~74~
Il modo in cui Matthew se n'è andato, non mi è piaciuto nemmeno un po' e rientro in casa con uno strano presentimento, come se lui mi stesse nascondendo qualcosa... Ma cerco di reprimerlo. I mille dubbi non aiutano mai, soprattutto quando si è certi di non avere le risposte giuste e sicure, perciò evito di pensarci.
<< Cris... >> mi raggiunge Kate, non appena metto piede in casa, ma non è questa la cosa che mi preoccupa di più! Dalla cucina, si sentono mamma e papà litigare, ma non riesco a capire esattamente a proposito di cosa. Spero con tutta me stessa che non si tratti del fatto che sono uscita di casa senza avvisare...
<< Cos'è successo?>> chiedo a mia sorella.
<< Non lo so... Ma appena papà ha aperto il frigo la mamma si é arrabbiata e hanno cominciato a litigare. Ho cercato di mettermi in mezzo per farli smettere, ma mi hanno allontanata con la solita scusa che non sono abbastanza grande per intromettermi. Ti prego. Cerca di fare qualcosa. Non riesco nemmeno a concentrarmi sullo studio... >>
Non è di certo la prima volta che litigano anche perché normale che ogni tanto i genitori non vadano d'accordo, succede in tutte le famiglia, mi sembra logico. Ma dal tono di voce che entrambi stanno usando, capisco che questa volta c'è sotto qualcosa di diverso.
Entro in cucina, senza nemmeno bussare alla porta, ed entrambi si voltano nella mia direzione. Sono sempre stata brava a risolvere i loro problemi, perché in genere le cose vanno sempre il questo modo: i miei genitori litigato, entro io nella stanza, mi fissano, trovano un motivo per il quale prendersela con me, alla fine entrambi si trovano d'accordo sulla punizione, e così si conclude il loro litigio. Molto semplice.
Facendo finta di niente, mi avvicino al frigo per prendere qualcosa da bere e, dopo aver preso la spremuta d'arancia, afferro un bicchiere e me ne verso un po'.
<<Dove sei stata? Eravamo in pensiero per te>> comincia mia madre.
<< Cameron mi ha chiesto di vederci>> da quando ho messo piede in questo posto, ho capito che mettere in mezzo quel ragazzo aiuta sempre, soprattutto con mia madre che sembra avere una specie di adorazione nei suoi confronti. Non ho ancora capito il motivo.
<< Ah, allora va bene>> risponde.
<< Posso chiedervi un favore?>> chiedo. << Potreste smettere di litigare? Kate e io staremmo cercando di studiare e, se ci garantite che non è nulla di grave, allora facciamo finta che tutto questo non è successo e andiamo avanti con la nostra solita e monotona vita. Vi va?>>
<< Avevamo già finito>> mio padre esce dalla stanza, ma mia madre lo segue e i due continuano i loro discorsi come se le mie parole fossero state appena buttate nel vento. No, non mi considerano mai quando cerco di dare una mia opinione, ma c'ho fatto l'abitudine.
<< Che problemi hanno?>> mi chiede Kate quando esco dalla cucina.
<<Non ne ho idea, ma credo non sia nulla di grave! Sistemeranno presto, ne sono più che sicura>> cerco di rassicurarla. << Vuoi venire a studiare in camera mia? Si sentono meno qua giù>> le propongo.
<< Sì, vado a recuperare i libri>> sbuffa.
Raggiungo la mia stanza, e la prima cosa che faccio è quella di inviare subito un messaggio a Cameron con scritto:
*A Cameron:
Ehi:) passa da me quando vuoi*
Spero passi presto perchè voglio studiare bene per tutto il pomeriggio. L'interrogazione ci dovrà andare bene, sicuramente.
*Da Cameron:
Non ho voglia! Vieni tu a casa mia ;)* vibra il cellulare dopo qualche secondo.
Appoggio il cellulare sul letto e decido di pensarci un attimo prima di rispondere. La mia attenzione si concentra per qualche momento su Matthew e sul suo modo di comportarsi. Che abbia un carattere strano, non è una novità. Ma qualcosa mi continua a dire che lui c'entri nel litigio tra Susan e Tamara. La reazione di Matt a quella chiamata mi sta facendo venire dei terribili dubbi e la cosa non mi piace. E se fosse stata Tamara a chiamarlo per andare ad aiutarla?
Il cellulare vibra di nuovo, ed è un altro messaggio di Cameron:
*Da Cameron:
Adesso o mai piú. I miei non ci sono e se vuoi stare tranquilla ti conviene venire adesso*
Non posso rifiutare, anche perché a causa dei miei genitori, questo è l'ambiente meno tranquillo nel quale prepararsi per un'importante esposizione. Perciò, metto gli appunti e i libri nella borsa e mi affretto ad uscire di casa.
<< Dove vai?>> chiede Kate quando quasi le vado addosso.
<<Devo andare da Cameron per una cosa di scuola. Puoi stare in camera mia quanto vuoi, torno tardi>> le dico.
<< Tranquilla, non c'è problema>>
Cammino velocemente per tutta la via e arrivo in poco tempo a casa di Cameron. La macchina dei suoi non c'è e la cosa mi fa sentire meglio. Non so perché, ma ogni volta che ci sono loro mi sento a disagio, come se stessero analizzando ogni mio piccolo comportamento.
Suono il campanello e compare subito Cameron con il fiatone. Che si sia messo a correre per non farmi aspettare molto fuori?
<<Ehi>> dico.
<<Ciao>> sorride.
La sensazione che provo non appena incrocio il suo sguardo è davvero strana, tanto che non posso fare a meno di pensare che si tratti di farfalle nello stomaco. Sì, non ci sono dubbi.
<< Accomodati>> mi fa cenno di entrare in casa, e quindi ci sistemiamo entrambi in salotto.
<<Non posso stare qui per molto tempo, quindi facciamo in fretta>> spiego.
Ci sediamo sul divano, l'uno accanto all'altra, con le braccia che si toccano e le ginocchia che si sfiorano. Stargli così vicino non è per niente semplice, soprattutto in questo momento in cui così vicina, riesco a sentire anche il suo profumo. Afferra i fogli e comincia a spiegarmi lentamente l'ordine da seguire, ma il mio problema è che in questo momento è impossibile dargli ascolto.
Ciò che sto provando in questo momento è davvero strano. Il mio respiro sta diventando sempre più pesante, e ad ogni parola che dice è inevitabile osservare le sue labbra che si muovono lentamente. Cerco di distrarmi e di convincere me stessa a smettere di fissarlo,ma non ci riesco.
All'improvviso mi guarda:<<... Capito?>>
Il mio cuore batte forte e non riesco ad allontanare un pensiero che frulla da qualche minuto nella mia testa. Avvicinarmi per baciarlo sembra essere la cosa più giusta e naturale da fare in questo momento... La curiosità di scoprire che cosa avessi provato quella sera nello sgabuzzino cominciava a tormentarmi, e questo sembrava il momento più adatto per intervenire e risolvere il mio dubbio.
Esita all'inizio e sembra abbastanza sorpreso, ma poi poggia la mano sul mio volto e si concentra sulle nostre labbra. Il bacio diventa sempre più intenso mentre la sua mano scivola lentamente dal mio volto, alla mia spalla, alla mia vita. Stringe delicatamente i miei fianchi, mentre con le dita sfiora la pelle al di sotto della mia maglietta. Rabbrividisco immediatamente e mi avvicino ancora a lui. Più mi bacia, più sento il bisogno di stare con lui . Appoggio le mani sulle spalle e lui si abbassa lentamente per stendersi completamente con me sopra. Mentre scende lentamente, affondo le mani tra i suoi capelli e comincio a tirare le punte.
Le cose sembrano andare benissimo, fino a quando la porta di casa sua si apre. Mi allontano subito da lui e mi sistemo i capelli leggermente spettinati:<< Beh... Credo sia ora di andare"mi alzo dal divano.
<<Cris, come mai sei qui?>> Domanda Sam entrando nella stanza.
<<Dovevo darle gli appunti per domani>> dice Cameron, ovviamente confuso da ciò che è successo poco fa.
<< Va bene, io vado di sopra>> sorride Sam, come se avesse capito tutto.
La situazione tra me e Cameron è parecchio strana, tanto che nella stanza piomba subito un silenzio imbarazzante che interrompo:<<Allora... Ci vediamo domani>>
Annuisce , e io esco di casa con la sensazione di aver appena sbagliato tutto. Ma che diamine mi è saltato in testa?
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