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Il profumo dei pancake caldi si diffonde per la casa ed è davvero impossibile non svegliarsi. Credo che nessuno possa essere mai in grado di regalarmi un risveglio così perfetto. E credo che sia l'unica cosa che riesca a farmi alzare dal letto la domenica mattina, quando alle nove, di norma, starei ancora sotto le coperte. 

"Buongiorno papà" canticchio entrando in cucina.

"Cris, già in piedi a quest'ora? Non è da te" ridacchia papà, continuando a cucinare.

"Come faccio a non alzarmi quando so che a tavola mi aspettano dei meravigliosi pancake?" rispondo. 

Quando appoggia sul tavolo i deliziosi pancake, non ci penso due volte prima di prendere la forchetta per metterne in bocca un pezzo. Il mio piccolo attimo di piacere viene accompagnato da una fumante tazza di tè, e in questo momento cos'altro potrei desiderare di più dalla vita? 'Forse di finire finalmente la scuola, di tenerti stretta il tuo ragazzo, di convincere i tuoi genitori a comparti un cane, e...' la lista delle cose che potrei ancora desiderare si fa troppo lunga, perciò decido di farmi bastare solamente la mia perfetta colazione. 

"Oggi è il gran giorno" entra Kate in cucina. Non esiste una giornata in cui lei non sia piena di energia... Vorrei tanto essere come lei. 

Con quel 'gran giorno' intende il suo appuntamento con Hayes. Per tutta la settimana non ha fatto altro che parlarne e soprattutto ricordarmi di mettermi d'accordo con Nash per l'ora del ritrovo. 

"Allora credo sia ora di prepararsi. Tra poco dobbiamo uscire." l'avverto.

"Vado subito a preparami"dice e corre in camera sua.

Faccio la stessa identica cosa. Vado in camera mia con l'intenzione di cambiarmi e di cominciare a prepararmi, ma quando vedo il letto non posso fare a meno di stendermici sopra per rilassarmi per qualche minuto. Mentre fisso il soffitto e viaggio tra i miei pensieri, decido di prendere il cellulare dal comodino per controllare le chiamate e i messaggi.

Quando allungò il braccio verso il comodino e controllo con attenzione, non trovo il cellulare. Dove diavolo l'ho messo? Eppure ero più che sicura di averlo appoggiato là ieri sera dopo essere tornata a casa dal cinema... o forse no?

Controllo la camera da cima a fondo, ma non c'è da nessuna parte. 

Vado in corridoio e grido per la casa:"AVETE VISTO IL MIO CELLULARE?"

In coro rispondono di no.

Fantastico!

Cerco di ricordare quando l'ho visto l'ultima volta nelle mie mani e in un secondo mi torna in mente la serata di ieri sera al cinema... Un piccolo flashback si ripete nella mia mente e finalmente mi ricordo di averlo lasciato nella giacca di Cameron!

Oh no.

"Pronta?" Chiede Kate.

"Arrivo" le dico.  Sono più che sicura che Cameron me lo riporterà domani a scuola, perciò meglio se non mi preoccupo troppo. Mi infilo qualcosa addosso e raggiungo Kate, che mi aspetta fuori casa. 

Quando usciamo dal quartiere, finalmente ne approfitto per chiederle:" Dove dobbiamo incontrarci?"

"Hayes ha detto in spiaggia, davanti a una gelateria"dice.

"Va bene, ma quale? Ce ne sono tante"

"Ha detto che ha un'insegna rossa! Oh, adesso non importa. Quando saremo lì la troveremo! Adesso è meglio che ci sbrighiamo"ordina prendendomi per mano e tirandomi via.

Ovviamente quando ho bisogno del cellulare per chiamare Nash, non ce l'ho! Da quando sono arrivata in questo posto, la sfortuna mi perseguita ventiquattro ore su ventiquattro. La cosa peggiore è che quando arriviamo in spiaggia, non troviamo nessuna gelateria dalla scritta in rosso... 

"E adesso?"chiedo stanca. Girare a vuoto per Miami non è sicuramente una delle mie attività preferite. 

Mia sorella continua a guardarsi attorno. Una delle cose che adoro di Kate è che non si arrende facilmente, anche se in questo momento preferirei che lo facesse perché la stanchezza si fa sentire. Abbiamo camminato per parecchio tempo, sotto al sole e con un caldo allucinante. 

"Kate, basta. Non li troveremo mai se andiamo..." comincio a dire, ma vengo interrotta da mia sorella che sorride:"Hayes!"

Quando mi volto, i due ragazzi dagli occhi azzurri sono esattamente davanti a me. 

"Nash" lo saluto abbracciandolo e lui ricambia. Entrambi poi diamo un'occhiata alla situazione che si sta creando tra i nostri fratelli e io decido di trovare una scusa per lasciare un po' da soli.

"Kate, che ne dite di andare a prenderci il gelato? Io e Nash saremo qui ad aspettarvi" le propongo e i due sembrano contenti di accettare.

Sono parecchio distanti quando Nash dice:"Ottima scusa. Credo che quei due si piacciano"

"Già! Kate non fa altro che parlare di Hayes"ridacchio.

"E Hayes parla solo di Kate"ammette Nash.

Allora sono perfetti per stare insieme. Devono solo trovare il modo che dichiararsi e il gioco è fatto!

Io e Nash ci sistemiamo sulla sabbia bollente e lui chiede curioso:"Hai più sentito Sam?"

"No, tu?" è da venerdì che non la sento e le scriverei, se solo il mio cellulare non ce l'avesse suo fratello...

"No. Sono un po' preoccupato per lei"confessa. 

"Come mai?" Chiedo.

"È sempre cosí sola, se ne sta per conto suo. Non scrive mai a nessuno e sta con noi solo se ci sei tu intorno, se no fa finta di non conoscerci. Ci odia?" 

"Cosa? Certo che no! È solo timida e poi ha anche paura che Cameron se la prenda con lei perchè frequentano gli stessi amici"

Lui sbuffa:"Cameron sa essere davvero insensibile a volte"

"Ma perchè la odia cosí tanto?" domando. 

"È una storia parecchio lunga... In breve, Cameron non considera Sam sua sorella perché è nata da un papà diverso un anno dopo di lui. La mamma di entrambi, ha avuto una storia molto difficile e complicata e quando Cameron ha saputo chi fosse il vero padre di Sam, ha cominciato ad odiarlo perché credeva che la famiglia si fosse rovinata con il suo arrivo. Cam ha davvero un bel rapporto con il suo vero padre, e gli fa male non averlo attorno" spiega Nash. 

"È una cosa tristissima. Povera Sam"dico.

"Già"

Per il resto del pomeriggio, non posso smettere di pensare alla storia raccontata da Nash e immaginarmi una piccola Sam che viene completamente ignorata da suo fratello maggiore, quello che dovrebbe essere il suo punto di riferimento. 

"È stata una bellissima giornata. Ci vediamo domani"ci salutiamo a fine giornata, quando finalmente abbiamo recuperato i due piccioncini, che non ci hanno neanche più portato il gelato. Si sono fatti un giro per il centro di Miami. 

Arrivo finalmente a casa e mi affretto ad arrivare al frigo per bere qualcosa di buono. Per tutta la giornata non ho fatto altro che avere una grandissima sete, ed è una vera goduria quando il succo d'uva rinfresca la mia gola secca.

"Levati, ho fame" mi spinge via dal frigo mia sorella, facendo rovesciare il succo sulla mia maglietta. 

"Kate! Che diamine ti è saltato in testa?"grido, ma a lei non sembra importare. A quanto pare il cibo è più importante della sorella arrabbiata.

Decido di non insistere e di tornamene nella mia camera per togliermi la maglietta appiccicosa. La tolgo e l'appoggio sul letto, poi apro l'armadio per scegliere quella da mettere. All'improvviso sento le finestre della stanza che si aprono, ma non mi preoccupo più di tanto perché so benissimo che sta mattina le avevo lasciate aperte, e probabilmente adesso si saranno spalancate per il vento. 

Quando però mi sposto dall'armadio, quasi grido. Cameron è proprio davanti a me che sorride, come se avesse appena raggiunto un importante obiettivo nella vita. 

Io sono in reggiseno e lui è in camera mia!

Apro bocca per gridare dallo spavento, ma lui, con un passo rapido, riesce a tapparmi in tempo la bocca. 

"Shh stai zitta"sussurra. 

Mi sposto subito dal suo tocco per prendere una qualsiasi maglietta dall'armadio e per coprirmi il reggiseno."Ma sei impazzito? Che cosa ci fai in camera mia?" cerco di mantenere il volume della voce basso per non farmi sentire, anche se è un'impresa parecchio ardua. 

"Calmati! Ti dovevo ridare il telefono"me lo mostra. 

"Entri in camera mia mentre mi tolgo la maglietta per ridarmi il telefono?" Gli chiedo scioccata!

"Si"sorride. 

Faccio un passo verso di lui per prendere il cellulare, ma quando riesco ad afferrarlo, Cameron non molla la presa, anzi, sorride e mi guarda dritto negli occhi divertito dalla situazione:"Dammelo" ordino. 

"Come desideri" ride lasciandolo andare, e facendomi diventare rossa per l'imbarazzo a causa dei bruttissimi doppi sensi. 

"La prossima volta, fa come tutte le persone normali e bussa alla porta della camera"sbuffo mentre infilo la maglietta pulita.

"Nah. È molto piú diverterte sorprenderti dalla finestra" mi fa l'occhiolino.

Non è per niente divertente, perché non lo vuole capire?

"Vai a sorprendere Susan"consiglio. 

"Camera sua è al sesto piano. Come faccio?" Chiede sempre scherzando e io non posso fare a meno di lasciar spuntare un piccolo sorriso sul mio volto.

Il momento di serenità, se può essere definito in questo modo, viene interrotto dalla persona che bussa alla porta della mia stanza.  "Vattene, adesso" indico la finestra al ragazzo che in questo momento non dovrebbe trovarsi in camera mia. 

"Non c'è tempo"spiega lui guardando la maniglia muoversi. 

"Dentro l'armadio"ordino e lui si infila tra le mie magliette. 

"Tesoro... Vedo che sei già tornata a casa" entra mia madre di buon umore. 

"Mamma, sì "balbetto cercando di sembrare meno tesa possibile.

"Cameron è passato prima perchè doveva darti una cosa, ma dato che non eri a casa ha detto  che sarebbe passato in un altro momento"spiega. 

' È passato infatti, proprio mentre ero in reggiseno.' penso tra me e me. 

"Va bene. Mi puoi preparare un sandwich? Sto morendo di fame" le chiedo, è l'unica scusa che mi viene in mente per farla uscire da qui. 

"Certo" se ne va, e io mi affretto a chiudere la porta della stanza, dato che lei se lo dimentica sempre. 

Cameron torna fuori dall'armadio e gli vado subito incontro per dirgli:"Vattene"

"Va bene, ho capito"sbuffa uscendo finalmente dalla finestra. 

Quando lo raggiungo per chiudere bene, lui abbassa lo sguardo sulla scollatura della mia maglietta e mi saluta con un:"Bella maglietta. Mette in risalto i tuoi occhi"

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