1. In the Center of Love
Sei da sola in strada in questa notte di fine novembre, Lara. Hai il cuore a pezzi e, mentre il vento freddo ti soffia sulla faccia e quasi ti graffia, senti un dolore profondo scavarti nel petto. I tuoi occhi, lucidi, sul punto di sciogliersi in lacrime, sono fissi al suolo, mentre la sensazione di essere in frantumi si fa largo in te come se una parte del tuo io stanotte fosse morta, e morta per sempre. Ti senti quasi squarciare il petto tanto è il dolore. Ed è orribile, perché è come agonizzare; istante dopo istante. Provi a farti forza. Alzi la testa e guardi per un attimo il cielo grigio che sovrasta la tua città natale, la sua bellissima Heaven Town. Tiri su col naso, e ti sforzi ancora di non piangere. Poi un brivido, di sofferenza mista ad amore e a un senso profondo di perdita, ti attraversa la schiena, dal collo fino al coccige, come una scossa a basso voltaggio. E ogni tua difesa cade; e inizi a piangere; silenziosamente ... mentre la tua mente vaga fino a qualche ora prima. Fino al momento in cui, come ogni mattina, avevi varcato l'ingresso della sua scuola superiore.
Stavi entrando nel corridoio d'ingresso e mentre camminavi, ti eri messa a scrutare i volti della folla in cerca di quello del tuo Lui.
Il suo nome è Manuel. E lo amavi in silenzio da ormai così tanto che ti sembrava un'eternità. Una vita intera. Tanto che – in certi momenti, pensando a lui e chiudendo gli occhi – avevi come la percezione di provare quel sentimento dalla fondazione del mondo. Dal momento stesso della nascita dell'universo. Ma per lui non era lo stesso; tu ne eri sicura. Lui non ti guardava mai. No Lara. Non come avresti voluto. Non con quello sguardo carico di sensualità e desiderio che a volte qualche ragazzo ti riservava. Non con lo stesso trasporto con cui sapevi di fissarlo di tanto in tanto prima che la paura di essere scoperta ti costringesse a distogliere lo sguardo. Per lui, quasi non esistevi. Ti trattava con gentilezza, è vero, ma non contava. Manuel trattava tutte le ragazze con gentilezza. A volte ti aiutava con i compiti perché, oltre ad essere bello, affascinante e uno splendido atleta, era anche il migliore nello studio – mentre tu... tu sei sempre stata una schiappa quasi in tutto – ed era sempre ben disposto ad aiutare chiunque glielo chiedesse (cosa che non avresti mai avuto il coraggio di fare se non fosse stato per Denise, la tua migliore amica). Ma malgrado tutto, quella stessa mattina, solo per qualche momento tutto ti era sembrato diverso e finalmente possibile.
Lo avevi visto all'ingresso, mentre lui sembravaascoltare distrattamente i discorsi di alcuni dei suoi amici e ti eri ritrovataa fissarlo intensamente mentre camminavi verso le scale per i piani superiori. Aun tratto lui – senza una ragione apparente, ma con solo un leggero movimentodella testa, come se sentisse qualcosa che lo stesse chiamando – si era voltatoe aveva fissato i suoi bellissimi occhi nei tuoi. Vi eravate guardati per untempo che ti era sembrato infinito, mentre il cuore ti tamburellavaforsennatamente nel petto e i riverberi si trasmettevano, accompagnati davampate di calore, fino alla gola e alle orecchie. Qualcosa di liquido e dolceaveva a quel punto iniziato a inondarti la pancia, restituendoti come un sensodi vertigine e gioia, profonda e autentica. Per un istante avevi avuto come lacertezza di galleggiare. Per un attimo, fugace e meraviglioso, ti era sembratodi essere bellissima. Il centro di tutto ciò che è Amore.
Spazio Autrice.
Salve ragazze. Eccomi tra voi con la mia prima storia. Spero vi piaccia. Vediamo un po'...se arriviamo a due stelline pubblico il resto. Spero di raggiungerle. Incrociamo le dita.
Baci dalla vostra Antoniette
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