~55~

La mattina, mi sveglio con il pensiero fisso di Sam e Nash. Chissà come sarà andato il loro appuntamento. E chissà come si sarà comportato Nash. 'Sicuramente meglio di quanto potrebbe comportarsi Cameron' ricorda il mio cervello. Non riesco ad immaginarmi Cameron e Susan ad un appuntamento romantico. Susan parlerebbe solo di se stessa, mentre Cameron fingerebbe di ascoltarla. Il solo pensiero mi fa ridere. Aspetta, perché sto pensando a Cameron e Susan durante un appuntamento?

"Cris, muoviti. Rischi di fare tardi." mi avvisa mia madre, mettendosi le scarpe e uscendo di casa per far partire l'auto. 

Quasi mi strozzo mangiando i cereali, una cucchiaiata rapida dopo l'altra. Riesco a finire tutto e, dopo aver preso le mie cose, raggiungo mia madre:"Eccomi, ci sono"

Mi sistemo la cintura e mi volto per dire una cosa a Kate, ma lei non c'è. Dove diamine è finita?

"Kate?"

"Stava poco bene questa mattina. Ho preferito tenerla a casa." spiega. 

Mia sorella non ha mai avuto problemi di salute. Li ha sempre finti. Si è ammalata pochissime volte, e anche in quei casi era piena di energia, come se non avesse neanche trentanove gradi di febbre, ma dettagli... Sicuramente il suo scopo era quello di saltare qualcosa che aveva a scuola oggi.

Quando arrivo davanti a scuola, mia madre, senza nemmeno farlo apposta, parcheggia accanto all'auto di Cameron, che in questo momento sta scendendo. Si ferma quando mi nota in auto, e io prego con tutta me stessa che stia solamente ammirando l'auto che se ne vada via il prima possibile. Non ho alcuna voglia di avere problemi anche oggi con Susan e Matthew, che potrebbero essere nascosti da qualche parte, pronti a rinfacciarmi che sto appicciata a Cameron. 

Scendo dall'auto dopo aver salutato mia madre, e passo accanto a Cameron senza nemmeno guardarlo. Ovviamente, lui mi ferma afferrandomi il polso e facendomi voltare verso di lui.

"Non salutarmi, sai" dice.

"Non ti ho visto" invento.

"Mi sei passata accanto. Non credo di essere invisibile." ridacchia.

"Allora, ciao" forzo un sorriso. 

"Ti sei fatta accompagnare da tua madre sta mattina..."nota voltandosi in direzione dell'auto di mia madre, che ormai sta uscendo dal parcheggio. 

"Sì, e quindi?" chiedo. 

"Non ti sembra una cosa un po'... "non finisce la frase "... Senza offesa ma nessuno ormai si fa accompagnare a scuola dai genitori"arriccia il naso, facendo sollevare anche gli occhiali neri da sole che porta. Ma chi diamine si crede di essere? 

"Non sono affari tuoi, poi chi altro avrebbe potuto accompagnarmi? Non voglio prendere l'autobus e a piedi ci metterei tantissimo"mi volto andando in direzione dell'ingresso scolastico. 

"Potrei sempre accompagnarti io... Mio padre mi ha regalato la macchina quindi posso usarla quando mi pare"

Non ci credo. Si sta davvero offrendo di accompagnarmi a scuola? Mi fermo sul posto e lo osservo per cercare di capire se sia uno scherzo o no. Insomma, come siamo arrivati da odiarci a farci favori? Questa cosa non mi convince per niente. Che diamine gli è preso? 

"Mi dispiace, ma non ho voglia di rischiare" rispondo quando capisco che è più che serio. "Girano già troppi pettegolezzi su noi due, e non voglio che ne siano altri"

"Da quando ti importa di che cosa pensi la gente?" 

"Da quando la tua fidanzata psicopatica ha cominciato a minacciarmi, il mio fidanzato ha cominciato a dubitare di me e della mia sincerità nei sui confronti, e Lexy non ha fatto alto che pubblicare articoletti di giornale in cui ipotizza addirittura una nostra relazione d'amore segreta. Ti bastano come motivi?" 

Non ho alcuna intenzione di andare avanti in questo modo. Voglio avere una vita serena in questo liceo, dato che mi toccherà passare qui anche l'anno prossimo. E sinceramente, non ho per niente bisogno di altri problemi. 

"Beh dovresti cominciare a fregartene. Se dicono che usciamo insieme, o che ci frequentiamo di nascosto, o altre cazzate, lasciaglielo credere. L'importante è che noi sappiamo come stanno davvero le cose"mi guarda dritto negli occhi, quasi come se volesse impormi quel suo stesso pensiero tramite il semplice scambio di sguardi. 

"Lasciamo perdere" decido di guardare in un'altra direzione. Non riuscivo più a reggere lo sguardo profondo di Cameron. "Quando ci troviamo per studiare sul serio storia?"

"Intendi studiare come l'ultima volta?" Chiede mentre entriamo a scuola. Ridacchia mentre lo dice.

"No, ho detto sul serio "puntualizzo fermandomisi nuovo. "Dobbiamo studiare sul serio."

Appena finisco di pronunciare l'ultima parola, il sorriso svanisce dal suo volto e il suo sguardo penetrante si punta sulle mie labbra, quasi come se volesse torturarle senza più fermarsi. In questo momento, i miei piedi sembrano incollati al pavimento e io non riesco a muovermi mentre si avvicina lentamente a me. La sua bocca si muove quasi a rallentatore quando dice:"Cosa intendi con 'sul serio' ?"

Ho il corpo immobilizzato. Sono sicura che se qualcuno cercasse di spostarmi da qui, farebbe parecchio fatica anche solo a sollevarmi da terra. 'Indietreggia' comanda il mio cervello, ma i miei muscoli sembrano non voler reagire. 

"Ma che diavolo?" domanda improvvisamente, spostando lo sguardo dietro di me. 

Quando mi volto, riesco ad intravedere due figure, o meglio Nash e Sam seduti su una panchina. Si tengono per mano mentre si scambiano teneri baci sulle labbra... Sono davvero belli insieme. 

Il ragazzo che fino a qualche secondo fa stava fissando le mie labbra, mi passa accanto, chiaramente arrabbiato per la scenetta che è costretto a vedere : sua sorella e il suo migliore amico. Ma non posso permettere che vengano disturbati, perciò afferro Cameron per la maglietta, nella speranza di riuscire a trattenerlo in qualche modo. 

"Lasciami"si volta d scatto verso di me.

"No. Calmati."

"Calmarmi? Mi sta prendendo in giro? Quella si è messa con il mio migliore amico!"alza la voce, indicando Sam. 

Non sono abituata ad avere a che fare con ragazzi così forti di carattere e così terribilmente testardi. Con Set non erano mai successe cose del genere... Perciò decido di seguire il mio istinto, che mi suggerisce di agire prima con la massima tranquillità. Solo in casi estremi, con le maniere forti. 

Prendo tutto il coraggio che trovo dentro di me, e allungo la mano per afferrare la sua e sussurrare:"Andiamo, ti prego. Non voglio che tu faccia qualcosa di cui potresti pentirti." 

"Vaffanculo" risponde e mi trascina via con sé, non mollando mai la mia mano. 

Decido di stare zitta e di non dire più nulla. Già è tanto se sono riuscita a convincerlo ad allontanarsi... Certo, camminare per il corridoio mano nella mano però non è per niente un'ottima idea. Infatti, Lexy, che fino qualche secondo fa stava scattando foto a Sam e Nash, non appena nota le nostre mani intrecciate, comincia a seguirci. 

Allontano istintivamente la mano da Cameron... Non voglio altri problemi. Ma a lui non sembra andare bene:" Te lo ripeto: non dare importanza a ciò che potrebbero pensare gli altri" e dopo questo, si riprende la mia mano, quasi come se non potesse farne a meno.

La situazione degenera quando entriamo in classe e Susan ci vede... Scoppia subito a piangere. 

Cameron si ferma improvvisamente e la fissa, come se volesse veramente essere accanto a lei per farla smettere. "Vai" lo incoraggio. 

Lascia andare la mia mano, facendomi sentire un improvviso vuoto interiore, e raggiunge la sua fidanzata. Ignoro la scenetta pietosa, e vado ad accomodarmi al mio posto, dove non riesco ad avere un attimo di pace dato che vengo subito raggiunta da Matthew. 

"Posso parlarti?" chiede. " Magari a ricreazione?"

"Va bene..." appena finisco di dire l'ultima parola, il professore entra in classe. 

Le ore passano in fretta, stranamente. Ed è sempre così... Quando non voglio che arrivi un determinato momento, in questo caso la mia discussione con Matthew, il tempo vola. Succede il contrario quando non vedo l'ora che succeda qualcosa. 

Quando suona la campanella che segna l'inizio della ricreazione, sento come la necessità di sparire. Non ho alcuna voglia di parlare con Matthew. So già quale sarà l'argomento della nostra discussione: il mio rapporto con Cameron. 

"Cosa ti ha detto Matt prima?" Chiede Cameron, che sembra abbastanza preoccupato. 

"Vuole parlarmi di una cosa importante... " dico alzandomi in piedi. 

"Avete intenzione di tornare insieme?" sussurra passandosi la mano tra i capelli scuri. 

Bella domanda.

Sinceramente non lo so cosa succederà dopo la nostra discussione. Io sento di provare qualcosa per lui e ovviamente voglio che le cose tra noi due si sistemino in modo da darci una seconda possibilità ... ma come, se è proprio lui a voler rompere con me? Se ha capito che non mi vuole e preferisce lasciarmi?

"Sinceramente io... " comincio a dire, ma Matthew ci interrompe, mettendosi in mezzo:" Cris, andiamo?" e lanciando un'occhiataccia a Cameron, che però non lo nota, dato che il suo sguardo è ancora puntato su di me.

Seguo il ragazzo biondo davanti a me, che mi porta in giardino e mi indica una panchina isolata. 

Mi accomodo e lo guardo in attesa che cominci il suo discorso, ma non lo fa... Perciò intervengo:"Allora, di che cosa volevi parlarmi ?"

"Non mi è piaciuto cosa mi hai detto ieri, ma devo ammettere che avevi ragione... è normale che tu abbia degli amici maschi ed è normale che ogni tanto vi troviate. Inoltre so che Cameron è un coglione e non gli piacciono il genere di ragazze come te, quindi non ti puó portare via da me. Cris, non sono mai stato cosí geloso in tutta la mia vita e ieri quando ti ho vista con lui mi sono sentito malissimo. Solo dopo aver parla... averci pensato su, ho capito che ho bisogno di averti accanto. Ho bisogno di conoscerti meglio, perché mi sei entrata in testa e non riesco più a tirarti fuori. Ti prego scusami..."

Lo guardo confusa. Tutto mi sarei aspettata, ma non questo. Certo, dovrei anche essere contenta... Matthew sta dimostrando di tenerci veramente a me e di continuare a conoscerci meglio, per poter stare insieme. Il suo discorso sembra essere abbastanza convincente, perciò senza pensarci troppo rispondo:" Va bene, ti perdono"

Mi abbraccia e mi stringe forte a sé:" Dimenticavo di dirti una cosa..." si allontana. "... Devi stare lontana da Cameron"

Mi sta prendendo in giro, per caso? "... Non voglio più vederlo con te. Puoi avere tutti gli amici che vuoi, solo non lui."

Mi sembra una cosa davvero esagerata. Proprio adesso che tra me e Cameron stava nascendo una piccola amicizia, ecco che arriva Matthew pronto a mandare tutto in frantumi. 

"Ci penserò"decido di non dargli subito una risposta. 

"Non hai nulla a cui pensare. Non accetto un ' no'. Quindi..." avvolge le mie spalle con il suo braccio e mi lascia un tenero bacio sulla guancia. 

Per quanto possa tenerci a Matthew, sono bene che non mi sarà possibile stare lontana da Cameron. Non perché provi chissà quale sentimento nei suoi confronti... Ma perché abbiamo da fare un progetto insieme, scontare una punizione e la mia unica amica è sua sorella. 

"Passi a casa mia questo pomeriggio? Ci vediamo un film insieme" propone Matthew. 

"In realtà, io dovrei..." cominciò, ma decido di non concludere la frase. So già che se sentisse ciò che volevo dire, si arrabbierebbe. Ma non posso mentirgli... "... Ho la punizione con Cameron"

Si irrigidisce subito:"Beh, non ci vorrà molto a pulire la palestra... Dopo aver fatto, puoi venire da me" 

"Si,appena finisco ti chiamo"dico.

"Si, ricordati solo di chiamarmi quando sarai fuori dalla palestra, perché dentro non c'è campo"

"Va bene" sussurro appoggiando la testa sulla sua spalla e immaginando un pomeriggio lungo e noioso, rinchiusa in quella palestra con quell'antipatico. 



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