11. Refuge 2
Gli rispondi solo dopo un sospiro.
«M'inventerò qualcosa.» dici. Ma lui non sembra soddisfatto. Ti guarda con quegli occhi incredibili e ti dice: «Hai pensato di avvertire la polizia?» e poi «Sai che devi farlo, vero?»
Le sue parole ti aprono una cicatrice nell'anima. E prima che tu te ne renda conto, rammenti che è tutto vero ciò che ti è capitare solo poche ore fa. La violenza immotivata. L'umiliazione. Il sopruso e l'ingiustizia del tutto. Ed è come se ogni sensazione ti cadesse di nuovo a dosso. E Piangi; in assoluto silenzio. E ti senti di nuovo fragile e ferita. E hai come l'impressione di essere diventata carta. E di essere sola e indifesa davanti a qualcosa di enorme che sembra volerti schiacciare sotto il suo peso.
Clare ti abbraccia.
«Smettila!» dice al ragazzo «non vedi che è ancora scossa.»
Lui lancia un'occhiata decisa alla padrona di casa, poi afferra la sua giacca e si alza.
«Meglio se vi lascio da sole. Scenderò per un po'.» Poi si volta ed esce dall'appartamento.
Rimanete da sole, voi due. E Clare ti tratta con tanta dolcezza che dopo poco, quasi senza accorgertene, sei di nuovo calma e completamente a tuo agio.
«Scusalo». Ti fa lei «ma Cameron è» esita, poi conclude «molto sensibile su certe cose»
«È il tuo fidanzato?»
Lei sorride, ma in modo strano. Poi dice: «È solo un amico. Un amico speciale però.»
Sorridi anche tu. Poi le dici: «sareste una bella coppia voi due.»
Lei sembra assumere un'espressione insieme felice e malinconica. Poi ti risponde: «Lui non ama i legami.»
Restate in silenzio per un po'. Poi lei ti chiede se hai pensato a cosa fare adesso.
No, non hai pensato a nulla di preciso. Sai di avere il viso gonfio e livido. Sai che sei un disastro e che non puoi tornare a casa senza poi non dare spiegazioni. Sai di essere nei guai e che le tue bugie, se non stai attenta, saranno scoperte presto. Allora la guardi e – con nella voce un tono supplicante – le chiedi: «posso rimanere qui per qualche giorno?»
«Tuo padre si preoccuperà. Non potrai dirgli per sempre di star dormendo dalla tua amica.»
«Ti prego» insisti «solo un paio di giorni.»
Lei sembra pensarci. Poi, fissandoti negli occhi, ti fa: «Va bene, Lara. Ma non più di due giorni. Probabilmente il gonfiore...»
Non finisce la frase perché tu già ti sei immersanelle sue braccia. E la stringi forte a te come se temessi di vederla volarevia. Dopo poco senti la sua mano accarezzarti delicatamente la testa. Ed è unabella, bellissima sensazione.
Spazio Autrice
Scusa per l'assenza ragazze/i ma è stata un'altra settimana di quelle infernali.
Comunque rieccoci con le avventure di Lara. Chi sa come andranno a finire.
Sperò vi stiano piacendo.
Vi lascio il più caloroso sei baci.
Sempre vostra
Antoniette.
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