27. Smile

Sono passati quattro mesi da quella notte. E no; dolore non ne senti più per quella notte.

E poi sei sopravvissuta anche ad altro negli ultimi giorni. Al tuo compleanno ad esempio. E sopravvivere ai propri diciotto anni, con il loro carico di significato e con quel sapore di tappa fondamentale; di quelle che ti costringono a fare i conti con tutto ciò che sei, sei stata, senti o hai sentito o che ormai dovresti sapere per certo su di te e sul mondo, non è qualcosa di così scontato. Non per te. Non per forza.

Quindi sorridi piccola Lara. Sorridi e a tutti, chela primavera alle porte ti fa sentire bene, che tra un po' è estate e non c'èun luogo migliore in cui essere in una stagione come quella che nel sud dellanazione, nella sua città più bella e complicata. Ed è un po' come darti unapacca sulle spalle da sola, ma va bene, perché è difficile combattere; in ognicampo; dal piccolo al grande. Ma che se hai la forza di farlo, allora ti meritidavvero di sentirti come ti senti: bene; abbastanza bene da fottertene delresto: del ragazzo, che continui a sognare, che se né sta tra le grinfie diun'altra, delle cicatrici del passato che a volte di notte ancora ti sveglianoe di tua madre che non c'è più. Perché tutto ciò che conta è essere sé stessi, edesserlo senza compromessi. E chi sa, ti dici, forse è questo a farti crescerequando arriva il momento.    

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