Per un attimo il tuo mondo è come attraversato dal grido della tua anima; e pensi – anzi, senti – che forse non è più il caso per te di essere lì con lui. Così, dando fondo a tutto il tuo coraggio e forza d'animo, dici: «puoi ridarmi lo zaino?»

Il tuo tono è più deciso di quel che ti saresti aspettata. Tanto che lui si ferma e ti guarda. Obbedisce, poi ti chiede: «Ehi, va tutto bene?»

«Certo» rispondi senza la forza di guardarlo in viso.

«Allora... con Melissa.»

«Va tutto bene anche con lei, non preoccupati. Non sono mai riuscita a provare rancore per nessuno. Non mi va d'iniziare adesso.»

Lui ti sorride; lo sai perché sei riuscita a guardarlo per un istante. Un momento nel quale una nuova crepa si è aperta nel tuo cuore. Sorridi anche tu; e chi sa come ci riesci che dentro sei come a pezzi. E gli nascondi tutto il male che senti; tutto il vuoto che ti assale.

«Sono contento che siamo riusciti a parlare.»

«Anch'io» menti.

«Beh... allora...»

«Sì» dici; e poi: «ci vediamo.» e ti allontani.

Torni in classe con la mente e il cuore che se né vagano in un oceano di delusione e sordo dolore. Ti siedi accanto a Denise che fa per chiederti qualcosa. Ti basta scuotere il capo per farle capire che hai perso la voglia di parlare.

Stranamente non senti il bisogno di piangere come avolte ti succede quando sei da sola in casa alla fine di una giornata di scuolapiù difficile delle altre. E anche il dolore che provi, minuto dopo minuto,sembra diluirsi. Spegnersi e sparire quasi del tutto; come se si trasformassein un rumore di fondo nel silenzio della tua anima. E non è come le altrevolte; non è come quando una vocina cattiva nel tuo animo ti sussurra che no,lui non sarà mai tuo, e percepisci subito dopo una vampata di disperazione folle che quasi ti soffoca; e ilvuoto ti assale e il mondo quasi ti schiaccia. No. Stavolta è diverso. Stavoltaè come se l'universo fosse morto senza un solo grido. È come se tutto fossecenere e lapilli e cieli grigi; e tu l'ultima attonita testimone della fine deitempi.