55. PROM

Così ti ritrovi a organizzare, assieme alle tue amiche e a un mucchio di ragazzi e ragazze, la festa per la fine dell'anno accademico. Il PROM. Tu che fino a qualche mese fa nemmeno pensavi di poterci mai partecipare; nemmeno come ospite. Peccato che di voglia proprio non né hai. Almeno di festeggiare. E anche se le tue amiche hanno ragione – tenerti impegnata ti aiuta a non pensare; o a non pensare a Lui, per lo meno – non puoi far a meno di avere il morale sotto i piedi.

A guidare i "lavori" per la festa, è la classica cheerleader dell'ultimo anno, persino bionda ossigenata e svampita come la protagonista di quei film horror che a volte guardi a casa con tuo padre. In realtà è più sveglia di quel che sembra – ha una borsa di studio in atletica e ottimi voti per il college – e ha una bella energia e un certo entusiasmo che sembra voler trasmettere a tutti. Eppure ... beh, una con un nome del genere – "Kimberly" – bionda – e in quel modo per giunta – e Cheerleader – nello spirito, almeno a giudicare dal modo in cui si muove e sorride e pronuncia le frasi come se fosse pronta a terminarle sempre con una "Iiiiiii" o un "jeeeeee" o un "wooooo" – beh insomma, una così, per come la vedi, è uno stereotipo: sa di esserlo e ne va assolutamente fiera. E no, per quante qualità abbiano, non ti sono mai piaciti gli stereotipi.

Hai scoperto un mucchio di cose da quando stai aiutando a organizzare il PROM. Hai scoperto che la colla calda lascia dei brutti segni sulle mani se non ci stai attenta, e che uno spago teso può segare la pelle, la carta tagliare e che si può scivolare su di un mucchio di cose quando c'è confusione.

Poi hai imparato a piegare il cartoncino per ottenere dei cubi e a scolpire il polistirolo e a dipingerlo con la vernice spray e a come sistemarlo abbastanza bene da dare l'impressione che si tratti proprio di polistirolo scolpito male e pitturato con dello spray. Hai imparato che l'aria in una palestra come quella della scuola, in certi punti – quelli più frequentati dal supplente di educazione fisica – e in certi momenti – proprio quelli in cui si trova il supplente viscido di educazione fisica – può assumere davvero un odore rivoltante e vomitevole. E poi hai imparato la prima legge del lavoro scolastico: un supplente immerso nei propri cazzi, riceve una spinta fuori da una palestra di forza uguale e contraria allo scarso ammontare del proprio stipendio. E anche il suo corollario: la sicurezza degli studenti può essere delegato a una cheerleader solo se bionda e di nome Kimberly. Wooooo!

Bastano due giorni per te e le altre per individuare le persone con cui stare e quelle possibilmente da evitare. Non ci vuole molto. Tanto più che dell'allegra combriccola che ogni pomeriggio anima la palestra, fa parte anche Manuel e che quindi in genere Melissa girovaga sempre in zona accompagnata dalle sue amiche. E sì; a parte loro, il resto della gente tutto sommato è a posto. La tua, ormai ti è evidente, rivale a vita, ti riserva ancora certe occhiatacce che, ne sei sicura, potrebbero spaccarti in due se fosse possibile. E in genere la senti sogghignare e ridacchiare con tutti. E sei abbastanza sicura che ce l'abbia quasi sempre con te. Forse esageri – o almeno così pensi. Eppure qualcosa ti dice con una certa sicurezza che Melissa ti vuole morta; e che non smetterà di trattarti come ha sempre fatto sino a che non ti vedrà scendere sotto terra, stesa in una cassa di mogano.

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