~54~
La giornata è andata avanti nel seguente modo: io che cercavo di camminare rapidamente da una classe all'altra per non incrociare nessuna delle persone che conosco, Susan che, durante i corsi che abbiamo in comune, si pavoneggiava dicendo di aver fatto apposta a far vincere la squadra di Cameron perché si considera una persona buona e caritatevole, Sam che per fortuna mi ha fatto compagnia in bagno, durante la ricreazione e mi aiutava con la mia caviglia. Fa meno male, ma ho chiesto qualcosa in infermeria giusto per essere sicura. Sono sicura che non sia qualcosa di grave.
"Allora, sta sera ricordati di passare a casa mia per le otto, va bene? Ricordati di portare dietro qualche trucco, perché io non ne ho. Anzi, facciamo per sette. Anzi, per le sei. Sai, non si sa mai. Chissà quanto ci vorrà a prepararmi! Anzi, vieni a casa con me. Passiamo prima a casa tua e poi andiamo dritte da me per cominciare a mettermi a posto" parla velocemente, prendendo raramente fiato. L'agitazione è chiara sul suo volto.
"Sam, stai tranquilla. Alle sei sarò a casa tua, promesso." la tranquillizzo abbozzando un sorriso in volto e afferrandole la mano. "Adesso devo andare. Ho promesso a Kate che l'avrei aiutata con matematica quando sarei tornata a casa. Ci vediamo sta sera" le dico allontanandomi.
"Alle sei, ricordatelo. Anzi, te lo ricorderò io. Ti chiamerò. A dopo" la sento balbettare dietro di me mentre esco dalla classe.
Sam sa farsi prendere facilmente dal panico, ma sono più che sicura che, quando vedrà Nash, tutta quella paura che racchiude dentro di sé, svanirà. Passerà una serata tranquilla con il ragazzo per il quale prova qualcosa da tanto tempo e se la godrà per bene.
Sto per uscire da scuola quando una persona mi si mette davanti, impedendomi di andarmene. E per mia grandissima sfortuna, si tratta di Matthew... Per tutto il giorno non ha fatto altro che evitarmi e guardarmi male, come se in palestra avessi supplicato io Cameron di scegliermi e di starmi accanto quando mi sono fatta male. Non capisco, comunque, perché la colpa debba ricadere sempre su di me, quando non faccio assolutamente nulla. La verità è che Matthew si mette da parte, senza parlarmi per giorni, e poi ne esce improvvisamente arrabbiato perché nel frattempo ho passato un po' di tempo con i miei amici. Se una persona non vuole far parte della mia vita, va bene. Ma non può pretendere di andarsene e di tornare quando diamine gli pare.
"Devo parlarti" dice con voce dura. " Mi ha dato davvero fastidio che Cameron ti abbia accompagnata anche oggi a scuola... è come se tu e lui lo faceste di tutto per stare insieme. "
"Stai parlando sul serio?" Chiedo sorpresa.
"Negli ultimo giorni nomavate fatto altro che parlare, sorridervi e scambiarvi occhiate. Per non parlare del fatto che ieri pomeriggio vi siete trovati a casa tua. Cris spiegami che cosa sta succedendo"mi supplica.
"Spiegami che cosa sta succedendo a te! Negli ultimi giorni non hai fatto altro che evitarmi e comportarti in modo strano, e adesso vieni qui e mi fai la scenata del fidanzatino geloso? Matt, quante volte te lo devo dire che tra me e Cameron non c'è niente? Tu e Susan sembrate ossesionati da questa stupida storia. Lo sanno tutti che io e lui siamo come cane e gatto e che non adremo mai d'accordo. Perciò, o ti dai una calmata o non lo so... Ma sono stanca di dover litigare con te e, soprattutto, di ripeterti sempre le stesse cose. "dico smettendo di guardarlo.
La verità è che mi sta facendo davvero innervosire. Odio ripetere la stessa cosa più e più volte.
"Sto solo dicendo che non mi piace che passi più tempo con lui che con me"ammette.
"Non passo più tempo con lui. Solo perchè siamo stati insieme un pomeriggio, questo non vuol dire che stiamo sempre insieme"
"Certo come no... "sbuffa, facendomi incavolare ancora di più. Sembra di star parlando con un bambino.
"Se devo stare insieme ad una persona che non si fida di me, preferisco starmene da sola"chiudo il discorso e me ne vado. Ho cose più importanti da sbrigare e non ho intenzione di passare il mio pomeriggio a cercare di mettere in testa a Matthew che con Cameron non c'è nulla! Quanto ci vuole per capirlo? E perché non si fida di me?
Per mia fortuna, non mi segue e io arrivo a casa con la sola voglia di mangiare qualcosa e di cominciare a fare matematica con Kate, solo per cercare di cancellare questa giornata dalla mia testa per qualche ora, fino a quando non dovrò andare a casa di Sam. Ma come mi sono ridotta? Ho davvero pensato di aver voglia di fare matematica? Io, che odio quella materia? Odio questo posto, o meglio, odio le persone che ci abitano. Mi fanno andare fuori di testa.
"Allora, pronta per matematica?" domando a Kate entrando in camera sua.
"Ma ci sono i Simpson in tv!" si lamenta lei.
"Kate... La matematica è più importante. Non hai un test tra due giorni?"
"Non me lo ricordare... Mi passa la voglia di vivere" sbuffa alzandosi dal letto e tirando fuori i libri. Sì, questa è proprio mia sorella, si vede.
Incredibile a dirsi, ma è vero che facendo matematica il tempo passa in fretta... Così in fretta che mi accorgo di essere già in ritardo di mezz'ora per andare a casa di Sam. Io e Kate eravamo talmente concentrare su dei problemi, che mi sono dimenticata di tenere d'occhio l'ora e ora eccomi qua, che corro verso casa di Sam, dopo aver anche visto le sue innumerevoli chiamate.
"Che ci fai qui?" chiede Cameron quando mi apre la porta di casa. Mi squadra capo a piedi e appena mi vede con il fiatone, scoppia a ridere:" Dai, entra. Ti porto un bicchiere d'acqua... Non è il caso che tu mi svenga in casa."
Quando finalmente bevo l'acqua fresca, mi sento rinascere:"Grazie"
"Figurati. Come mai sei venuta qui? E perché tutta questa fretta?"
"Sam mi ha chiesto di darle una mano per l'appuntamento di sta sera"spiego.
"Appuntamento?"chiede Cameron.
Capisco subito di aver appena detto una grandissima cavolata. Cameron non sa che Nash ha chiesto a sua sorella di uscire? Ma tra migliori amici non ci si diceva tutto? Forse Nash aveva paura della reazione dell'amico, o forse... Non lo so. Sta di fatto che adesso mi sono cacciata in un grossissimo guaio. Cosa gli dico?
"Sì, un appuntamento" ripeto.
"Sam con chi?" domanda, ma per fortuna in quel momento Sam arriva e si intromette.
"Sam cosa?" scende la scale, con i capelli scuri, solitamente ondulati, piastrati e le labbra truccate di un rosa leggero. Sembra una piccola principessa, deve solo indossare il vestiti ed è perfetta. Nash cadrà ai suoi piedi, ne sono sicura al cento per cento.
"Dove staresti andando tu?"ride Cameron.
"Ho un appuntamento"dice Sam.
"Con chi?"
"Nash"sussurra a bassa voce. l fratello aggrotta le sopracciglia, apre la bocca dalla sorpresa e serra i pugni, come se avesse appena detto qualcosa di grave.
"Nash? Stai parlando di Nash, il mio amico?" Cameron alza la voce.
Tutto questo non finirà per niente bene, se non sicura. Perciò intervengo chiedendo a Sam:"Sam, vai di sopra? Io arrivo tra qualche secondo, ho bisogno di parlare con tuo fratello"
Mi dà ascolto e, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, torna al piano di sopra. Non appena sento la porta della sua stanza chiudersi, mi concentro su Cameron:"Mi spieghi che problemi hai?"
"Perché deve uscire con lui? Sei stata tu a pianificare tutto?"
"No. Nash l'ha invitata... Ma che c'è di male se escono insieme?"
"Lui è il mio migliore amico. Non voglio che perda tempo con lei"dice.
"È tua sorella"grido.
"No, non lo è." Mi lascia a bocca aperta quando sento queste parole. Questa è cosa più stupida che io abbia mai sentito. Come fa a non considerare Sam sua sorella? Che diamine che in quella testa? "Perché deve sempre mettersi in mezzo? Sono miei amici, non suoi. Che se ne torni a starsene da sola"
"Cameron, lasciatelo dire... Sei uno stronzo insensibile." dico e me ne vado. Come si fa ad odiare una sorella in questo modo? Non riuscirei mai a reagire in questo modo se Kate volesse uscire con uno dei miei amici, mai. Anzi, sarei contenta per lei.
Quando entro in camera di Sam, lei è seduta sul letto che con un fazzoletto di carta cerca di asciugare il volto dalle lacrime:" Non dargli ascolto. è una testa vuota." Le sussurro abbracciandola e stringendola forte a me. Possibile che Cameron non si renda conto del male che fa ad una ragazza dolce e sensibile come Sam?
"Ho sentito tutto. Grazie Cris, ma Cameron è sempre stato cosí. Dovrei esserci abituata ormai, ma fa sempre male sapere che non mi considera sua sorella"spiega.
"Non puoi abituarti ad una cosa del genere! Sam, è tuo fratello. Devi reagire. Non può farti trattare in questo modo."
Non mi risponde. Si alza e si avvicina alla specchiera per sistemarsi il trucco:"Dici che una sottile linea di eye-liner andrà bene? O lascio solo il mascara?"
"Lascerei solo il mascara. Hai la fortuna di stare bene anche con pochissimo trucco addosso, ed è bene che Nash ti apprezzi così come sei"le suggerisco. Poi guardo i vestiti che ha sparso sul letto:" Cos'hai intenzione di metterti?"
"Non lo so. Tu cosa hai portato?"
Tiro fuori dalla mia borsa alcune gonne nere e bordeaux a vita alta, delle magliettine corte e alcune collane che potrebbero starci bene con qualsiasi abbinamento. Osserva attentamente i miei vestiti, poi prende una gonna e dice emozionata:"Questa gonna nera è perfetta con il top bianco che avevo intenzione di mettermi" e comincia a cambiarsi.
"Allora, che te ne pare?" domanda. Il top bianco è aderente alle piccole curve del suo corpo, evidenziandole tutte. La gonna a vita alta sembra renderle la vita più piccola di quanto lo sia veramente, facendola sembrare più magra del solito. Sì, Sam ha un fisico esile. Le gambe sottili vengono messe in mostra fino a sopra le ginocchia, facendola sembrare più alta. L'eleganza non le manca. Nash potrebbe svenire vedendola in questo modo. Non sembra la solita Sam, questa è più sicura di sé e sembra essere determinata a far procedere bene la serata.
"Nash cadrà ai tuoi piedi" le dico, facendola arrossire.
"Adesso devo solo cercare di uscire di casa senza che Cam me lo possa impedire"
"Ci penso io. Basterà distrarlo." faccio l'occhiolino.
Scendiamo le scale e vediamo Cameron comodamente steso sul divano, guarda la televisione. Una domanda mi sorge spontanea : come fa ad essere così indifferente dopo aver insultato la sorella?
"Non ce la faremo mai... Come hai intenzione di distrarlo?" chiede Sam a bassa voce.
"Invia un messaggio a Nash e digli di scriverti quando è fuori. Tieni d'occhio Cameron, e appena vedi che è abbastanza distratto, scappa via." le spiego.
Prendo un respiro profondo prima di raggiungere Cameron e di cominciare l'ennesima discussione con lui. Non ne ho per niente voglia, ma Sam ha bisogno di me per poter passare la serata con il ragazzo dei suoi sogni.
Passo davanti alla televisione e mi siedo su un piccolo angolino del divano accanto a Cameron. Dopo qualche secondo, comincio:"Ti sei calmato?"
"Ascolta, ho avuto una giornata di merda perció lasciami stare"sbuffa alzandosi dal divano e andandosene in cucina.
"La giornata di merda non è una scusa per trattare male tua sorella"lo seguo.
Tira fuori dal frigo una bottiglia d'acqua e cambia discorso dicendo:"Matt mi ha detto tutto"
Matt ha fatto cosa? :"Cosa ti ha detto?"
Versa l'acqua in un bicchiere di vetro e se ne sta zitto. Mi ignora completamente, perciò ripeto la domanda:" Che cosa ti ha detto?"
"A che ora passerà Nash?" Cambia argomento. Odio quando le persone si comportano in questo modo.
"Ho detto : cosa ti ha detto Matt?" Insisto.
"Che avete litigato e che per colpa mia l'hai lasciato..." sbuffo quando sento queste parole. Perché Matthew deve sempre inventarsi le cose? E perché diavolo sentiva il bisogno di dirlo a Cameron? "...È vero?"
"Ovvio che no"dico.
"E allora perchè avete litigato?"
"Che t'importa?"
"Voglio solo saperlo"fa spallucce bevendo dal bicchiere.
"È fissato con la storia che noi due facciamo di tutto per uscire insieme e cavolate simili..." spiego. "... a volte mi sembra di star parlando con Susan. Perché diamine non riescono a mettersi in testa il fatto che noi due, a malapena, siamo amici!?"
Ridacchia e apre bocca per dire qualcosa, ma viene interrotto dalla porta dell'ingresso che viene chiusa. Si alza dalla sedia e corre in salotto, ma ormi è troppo tardi, Sam se n'è andata.
"Lo so che vi siete messe d'accordo"sbuffa incazzato.
"Non avevamo altra scelta. Tu l'avresti mai lasciata andare"
"Infatti. Ma per questa volta la lascio uscire con Nash, tanto non si metteranno mica insieme"i muscoli tesi delle braccia sembrano rilassarsi, e anche la sua voce dura diventa via via più dolce e calma.
Prendo il cellulare per controllare l'ora e mi rendo conto che sia meglio tornare a casa:" Adesso devo tornare a casa... Cam, posso chiederti un favore?"
"Cosa vuoi?"
"Non dire niente a Sam quando torna a casa e non parlare di questa cosa con Nash. Ti prego. Lascia che per una serata lei si diverta... Me lo prometti?"
Mi guarda negli occhi per un minuto che sembra interminabile, poi finalmente fa uscire dalla bocca le seguenti parole:" Te lo prometto"
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