~72~

<<Allora, si va a casa tua>> mi avvisa, facendo partire la macchina. 

Guardando il mondo fuori dall'auto, la mia testa comincia a viaggiare indietro nel tempo al primo giorno in cui ho messo piede a Miami, alla malinconia, alla rabbia e alla tristezza di quel momento. Questo posto comincia a piacermi un po'. Certo, ho tantissimi problemi con Matt, ma almeno mi sono risparmiata problemi con Cameron e con Susan, che sembra avermi lasciata in pace. Sento la canzone "Viva la vida"dei Coldplay e alzo il volume, per poter canticchiare sotto voce le parole. 

<<Fai qualcosa questo pomeriggio?>> Domanda Cameron, abbassando il volume della radio. 

Questo pomeriggio volevo vedere Matt per chiedergli scusa. Voglio affrontarlo e parlargli perchè mi manca e perchè mi sento in colpa per ció che ho fatto... Non se lo merita.

<<Volevo chiedere a Matt di uscire per parlargli di ieri sera>> 

Cameron parcheggia davanti a casa mia, e mi guarda come se avessi appena detto una grandissima cavolata:<< Perché? Che ti importa? Tanto avete rotto>> 

<<Perché voglio chiedergli scusa per ieri sera!Anche se non mi ricordo molto, so che devo chiarire le cose con lui... >>  la mia risposta non sembra renderlo tanto felice, anzi, sbuffa. <<... Devo sapere se ci tiene ancora a me>> 

<<Uno che va ad una festa con Tamara è solo una testa vuota!Non so se te lo ricordi, ma sono stati insieme per tutta la serata, e gli è importato di te solo quando ti ha visto con me! Non mi piace, Cris. Non mi fiderei se fossi in te.>> mi prendo qualche momento per riflettere attentamente su ciò che sta dicendo, ma non riesco a trovare un singolo motivo per il quale io non debba fidarmi di Matthew. << Lunedì dobbiamo consegnare il lavoro di storia... >> cambia argomento.

Cosa? Prendo il cellulare e guardo la data. Ha ragione, lunedí dobbiamo esporre il nostro progetto e io non so veramente come faremo dato che non abbiamo ancora scritto niente. 

<<Oh no, come facciamo?>> chiedo agitatissima.

<<Usiamo il mio progetto dell'anno scorso! Sono sicuro che andrà benissimo. Ci troviamo più tardi, cosí studiamo insieme e ti passo i miei appunti>> suggerisce.

<<Ma non se ne accorgerà il professore?>>

<< Non importa, gli andrà bene>>

<< Posso fidarmi?>> domando guardandolo dritto negli occhi. Passano luoghi attimi di silenzio, in cui i nostri sguardi si parlano tra di loro. 

<< Certo, puoi fidarti. >> risponde distogliendo lo sguardo, come se la mia frase gli avesse fatto venire in mente qualcosa. 

<<Grazie>> sussurro e mi avvicino a lui per abbracciarlo. Nemmeno io so spiegarmi il motivo di questo abbraccio, è stato completamente spontaneo. Come se fosse la cosa più naturale del mondo. In ogni caso, sono felice di averlo fatto perché Cameron avvolge le braccia attorno al mio corpo e mi stringe dolcemente a sé, come se non avesse desiderato altro questo giorno. <<A dopo>> lo saluto uscendo dall'auto. 

La paura di rientrare in casa comincia a farsi sentire. Passo dopo passo, mille dubbi e mille domande già si susseguono nella mia testa riguardo alla reazione dei miei genitori quando mi vedranno rientrare in casa. Saranno chiaramente preoccupati, o forse la chiamata di Cameron sarà bastata per risparmiarmi l'interrogatorio? 

Afferro la maniglia e prendo un respiro prima di varcare la soglia e di dire:<< SONO A CASA>>

I passi sul pavimento dei miei genitori si fanno sentire sempre di più, mentre io cerco di togliermi il più velocemente possibile le scarpe per poter scappare in camera mia. Userò una delle mie solite scuse, ossia ' devo studiare, non ho tempo' o qualcosa del genere per evitare il discorso con loro. Sì, funzionerà. Ne sono certa. 

<<Dove pensi di andare?>> Chiede mia madre.<<Racconta tutto ciò che è successo ieri>>

'Se solo riuscissi a ricordarlo...'penso tra me e me.

<<È andato tutto bene! Abbiamo ballato, fatto giochi da tavolo e la torta era buonissima. Il posto era allestito davvero bene. Poi la sera, Sam mi ha invitata a casa sua per dormire e ora sono tornata a casa>> racconto tutto velocemente.

<<E perchè ha chiamato Cameron al tuo posto?>> Chiede.

<<Perché non riuscivo a trovare il mio cellulare>> suona più come una domanda, anzichè come una risposta.

Innarca un sopraciglio e incrocia le braccia davanti al petto. Brutto segno:<<Ha chiamato con il tuo telefono>>

<<Ah sì, giusto>> risposi ridacchiando nervosamente. <<Gliel'avevo prestato per chiamare i suoi genitori e non me l'ha restituito. Quando se n'è accorto io stavo già dormendo, quindi ha chiamato per avvisare>> 

La scusa è chiaramente banale e si vede benissimo che è stata inventata al momento, ma si sa che la speranza è sempre l'ultima a morire.

<<Non è che tra te e Cameron c'è qualcosa e me lo stai nascondendo?>> domanda mia mamma.

Mi ha fatto una domanda alla quale dovrei aver una risposta certa, dovrei... Ma non è così. La verità è che nemmeno io so cosa ci sia tra me e lui. So solo che quando siamo insieme tutto sembra così... Non so nemmeno spiegarlo perché tutto strano e diverso dalle mie esperienze precedenti. 

<<No, perché dovrei nasconderlo?>> 

Scuote la testa:<<Non lo so... Potresti trovare qualche strana scusa>>

<< Posso andare adesso?>> domando.

<< Sì, studia>> mi avverte. 

Me ne vado nella mia stanza, ma non faccio nemmeno in tempo a chiudere la porta perché Kate afferra la maniglia ed entra senza nemmeno chiedere il permesso, come al solito... << Allora? Divertita ieri sera?>>

<<Si, tu?>>sorrido. 

<< Ieri, alcuni miei amici hanno organizzato una specie di 'dolcetto o scherzetto'. All'inizio pensavo fosse una cosa stupida, invece mi sono divertita! Andando in giro, ho incontrato Nash. Sai che è fidanzato?>> 

Annuisco. <<Si, la sua fidanzata è mia amica>> 

<<Siamo stati fuori fino a tardi e abbiamo lanciato schiuma da barba addosso ad una coppietta. La ragazza si è arrabbiata con noi e il suo ragazzo ci ha anche minacciati. Assomigliava tanto a qualcuno che ho già visto... Vabbè, quando mi tornerà in mente, te lo dirò>> 

<<L'importante è che tu ti sia divertita>> dico.

<<Sì! Adesso vado perché Hayes ha detto di chiamarlo>> le luccicano gli occhi e la cosa mi fa stare davvero bene. È bello vedere che mia sorella si trova bene qui e che adesso ha una bella vita.

Esce dalla stanza e prendo il telefono da sopra il letto per chiamare Matt. Lo so che sembro una cretina perchè continuo ad insistere con lui, ma voglio sapere se mi vuole ancora o se ha deciso di mettere un punto alla nostra relazione. Anche se mi succedono delle determinate cose con Cameron, con Matt mi sento in un modo altrettanto diverso. Mi sento amata e mi sento apprezzata per ciò che sono. Sono totalmente confusa, perchè ieri ero totalmente certa del fatto che volevo tornare a tutti i costi con lui, ma dopo aver passato cosí tanto tempo con Cameron, sento che provo qualcosa per lui e che forse stare lontana da Matt potrebbe facilitarmi la situazione.

<<Pronto>> dice con il fiatone.

Non sapevo andasse a correre.

<<Ciao, sei impegnato? >>

<<No, sto solo correndo. Cosa vuoi?>> Chiede.

Non mi piace quando mi tratta in questo modo, mi fa stare male:<< Possiamo incontrarci da qualche parte per parlare di ieri sera?>> 

Il mio tono sembra cosí disperato. Forse perchè lo sono veramente. Non risponde e sento solo dei rumori strani in sottofondo. All'improvviso lo sento sbuffare e sento un'ansia incredibile dentro di me. Se mi dice di no, vuol dire che non mi vuole più e che quindi dovrò cercare di dimenticarlo. Se mi dice di sì, vuol dire che ho ancora una possibilità.

<<Va bene... Facciamo in spiaggia tra un'ora?>> 

Un enorme sorriso mi compare in volto e il mio cuore comincia a battere forte per l'agitazione e l'emozione:<<Va bene>> dico e lui attacca.

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