~48~

Passeggiare per la scuola e guardarsi attorno per osservare gli studenti che la popolano è davvero interessante. Più che altro, ti fa capire in che ambiente ti trovi in questo istante... Ci sono ragazzi che girano per la scuola con i palloni di rugby, altri che a quest'ora già addentano il loro sandwich, alcune ragazze che si sistemano il trucco, altri che con mani tremanti a malapena riescono a reggere il libro mentre ripassano ad alta voce, altro che semplicemente chiacchierano, altro che si escludono dal resto del mondo con le loro cuffiette.  E poi ci sono io... Che li osservo e basta. Forse dovrei cominciare a fare anche io qualcosa, per sembrare semplicemente meno inquietante. 

Decido di raggiungere il mio armadietto e afferro il piccolo lucchetto con le cifre per inserire la combinazione. Quando finisco di girare l'ultimo numero e apro l'armadietto, un'immensa quantità di polvere bianca copre interamente in mio corpo, lasciandomi senza parole. Trovo il coraggio per aprire gli occhi e guardo i miei vestiti che in questo momento sono solo bianchi. Chi diavolo potrebbe essere così crudele da architettare uno scherzo di questo tipo? La risposta è molto semplice : Susan. 

Richiudo l'armadietto e, cercando di dimenticare gli sguardi delle persone attorno, corro verso il bagno per cercare di sistemare questo disastro, anche se la vedo parecchio dura. Trattenere le lacrime ormai mi riesce bene, anche se è comunque abbastanza difficile soprattutto in questo momento, quando mezza scuola sta ridendo e riprendendo con il cellulare questa ragazza in bianco. 

Mentre cammino verso il bagno, vado addosso ad un persona, la biondina cheerleader. Lei sorride, certo, non avevo dubbi. " Devo dire che il bianco ti dona" ridacchia. Sì, dopo tutto quello che mi ha fatto, ha anche il coraggio di ridermi in faccia, come se fosse fiera delle sue azioni.

La rabbia si accumula così rapidamente dentro di me, che ho paura di poter esplodere a momenti. Sento come una specie di 'tic tic' dentro di me, che segna i secondi che mancano all'esplosione immediata. Tre, due, uno... Faccio un passo verso Susan, ma qualcuno mi afferra le spalle per fermarmi. 

Quando mi giro per vedere chi possa essere, incontro gli occhi azzurri di Nash.

"Calmati! Non vale la pena perdere la pazienza per certe persone"spiega lui. Non vale la pena? Io la penso esattamente al contrario. 

La cheerleader si avvicina di più a me e sussurra accanto al mio orecchio:"Questo è solo l'inizio, Evans, se non te ne starai lontana dal mio Cameron. Ci siamo capite?"

Quanto antipatica e insopportabile potrebbe mai essere una persona? Quanto? Perché Susan non vuole capire che a me non interessa assolutamente il suo ragazzo? Cameron non è il genere di ragazzo che vorrei al mio fianco, Matthew lo è. Dallas e io non possiamo nemmeno definirci amici, ma solo semplici compagni di qualche corso, perché l'amicizia è tutt'altra cosa. 

Prendo un respiro profondo e corro in bagno con Nash che mi segue e che nemmeno si preoccupa di essere beccato da qualche professore. 

"Non potresti stare qui..." lo avverto mentre mi appoggio al lavandino del bagno per mantenere la calma. 

"Non mi interessa"dice e apre il rubinetto.

Rivolgo una piccola occhiata al mio volto coperto di farina bianca e capisco subito che sarà davvero difficile togliere tutta questa cosa, soprattutto dai capelli e dai vestiti. Prendo un po' d'acqua e mi sciacquo la faccia... Mentre chiudo gli occhi, mi risulta quasi impossibile non ripensare a quelle persone che ridevano... Mi danno così tanto fastidio che scoppio a piangere. 

"Ehi, va tutto bene... "sussurra Nash. 

"No, Nash... Non va per niente bene. Come fa una persona ad essere così crudele?"domando. 

"La gelosia porta a fare di tutto, e Susan te l'ha appena dimostrato. Sono sicuro che se chiudi il rapporto con Cameron..." comincia lui, ma blocco:" Non c'è nessun rapporto tra me e Cameron, è questo il punto. Non sono interessata a portarlo via a Susan e non voglio averlo come amico... Nash, forse è meglio che vai a lezione. Rischi di fare tardi"

"No. Resto con te"dice sorridendo."Quando un'amica ha bisogno d'aiuto, io ci sono."

Mi rendo conto di aver trovato una delle persone più carine di questa scuola, e ringrazio mentalmente Cameron - non succederà mai più -  di aver fatto finire addosso a me quella palla quando mi sono appena trasferita a Miami. Se non fosse stato per lui, quel giorno in spiaggia Nash non si sarebbe scusato con me e non mi avrebbe riconosciuta qua a scuola.

Ci metto un po' a ripulirmi dalla farina, ma quando finisco, decidiamo entrambi di raggiungere la classe per la lezione... Mancano dieci minuti all'ora successiva, ma nessuno dei due ha intenzione di aspettare. Quando il ragazzo dagli occhi azzurri bussa alla porta della classe ed entrambi entriamo, il professore, con tono duro, ci dice:" Signorina Evans e signor Grier, come mai siete arrivati così tardi?" 

"È stata colpa mia. L'ho distratta e ora siamo qui"spiega Nash. 

Incrocio lo sguardo con Matt che sembra abbastanza preoccupato e immagino che la notizia dell'armadietto abbia già fatto il giro della scuola. 

"Andate subito al posto"

Vado dritta verso il mio banco e, prima di sedermi, guardo per qualche secondo Cameron, che anche lui sembra essere parecchio preoccupato per me... Devo avere un aspetto terribile in questo momento, ne sono più che sicura. 

Dopo qualche minuto di lezione, il ragazzo dietro di me mi tocca la spalla per attirare la mia attenzione, ma io preferisco non farlo. Meno attenzioni gli darò, meglio sarà. Peccato che lui non sembra pensarlo allo stesso modo, anzi, insiste, perciò, quando il professore si volta per scrivere alla lavagna, ne approfitto per dirgli una volta per tutte:"Smettila. Lasciami stare." 

Non voglio nemmeno aspettare per vedere la sua reazione, non mi importa. Voglio solo che questa giornata di scuola finisca il prima possibile per potermene andare a casa e chiudermi in camera mia. 

"Cos'è successo?"domanda Matthew quando finisce la lezione, e cerco di aprire bocca per spiegarglielo, ma qualcuno mi interrompe. 

"Cris, stai davvero male oggi. Come mai sei arrivata tardi?" Chiede Susan ridacchiando.

"È tutta colpa tua! Ma non lo vuoi capire che io non voglio il tuo fidanzato? Ho già Matt che è fantastico e non ho bisogno di nessun altro! Perciò lasciami stare ed evita di fare questo gioco della 'vendetta' perchè mi sto giá stancando"dico.

Come al solito, Susan non dice  nulla. Se ne va via, lasciandomi da sola con Matthew che subito mi afferra la mano per stringerla forte, come segno di consolazione. Sento le mie energie svanire lentamente... 'Resisti, finirà anche questa giornata' penso tra me e me. 

"Ti va di farci un giro per la scuola? Così prendi una boccata d'aria... "Propone Matt. La verità è che non ho alcuna voglia di andare in giro per la scuola e rivedere nella mia mente gli studenti che ridono per lo scherzo di Susan. Preferisco stare dentro quest'aula fino alla prossima lezione, mi sento più al sicuro. 

"Non credo sia una buona idea."

"Taylor mi sta aspettando... Sarò al nostro solito posto in giardino. Se hai bisogno, sappi che io ci sono per te, va bene? " sussurra dolcemente lasciandomi un tenero bacio sulle labbra prima di andarsene. 

Torno ad accomodarmi sulla mia sedia e appoggio la testa sul mio banco per tranquillizzarmi almeno un po'. Fa talmente male che ho paura che possa scoppiare a momenti. 

"Va meglio?" Chiede Nash.

"Si."sussurro alzando la testa e notando accanto a lui anche la sorella di Cameron. 

"Certo che è proprio stronza quella"ammette Sam.

"Già"confermo.

"Deve essere davvero innamorata di mio fratello..." 

"Sa essere davvero possessiva"dice Nash.

"Si ma perchè? Dovrebbe fidarsi di Cameron! Lui la ama e non potrebbe mai lasciarla per mettersi con una come me!E nemmeno io lascerei Matt per nessuno"spiego. 

"CAMERON"grida Susan dal corridoio scolastico.

Tutti e tre guardiamo verso l'uscita della classe e andiamo per vedere che cosa stia succedendo. Riusciamo a farci spazio tra la folla di studenti curiosi, e resto quasi senza parole quando vedo una Susan in lacrime  tenere stretto il braccio del fidanzato:"TI PREGO, RESTA"

Fa un certo effetto anche notare l'indifferenza di Cameron nei confronti di quella che dovrebbe essere la sua fidanzata. Non la guarda nemmeno, anzi, sembra essere solo infastidito dal fatto di dare spettacolo davanti a tutte queste persone. 

"Vattene"dice lui.

"Ti prego non lasciarmi"insiste lei.

Il ragazzo riesce a liberarsi dalla presa della biondina e torna a concentrarsi su di lei, chiedendole:"Basta! Sono stanco dei tuoi stupidi giochetti. L'acqua in giardino, il messaggio alla madre e adesso anche la farina nell'armadietto per metterla in ridicolo davanti a tutta la scuola. Mi spieghi che diavolo ti prende? Chi sei tu?"

"Lo faccio solo perché ti amo. Perché ho davvero paura di perderti."confessa lei.

"Cazzate"risponde lui e questa volta se ne va via sul serio.

Susan scoppia a piangere e le sue amiche si radunano attorno a lei per cercare di consolarla. Ho davvero visto questa scena? Cameron Dallas si è veramente arrabbiato per ciò che mi ha fatto Susan? In un certo senso, mi dispiace un po' per lei... Ha fatto di tutto per non perderlo, ottenendo il risultato opposto. Ma allo stesso tempo, sono contenta che Cameron sia intervenuto, perché lei se lo merita. 

"TU."grida improvvisamente Susan alzandosi da terra e attirando l'attenzione di tutte le persone su di me. I brividi lungo il mio corpo non fanno altro che confermare la mia paura in questo momento... Quella ragazza sa far paura alle persone. 

"Cris andiamo... "consiglia Nash trascinandomi via.

"SI PORTATELA VIA. METTETELA AL SICURO PERCHÉ PRIMA O POI SI FARÁ MOLTO MALE"grida Susan, per fare in modo che tutti possano sentirla.


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