CAPITOLO 13
Era sera. Finii di cenare e andai a fare una passeggiata. Il mio primo giorno al mare era volato, non l'avrei mai detto.
Incontrai Elena.
— Ciao — mi disse in un sibilo.
— Cos'hai contro di me, si puó sapere? —
Le chiesi irritata mentre si allontanava senza degnarmi di uno sguardo. Non capivo perché dovesse avercela con me, non la conoscevo neanche.
Si giró e mi fulminó con lo sguardo.
— Esisti — sillabò. Poi se ne andó.
Gabriele ci stava venendo incontro e mi guardó divertito. Odiavo la sua aria spavalda. Elena si affrettó a corrergli incontro.
— Dobbiamo preparare gli spettacoli serali — disse e lo prese per mano. Dopo poco sparirono.
Sbuffai. Non la sopportavo. Si dava troppe arie. Non aveva capito che a me non importava di Gabriele? Almeno, cosí doveva andare. Non mi doveva importare di lui. Anche se continuavo a sorprendermi. Mi accorgevo sempre di piú di aver bisogno di incontrarlo. Scacciai questo pensiero. Girai l'angolo e me lo ritrovai davanti, in tutta la sua altezza.
— Ciao Anna — disse.
Sorrisi. Non mi potevo specchiare, ma sapevo che stavo arrossendo. Fui contenta che era buio. Era tanto che non succedeva. Era tanto che non arrossivo per qualcuno. Ma quella sensazione mi piaceva. Quando i suoi occhi si fissarono nei miei, qualcosa nella corazza che avevo creato col tempo si ruppe.
Se da quando mi ero lasciata alle spalle Scott avessi mai provato un sentimento, di sicuro non l'avevo dato a vedere. Ora invece mi ritrovavo ad arrossire come una stupida davanti ad un ragazzo che non conoscevo neanche. Era cosí tanto tempo che non arrossivo. Era da cosí tanto tempo che i miei battiti del cuore non acceleravano. Era tantissimo tempo che non provavo un lieve pizzicorino alla pancia, era tanto che il mio stomaco non faceva le capriole. Tanto tempo. Forse troppo.
Essere cosí vicina a Gabriele mi metteva a disagio, ma, inaspettatamente, non me ne sarei mai voluta andare.
Guardai i suoi occhi chiari, i riccioli ribelli che gli coprivano le orecchie. Le sue labbra sensuali.
Era come se qualcosa in me si fosse risvegliato, come se avessi ricominciato a vivere. Sí, avevo ricominciato a vivere. Il mio cuore si era svegliato da quel sonno profondo in cui era piombato da tre anni.
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