CAPITOLO 52
Suonai il campanello dell'appartamento di Gabriele. Si trovava in una delle zone verdi del paese e non era niente male.
Mi sentii al settimo cielo quando, dopo aver aperto la porta e avermi riconosciuta, mi aveva fatto un sorrisone da un orecchio all'altro e mi aveva gettato le braccia al collo.
— Ora sí che abbiamo sistemato — mormorai.
— Già.
Mi spinse contro il muro e cominció a baciarmi la fronte, le guance, fino ad arrivare alle labbra.
Faticavo a respirare, era come se stessi volando. Le mie mani non volevano smettere di tremare e mi sentivo la ragazza piú felice del mondo.
Poi accadde qualcosa che non mi sarei immaginata.
Gabriele mi prese i fianchi e io agganciai le gambe alla sua vita. Continuando a baciarci finimmo sul divano. Era un bacio bellissimo, e cercai di metterci dentro tutto l'amore che provavo.
Amore.
Quando ci alzammo aveva i capelli scompigliati e le guance rosse.
Anche il mio aspetto doveva essere terribile, ma non mi importava.
Gli sorrisi, lui mi prese per mano e uscimmo di casa.
— Allora, sei pronto per la partenza? — domandai per rompere il silenzio.
— Certo, un viaggio con te non é mai noioso!
Sorrise e io gli baciai quel magnifico sorriso.
Ci sedemmo su un muretto e guardammo il sole tramontare, abbracciati, io con lui e lui con me.
Solo noi, nessun altro.
Io e lui.
Avrei voluto che il tempo si fermasse a quel momento, su quel muretto. Con il tramonto davanti, e Gabriele di fianco. E io fra le sue braccia.
Sí, le sue braccia, la mia vera casa.
— Aron? — domandai quando verso mezzanotte mi squilló il telefono.
— Sí, sono io. Come va?
— A me tutto bene...ma a te?
— A meraviglia.
— E perché mi hai chiamata?
— Per chiacchierare.
— D'accordo. Peró poco, perché sono molto stanca.
— Sí..beh...ehm...la tua amica...
— Sí, Amy, quella che non guardavi neanche per sbaglio, dimmi.
— É fidanzata?
— No. E poi cosa ti interessa scusa? — anche se potevo immaginare la risposta.
— Boh, diciamo che é...una ragazza speciale.
— Già.
— Puoi chiederle cosa pensa di me?
— Mi hai chiamato per questo, vero? Vuoi che ti aiuti a metterti con la mia migliore amica. Beh, sappi che sei fortunato. Sei il ragazzo piú bello della scuola, ed Amy ha un debole per i tipi come te.
— Anna, ti ringrazio. Ti prego, perché io credo...ehm...credo...di essermi innamorato!!
— Davvero? Hai scelto la ragazza giusta allora!!
Erano passati circa dieci minuti da quando avevo chiuso la chiamata con Aron. Ero ancora confusa e contenta allo stesso tempo. Amy era riuscita a far innamorare Aron, il ragazzo piú bello della scuola. E io non ce l'avrei avuto piú fra i piedi.
Dovevo solo trovare il modo di farli mettere insieme. Che due tipi ingenui. Uscivano e non si erano mai accorti di piacersi. Sorrisi all'idea della mia migliore amica che baciava quel gran figo. Come sarebbe stata felice!!
Quella notte Amy avrebbe dormito da me e l'indomani saremmo partite insieme per il campeggio. Arrivó con due valigie stracariche e io mi domandai cosa ci avesse messo dentro.
Io invece avevo uno zainetto con qualche vestito, tanto la vacanza sarebbe durata solo un weekend.
La guardai e mi misi a ridere, si era addormentata ancora prima di buttarsi sul letto, e non le avevo raccontato nulla della mia chiacchierata con Aron.
Chissà cosa aveva fatto quel giorno per essere cosí stanca.
Mentre ci pensavo crollai in un sonno profondo.
Mi svegliai di soprassalto. Sentivo freddo dappertutto.
Poi piano piano capii la situazione. Amy mi aveva infilato del ghiaccio nella schiena e si era giustificata con un "non ti svegliavi".
In effetti era abbastanza tardi e dovettimo uscire di casa di corsa.
Arrivati al punto di incontro ci ritrovammo davanti ad Gabriele e Scott che si scrutavano e facevano delle pessime battute. Cercai di sorridere e fare le presentazioni, ma non servirono a molto.
Appena Gabriele mi vide posó le labbra sulle mie, ma io mi staccai pensando che il bacio potesse infastidire Scott.
Salimmo sulla corriera e io mi sedetti accanto al mio ragazzo, per evitare di farlo stare accanto a Scott.
— Il vostro amico non é molto socevole — mi disse.
— Già. É insopportabile. Non so come avrei fatto senza di te.
— Qualche giorno fa non la pensavi cosí.
— Già. Ma devi sapere che Scott é il mio ex.
Sprofondammo in un lungo silenzio imbarazzato, poi appoggiai la testa sulla sua spalla, e lui mi accarezzó i capelli.
Rimasimo abbracciati per un po', poi la corriera si fermó.
Amy scese per prima, anche perché era lei che aveva scelto il prato dove montare le tende.
— Sappi che stasera cercheró di intrufolarmi nella vostra tenda, bambola — mi avvertí Gabriele in modo sensuale, e io scoppiai a ridere.
— Non credo che Amy te lo permetterà.
Io e la mia migliore amica, infatti, avremmo dormito in tenda insieme.
Anzi, non avremmo dormito proprio niente.
Diedi un dolce bacio al mio ragazzo e raggiunsi Amy, intenta a tirare il sacco a pelo fuori dalla valigia.
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