66. Return
«Perché sei stata così carina con lei» ti grida Vanessa per sovrastare il volume della musica.
«Non so» le rispondi tu. Rientrata in palestra, hai subito aggirato lo schieramento di adolescenti urlanti e cercato un modo per avvicinarti al retro del palco così da non farti scappare Cameron una volta finito il concerto. È lì che hai rincontrato la tua amica e le hai raccontato quello che ti era appena successo dietro la palestra. Di Melissa e di quella specie di agguato che era finito per rivoltarsi contro di lei.
«Avresti dovuto fanculizzarla» ti grida lei «mostrarle il tuo dito medio e augurarle ogni male. Lei avrebbe fatto così con te».
«Già» le rispondi.
«Di un po'» fa ancora lei «le hai detto quelle cose solo per dimostrale quanto sei più figa di lei o solo perché ti faceva pena?» poi aggiunge: « no perché nel secondo caso, non ti saluto più.»
«Veramente» menti «non lo so di preciso.»
La verità è che ci hai pensato un po' su anche tu mentre tornavi qui. Ma alla fine non sei riuscita a trovare una spiegazione convincente; se non qualcosa che sembra avere a che fare con il fatto che l'hai sempre ammirata – anche se non lo hai mai ammesso nemmeno con te stessa – per così tanto tempo che vederla per ciò che era davvero, alla fine, ti ha solo riempito di una certa delusione. E che comunque è dura per tutti soffrire per amore; specie alla vostra età. E questo lo puoi capire.
Intanto il concerto della band termina. Torna sul palco il Dj d'inizio serata, mentre Spike ringrazia a nome della band, gli altri scendono dal palco. Vanessa riesce a fiondarsi su Lincoln. Lo abbraccia, lo bacia e a te viene da sorridere mentre un mucchio di gente inizia a circondarli e a chiedere foto, selfie e persino autografi ai quattro.
Riesci a salutare i membri della band e a scambiarci un po' di parole solo quando la folla s'inizia a dirada. Lo fai con tutti, tranne che con Cameron che sembra consciamente far di tutto per mantenere le distanze da te. Te ne accorgi ancora una volta per il fatto che sembra voler evitare sempre e solo di guardare nella tua direzione. E Dio se senti dolore per questo. Poi continua a farlo mentre il gruppo recupera strumenti e cavi e qualcuno lì aiuta a smontare la batteria e a portare tutto nel parcheggio, al loro furgone. Intanto la palestra si svuota. Qualcuno t'invita a una festa post PROM, Nives viene a salutarti che – ti dice – si sente davvero stanca, qualcuno bisbiglia di andarsene in questo albergo o in quest'altro bar dove non chiedono la carta d'identità; e intanto Cameron continua a sembrare ostile, come se ce l'avesse con il mondo; come se tu fossi la causa di qualche suo dolore.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top