~49~
"Tutto bene?" chiede Nash mentre mi dirigo a lezione di matematica.
Sto in silenzio. Solo un giorno e già sono successe troppe cose... A Los Angeles la mia vita era monotona, ma l'amavo per questo. Facevo sempre le stesse cose, certo, ma le facevo con i miei migliori amici.
"Non ti preoccupare, Susan non ti farà niente"continua, notando il mio silenzio.
Ho seri dubbi riguardo questa sua affermazione. Sono più che sicura che Susan non mollerà di certo adesso che Cameron le ha fatto fare una grande figuraccia davanti a buona parte della scuola, anzi, avrà un motivo in più per odiarmi più di prima!
Arriviamo in aula e io vado a sedermi al mio solito posto, pronta a seguire un'altra lezione di matematica in cui annuirò e farò finta di capire tutto, anche se ovviamente non sarà mai così. Io e la matematica siamo come un palloncino e un ago, non andremo mai bene insieme.
Cameron entra in classe di cattivo umore e io decido di raggiungerlo per capire come sta, soprattutto dopo il litigio con Susan...
"Stai bene?"anticipa la mia domanda quando arrivo accanto a lui.
"Ehm, si... io... " comincio, ma lui mi interrompe:"So quello che ti ha fatto. Mi dispiace, la convincerò a chiederti scusa, te lo prometto"
Per una volta, questo ragazzo sta facendo la cosa giusta e mi viene da sorridere.
"STRONZA"vedo Susan che mi si fionda addosso e cado a terra. La schiena mi fa malissimo e non riesco neanche a muovermi, poi il il braccio, cadendo, è andato a colpire l'angolo della cattedra.
Cameron riesce a togliermela di dosso... Non avevo mai visto una persona così arrabbiata in tutta la mia vita. Capisco la rabbia e tutto, ma doveva esagerare in questo modo? Doveva per forza farmi del male?
"TI ODIO. CONTINUI A PORTARMI VIA TUTTO"dice Susan gridando.
In questo momento, il professore entra in classe e ci guarda, senza dire una parola. Sì, lui non è quel genere di professore che dà molta importanza a queste cose. Preferisce farsi gli affari suoi.
"L'accompagno in infermeria"avverte Cameron aiutandomi ad alzarmi in piedi e dando un'occhiata veloce la mio braccio. Non ho nemmeno il coraggio di guardare, so solo che mi fa davvero male.
"No. Tu resti qui con me"dice Susan afferrandogli la maglietta.
"Susan, se non molli subito la mia maglietta giuro che tra noi è completamente finita. Oggi sei già stata parecchio insopportabile... Non peggiorare la situazione" le consiglia Cameron e lei lo ascolta senza dire una parola.
Attraversiamo il corridoio in silenzio, senza dire una parola. Mi fa piacere che Cameron si stia prendendo cura di me, e la vera domanda che non riesco a fare a meno di pormi è 'Perché? Cos'è cambiato?'. Fino a un mese fa, non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di toccarmi, adesso mi accompagna in infermeria.
"Avete problemi?"domanda l'infermiera quando arriviamo.
"Si è fatta male al braccio"dice Cameron.
Le mostre il braccio e, dopo averlo esaminato attentamente:"Siediti là e aspetta. Ci servirà un po' di ghiaccio e creme per farti passare il dolore"
Resto da sola con Cameron, seduta dalla parte opposta della stanza. Il silenzio è imbarazzante, ma mi va bene! Dopo questa giornata ci vuole un po' di tranquillità.
"Se vuoi, puoi andare" profondo a Cameron.
"No, resto qui." dice. "Voglio saltare matematica"ovviamente doveva avere un motivo ben preciso per essere stato così gentile nei miei confronti.
"Cos'è successo tra te e Susan?" Chiedo.
Spero che non si arrabbi per avergli fatto questa domanda.
Lui sbuffa :"Non può andare avanti cosí. Sta davvero impazzendo e inoltre sembra essere fissata con te. Tutto quello che fai per lei è una minaccia. Stavo cercando di cambiarla, di tranquilizzarla ma poi lei fa queste cavolate. Non ce la faccio più. Non posso stare con una persona del genere."
Il suo ragionamento è più che giusto, ma sappiamo entrambi come andrà a finire.
"Hai ragione, ma sono sicura che sai che non resisterai molto lontano da lei e questa sera sono più che sicura che sistemerete"forzo un sorriso. Sembra cosí preoccupato e vorrei tornasse di buon umore, anche se è praticamente impossibile per vari motivi. Ci riesco, almeno per un po', dato che sorride e si passa la mano tra i capelli scuri.
"Tu l'ami, e si vede"
"E lei? Non mi ama. Questo per lei è solo un giochetto , dove io sono il suo giocattolo e lei è quella che mi usa per fare la ragazza più importante della scuola e per avere motivo di litigare con te"spiega.
Non so cosa dire. So solo che lui ha ragione e che lei si merita di fare questa fine. Lo so che è malvagio pensarlo, ma è cosí. Una ragazza del genere sono sicura che prima o poi si troverá da sola.
"Che giornata... "sussurro appoggiandomi al muro con la schiena.
Lui sembra essere d'accordo, dato che annuisce. Osservo quel ragazzo per qualche secondo... Il suo sguardo è puntato fuori dalla finestra e sembra pensare a qualcosa di davvero importante. Probabilmente a Susan e a come sistemare le cose con lei! Ancora non riesco a capire come una persona come lui riesca a sopportare una ragazza dal carattere forte come quello di Susan.
"Vengo a casa tua subito dopo scuola, così poi avrai la sera libera"propone.
"Va bene"accetto.
Penso che sia meglio così... Dopo una lunga giornata come questa, l'unica cosa che non voglio è proprio quella di dover studiare la sera fino a tardi. Sono sicura che non sarei in grado di farcela!
"Eccomi. Allora tesoro, tieni questa crema e spalmatela sul punto in cui ti fa male. Ti fará passare il dolore in pochissimo tempo"spiega l'infermiera.
Mi avvicino per prendere la crema :"Grazie"
Lei mi rivogle un tenero sorriso e:"Ricorda di metterla tutti i giorni"
Annuisco ed io e Cameron usciamo.
Camminiamo per il corridoio vuoto e appena vedo il bagno delle ragazze vado dentro per mettermi la crema. Lui mi segue e io mi chiedo: ma non esistono qui regole che vietano l'accesso dei ragazzi nel bagni delle ragazze?
"Ti aiuto io "si offre Cam, prendendomi la scatolina dalla mano e mettendosi sul dito un po' di crema per poi afferrarmi il braccio a spalmarla sul punto ormai viola. Sussulto quando sento la crema fredda e la pressione delle sue dita, e lui lo nota:"Scusa..."
Lo guardo con attenzione mentre con volto preoccupato si concentra a non farmi male... Non avevo mai notato quanto profondi fossero realmente i suoi occhi e quanto fosse bello il colore.
"Ti fa tanto male?" Chiede quando finisce.
"Un po'"
Il resto della giornata scolastica passa in fretta ed è meraviglioso poter finalmente sentire la campanella scolastica suonare. Adesso voglio fare solo una cosa: andare a casa.
"Andiamo?" Mi chiede Cameron mettendosi davanti al mio banco.
Giusto, adesso dobbiamo andare a casa mia per il progetto di storia. Cameron è stato davvero carino con me oggi... Mi è stato accanto, mi ha aiutato a portato i libri e il vassoio in mensa. Ammetto di essere rimasta parecchio sorpresa da questa sua improvvisa gentilezza, ma non mi dispiace. L'unica persona che invece vorrei avere al mio fianco è Matthew, ma lui non mi ha più parlato dopo il litigio con Susan, anzi, mi ha proprio evitata.
"Stai bene?"Chiede Cameron. Questa domanda me l'hanno fatta davvero troppe in questa giornata.
"Ehm si perché ?"
"Stavi fissando il banco di Matt"non me n'ero neanche accorta.
"Ah, scusa"
Lui sembra abbastanza confuso e nemmeno io so perchè gli ho chiesto 'scusa' ma non mi importa.
Quando usciamo fuori dalla classe, le persone mi fissano.. Una cosa che fin ora non mi ha mai dato fastidio, ma che oggi mi fa sentire così indifesa. Noto che la maggior pare di questi ha in mano il nuovo giornalino scritto dalla carissima Lexy, e riesco anche a vedere la zona in cui si trova lei con tutte le sue scorte.
"Non lo fare... "dice Cameron leggendomi quasi nel pensiero. Invece è proprio ciò che farò.
Attraverso rapidamente il corridoio scolastico per raggiungere il suo gigantesco tavolone, e quando mi vede, diventa bianca in volto e comincia a scuotere la testa, come se sapesse già cosa voglio da lei.
"Mi dai un giornalino?"chiedo con massima calma.
Scuote di nuovo la testa.
"Ripeto : mi dai un giornalino?"ridico, ma lei non vuole.
"Ehi Lexy"interviene Cameron, facendola arrossire.Mi passi un giornalino?"
"Certo Cam" risponde lei con voce squillante.
Ovviamente, quale ragazza non sarebbe crollata ai piedi di Cameron Dallas? Avrebbe potuto chiederle di portargli i libri per l'intero anno scolastico e lei avrebbe accettato sicuramente.
Prendo il giornalino e guardo la copertina, dove ci sono io con i miei capelli coperti dalla farina. Come poteva mancare? Poi in basso leggo un piccolo avviso 'Nuova coppia? #Camris' . Sfoglio le pagine e vedo la foto scattata sta mattina mentre scendevo dall'auto.
"Cosa? Avevo eliminato quella foto dalla macchinetta fotografica!"
"Calmati"dice Cam. "Sei venuta bene"
"Stai scherzando vero?" Chiedo mentre noto il suo bellissimo sorriso stampato in volto.
Butto il giornalino nel primo cestino che trovo e mi dirigo verso l'uscita della scuola con grande velocità... Più sto in questa scuola, più mi sento mancare l'aria.
"Ehi fermati"dice Cameron. "È tutto okay. Domani tutti si saranno già dimenticati di tutto"
Ho qualche dubbio"rispondo continuando ad andare avanti.
"Stai tranquilla. Parleró con Lexy e le diró di smetterla di scrivere certe cose"
"Puoi camminare più in fretta? Voglio andare il più lontano possibile da questo posto"chiedo e lui accetta senza obiettare.
"Cris"grida qualcuno dietro di noi, e quando mi volto vedo Matthew e Susan che ci stanno raggiungendo. Cosa diamine ci fa con lei? E cosa sta succedendo?
"È venuta per chiederti scusa"spiega Matt. "Ne abbiamo parlato insieme e ha capito di non essersi comportata in modo corretto nei tuoi confronti... Ha capito di aver sbagliato."
Mi fido di Matt, davvero, ma ciò che mi sta dicendo sembra assurdo... Da quando Susan dà ascolto a qualcuno? E soprattutto, da quando ha intenzione di chiedermi scusa? Cosa diamine c'è tra loro due?
"Dai ascolto a lui e non a me?" Chiede Cameron ovviamente arrabbiato.
Susan sbuffa:"Scusa"
Ma quel 'scusa' a Cameron non sembra bastare. è infastidito da questo loro avvicinamento, esattamente come me. Quindi Matt mi aveva evitata per tutta la giornata perché voleva convincere Susan a chiedermi scusa? 'Sarebbe troppo bello per essere vero' penso tra me e me.
"Mi rispondi?" Insiste Cameron.
"Lasciami stare."risponde di nuovo Susan.
"È proprio quello che ho intenzione di fare"commenta Cameron voltandosi per andarsene via.
Vorrei tanto poter restare qua per ascoltare le scuse di Susan, ma non posso lasciare che Cameron se ne vada in giro arrabbiato... Rischierei di trovarmi a fare il progetto di storia a mezzanotte e non ci tengo per niente. Perciò, raggiungo il ragazzo che sta andando il direzione opposta a casa mia e cerco di fermarlo:"Cameron" ma lui mi ignora.
"Ehi"grido e lui si volta verso di me arrabbiato."Cos'è successo?"
"Come ti sentiresti se la persona che ami preferisse dare ascolto a un amico anzichè a te?"
Ferita. Ovvio che mi sentirei cosí.
"Gliel'ho chiesto io di chiederti scusa e di smetterla di romperti le scatole e ha fatto quella scenata davanti a tutti. Glielo chiede lui ed esegue gli ordini! Ma che diavolo significa questo?" Chiede lui.
"Mi dispiace" Non so cos'altro dire. Mi sembra ovvio che Susan avrebbe dovuto dare ascolto a lui anzichè a Matt, ma Susan è Susan ed è imprevedibile.
"Vaffanculo"grida lui tirando un calcio ad un cestino della spazzatura.
"Ehi! Calmati. Ora smettila di pensare a lei! mi avvicino a lui appoggiandogli le mani sulle spalle."Adesso ti calmi e penserai a lei piú tardi, quando sarai lucido!"
Riesce a starsene tranquillo fino a quando finalmente arriviamo a casa mia. Durante il tragitto, entrambi ce ne siamo stati zitti. Sinceramente credo che Cameron sia veramente innamorato di lei, altrimenti perché avrebbe reagito in questo modo? Susan non merita assolutamente un ragazzo del genere! Sta davvero facendo la stupida e se continuerà così, sicuramente Cameron smetterà di tornare da lei.
"Siamo da soli?" Chiede Cameron entrando in casa mia.
"A quanto pare si... I miei genitori sono a lavoro e Kate credo sia in giro con qualche amica"spiego chiudendo la porta.
Andiamo in camera mia e lui si guarda attorno come se fosse la prima volta che la vede, anche se non è così.
"Belle le foto"si complimenta notando le foto con Cass e Trevor che ho attaccato sopra al letto.
"Già"sussurro avvicinandomi a lui e riguardando quelle foto per l'ennesima volta.
"Ti manca tanto Los Angeles?" Chiede.
"Non immagini quanto... "
Darei qualsiasi cosa per poter tornare a Los Angeles e abbracciare i miei migliori amici. Vederli su Skype è stato bello, ma non è la stessa cosa... Voglio poterli abbracciare, voglio per uscire con loro e passare le notti a chiacchierare. Le foto mi mettono tantissima tristezza... Quando torno con la testa nella mia stanza, noto che il ragazzo accanto a me mi fissa, perciò, curiosa, chiedo:"Cosa c'è?"
"Che? Niente, solo non vedo l'ora di cominciare a studiare"si allontana.
"Okay"dico sorridendo."Prendiamo i nostri libri e cominciamo a studiare"
"Sì... Ma che ne dici se andiamo a studiare fuori?"propone.
"Fuori ?"
"Si! È una bellissima giornata."
"Ehm... va bene"accetto alla fine.
Prendiamo tutti i nostri libri e gli appunti per poi andare a sistemarci sui lettini a bordo piscina. Ammetto che la sua idea non è per niente male! Solo adesso mi sono accorta che studiare fuori è rilassante... Il sole che riscalda la mia pelle, il silenzio, l'aria fresca...
"Allora come ci dividiamo il lavoro?" Chiedo.
"Sono dei secchi quelli?"Cameron si distrae.
"No!Ti concentri sul lavoro?"
Sorride:"Stai tranquilla. Prederemo il voto più alto. So esattamente cosa ci chieder.Questo corso l'ho fatto anche l'anno scorso, ricordatelo. "si vanta, come se ripetere un corso fosse così tanto vantaggioso.
"A cosa servono?" domanda, non riferendosi sicuramente agli appunti.
"Sono dei vasi in terracotta. Li ha fatti Kate durante una gita. Adesso ti concentri?"
Torno di nuovo sugli appunti e cerco di decifrare gli strani simboli che ha scritto Cameron. Mi risulta quasi impossibile farlo, perciò dopo qualche minuto, decido di smettere per evitare di avere qualche problema alla vista o qualcosa del genere.
"Dobbiamo anche stampare delle foto?" voltandomi verso Cameron e notando che il suo lettino è vuoto. Dove diamine è finito? Mi volto nella direzione opposta, e in pochi secondi, un'ondata d'acqua fredda cade dall'alto, bagnandomi tutta.
"CAMERON"grido mentre mi alzo per salvare gli appunti.
A differenza mia, lui non sembra dare molta importanza a quaderni e libri, anzi, ride e non smette più. L'unica cosa che mi piace di Cam è la sua risata... Se potessi la registrerei per farmi tornare di buon umore nei giorni in cui va tutto male.
Non sono una ragazza che si arrende facilmente, perciò corro per andare a prendere un altro vaso e lo riempi con un po' d'acqua... Purtroppo non tanta perché sono sicura che il mio povero braccio ferito non ce la farebbe. Riesco a lanciargli addosso quella poca acqua che sono riuscita ad accumulare e lui risponde:"Eh no, così non va bene"
Si avvicina a me e, alzandomi dalle gambe, mi appoggia sulla sua spalla. Sono a testa in giù che cerco di colpirgli la schiena con il braccio ancora sano:"Mettimi giù"
"Cosí impari"e mi butta nell'acqua gelida della piscina.
Torno in superficie e mi avvicino a bordo piscina, dove Cameron se ne sta impedì a ridere.
"Stronzo" gli dico scherzando:"Almeno aiutami a tornare su"
Gli porgo le mie mani e gliele afferro. Mi aiuta a salire e per fortuna sono fuori dall'acqua.
"Puoi controllarmi il braccio... Non vorrei che fosse successo qualcosa" gli chiedo e lui ci casca. Si avvicina e si concentra sulla mia ferita viola. Ne approfitto per voltarmi subito e spingerlo in acqua, come ha fatto lui con me.
"Ops" rido quando risale in superficie.
"Questa me la paghi!" ridacchia schizzandomi con l'acqua.
Credo che questo pomeriggio studieremo poco...
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