1. Can you save me?

Era una giornata qualunque di una stagione qualunque di un qualunque anno, però il temporale, che imperversava sulla mia schifosa città, non era un temporale qualunque.
Camminavo e le scarpe si inzuppavano d'acqua ad ogni passo, acqua che cadeva e lenta percorreva il mio corpo e i miei vestiti zuppi, non avevo preso l'ombrello quando ero uscito, non mi serviva.
Nella testa ancora le grida di mia madre e mio padre rimbombavano, lo sguardo vitreo di mio fratello che mi intimava di tacere, e la rabbia ribolliva nelle mie vene come un ricordo lontano. Ancora quelle frasi, come vecchie battute di un brutto film comico, suonavano incolori nelle mie orecchie.

"Dove sei stato?"
" A lavoro, dove vuoi che fossi?!"
"Perché torni sempre tardi?!"
"Devo prepararmi, tra poco avrò un'udienza importante."

"Jennifer non fare la pazza scatenata davanti ai ragazzi!"
"Io non faccio la pazza scatenata!"
"Per favore non stasera."
"Perché dovrei smettere?"
"Perché per una volta potresti mostrarti come una madre normale!"
"Madre? Chi? Io? Quelli non sono figli miei! Io non devo far loro da madre!"

Davvero solo a lui sembrava di interpretare la parte inutile di un personaggio inutile di una stupida soppopera?
Ci mancava solo l'amore impossibile e sarebbe stata la schifosa sceneggiatura di una perfetta merda televisiva.
Sembrava strano, ma tra tutte quelle gocce d'acqua le uniche che continuavo a sentire erano solo quelle delle lacrime, riuscivo a distinguerne il percorso sul viso, la discesa lungo la gola e il vagare sotto la maglietta che ormai non le poteva asciugare più.

"Perché lo lasci sempre fare?!" Lo sguardo infuriato sembra perdersi negli occhi velati del fratello.
"Dimmi, a che serve che smettano?" L'altro rimase a bocca aperta, gli occhi rimpiccioliti a squadrare la figura eterea del fratello. "Ti odio!" La gola sembrava essere raschiata come il fondo di un barile di vino, così che le parole gli uscirono facili e liquide dalla bocca, propio come il vino in una botte piena appena bucata.

Camminavo, non sapevo dove, sapevo solamente che più lontano stavo da quella casa, meglio era.
I rantoli di respiro che mi uscivano dalla bocca mi avevano fatto capire, ormai da un pezzo, che mi era venuta la febbre.
Ma tanto, a chi poteva importare? Da quanto ero uscito? Qualche ora? Ed ancora nessuna chiamata.

"Ragazzo, esci da quella porta e questa casa non sarà mai più aperta per te!"
Con la mano rigida la donna riuscì a inchiodare un'unghia smaltata di rosa sul petto del ragazzo.
"E dimmi Jen, quando mai è stata aperta per me? Quando mai mi hai fatto da madre?"
Le aveva preso il polso, ed aveva stretto il più possibile, così da potergli infliggere una minima parte di tutto il dolore che lui aveva sofferto fino a quel momento.
"Oh! Non osare parlarle così!" Suo padre intervenne, la solita voce autoritaria del genitore riverberò per tutto l'ingresso.
La donna strattonò il polso senza riuscire a toglierlo dalla mano del ragazzo, una ciocca di capelli le ricadde sulla fronte sfuggendole dalla crocchia sfatta.
"E chi mi impedirà? Quel drogato di mio fratello o tu, il mio troppo impegnato padre?" La voce uscì acida senza neanche volerlo, in quel momento l'unica cosa che voleva era ferirlo, voleva riversargli addosso tutto il suo odio e il suo veleno, tutto quel rancore che aveva accumulato di nuovo in pochi giorni dall'ultima litigata.
Mollò la mano della donna che la ritrasse come fosse stata bruciata, assottigliò gli occhi guardando un'ultima volta suo padre e suo fratello, si voltò posando la mano sulla maniglia in ottone.
"Non provarci!"
Questa volta fu suo fratello a parlare, quella voce fredda, atona, che parlava comunicando solo disprezzo gli fece ribollire il sangue nelle orecchie, spalancò la porta uscendo nella tempesta.
"Andate tutti a quel paese!" Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, sbattendo la porta e tirandole un calcio.

Le gambe si fermarono all'improvviso e il dolore alle ginocchia mi fece cadere, prima che potessi perdere conoscenza sentii, finalmente, un po' di calore, un calore che fino ad allora mi era stato negato e che ora riuscivo a conoscere.





Angolo Autrice:
Allora che ne dite dell'inizio? Ovviamente se vi fa piacere posso far sì che ci sia un capitolo di Axel e uno di lui(ancora non vi voglio svelare il nome U.U)

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