23 - Pausa Pranzo
Al suo risveglio, Jay, si ritrovò sola nella stanza da letto a malapena illuminata dalla fioca luce solare che passava attraverso le scure tende, accuratamente tirate.
Sul comodino in mogano di fianco al letto, notò un vassoio con una brioche al cioccolato tagliata a metà e un bicchiere di succo d'arancia con un biglietto poggiato in bella vista lungo i bordi:
< Il cappuccino si sarebbe raffreddato, spero di aver azzeccato il gusto >
Sorrise sentendosi coccolata da quel gesto che le ricordò il loro primo incontro, sollevandosi lentamente dalle lenzuola per raggiungere uno degli asciugamani ancora in terra e avvolgerselo addosso. Passando per il bagno raggiunse la cabina armadio, dove aveva lasciato la borsa, e prese l'iPhone che Jeffrey le aveva regalato, scrivendogli un veloce < Buongiorno > prima di mettersi a cercare qualcosa da indossare.
Recuperati intimo, shorts di jeans e una t-shirt, li posò sul ripiano in marmo di fianco al lavandino del bagno, tornando in camera da letto per consumare la colazione che Jeffrey le aveva lasciato, prima di concedersi una doccia.
Quando stava per addentare la brioche l'avviso di un nuovo messaggio la sorprese: non credeva di certo che Jeffrey avrebbe trovato il tempo per risponderle, così, incuriosita, prese il telefono con una mano mentre con l'altra teneva ancora il cornetto riuscendo finalmente a mangiarne un boccone.
< Sul serio ti sei
svegliata ora? >
< Sì, sto giusto
mangiando la brioche >
< Hai visto
che ore sono? >
«Cazzo!» si lasciò sfuggire Jay, spostando lo sguardo sull'orologio in cima allo schermo.
Erano le dodici passate e, nonostante l'intera mattinata passata a dormire, sentiva ancora il sonno appesantirle le palpebre.
< Visto ora... anche se
so ho ancora sonno. >
< Vedi di non addormentarti.
Sto arrivando con il pranzo. >
Quando lesse il messaggio per un attimo entrò in panico: Jeffrey stava rientrando e lei era ancora vestita di un umido asciugamano che a mala pena le copriva metà corpo.
Digitò un ultimo messaggio a Jeff, dicendogli che si allontanava per andare a prepararsi, e corse verso il bagno.
Controllò ancora una volta di aver preso tutto, dopodiché entrò nella doccia, chiudendosi alle spalle le ante scorrevoli in vetro temperato e cominciando a regolare il getto dell'acqua.
Sollevata dal lieve tepore che la avvolgeva da capo a piedi, allungò un braccio verso la mensola alla sua destra puntando alla confezione viola di shampoo e versandosene, successivamente, un po' sul palmo della mano.
S'insaponò con cura i capelli, massaggiandosi le tempie e sentendo pian piano la stanchezza abbandonarle gli occhi.
Quando sentì l'anta della doccia, ormai completamente appannata, aprirsi, fece un balzo indietro, appiattendosi al muro e cercando di coprirsi con le mani come meglio poteva.
«Io riesco a ritagliarmi un'oretta libera per pranzare insieme e tu ti fai ritrovare nuda sotto la doccia?» le disse Jeffrey scuotendo il capo, mentre la guardava attraverso le lenti degli occhiali «Così mi complichi la vita, piccola.»
Jay riprese fiato e, sorridendo, si spostò verso il centro della doccia per tornare sotto il getto d'acqua e scacciare la sensazione di freddo che le mattonelle le avevano lasciato lungo schiena.
Jeffrey continuò a scuotere la testa, sospirando con lo sguardo basso e togliendosi gli occhiali per riporli sul bordo del lavandino.
«Ho finito, non portarla tanto per le lunghe. Anzi, se mi allunghi un telo sono pronta in meno di cinque minuti.» gli disse altezzosamente Jay, girando la manopola per chiudere l'acqua, ben consapevole che la cosa lo avrebbe infastidito.
«Ormai ci hai preso gusto a prendermi in giro, eh?» rispose Jeffrey di rimando, cominciando a sbottonarsi la camicia. «Credo che dovremmo abituarci a consumare i pasti freddi almeno per questa settimana, che dici?»
Svestitosi anche di scarpe, pantaloni e intimo, Jeffrey si unì alla ragazza, superando il basso gradino che divideva il pavimento dal piatto della doccia e richiudendosi le ante alle spalle.
La prese tra le braccia, lasciando che lei gli cingesse il collo con le sue, stampandole un bacio sulla punta del naso e guardandola dritta negli occhi mentre prendeva parola: «Hai dormito bene?»
«Sì. Forse anche troppo.» rispose lei sorridendo, continuando a fissarlo con sguardo sognante.
«Sei in vacanza, piccola, che t'importa?» le disse facendo spallucce «Piuttosto, lo mangi il polpettone?»
Con il viso a metà tra il divertito e lo sbalordito, Jay si strinse a Jeffrey, curvandosi in avanti per raggiungere il suo collo e alternare una serie di baci a una serie di parole quasi sussurrate: «Tu davvero mi stai chiedendo del polpettone? È davvero sei venuto qui solo per pranzare?»
Jeffrey socchiuse appena gli occhi, per godersi il tocco di Jay reso ancora più piacevole dallo scroscio tiepido che gli ricadeva sulla testa scivolando su tutto il suo corpo.
«Mi farai fare tardi...» le grugnì in un orecchio, ormai in preda ad una crescente eccitazione.
Chinò il capo per raggiungere il suo ed invitarla a sollevarlo, così da poter finalmente riassaporare la calda morsa della sua bocca.
Per un momento Jay aggrottò le sopracciglia quando lo vide distaccarsi da lei, scacciando subito quell'espressione quando capì cosa stava per fare.
Jeffrey aveva allungato un braccio per raggiungere la boccetta di bagnoschiuma al muschio bianco sulla sua destra, cominciando a versarsene un po' su una mano.
Tornò ad avvolgere Jay con la sua presa, lasciando scivolare le mani sulla sua pelle per insaponarne ogni centimetro.
Con gesti decisi la fece girare, scostando i suoi capelli scuri su una spalla così da avere l'altra libera e potervi sprofondare con il viso.
Le mani esperte di Jeffrey scorrevano veloci e delicate su tutte le sue forme, solleticandole i seni e accarezzandole il ventre per spostarsi sempre più in basso.
I morsi sempre più famelici che l'uomo le lasciava sul collo le strapparono un gemito, che incitarono Jeffrey a proseguire, voglioso di sentire ancora quel suono angelico che lo eccitava tanto.
Jay si lasciò completamente andare alle mille sensazioni che le stava facendo provare, facendo ricadere la testa all'indietro e allungando un braccio dietro di sé per poter affondare le dita nei capelli bagnati di Jeffrey.
Chiuse gli occhi e si abbandonò totalmente alle silenziose istruzioni di lui, concedendogli il suo corpo e permettendo che lui la facesse nuovamente sua.
Diversi minuti dopo abbandonarono la doccia, asciugandosi l'un l'altra ancora presi dal piacere che aleggiava nell'aria assieme ai vapori che annebbiavano la stanza.
Si rivestirono in fretta, dirigendosi al piano di sotto, mano nella mano, per concedersi una breve pausa pranzo insieme prima di doversi salutare.
«Stasera lasci cucinare me.» gli disse dopo l'ennesimo boccone, a stento, mandato giù «Se mangi sempre questa roba è normale che tu preferisca i fast food.»
«Sarebbe stato più buono se ci fossero stati meno contrattempi...» le rispose guardandola di sottecchi mentre si portava la forchetta alla bocca «E comunque sono curioso di assaggiare la tua cucina, altrimenti c'è sempre l'alternativa KFC.»
«Stai mettendo in discussione le mie doti culinarie, Signor Morgan?»
Allo sguardo di sfida che Jay gli lanciò, Jeffrey rispose con un sorriso malizioso, continuando a masticare e sollevando le sopracciglia per annuire alla sua domanda con un cenno del capo.
Jay sbuffò, roteando gli occhi e dischiudendo le labbra per rispondergli, venendo però interrotta dal suono del telefono di lui.
«Che rottura di...» Jeffrey, recuperato il telefono dalla tasca dei pantaloni, si bloccò.
Erano le 14 passate, ed era in netto ritardo: rifiutò la chiamata, scattando in piedi ed avvicinandosi poi a Jay, seduta dal lato opposto del tavolo rettangolare in legno bianco su cui stavano pranzando.
«Piccola, io devo veramente scappare. Avevo perso completamente di vista l'ora.» le sussurrò in tono dispiaciuto piegandosi verso di lei per rubarle un bacio prima di continuare «Ti faccio sapere per che ora rientro non appena posso. Anche se con tutta la roba che c'è da discutere non credo di finire prima delle otto.»
Jay lo tranquillizzò, alzandosi per baciarlo a sua volta e dicendogli che l'avrebbe aspettato.
Mentre lo guardava lasciare la sala da pranzo, prese a viaggiare con la mente, cercando di inventarsi qualcosa di carino per la serata.
Sparecchiò la tavola, raggiungendo la vicina cucina e cominciando a frugare tra le moderne dispense blu metallico per guardare cosa offrivano.
Dopo una breve sbirciatina data anche al grande frigorifero a due ante posto infondo alla stanza, le fu chiaro il menù con la quale avrebbe stupito Jeffrey.
Realizzò fosse decisamente troppo presto per mettersi ai fornelli e, così, si precipitò verso il cortile interno per concedersi un po' di relax su una delle sdraio sistemate vicine al bordo della piscina che occupava gran parte del giardino.
*****
Erano ormai le 21:00 passate e di Jeffrey nemmeno l'ombra.
L'uomo le aveva scritto solo un breve messaggio nel pomeriggio per dirle che avrebbe fatto tardi ma che non sapeva dirle con certezza quando sarebbe rincasato.
Jay, dal canto suo, era combattuta su come sentirsi. Da un lato era quasi offesa dal comportamento dell'uomo per il quale aveva passato intere ore ai fornelli solo per regalargli una serata speciale; non si capacitava del perché Jeffrey fosse così in ritardo e del perché continuasse a non farsi sentire, ripensando a quanto fosse stata stupida a mettere tutta sè stessa nella preparazione di una cena che ora era finita in tavolo a freddarsi.
Dall'altro, però, non poteva certo dare tutte le colpe a lui; dopotutto era lei quella che si era catapultata nella sua vita con pochi giorni di avviso e, nonostante ciò, Jeffrey aveva cercato sin da subito di metterla a suo agio addirittura scusandosi per non essersi riuscito a liberare completamente dai suoi impegni per dedicarsi a pieno a lei. Era ovvio che un uomo d'affari come lui fosse quasi sempre travolto da impegni, sopratutto improvvisi, e sarebbe stato sciocco da parte sua fargli pesare una cosa del genere solo per qualche ora di ritardo.
Rassegnatasi all'attesa raggiunse il lungo divano angolare nel salone adiacente la sala da pranzo, tuffandosi sui morbidi cuscini a coste e accendendo la TV a caccia di un qualcosa che la aiutasse a distrarsi dai suoi pensieri.
Mentre lo schermo passavo da un canale all'altro il telefono la avvertì con una notifica di un nuovo messaggio.
Jeffrey finalmente le aveva scritto, dicendole che stava per tornare a casa e scusandosi per il terribile ritardo.
Jay balzò in piedi, correndo verso la sala da pranzo per controllare ancora una volta la tavola perfettamente imbandita che con cura aveva preparato poche ore prima con le stoviglie trovate frugando per la cucina.
Appurato per l'ennesima volta che ogni cosa fosse a suo posto tornò sui suoi passi ravvivandosi i capelli, cercando di ricacciare via il nervosismo che stava prendendo possesso di lei.
Il solo aver letto dell'arrivo di Jeffrey l'aveva messa in allarme, un dolore allo stomaco, come un pugno, le faceva avvertire un senso quasi di vuoto in tutto il petto, dove l'unica cosa che sembrava essere rimasta viva era il cuore martellante che sembrava quasi voler esplodere da un momento all'altro.
Con una mano ancora fra i capelli e con l'altra poggiata sullo sterno, lanciò un lungo sospiro mentre i mille dubbi e le mille incertezze che le affollavano la testa si allontanavano per dar vita ad un'unica e sola verità che cominciava a spaventarla: l'attrazione, la curiosità, l'intesa... tutte parole che ormai doveva mettere da parte per iniziare ad ammettere quello che realmente cominciava a provare per Jeffrey.
Amore.
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Il prossimo capitolo è praticamente dietro l'angolo.
Questi ultimi sono stato molto belli da scrivere e vedere finalmente questa coppia insieme mi ha emozionata!
Ma se pensate che sia finita qui vi sbagliate, troppe gioie tutte insieme fanno male e finalmente la trama che avevo in mente inizia a prendere vita. Speravo di impiegarci meno capitoli per arrivare a questo punto ma mi sono lasciata prendere la mano.
Grazie a tutte coloro che continuano a seguire quest'opera che spero continui a piacervi.
Un bacio a tutte voi,
DarkRegina.
PS. Come sempre, non poteva mancare la solita scorpacciate 😊
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