CAPITOLO 48
Chiusi la chiamata. Era stata lunga. Marcie mi aveva telefonato per scusarsi degli equivoci che c'erano stati il giorno precedente.
"Scusa, non pensavo fosse il tuo ragazzo" aveva detto, e io le avevo risposto di non preoccuparsi che tanto non mi interessava.
Alla fine avevamo chiarito, e mi sentivo molto fiera del mio discorso. Era solo questione di tempo, poi mi sarei dimenticata di quel bellissimo, fantastico...seduttore.
Guardai l'ora: erano già le undici di mattina! Avevo solo un'ora di tempo per prepararmi e andare da Amy.
— Ciao Anna!! — la mia migliore amica mi aprí la porta e io fui colpita da un'ondata di profumo.
Era vestita davvero bene, i suoi capelli erano davvero perfetti e i suoi occhi splendevano come non mai.
Ci coricammo sul suo letto, poi si alzó di scatto e mi guardò negli occhi.
— Che hai? — sbadigliai e mi stiracchiai per bene.
— Stamattina sono andata a fare shopping — i suoi occhi splendevano di un bagliore nuovo — e ho incontrato...il tuo Gabriele!
A sentire quel nome sussultai e mi misi seduta.
— Non dirmi che si é messo a flirtare con te.
— No, non si é neanche accorto di me. Solo che...sí, devo ammettere che é davvero un figo da paura, comunque ho capito subito che era lui e sono andata a parlargli.
Feci una smorfia. Doveva proprio mettersi in mezzo!?
— Ed é stato molto gentile con me, non me l'aspettavo — continuó — e quando ti ho menzionata ha fatto un sorrisone, come se avessi detto chissà che cosa.
— Amy, io non voglio piú avere a che fare con lui. Oggi l'ho beccato flirtare con Marcie.
Lei sembró non darmi ascolto.
— E sai cos'ho fatto!!?? Non lo puoi immaginare, ho avuto davvero un'idea geniale! L'ho invitato con noi al campeggio, ho trovato il quarto ragazzo!!
La fissai per qualche secondo a bocca aperta, senza riuscire a dire niente. Possibile che non appena decidevo di dimenticarlo ero costretta a stare piú tempo con lui?
— No, no e no. Ma cosa ti é saltato in mente!? E io che..e io che volevo dimenticarlo.
Fu il suo turno di guardarmi a bocca aperta, poi la sua espressione si trasformó in uno splendido sorriso e mi prese la mano.
— So che é difficile accettare di essere cosí dipendenti da una persona, tesoro. Ma guarda il lato positivo: avrai tutto il tempo che vuoi per chiarire.
— Ma io non voglio chiarire un bel niente!
— Tranquilla, non ha ancora accettato l'invito!!
Quell'ultima frase non mi consoló per niente, ma tanto ormai era fatta.
Mi misi la borsa in spalla. L'unica cosa da fare per rimediare al guaio combinato da Amy era andare a parlare con Scott. Strinsi in mano il foglietto con il suo indirizzo e mi chiusi la porta alle spalle.
Dovetti attraversare mezza città fino ad arrivare ad un quartiere di villette colorate. Mi inoltrai in un parco e girai dietro a una casa abbandonata.
Il numero 13, doveva essere quello. Mi avvicinai alla villetta rossa. Dovetti fare un piccolo sentierino pieno di vari fiori per arrivare al campanello.
Per fortuna mi trovai davanti la faccia stupita di Scott e per la prima volta fui grata di vederlo.
Mi fece accomodare su un divanetto a fiori e mi portó un vassoio di biscotti al cioccolato, poi si sedette di fronte a me.
— Suppongo che ci sia un buon motivo perché tu sia venuta fin qui. — disse e mi guardò perplesso.
— Amy ti avrà detto della sua favolosa idea di invitare con noi in campeggio...
— Un certo Gabriele, sí. E mi ha anche detto che é un vostro compagno di classe molto bello e simpatico.
— Non ti ingelosisci se la tua ragazza...
— Mi ingelosirei, se mi interessasse Amy. Ma a me non interessa lei.
Rimasimo un po' in silenzio e io mi permisi di sgranocchiare qualche biscotto.
— E lui non verrà con noi. Altrimenti non verró io — sbottai.
Per la prima volta lo vidi accigliato.
— Anna, mi devi forse spiegare qualcosa?
— Non lo sopporto, Scott, per favore...
— E da quando io dovrei farti favori?
— Scott...io non verró se ci sarà lui.
— D'accordo, ci penseró su. Ma prima, ti chiedo un favore anch'io. Domani sera mi accompagnerai a una festa, e pare che ci sarà anche quel vostro amico. Ci vado per conoscerlo.
— E lui...con chi ci andrà? — mi tremarono le labbra.
Non sarei andata a quella festa per vedere Gabriele baciare una ragazza.
— Non lo so, lo vedremo. Allora, vieni?
Annuii in silenzio.
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