Todoroki Shoto x Reader ITA (Richiesta 3 parte 1)
Richiesta da KarmaHirotoGakushuu. Spero che ti piaccia!
Todoroki diede uno sguardo alla lista della spesa.
"Mi manca solo la salsa di soia." pensò e si diresse verso lo scaffale. Iniziò la sua ricerca. Vicino a lui c'era una signora insieme a una bambina piccola che guardava Shoto a bocca aperta. Quando Todoroki se ne accorse, rivolse un piccolo sorriso alla bimba, la quale iniziò a strattonare la madre mentre con il dito indicava il ragazzo.
-"Mamma! Mamma!" disse. -"Che ha quello all'occhio?"
La donna prese in braccio la figlia. -"Lascia stare!" le disse e si allontanò.
Todoroki istintivamente portò la mano destra sull'occhio sinistro, dove c'era l'ustione procuratagli dalla madre quando era piccolo. "Brucia proprio come allora..." pensò mentre si dava sollievo con la sua mano gelida. "Il mio lato sinistro le ricordava mio padre. Vorrei non aver ereditato nulla da lui!"
Una volta preso tutto quello che c'era scritto sulla lista, si mise in fila per la cassa.
-"Hai visto chi c'è?" bisbigliò una donna ad una sua amica, ma Todoroki riuscì a sentirla lo stesso. -"Quel ragazzo è il figlio di Endeavor!"
-"Dici sul serio? È il figlio del famoso eroe Endeavor?" rispose l'altra. -"Mi sono sempre chiesta chi sia sua madre. Non l'ho mai vista..."
-"Ma come, non lo sai? È stata rinchiusa in una clinica psichiatrica! È stata lei a procurargli quella cosa all'occhio!"
-"Dici sul serio? Povero ragazzo, che madre crudele!"
Todoroki uscì dal negozio e le parole delle due signore le tornarono alla mente. "Mia madre viene criticata quando invece è mio padre quello ad aver rovinato tutto." Si fermò e cambiò strada. Camminò fino ad arrivare all'ospedale psichiatrico. "Non sono mai andato a trovarla... dovrei entrare... perché esito così tanto?"
-"Non devi avere paura, puoi farcela!" disse qualcuno alle sue spalle.
Todoroki si voltò e vide una ragazza della sua stessa età, non l'aveva mai vista prima d'ora.
-"Posso accompagnarti se vuoi..." gli propose la ragazza come se nulla fosse. Todoroki non sapeva cosa dire. La ragazza gli si avvicinò ed allungò una mano. -"Vogliamo andare?" gli chiese dolcemente. -"Se non te la senti possiamo andare altrove."
Tremando come una foglia, egli afferrò la sua mano ed entrarono nell'edificio. Un medico li accompagnò di fronte a una stanza. La ragazza mise le sue mani sulle spalle del ragazzo.
-"Puoi farcela!" lo incoraggiò. Dopo un momento di esitazione, Todoroki aprì la porta ed entrò.
Dopo mezz'ora il ragazzo uscì, visibilmente commosso.
-"Come è andata?" gli chiese la ragazza che lo aveva aspettato fuori.
-"Sembrava felice di vedermi... e lo ero anche io."
-"È tua madre?" chiese la ragazza. Todoroki annuì. -"Andiamo a prendere da bere." propose la ragazza, preferendo non approfondire l'argomento. Arrivarono di fronte a un distributore automatico e presero due bottigliette d'acqua.
-"Chi sei?" volle sapere Todoroki. -"Come mai mi hai accompagnato?"
-"[Nome Cognome]." rispose la ragazza sorridendo. -"Mi sembravi uno a cui servisse una mano." Todoroki fu sorpreso per la naturalezza con cui lei parlava. -"Tu invece sei...?"
-"Shoto Todoroki..."
-"Andiamo via adesso." disse [Nome] che senza troppi complimenti afferrò la mano del ragazzo e lo condusse all'uscita.
Non appena misero piede fuori dall'edificio, qualcuno li raggiunse.
-"Cosa ci facevi tu lì dentro!?" chiese qualcuno. I due guardarono il nuovo arrivato. Todoroki lo riconobbe, era Neito Monoma.
-"Non credo che la cosa ti riguardi..." rispose Todoroki.
-"Allora è vero quello che si dice!" esclamò Monoma con uno strano sorriso. -"Tua madre è davvero ricoverata!"
[Nome] si fece avanti. -"Falla finita! Vattene!"
Monoma guardò la ragazza. -"Non ti ho mai vista prima d'ora. Perché perdi tempo con uno come lui?"
-"Perché lo preferisco a uno come te." rispose pacatamente [Nome].
Monoma smise di sorridere. -"Non avresti dovuto dirlo!"
-"Mi vuoi forse picchiare?" domandò la ragazza. -"Avanti, fallo!"
-"Non mi abbasso a questi livelli. Io sono..."
-"Picchiami!" disse [Nome] e gli versò addosso il contenuto della sua bottiglietta. Monoma era sbigottito per quel gesto e fu colto così di sorpresa che si limitò a guardarla con un'espressione incredula. -"Andiamo?" chiese la ragazza a Todoroki come se niente fosse e i due si incamminarono.
Todoroki non parlò per tutto il tragitto. Quella ragazza appena conosciuta lo sorprendeva sempre di più. Una volta arrivato a casa sua, vide che non accennava ad andarsene.
-"Non torni a casa tua?"
-"Non vado di fretta. Parlare con qualcuno in questi momenti aiuta."
"Come fa ad essere così spontanea?" Todoroki non lo capiva. La fece entrare in casa ed entrarono nella sua camera. [Nome] curiosava in giro mentre Todoroki la fissava in silenzio.
-"Se vuoi parlare, io ti ascolto." disse semplicemente.
-"Ecco..." cominciò Todoroki, non sapeva da dove cominciare, non riusciva ad essere sciolto come lo era lei.
-"Non devi parlarne per forza." aggiunse [Nome].
-"Mio padre è il responsabile di tutto, è colpa sua se mia madre è rinchiusa lì!" disse tutto d'un fiato. [Nome] interruppe quello che stava facendo e lo guardò negli occhi, in attesa che proseguisse. Shoto fece un respiro profondo e continuò. -"Quello dei miei, viene definito un "Matrimonio di Unicità". Mio padre voleva ottenere un figlio con un'Unicità talmente potente da poter superare All Might..."
Prima che [Nome] potesse dire qualcosa, la porta della stanza si aprì, ed entrò Endeavor in persona. Guardò il figlio con un'espressione serissima, ignorando [Nome].
-"Perché ci hai messo così tanto? Dove sei stato?" chiese con tono inquisitorio.
-"Sono andato dalla mamma!" rispose Shoto non abbassando lo sguardo.
-"La donna che ti ha procurato quell'ustione." sottolineò Endeavor. -"Quante volte ti ho detto che non devi andarci?"
-"Non può proibire a Shoto di andare a fare visita a sua madre!" disse [Nome].
L'uomo guardò la ragazza e sembrò solo allora accorgersi di lei. -"Tu chi sei?"
-"[Nome Cognome] e l'avverto..." rispose la ragazza. -"...se continua così perderà suo figlio proprio come ha perso sua moglie!"
Endeavor iniziò a ridere. -"Come se di lei mi importasse!" [Nome] non poteva credere a quelle parole. -"Per quanto riguarda Shoto, non può rinnegare che io sia suo padre." posò i suoi occhi sul figlio. -"Puoi anche continuare con la tua folle idea di usare solo l'Unicità di tua madre, ma non puoi cancellare la mia. Io sarò sempre una parte di te, che tu lo voglia o no!"
Todoroki corse fuori dalla stanza.
-"Aspetta!" gridò [Nome] e gli corse dietro, mentre Endeavor rimase fermo dov'era. "Come può un padre essere così crudele con il proprio figlio!?" pensò [Nome] incredula. Entrambi uscirono di casa. La ragazza gli correva dietro non riuscendo però a raggiungerlo. "Avrei voluto dirti tante cose, far capire che quello che ha detto tuo padre non è vero! Spero di avere un'altra occasione per farlo!"
Giunti sopra un ponte, Todoroki si fermò e afferrò la ringhiera. -"Ferma dove sei!" urlò.
[Nome] obbedì. Smise di correre. Pochi metri la separavano dall'amico. -"Ascoltami! Non devi..."
-"Stai zitta!" gridò Todoroki. [Nome] vide che stava piangendo.
-"Cerca di calmarti..." disse la ragazza e fece un passo in avanti.
-"Ti ho detto di stare ferma!" disse Todoroki. -"Purtroppo è vero, mio padre sarà sempre una parte di me... non posso cambiare questa cosa!"
-"Tu non sei tuo padre..." stava dicendo [Nome] quando poi impallidì. -"Fermati!" urlò ed iniziò a correre non appena vide Todoroki scavalcare la ringhiera, pronto per gettarsi nel vuoto.
Questa storia mi è stata chiesta da KarmaHirotoGakushuu. Spero vivamente che ti sia piaciuta, così come per chiunque altro che la leggerà. :)
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