CAPITOLO 5

Amy ci raggiunse.
- Si é fatto tardi, devo andare. Anna, ricorda. Tu sei una ragazza davvero carina. E non lo dico spesso. - Marcie mi fece l'occhiolino e se ne andó.
- Wow. Si é lasciata sfuggire un complimento. - disse Amy.
Io le sorrisi. Era tornata quella di sempre.
Si sedette al tavolo accanto a me. Poco dopo entrarono Aron e Tyler. Tyler era alto e muscoloso. Un altro bel ragazzo. Era stato il ragazzo di Amy, poi si era tagliato i capelli e lei l'aveva mollato.
Amy li salutó con foga. Loro presero posto accanto a noi.
- Perché non approfittare di occasioni del genere? - mi disse Amy all'orecchio.
- Perché non sanno fare altro che corteggiare ragazze a cui non frega niente di loro? - risposi io.
Alzai lo sguardo. Aron mi stava guardando. Amy fece un sorriso smagliante per attirare la sua attenzione.
- Che belle ragazze che ho davanti. - disse poi.
- Grazie! Io ed Anna saremmo davvero contente di vederci piú spesso con voi. - disse Amy in un baleno.
Sembrava davvero al settimo cielo.
Aron mi guardó.
- E tu, Anna? Perché non dici qualcosa?
Mi morsi un labbro. La mia idea era stare zitta tutto il tempo. Non sopportavo né Aron né Tyler. In realtà, non sopportavo nessun genere di ragazzo. Non pensavo si potessero rivogere a me.
- Sono abbastanza stanca in realtà. Quello che dice Amy vale anche per me.
Chiacchierammo per un po'. O meglio, Tyler, Aron ed Amy chiacchierarono per un po'. Io mi limitai ad ascoltare.
Dopo uscimmo e ci salutammo. Feci un freddo "ciao" a Tyler e abbracciai calorosamente Amy.
Aron e io abitavamo vicini, per cui dovetti fare la strada con lui. Molte ragazze si giravano a guardarci.
Quando posó il suo sguardo su di me diventai immediatamente dura, e mi strinsi nella mia corazza.
- Sei molto carina - disse.
- Grazie.
- Potremmo vederci piú spesso. Sai, tu mi susciti delle sensazioni che non ho mai provato prima.
- Capisco.
Camminavo guardando per terra. Non so se aveva capito che ero una ragazza fredda e non me ne fregava niente di lui. Per me era insignificante. Non so cosa ci trovassero le altre ragazze. A me lui e tutti gli altri ragazzi sembravano persone insignificanti. Non mi importava di nessuno. Non facevo sforzi, ero fatta cosí. Ero cambiata. Non mi facevano piú effetto.
- Anna, mi piaci. Vorrei uscire con te. Vorrei che nascesse qualcosa.
- Sarà difficile che nasca qualcosa.
- Perché?
- Perché fra tutte le ragazze che ti sbavano dietro scegli proprio me?
- Tu non mi sbavi dietro vero? Mi piaci perché mi tieni testa. Non arrossisci quando un ragazzo ti parla e sembra che non ti importi di nessuno....
- Ed é cosí. Non mi importate. Lo so, é strano. Io non ho bisogno di un ragazzo per essere felice. Sono fatta cosí, il mio cuore funziona cosí. Non mi importa dei ragazzi. E non mi importa niente di te.
Dopo aver detto questo entrai in casa e mi sbattei la porta alle spalle.
Sentii lui che urlava "questo significa che non hai un cuore".
Invece dovevo essere l'ultima a sentire questa frase. Avevo avuto un cuore, e ce l'avevo avuto troppo grande. L'avevo dato in mano a una persona, e lei me l'aveva distrutto. Gli avevo fatto un dono, e lui ne aveva abusato. Ora non sapevo se avevo un cuore o no. Semplicemente, non provavo piú emozioni. Magari era sepolto da una montagna d'odio, magari era scomparso. Ma non mi interessava. Ero quello che ero ed ero stata voluta cosí dal mondo, erano le persone ad avermi ridotta cosí.

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