~87~

La settimana comincia proprio bene.

La sveglia suona in ritardo e io come al solito sono di fretta, in piú sta anche diluviando, quindi non facilita la mia corsa verso scuola.

Ieri, dopo che Cameron mi ha accompagnata a casa, ho chiamato Matt ma non mi ha risposto.
Menomale che voleva passare la giornata con me! È stato via per tutto il giorno e io dovrei essere arrabbiata con lui, ma sinceramente non mi va. Mi sono stancata di litigare sempre con lui. Oggi gli chiederó dov'è stato e che cosa ha fatto, là si concluderà la nostra discussione.

Esco di casa e scivolo sulle scale umide. Odio la pioggia. E odio anche il mio modo di essere così tanto sbadata... Quale persona normale e attenta scivola sulle scale semplicemente bagnate dalla pioggia?

Non faccio nemmeno in tempo a rialzarmi che sento il cellulare vibrarmi nella tasca della felpa. Lo afferro, e mentre mi alzo in piedi, lo leggo:

*Da Cameron:

Ti diverti a cadere sulle scale?*

Come ha fatto a vedermi? Comincio a guardarmi attorno in cerca i lui o della sua auto, e infatti ecco la macchina nera parcheggiata dall'altro lato della strada. Fantastico. La giornata non poteva cominciare in modo migliore. Vedi già da qui il sorriso stampato sul suo volto e il tentativo di reprimere la risata per la figuraccia che ho appena fatto.

Attraverso la strada per raggiungerlo in macchina, e appena mi siedo e chiudo la portiera, lo sento ridacchiare:<< Bella la pioggia>>

<< No, per niente>>

<<Perché?>>

<<Non mi piace... Accendi il riscaldamento? Sto congelando>> non sono abituata ai quindici gradi che ci sono questa mattina.

Preme dei pulsanti e l'aria calda comincia ad uscire.

<<Hai le mani fredde?>> chiede.

<< Un po'>> rispondo.

Afferma la mia mano sinistra con le sue mani calde, le stringe e ci soffia sopra per riscaldarle. Questo suo modo di trattarmi come se fossi importante per lui, mi fa stare molto bene... Nessuno si era preoccupato di darmi importanza con piccoli gesti come questo.

<<Va meglio?>> Chiede distogliendo un attimo lo sguardo dalle mie mani per guardarmi.

<< Sì, grazie>> ritiro le mie mani, ma lui non molla la sinistra e me la tiene stretta anche mentre guida per andare a scuola.

La ciliegina sulla torta questa mattina? Il traffico. E io mi maledico per la millesima volta per essermi dimenticata di mettere la sveglia all'orario giusto.

Finiamo in traffico e mi maledico per essermi dimenticata di nuovo di mettere la sveglia.

Si ferma e mi fa segno di dargli anche l'altra mano e me le riscalda entrambe portandole entrambe accanto alla sua bocca e soffiandoci sopra, continuando a sorprendermi per i piccoli gesti che fa con me.

<<Allora, cosa fai a Natale?>> mi chiede all'improvviso.

<<Penso che resteró in città perchè mio padre lavorerá quindi... >>

<<Ah, io so che Nash vuole organizzare una festa o una cosa del genere. Se ti va, possiamo andarci insieme, nel senso che ti accompagno lì e poi ti riporto a casa>> suggerisce.

<<Ci penserò>> dico sorridendo e lui ricambia. L'idea di non fare nulla a Natale mi deprime un pochino. Gli anni scorsi, a Los Angeles, era uno dei momenti più attesi dell'anno per raggruppare tutti i miei amici e poter stare tranquilli a vedere i film di Natale che hanno segnato la nostra infanzia.

<<Cam... >> sussurro.

<<Cosa?>>

<<Cos'hai visto ieri quando stavamo tornando nel posto in cui c'era da mangiare?>>

È tutta la notte che continuo a pensarci e non posso fare a meno di ricordare la sua faccia preoccupata e il  tentativo di non farmi vedere che cosa o chi c'era la.

Si irrigidisce non appena faccio la domanda e sembra aver cambiato umore.

<<Io... No niente, lascia stare>> balbetta, nella speranza di riuscire a nascondermi qualcosa.

<< Niente? Hai fatto di tutto per non farmi girare e per nascondermi la cosa che c'era dietro. Cam, ti prego dimmi chi c'era la dietro... >>

<<E va bene... C'era Susan che stava baciando un mio amico e la cosa mi ha dato fastidio. Non lo so, ma vederla con qualcun'altro mi fa uno strano effetto. Non volevo che ti girassi perché... Perché si. Sei contenta adesso?>>

In realtà no. Avrei quasi preferito non sapere il motivo di tanta preoccupazione.

Per il resto del tragitto fino a scuola ce ne stiamo in silenzio e non diciamo niente. Sembra abbastanza infastidito a causa della mia domanda, e non ne capisco assolutamente il motivo. Mentre io, siccome non ho voglia di infastidirlo ulteriormente, guardo come le goccioline della pioggia scivolano lentamente sul vetro.

Quando arriviamo a scuola, faccio attenzione a scendere dall'auto e a non cadere a terra perché sarebbe l'ennesima figuraccia che faccio davanti a Cameron e sinceramente non mi va di farne altre.

Camminiamo fino all'entrata della scuola e sentire l'acqua nelle scarpe e i piedi freddi peggiora la mia giornata. Cameron si mette a ridere e io gli lancio un'occhiataccia, non c'è niente di divertente.

Mi mette un braccio attorno alle spalle e io lo osservo per qualche secondo, mentre la pioggia bagna il suo viso e accarezza delicatamente la sua pelle. Si accorge quasi subito che lo sto fissando:<< In caso stessi per cadere, almeno riuscirei a prenderti>> giustifica il braccio attorno alle mie spalle e mi fa l'occhiolino.

Sinceramente, non mi importa molto del motivo. Mi importa che l'abbia fatto e basta.

<< Vado a prendere una cosa dall'armadietto>> mi avvisa quando ormai siamo nel corridoio della scuola.

Ci dividiamo e andiamo in due direzioni opposte. Cammino fino a quando nona arrivo al mio armadietto per sistemarci dentro i libri e alleggerire la borsa, che questa mattina pesa anche più del solito. Appena apro l'armadietto e comincio a sistemare le mie cose, sento qualcuno salutarmi e quando mi volto, vedo Taylor, il bandana man.

<< Ehi, Cris>> mi saluta.

È strano vederlo qua, di solito non ci parliamo molto.

<<Ciao>> dico e sorrido per la bandana blu che ha in testa.

<<Posso chiederti una cosa?>> annuisco, e aspetto che mi faccia la domanda:<<È vero che tu e Cameron state insieme?>>

Questa cosa comincia a preoccuparmi. A scuola, tantissime persone lo pensano e, va bene che certe volte magari ci siamo fatti vedere insieme... Ma io sono fidanzata con Matt. Perché le persone non riescono a capirlo?

<<No perché?>> chiedo.

<<Mi è arrivato un messaggio da Lexy dove c'era scritto che voi forse state insieme, quindi ero curioso di sapere se Lexy racconta cavolate>> ridacchia.

<<Allora io vado perchè ho ginnastica e non voglio fare tardi>>

<<Va bene, ciao>>

Raggiungo rapidamente la mia classe e mi siedo al mio solito posto. Guardandomi attorno non vedo ne Cameron, ne Matt, e la cosa mi preoccupa leggermente.

La lezione passa lentamente e non riesco a capire dove possano essere finiti. Forse hanno deciso di andarsene o forse hanno avuto una specia di convocazione dall'allenatore. Guardo in classe e vedo Nash, quindi dubito che si tratti di qualcosa legato al calcio.

Passano 40 minuti e cerco di concentrarmi su tutto, tranne sul fatto che loro due non ci sono. Ad un certo punto, durante la spiegazione del prof, qualcuno bussa alla porta.

Qualcosa non sta andando per il verso giusto, me lo sento.

La porta si spalanca, ed entra la preside con il volto a dir poco arrabbiato. Sbatte con forza i tacchi sul pavimento, come se a momenti volesse schiacciare qualcuno. Qualche secondo dopo, entrano anche Matt e Cameron, ed entrambi hanno dei lividi sul volto. Cerco di trattenermi dall'alzarmi e dall'andare lì per fare una scenata pietosa davanti a tutta la classe.

<<Mi scusi per il disturbo professore, ma questi due suoi alunni sono stati trovati in bagno che si gridavano addosso parole orribili e che si picchiavano.>>

Si sono picchiati?!

<<Ho chiamato le famiglie e sto per andare a firmare il documento per la sospensione fino alla fine delle vacanze natalizie>> Continua la preside, e io sono quasi a bocca aperta per la scena alla quale sto assistendo. Non ci credo per niente. Spero sia solo tutto un sogno.

<<Certamente>> risponde il prof.

<<Restate qui finchè non arrivano i vostri genitori>> ordina la preside ai due.

Cameron e Matthew vanno a sedersi ai loro posti, trascinandosi quasi i piedi dietro e tenendo gli sguardi bassi, come se volessero solo sparire e trovarsi in qualsiasi altro posto della terra. Intanto, durante la lezione, il mio cervello continua ad elaborare continue ipotesi su cosa possa essere successo, fino a quando non sento suonare la campanella.

Mi volto subito verso Cam e gli chiedo:<<Cos'è successo?>>

Non mi guarda neanche e non riesco a capire perchè. Capisco che sia arrabbiato con Matt per chi sa quale strana ragione, ma io non gli ho fatto niente e potrebbe benissimo evitare di comportarsi in questo modo.

<<Vallo a chiedere al tuo Matt>> risponde arrabbiato, sottolineando con un certo discorso il "tuo Matt".

Ed è proprio quello che ho intenzione di fare. Mi alzo dal mio posto con l'intenzione di andare a parlare con il mio fidanzato, o almeno, questo era ciò che volevo fare... Ma qualcuno mi precede, e si tratta di Susan. Con la sua chioma bionda, attraversa la classe per andare a parlare con lui, ma viene respinta immediatamente. Così, mentre lei si allontana infastidita, mi avvicino io.

Matthew no ha paura di dirmi le cose così come stanno.

<<Cos'è successo?>> chiedo non appena arrivo davanti a lui.

<<Cos'è successo? Quel coglione mi è venuto addosso senza motivo e mi ha picchiato, ecco cos'è successo. Se non ci avesse fermati la preside saremmo finiti entrambi in ospedale>>

Non credo che Cameron si metta a picchiare le persone senza motivo. Il motivo deve esserci e sicuramente Matt lo sa, solo che sta cercando di nascondermelo. Perché?

<<Non credo ti abbia picchiato senza motivo. Ora, o mi dici perchè l'ha fatto o lo vado a chiedere a lui, che sono sicura che me lo dirà>>

<< Cris, non ti ci mettere anche tu adesso. È una giornata orribile e non voglio avere problemi  anche con te>>

<<Allora?>> Insisto

Sbuffa e si passa la mano fra i capelli biondi. Sta in silenzio per qualche minuto, in preda a mille pensieri e dubbi, mentre capisce se sia meglio dirmi la verità o no.

<<Mi ha picchiato perchè gli sono andato addosso un'altra volta>> spiega e io sicuramente non gli credo, anche se in effetti non è la prima volta che succede. Sono sicura che Cameron non sia così tanto stupido da farlo un'altra volta.

<<Vado a parlargli>> decido, guardando Cameron uscire dalla stanza.

<<Si, vagli a dire quanto idiota sia>> mi suggerisce Matt, prima che io mi allontani da lui.

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