CAPITOLO 24
— Niente male. Il nero ti dona.
— Il nero dona a chiunque.
Fabian mi sorrise. Era stato il mio colpo di fortuna della giornata. Era il fratello di Gabriele, capelli neri lunghi fino alle spalle e occhi verdi, belli come quelli del fratello. Mi ricordava molto Gabri. Aveva la mia età, 17 anni.
— Bene, mio cavaliere, sono pronta.
Mi fece il baciamano in modo ironico.
— Certo, mia bella dama, stasera faremo invidia!!
Mi guardó negli occhi, ma io dovetti distogliere lo sguardo perché mi ricordó Gabriele.
Ad un primo momento avevo pensato che non sarei andata alla festa, poi avevo sviluppato l'idea che forse sarebbe stato meglio andarci per divertirmi e conoscere qualcun'altro. Ma la verità era che volevo andarci per vedere Gabriele. E quando, quel pomeriggio, avevo incontrato Fabian mi era sembrato il ragazzo giusto con cui uscire. Lui mi aveva invitata e io avevo accettato. Volevo dimenticare al piú presto Gabriele e occuparmi di altro.
Mi guardai allo specchio. Sí, in effetti stavo bene. Mi ero messa una minigonna nera e un top nero aperto dietro. In altre circostanze non avrei mai indossato qualcosa del genere, era troppo scollato e mi sentivo nuda, ma questa volta volevo davvero essere notata. Mi legai i capelli in una coda alta e sorrisi a Fabian. Lo presi a braccetto e ci incamminammo verso il capanno dove si sarebbe tenuta la festa. Erano le 20:00 e il "buttafuori" controlló che avessi l'invito. Io gli porsi il biglietto che mi aveva dato Gabriele il giorno prima e mi lasció entrare. Ero piuttosto agitata. Fabian mi teneva la mano e si guardava intorno. C'era un forte odore di birra e un sacco di ragazzi che ballavano agitati. Intravidi subito Gabriele tra la folla. Era vicino al tavolo con gli spuntini e reggeva una sigaretta. Era impegnato in una conversazione con Elena, mentre Taylor gli stava avvinghiata al braccio. Mi voltai verso Fabian.
— Conosci qualcuno? — domandai.
— Sí, qualcuno sí. Là c'é mio fratello avvinghiato a quella...Taylor..aspetta che vado a vomitare.
Mi misi a ridere. Gli avrei gettato le braccia al collo.
— Ci possiamo andare insieme direi — dissi sorridendo.
Taylor indossava un top viola molto piú scollato del mio, era chiuso dietro ma sembrava piú un reggiseno, si potevano intravedere benissimo le forme. Sotto aveva un paio di pantaloncini cortissimi e si poteva benissimo intravedere il fondoschiena. Aveva raccolto i capelli biondi in una treccia e sorrideva a Gabriele raggiante.
— Andiamo a prendere qualcosa da mangiare — disse Fabian tirandomi verso il banchetto.
Io lo seguii controvoglia, non volevo avvicinarmi a Gabriele.
Presi un tramezzino e mi avvicinai al mio accompagnatore.
— Allora, che scuola fai?
— Ragioneria, tu?
— Io faccio il liceo. — dissi un po' sprezzante.
— Hai il fidanzato, Anna?
— No..e non sono pronta ad avere una relazione.
— Questo lo vedremo alla fine della serata— disse sorridendo, e nei suoi occhi passó un lampo di divertimento.
Mi attiró a sé, e mi avvolse in un abbraccio stupendo. Non ero per niente interessata a lui, ma mi gustai il momento. Quando mi staccai da lui mi permisi un'occhiata a Gabriele e i nostri occhi si incontrarono. Abbassai subito lo sguardo. Aveva un'espressione sorpresa, evidentemente non si sarebbe aspettato di vedermi lí, e per di piú con suo fratello.
Presi la mano a Fabian e mi allontanai con lui.
— Non mi hai ancora detto di dove sei. — disse lui.
— Hai ragione. Sono di Venezia.
— Amo Venezia.
— Ha detto cosí anche tuo fratello.
— Hai flirtato con mio fratello? Difficile da crederci.
— Già, ma preferisco non parlarne. Senza offesa, ma é un perfetto idiota.
— Mi fa piacere sentirtelo dire.
— E, con quella Taylor...da quando si frequentano?
— Da un paio di settimane direi. Lei ha cominciato a lavorare qui da un mesetto e ci prova con lui...lui, diciamo che la lascia fare.
— In che senso la lascia fare!? — pronunciai le ultime parole con rabbia.
— La ignora o le dà corda, dipende dai momenti. Tutto bene, Anna? Sembri..irritata.
— No, no non sono irritata...ma li hai mai visti insieme?
— In realtà, prima di stasera, no. Ma non mi importa di quella troia.
— Capisco. Parliamo d'altro.
Non avrei potuto farci niente. Io me ne sarei andata dopo due settimane, e non avrei potuto impedire a Taylor di provarci con Gabriele. Forse, sarebbe stato meglio anche per me.
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