Capitolo 1
1. Il tempo passa
Ed eccoci qua in un nuovo giorno: purtroppo uguale a tutti gli altri dopo l'incidente.
Carol non si è ancora svegliata.
I suoi genitori sono ancora lì, esattamente come ieri le parlano.
I minuti passano lentamente, mentre la loro più grande paura si fa vera nei loro visi: l'improvvisa morte della loro figlia.
Se ciò accadesse, le loro speranze sarebbero spazzate via dal vento della realtà, dalla morte.
Loro a quel punto non potranno fare niente ormai, se non accettare.
La povera madre inizia a manifestare il suo dolore piangendo, le sue lacrime cariche di dolore ricadono sul suo viso delicato.
Il padre, invece, è in silenzio. Soffre e allo stesso tempo cerca di consolare la moglie.
Ciò nonostante continuano a parlarle, i ricordi in quel momento iniziano a prendere vita, sembrano proprio l'unica fonte di salvezza per la mente di Carol.
I minuti passano ancora.
Il tempo diventa sempre più l'assassino delle loro speranze, esso non ha pietà del loro dolore, adempie solo il suo dovere che è quello di scorrere.
Così, ogni minuto che passa si spera che sia infinito.
I minuti passano ancora, mentre l'orario delle visite ormai è al limite: mancano solo due minuti.
I poveri genitori accarezzano il viso della loro figlia, la baciano, la abbracciano.
Cercano di infondere nel suo corpo tutto l'amore che possiedono, ma che non hanno mai manifestato.
Passano i secondi e ormai manca solo un minuto.
Questa attesa diventa sempre più straziante, più sofferente.
I due genitori guardano la loro figlia per un'ultima volta e ripetono le stesse azioni per trasmetterle tutto l'amore che hanno per lei.
Il momento è scaduto, ormai non c'è più niente da fare, non possono più restare vicino alla figlia.
Oggi, come ieri, con il cuore distrutto dal dolore si avviano verso la porta, pronti per ritornare a casa, ma proprio in questo istante il destino decide di giocargli una sorpresa, perché Carol sta iniziando a dare segni di vita.
Inizia prima a muovere il dito della mano destra, poi lentamente ad aprire gli occhi, giusto il tempo per scorgere i suoi genitori uscire dalla stanza col viso abbattuto. Sente di ricominciare a respirare dopo essere annegata.
È spaventata e si sente spaesata, cerca di realizzare dove si trova e come si sia ritrovata in questo luogo a lei estraneo pensando: "Oh mio Dio, dove mi trovo?". Tuttavia fallisce essendo molto stanca e per niente lucida, nonostante ciò cerca in tutti i modi di parlare, ma non ci riesce, come se avesse un nodo alla gola.
Si sente debole, a malapena riesce ad alzare le braccia che sono piene di aghi nelle vene, intorno a lei ci sono solo macchinari e nient'altro.
La vista inizia lentamente ad annebbiarsi, richiude gli occhi e si addormenta.
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