CAPITOLO 25

- Mi concede l'onore di questo ballo?
Sorrisi a Fabian che mi porgeva la mano sorridendo. Era iniziata la musica disco e si erano spente le luci. Vidi con la coda dell'occhio Taylor appoggiare il suo bicchiere di birra e cominciare a ballare con Gabriele.
Appoggiai la mano nella sua.
- Sí, mio principe.
Gli gettai le braccia intorno al collo ed entrammo in pista.
Era molto bravo e lo seguii con entusiasmo. Ogni tanto controllavo Taylor con il suo accompagnatore, ma non succedeva niente.

Fabian si guardò l'orologio. Era molto affaticato e aveva le guance un po' rosse. Io mi sentivo carica di energia positiva ed ero molto contenta. Si fermó e mi portó in un angolo. Mi strinse le mani e io gli accarezzai una guancia. Quel gesto mi era venuto spontaneo.
- É tardi. Avevo promesso che a quest'ora sarei stato a casa.
- Che ore sono? - chiesi.
- É mezzanotte.
Io sarei potuta rimanere quanto volevo. Gli sorrisi. Mi strinse una mano e mi tiró con sé verso l'uscita.
- Prima ti devo salutare come si deve, principessa.
Lo seguii fuori dal capanno. Era buio pesto. Mi fece accomodare su un muretto, poi mi venne davanti.
- Sei davvero una bella ragazza - disse.
Io non arrossii.
- Grazie, anche tu. I tuoi occhi...
Non feci in tempo a finire la frase che mi prese il mento fra le dita e si avvicinó a me. Conoscevo le sue intenzioni, ma lo lasciai fare. Volevo baciarlo, anche se non lo amavo. In un momento, mi venne voglia di dimostrare a Gabriele che anche io ero fatta come lui. Lui baciava Taylor, bene, allora io baciavo suo fratello.
Le nostre labbra erano vicinissime.
Però, non riuscimmo a toccarci, perché Fabian venne tirato indietro.
Scesi dal muretto e mi tappai gli occhi.- Cosa vuoi? - disse Fabian.
Non sembrava per niente spaventato.
- Che tu le stia lontano, scemo.
Gabriele andó contro al fratello.
- Smettetela!- urlai, poi mi rivolsi a Gabriele - E tu, tu tornatene dalla tua Taylor!! Perché mi vuoi rovinare la serata!!!
Gabriele fece finta di non aver sentito.
- Vattene dalla tua troia, Gabriele. Cosa ci provi con le ragazze piú piccole!! - urló Fabian.
- A proposito di piú piccoli, tu non dovresti essere a casa? Invece di farti Anna?
- Sei un rompiscatole - disse Fabian.
Poi mi si avvicinó, mi fece il baciamano e se ne andó.
Io e Gabriele ci guardammo per un po'. Non riuscivo a smettere di guardare i suoi occhi verdi scintillare. Poi, entrambi, parlammo nello stesso momento.
- Cosa facevi con lui? - disse lui.
- Dov'é Taylor? - chiesi io nello stesso momento.
Entrambi scoppiammo a ridere. Perché quando ero vicino a lui non riuscivo a stare seria un istante?
- Era il mio accompagnatore, e poi...puzzi di birra. - dissi, cercando di mantenermi distaccata.
- E i ragazzi che puzzano di birra non ti piacciono? - domandó avvicinandosi di piú a me.
- No - mormorai, ma non tirai fuori un no molto convincente.
Mi ero ripromessa di dimenticare Gabriele, ma non riuscivo a resistergli. Eravamo troppo vicini, le mie difese erano troppo basse..
- Anna, lasciami spiegare.
- Ancora con questa storia! Io non ti lascio spiegare un bel niente! Ho già capito tutto di te, un giorno mi baci e l'altro ci provi con Taylor!! Se l'avessi saputo non mi sarei lasciata baciare da te...
Mi stavo arrabbiando.
- Anna, Taylor mi aveva invitato prima che ti conoscessi, e con lei non posso litigare. Lavoriamo insieme, sarebbe un casino. - sospiró. - Comunque quel completo nero ti sta molto bene, soprattutto il top- disse sottovoce.
- Grazie - dissi arrossendo.
Possibile che non potevo tenere una conversazione con lui senza arrossire o tremare?
Dovevo allontanarmi da lui, dovevo farlo. Ma non ci riuscivo, ora che eravamo cosí vicini, il bacio della sera prima era stato cosí bello...
- Ora, rispondimi sinceramente. Cosa c'é fra te e Taylor?
- Niente, e poi, non sono affari tuoi.
- Senti, é impossibile che non ci sia niente. Eravate cosí avvinghiati...
- Ti sbagli, bambola. Lei mi stava avvinghiata. Piuttosto dovrei essere io a chiederti cosa c'é fra te e mio fratello.
Mi prese le mani e si avvicinó a me. Dovevo resistere.
- Fra noi non c'é niente, ok? Lui non mi piace, solo che volevo venire alla festa e lui mi ha invitata..tutto qui.
- Quando sono arrivato non mi sembrava proprio tutto qui. -
- Ehm, avevamo...mmh...perso il controllo della situazione.
- Capisco.
Si avvicinó di piú a me e in quel momento capii che non avevo nessuna intenzione di spostarmi. Mi mise una mano nei capelli e io gli gettai le braccia intorno al collo.
Poi le nostre labbra si toccarono una seconda volta.

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