staccando il bigliettino dalla tazza e continuando a rileggerlo per altre venti volte, mentre mi ritorna in mente il momento esatto in cui lui mi diede questo soprannome.
Sento il battito cardiaco accelerare inspiegabilmente e il respiro farsi più affannoso: possibile che Jaden abbia questo effetto su di me anche quando non siamo vicini?
Mi forzo a posare il post it il più lontano possibile dalla mia vista, cioè nella tasca dei miei pantaloncini del pigiama, e mi siedo al tavolo sorseggiando quello che dovrebbe essere una sottospecie di milkshake al cioccolato.
Contro ogni previsione devo ammettere che non è per niente male.
Sono in videochiamata con Gaia e Alessia, che ovviamente sanno tutto quello che accade nella mia vita qui, quando sento la serratura della porta d'ingresso scattare.
"Ragazze credo sia arrivato mio fratello" sbuffo davanti alla videocamera.
"Ci parlo io con quel cretino" risponde Alessia con sguardo minaccioso.
"Sarà anche cretino, ma è un figo" dice Gaia con occhi sognanti.
Io alzo gli occhi al cielo divertita prima di salutarle e chiudere la chiamata. Mai come in questi momenti, mi ricordo di quanto mi manchino le mie amiche, anche perché qui ho solo amici maschi.
Di ragazze conosco solo Sabrina e Cynthia, che sembrano essere simpatiche, e Mads, sulla quale è meglio stendere un velo pietoso. Non mi sopporta e la cosa credo sia reciproca ormai.
"Ehi" Dylan entra timidamente in cucina, salutandomi. Ha gli occhi rossi e gonfi e il suo viso è ancora pallido, quasi come ieri notte.
"Ciao" gli rispondo solo alzandomi dalla sedia per mettere la tazza a lavare nella lavastoviglie. Non riesco a reggere il suo sguardo per molto, mi fa ancora troppo male.
"Dormito bene?" Insiste lui.
"Si, ma non perché hai chiamato il babysitter" rispondo sarcastica riferendomi al fatto che Jaden abbia passato la notte con me. Al solo ricordo, mi si forma un nodo allo stomaco.
"Non volevo rimanessi sola" Dylan abbassa lo sguardo sul pavimento.
"Te ne sei ricordato un po' tardi" ribatto acida.
Un insopportabile silenzio piomba su di noi, ma ci pensa mio fratello a romperlo dopo qualche secondo sembrato in realtà un'eternità.
"Senti, scusa per ieri. Ero arrabbiato e avevo bevuto"
"Non è una giustificazione" insisto io mostrandomi decisa.
"Lo so, ma mi dispiace davvero" questa volta la risposta di Dylan non si fa attendere "È che quando sei arrivata qui, tutto il dolore che stavo cercando di tenere lontano, si è riversato su di me. Solo guardarti mi riporta alla mente tutti i momenti belli che abbiamo vissuto in famiglia e ora penso che non ce ne saranno più"
Le parole di mio fratello mi provocano una forte fitta al cuore. Dall'incidente Dylan non mi aveva più parlato in modo aperto come sta facendo adesso.
Ritornare in un certo senso a confidarci, rende i miei occhi lucidi e inizio lentamente a sciogliermi.
"Dylan, siamo rimasti io e te. Possiamo ricominciare a costruirci ricordi belli" dico cercando di mantenere un tono di voce fermo "Noi siamo una famiglia"
Dylan riporta i suoi occhioni azzurri sui miei "Capirò se mi dirai di no, ma ti va di ricominciare tutto d'accapo?"
"Ma certo che sì" rispondo senza esitare, mentre un sorriso sincero inizia ad allargarsi sulle mie labbra "Aspetto questo momento da sette anni" concludo ironica.
"Scusami"
"Sei scusato"
Io e mio fratello ci guardiamo negli occhi sorridendo, poi una strana forza esterna mi spinge tra le sue braccia, ritrovate dopo troppi anni.
Dylan è la mia casa, tutto ciò che mi è rimasto e lo stringo forte a me, per non lasciarlo andare più via.
"Allora..." ridacchia lui continuando ad abbracciarmi "Ti va di cucinarmi la pasta oggi per pranzo?"
"Ne sarei onorata" rido io ancora tra le sue braccia.
"Comunque domani vieni a lavoro con me, così passiamo un po' di tempo insieme" continua lui, cogliendomi totalmente di sorpresa.
Ci metto un centesimo di secondo per collegare le cose: Dylan lavora alla Sway House e, andare con lui, implicherebbe vedere lui.
Ma mio fratello ora è più importante, e lo sarà sempre.
"Va bene" rispondo alla fine contro il petto caldo di Dylan, mentre il suo profumo, il profumo di casa, mi pervade le narici.
SPAZIO AUTRICE
Scusate se vi ho fatto aspettare un po' per questo capitolo, ma ci tenevo a scriverlo bene.
Stella e Dylan sembrano aver fatto pace, ma quando durerà? Jaden è stato quasi dolce con la sua boo, come si comporterà da ora in poi?
Lo scoprirete dei prossimi capitoli,
-madhatterx0x-
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