CAPITOLO 38
Mi misi le mani sugli occhi. Le lacrime presero il sopravvento su di me e cominciarono a sgorgare velocemente. Era come se mi fosse caduto il mondo addosso.
Gabriele non mi amava. Gabriele mi aveva solo presa in giro.
In quel momento volevo solo sprofondare, volevo solo morire.
Ignorai anche le urla di Gabriele. Evidentemente si era staccato dalla sua perfetta ragazza per venire da me. Sentii che mi veniva dietro e presi a correre piú velocemente.
— Anna, ti prego, ferma! Anna!!
Io lo ignorai e andai avanti nella mia corsa. Mi sembrava di aver giá vissuto quel momento, tutto era uguale. Ci ero caduta una seconda volta. Ero caduta di nuovo nella trappola dell'amore.
— Anna, non é come pensi! Ti prego, ascoltami!
La voce di Gabriele sembrava seria e sofferente, ma ormai per me non aveva importanza. Doveva tornare come prima, doveva tornare tutto esattamente come prima. Ma dove era finita la vecchia Anna Sky? Non riuscivo a trovarla...la vecchia Anna stronza e fredda.
Perché l'amore mi aveva dato troppi sentimenti, mi aveva fatta sentire troppo felice. E paragonando la mia vita di adesso a quella di prima, non sarei mai tornata indietro. Mai.
— Anna, ascoltami!
Avrei voluto fermarmi, corrergli incontro e baciarlo, ma dovevo rimanere lucida. Lui non mi amava, e me l'aveva dimostrato. Lui non era capace di amare.
Misi la mano sulla maniglia della porta di casa, poi ci ripensai e mi girai. Sapevo di non essere per niente presentabile, probabilmente avevo il mascara sulle guance.
Ma volevo vederlo un'ultima volta. Volevo vedere un'ultima volta i suoi lineamenti perfetti. Ma soprattutto volevo guardarlo un'ultima volta negli occhi.
Cercó di prendermi la mano ma io mi scostai.
— Cosa vuoi? — chiamai a raccolta tutta la mia forza per mettermi contro di lui.
— Non volevo...
— Non volevi che ti vedessi? Mi sembra giusto...in effetti é piú divertente averne due di ragazze allo stesso tempo. Peccato che per me non lo é.
— No, Anna..lasciami spiegare.
— Ne ho abbastanza delle tue spiegazioni. Addio.
Entrai in casa e mi sbattei la porta alle spalle. Corsi in camera mia e mi lanciai sul letto.
Finalmente avevo un posto dove piangere in pace.
Mi svegliai verso le sette con gli occhi gonfi. Avevo passato la notte a piangere, e avevo fatto una telefonata di due ore con Amy. Mi sentivo il cuore a pezzi. Ero stata una stupida a innamorarmi di nuovo. Non avevo imparato la lezione?
— Ho capito, questo superfigo é uno stronzo — aveva detto lei.
— Sí!!! Solo che é uno stronzo...irresistibile.
— Meglio se avete litigato! Pensa che altrimenti non ci saremmo piú riviste!
Continuavo a piangere. Come avevo pensato di rimpiazzare la mia migliore amica con quel traditore?
— Amy cosí non mi fai sentire meglio!
— Senti tesoro, tu non ti meriti una persona del genere! Devi andare avanti! Ti trovo io uno...
— Non voglio nessuno!
— Ascolta, se vuoi posso crogiolarti nella tua tristezza per i prossimi sei mesi...ma io sono una vera amica e ti voglio vedere felice! Per questo ti serve un po' di allegria!!
Avevo affondato la testa nel cuscino. In quel momento desideravo solo morire.
— Non ho bisogno di allegria, Amy! Voglio solo essere triste, piangere, morire!
— Tesoro,non fare cosí...sono sicura che te lo lascerai alle spalle e...
— Oh, Amy. Se fosse facile! Lasciarsi alle spalle qualcuno, a volte, é piú difficile che odiarlo.
— Allora odialo con tutto il tuo cuore!! Devi fargli capire cosa ha perso!
— A lui non importa niente di me.
— Non dire cosí! E poi, a te non importa niente di lui...
— Magari!! Lo sai che fa male? Dover piangere senza far rumore, con la paura che qualcuno ti senta....
— Tesoro, devi aver piú auto...
— Ma Amy! Sono un'idiota! Mi sono lasciata usare da lui, nonostante gli avvertimenti! Mi ha usata! Io...
— Allora, tesoro, domani quando arrivi ci vediamo e non sai quanto ti stringo forte, e poi a quello stronzo gliela facciamo pagare insieme, okay?
Dopo quella chiamata mi ero sentita un po' meglio, anche se distrutta. Ero persino riuscita ad addormentarmi, ma in quel momento avevo bisogno di un'altra telefonata. Desideravo solo sprofondare. Non mi amava. Ricominciai a piangere come una fontana.
Andai a prendere la lettera che avevo messo in un cassetto e la lessi velocemente.
"Ciao,
So che siete in pensiero per me. Sappiate che sono al sicuro, sono nel posto migliore. Sono dove voglio essere. Dovete sapere che non prenderó il treno con voi, ma rimarrò qui. Solo che se ve l'avessi detto dal vivo avrei sicuramente pianto. In questa terra ho trovato la mia casa, ma soprattutto un ragazzo. Un ragazzo che mi ha fatta rinascere. In questa terra ho trovato l'amore, e non mi separeró mai da lui. State tranquilli, che in questo momento sono la ragazza piú felice del mondo.
Baci,
Anna."
La strappai lentamente. Sarei partita. Con Gabriele non ci sarei rimasta un minuto di piú.
"Mi hai fatto innamorare" aveva detto. E io ci avevo creduto.
Come ero stata idiota.
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