22. Decision
Il resto della giornata scolastica scivola via lentamente senza che le nubi sul tuo cielo grigio si diradino.
Torni a casa – la tua casa grande e vuota – che sei ancora tutta presa in quel tuo stato di abbandono e dolore. Come una sonnambula morente. Come una Bella Addormentata o una Biancaneve avvelenata da una mela. E pensi che nessuno ti sveglierà mai con un bacio. O meglio che ti hanno svegliata – questo sì – ma a botte in quel vicolo l'altra sera e a colpi di machete nell'anima quando hai avuto la certezza di aver perso la persona che credi di amare. E allora ti dici che la vita – che di per sé dovrebbe essere bella e dolce per definizione – non è altro che tormento. Almeno per te. Almeno se nulla cambia.
Stranamente ripensi a Cameron adesso; forse perché una parte di te – quella della bambina timida e quasi sempre sola della tua infanzia – sente di aver bisogno di un luogo sicuro in cui rifugiarsi adesso; e quel giovane uomo è stato il solo a offrirti un riparo dopo la tempesta. E ripensi alle sue parole. A quello che ti ha detto nell'appartamentino di Clare. Al tono sicuro della sua voce. A quel «fai la cosa giusta», al modo in cui ti ha detto: «segui il tuo cuore» e «sii te stessa.»
Adesso ti sembra di capire più chiaramente quelle parole. Anzi, adesso ti sembrano persino più vere e profonde. E finiscono per avere un effetto strano su di te. Come se ti liberassero da qualcosa; come se ti sollevassero dalla tua condizione.
«Sei più forte di quel che pensi. Abbastanza da poter affrontare tutto ciò che ti potrà mai capitare.»
Per un momento ti sembra che qualcosa in te stia cambiando. Come se la paura fosse sparita per sempre, lasciando dietro di sé uno stato di liberta che ti era sconosciuto. Provi ancora dolore – per ciò che ti è capitato e per Manuel – ma malgrado questo, senti chiaramente di avere la forza di poterlo affrontare; e non solo quello, ma tutto. Il mondo, il giudizio altrui, il futuro. Ed è come essere diversi. Ed è come essere davvero qualcuno di nuovo. Poi te lo chiedi: "Cosa faresti, se fossi certa di prendere la decisione giusta?"
La risposta che ti dai, ti piace. E molto, perché ti accorgi adesso che hai sempre voluto trovare la forza di seguire il tuo cuore.
Scrivi un messaggio al tuo papà dicendogli di non tardare perché deve aiutarti a fare una cosa molto, molto importante. Poi ignori i suoi messaggi di risposta nei quali ti chiede spiegazioni limitandoti solo a ripetergli di non far tardi e che hai bisogno di lui. Quando rientra – prima del solito – è quasi sera. Entra in casa, guarda il tuo volto ancora tumefatto e graffiato con faccia allibita. Poi resta in silenzio. Tu gli dici: «Papà siediti. E, per piacere, non interrompermi» in un tono serio e maturo. E continua a esserlo mentre gli racconti quello che ti è capitato in quel vicolo, ormai tre notti fa.
Spazio Autrice (cioè mio XD)
Eccoci qui Amiche e Amici.
Una svolta abbastanza significativa. Spero vi piaccia. Fatemelo sapere - se vi va, ovviamente - che come sempre sono ben accetti: insulti, parolacce, giochi a premi e promesse di morte.
XDXDXD
Vi lascio un abbraccio.
Sempre vostra
Antoinette
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