EPILOGO
Un anno dopo.
— Eccoli! — esclamai trascinando con me il bel ragazzo dagli occhi verdi che mi stava accanto.
Lui mi seguí con un sorriso stampato in volto.
Uscimmo dalla spiaggia e andammo verso la strada, pronti ad accogliere i nostri amici.
Due figure si fecero avanti tenendosi per mano.
— Tesoro, sei abbronzatissima!! — Amy mi corse incontro e mi abbracció.
Aron e Gabriele si diedero il cinque.
— Devo ammettere che é molto bella la Puglia — disse la mia amica guardandosi intorno — Anche se Aron ha passato tutto il viaggio a lamentarsi del caldo.
Scoppiammo a ridere entrambe, cosí forte che i due ragazzi smisero di parlare e ci guardarono, dicendo entrambi sono ragazze.
Quando io ed Amy finimmo di raccontarci cos'era successo prima che lei e il suo ragazzo raggiungessero me e Gabriele in Puglia, Aron ci si avvicinó.
Prese la mano della mia migliore amica e mi indicó un dito. Era circondato da un anello con un diamante blu.
— Hai visto, Anna? — mi disse.
— Wow, gliel'hai regalato tu? — domandai.
Amy annuí contenta.
Io guardai il mio ragazzo.
— Tu non mi fai mai regali del genere vero?
In cuor mio sapevo che di regali me ne aveva fatti abbastanza, ma un anello del genere non me l'ero neanche sognata.
Gabriele sorrise.
— Io bacio meglio di chiunque altro. Non basta?
— Certo! — dissi sprofondando fra le sue braccia.
Io, Gabriele, Amy ed Aron ci andammo a stendere sulla sabbia. Ci attendevano due settimane di puro divertimento fra amici, e sarebbe stato magnifico.
— Cavalchiamo qualche onda? — chiese Gabriele ad Aron prendendo in mano la tavola da surf.
— Certo! — fece Aron.
Il mio ragazzo e quello di Amy si incamminarono verso l'acqua del mare chiacchierando.
Io ed Amy cominciammo a chiacchierare sdraiate sul telo da mare.
— É davvero simpatico il tuo ragazzo — disse Amy.
— Anche il tuo. — affermai.
— Non mi sarei mai immaginata di mettermi con Aron — disse la mia migliore amica.
Io le sorrisi, mi alzai in piedi e mi incamminai verso il mare. Amy mi raggiunse e prese a schizzarmi, dando inizio a una combattuta battaglia di schizzi.
Ci sedemmo tutti insieme sugli scogli a guardare il mare.
Io stringevo la mano di Gabriele.
Amy quella di Aron.
Restammo in silenzio a contemplare la bellezza del tramonto. I colori erano spettacolari.
Chiusi gli occhi e appoggiai la testa sulla spalla del mio ragazzo, che prese a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Dopo un po' si alzó e mi prese una mano.
Lo seguii verso la spiaggia, mentre Amy mi faceva l'occhiolino. Non feci in tempo a girarmi che si mise a pomiciare con Aron.
Io e Gabriele andammo verso la strada mano nella mano.
Lo seguii fino ad una via dove era parcheggiato un motorino. Si fermó un attimo, mi guardó negli occhi e sorrise.
Sorrisi anch'io.
— Ti amo. — disse poi.
— Io di piú.
Avvicinó la bocca alla mia e mi bació dolcemente, poi mi mise le mani sui fianchi, e io mi lasciai prendere e adagiare sul motorino.
Gabriele si mise alla guida, e io mi lasciai scompigliare i capelli dal vento, mentre mi tenevo stretta alla sua vita, al sicuro. Con lui sarei sempre stata al sicuro.
Fu un viaggio bellissimo.
Appoggiai il mento sulla sua schiena e mi strinsi a lui.
— E quando smetterai di amarmi come faró? — urlai, per sovrastare il rumore del motore.
— Non smetteró.
— E chi me lo dice?
— Io. Non ti basta, bambola?
Dentro di me, sorrisi. Mi bastava eccome.
Arrivammo su un promontorio che dava sul mare.
Il mio ragazzo mi adagió a terra e mi prese per mano. Ci abbracciammo.
C'eravamo solo io, lui e il mare.
E si stava benissimo.
Ci guardammo negli occhi. I suoi erano verdi, penetranti, e avrei potuto annegarci. Ma ormai avevo imparato a nuotare.
Ad un certo punto, scoppiai a ridere.
— Sai che soddisfazione farti ridere, bambola?
— Rido bene? — domandai.
— Una favola. Giuro che te lo bacerei ogni volta, quel sorriso.
Mi strinsi piú forte a lui, come se il vento potesse portarmi via.
— Ti amo — dissi per l'ennesima volta.
— Ora zitta e baciami.
I suoi occhi mi guardarono divertiti un'ultima volta, poi le sue labbra incontrarono le mie.
E tutto divenne magico.
Anna era lí, in quel posto sconosciuto.
Non era sola, era con lui. La persona piú importante di tutte. La sua ragione di vita. Finalmente l'aveva incontrato, finalmente aveva capito che la sua vita non era terminata, ma che le riservava gioie infinite.
Quando quei due si guardavano negli occhi, si perdevano in quegli oceani infiniti.
Ognuno aveva salvato l'altro.
E ora Anna si sentiva piena di vita, si sentiva rinata. Grazie a lui, aveva riscoperto l'amore, aveva capito di avere un cuore.
Aveva capito che nulla era perduto, anzi, il bello della vita doveva ancora venire.
Con lui era come se tutto diventasse magico, solo con lui si sentiva cosí. Solo quando erano insieme si sentiva bene.
Perché in quel momento tutto aveva un senso.
Aveva un'intera vita davanti.
Era pronta a godersi ogni istante.
Si sentiva pronta, allegra, energica.
Con lui accanto, si sentiva potente, aveva tutto quello che voleva.
Con lui accanto,
era felice.
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