Quattro
Un'altra giornata piena, in questo college.
Devo dire che per il momento non mi trovo neppure tanto male. Ho trovato degli amici molto simpatici. Mi trovo bene con loro, quindi non posso lamentarmi.
Però, in ogni caso, studiare è sempre stato un gran peso per me. Mentre tutte le persone riescono a studiare libri interi in poche ore, io mi ritrovo a doverlo fare per giorni interi. Prima di un esame, sono costretta a chiudermi in casa per almeno una settimana, studiare notte e giorno, e forse riesco anche a prendere un bel voto.
Ma, per fortuna, al momento questo college è solo noioso, non troppo pesante, dato che gli esami non sono ancora iniziati.
Indosso un paio di leggings neri e una maglietta bianca. So di non essere il massimo, vestita in questo modo; quindi, liscio un po' i miei capelli rossi e passo un filo di trucco negli occhi.
Raggiungo mia madre al piano di sotto e in men che non si dica salgo in auto e raggiungo il college. La cosa che mi fa sorridere spontaneamente, però, è vedere Molly che mi aspetta, seduta sui gradini di fronte all'entrata del college. Appena mi vede, si alza e mi raggiunge facendo una breve corsetta.
«Ehi», vorrei presentarti delle mie amiche», mi dice, e solo in quel momento mi rendo conto che accanto a lei ci sono due ragazze. «Lei è Susy». Molly indica una ragazza mora, con gli occhi azzurri, limpidi come il mare cristallino. È molto bella.
«Piacere, io sono Mya», le dico sorridendo, e vedo che Susy ricambia il mio sorriso.
«Lei è Rosa», dice Molly, indicando l'altra ragazza...rossa.
Oh, cazzo.
È la stessa ragazza che ho visto ficcare la lingua in bocca a Dylan, ieri. Quella con cui praticamente ha scambiato liquidi in macchina, di fronte agli occhi di tutti.
«Piacere», mi saluta lei, sorridendo, ed io ripenso che quella bocca probabilmente è stata sul...
Okay, Mya, basta!
«Piacere», dico schiarendomi appena la gola, che d'un tratto è diventata secca.
Mi guardo intorno mentre le tre ragazze iniziano a parlottare tra loro. Non mi sento esclusa, cioè, lo sono, ma per mio volere. Non sto entrando nella conversazione di proposito, dato il disagio che mi ha creato vedere Rosa.
Non so perché mi crea questa sensazione di angoscia vederla, non me lo so spiegare. So solo che appena l'ho riconosciuta ho avvertito una strana sensazione all'altezza dello stomaco.
È inspiegabile, lo so.
«Ragazze, io vado in classe», comunico, quando ormai il mio disagio è arrivato alle stelle.
«Ma come? Volevamo invitarti a prendere un caffè con noi», mi dice Molly con un tono piagnucoloso.
«Devo andare a lezione, lo prendiamo dopo», prometto alla mia amica e le sorrido, prima di recarmi in classe.
Mi siedo accanto a Josh che, appena mi vede, sorride a trentadue denti.
È così dolce.
«Ehi, pronta per questa nuova giornata?», mi chiede sorridendo ancora, come se non aspettasse altro che vedermi.
«Oh, lascia stare», ridacchio, conscia che non sono per niente pronta. Non mi va proprio di stare a lezione, preferirei duemila volte andare a fare una passeggiata, andare a nuotare al mare. Qualsiasi cosa che non sia starmene qui ad ascoltare un professore che mi spiega le regole incomprensibili della Fisica.
Mi giro d'istinto nel banco dove avevo visto Dylan, il primo giorno, e lo trovo lì. Se ne sta seduto, con il volto chino verso un foglio appoggiato al banco, e lo vedo scrivere qualcosa con molto fervore. Osserva il foglio davanti a sé come se non ci fosse nient'altro intorno.
È affascinante, e mi fa venire voglia di sapere cosa sta scrivendo.
Passo lo sguardo sui suoi capelli spettinati, ricci e ribelli, e le sue labbra rosee, come dei tulipani, che hanno tutta l'aria di essere morbide e soffici.
Il suo viso è rilassato, lo vedo sereno per la prima volta da quando l'ho visto.
«Ancora non hai capito che non devi fissarlo?», mi sussurra Josh all'orecchio, con un po' di astio intriso nella voce.
Mi volto subito verso di lui, sorprendendolo a guardami. «Ho capito, la sua ragazza potrebbe arrabbiarsi».
Josh scoppia in una risata rumorosa, talmente forte che vedo alcuni studenti puntare lo sguardo su di lui, confusi.
«Che c'è?», chiedo infastidita.
«La sua ragazza? Dylan non ha ragazze», ammette continuando a ridere, ma stavolta il suo tono si abbassa, per non farsi sentire.
«L'ho visto baciarsi con una ragazza ieri, Josh», lo avviso.
«E allora? Sai quante ragazze bacia, al giorno, Mya?», continua lui, ma ora non ride più. «Fidati, lo conosco. Non è il tipo di ragazzo che si fidanza».
«Oh». È tutto ciò che riesco a dire.
Non sono una bambina, so benissimo che ci sono alcuni tipi di ragazzi il cui unico interesse è fare sesso, e sicuramente Dylan è uno di questi, stando alle parole di Josh.
E so benissimo che non dovrei essere incuriosita da questo ragazzo, eppure, c'è qualcosa in lui, nei suoi occhi, nei suoi movimenti, che mi affascina in un modo innaturale.
«Comunque, stasera ci sarà una festa in città. Vieni anche tu, puoi invitare anche Molly, se ti fa piacere. Vi ho viste parlare all'entrata», dice passandosi una mano tra i capelli, con fare nervoso.
«Non so se è una buona idea», ammetto.
«Si che è una buona idea, Mya. Ti farai degli amici. Ci sarà anche Dylan», continua, rabbuiandosi alle ultime parole.
«Che m'importa?», ribatto di scatto, sentendomi profondamente nuda di fronte a quelle dichiarazioni, come se avesse capito il fascino che nutro nei confronti di questo ragazzo misterioso.
M'importa? Certo che no.
«Di solito alle ragazze importa». Scrolla le spalle, come se non gliene importasse nulla.
Non sono sicura di voler accettare, ma so anche che, alla fine, Josh ha ragione. Se andrò a questa festa, avrò l'occasione di farmi nuovi amici, di integrarmi al meglio. E poi, non ci sono mai andata in vita mia, quindi, quale momento migliore per farlo la prima volta, se non al college?
«Va bene, ci vengo», comunico sorridendo, anche se è un sorriso un po' forzato. Non posso farci nulla, sono una persona che deve avere tutto sotto controllo, e questo genere di cose me lo fa un po' perdere; perciò, poi arriva l'ansia che mi chiude lo stomaco e il cuore che palpita velocemente, facendo un frastuono tremendo anche nelle mie orecchie.
Mi alzo dal banco e mi dirigo verso Molly, che per fortuna è da sola, e le riferisco tutto. Lei, come pensavo, accetta immediatamente, e dopo mezz'ora di spiegazioni su dove abito, mi avverte che alle otto in punto sarà da me.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top