62. Insults

Gli ultimi giorni prima del PROM sono una specie di delirio. Confusione, confusione. Kimberly, sempre più sull'orlo di una crisi di nervi, Vanessa e le coccarde e con la cheerleader capo sempre alle calcagna a chiederle della musica perché è di quello che si deve occupare; ragazzi e ragazze che si affannano e sembrano – alcuni almeno – estremamente tesi per i preparativa della loro grande serata, e un aria strana di urgenza in tutto. Altri avvenimenti da segnalare per te Lara, sono giusto un paio. Primo: il numero di ragazzi che t'invitano alla festa è davvero più elevato di quello che ti saresti aspettata. Un paio sono simpatici e un po' ti dispiace dover rifiutare perché per quasi tutti nutri un certo affetto, anche se nessuno di loro puoi dire di conoscere bene se non come appunto come rientranti a pieno titolo nella categoria "bravi ragazzi"; mentre alcuni inviti ti vengono da degli esponenti della categoria "scemi" e quindi evitarli per te non è un problema. Poi, secondo: ti arrivano un paio di email e messaggi davvero minacciosi sui tuoi social da dei profili fake. Della serie "sei una puttana e le puttane le prendono" o dal tono più pacato di "vergognati" seguito in genere da una serie infinita di punto esclamativi davvero infantili. Poi, a completare il quadro, vieni a sapere, sempre grazie a quei messaggi, di tutta una serie di pagine e blog e chat in cui vieni citata e in cui un mucchio di gente sembra felice di darti della troia, della poco di buono o della stupida o del cesso o di questo e quell'altro. E beh... scopri che, malgrado tutto, il parere di tutti quegli estranei vigliacchi e senza volto, è ancora capace di ferirti; almeno superficialmente, un po' come un graffio sulla superficie della pelle. E già – ti dici – non sei ancora abbastanza matura da non sentirti a tratti: arrabbiata, delusa, dispiaciuta, umiliata, nervosa, sul punto di rispondere a insulto con insulto o su quello di piangere o su quello di esplodere e così via in una serie di montagne russe emotive su cui solo l'adolescenza, unita a un profondo senso d'ingiustizia, possono spingere una persona come te.

Ti serve tutta la tua forza mentale e un bello sfogo a cuore aperte con le tue amiche per rimettere tutto in ordine. Così ti rendi conto di quanto sarebbe stupido rispondere a insulto con insulto o fare qualcosa di diverso dall'ignorare tutte quelle cattiverie vigliacche e gratuite. Ma anche allora, un po' di bruciore e prurito continui a sentirlo. Come quello di graffi che si vanno rimarginando.

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