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"Cris, Susan ha detto che ti vuole parlare nel bagno delle ragazze"non ho nemmeno il tempo di mettere piede nel corridoio scolastico che Carter si avvicina e mi porta questa orribile notizia. Che diamine vuole Susan? E perché deve parlarmi proprio quando la ricreazione è quasi giunta al termine?

"Adesso? Ma stanno per cominciare le lezioni"non appena queste parole escono dalla mia bocca, la campanella segna la fine della pausa.

"Sì, me l'ha chiesto lei. In effetti non ha molto senso, ma ti conviene andare perché era di cattivo umore"consiglia Carter.

"E quando mai non lo è?" Sbuffo, dando un'ultima occhiata all'orologio scolastico. Forse, se riesco a sistemare in fretta la faccenda con la cheerleader, riuscirò anche a non fare ritardo. Ma ci sono davvero poche probabilità che ci riuscirò... Sono sicura che la biondina farà una delle sue scenate pallose e lunghissime, in grado da occuparmi forse anche l'intera giornata. Potrò considerarmi fortunata se riuscirò a mettere piedi fuori da quel bagno prima dell'ora di pranzo. "Allora  ci vediamo dopo"saluto Matthew lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Sei sicura di volerci andare? Farai tardi..."dice Matt.

"Se non voglio passare pomeriggi con lei, mi tocca andare"mi allontano in direzione dei bagni, che per fortuna non ci metto molto a trovare.

Prendo un respiro profondo prima di entrare... Sono sicura che ci vorrà tutta la mia pazienza interiore per la conversazione che avrò con Susan, perciò chiudo gli occhi per qualche secondo e cerco di rilassarmi.

Apro la porta e subito, in fondo al bagno, vedo Susan con le sue solite due amichette che le stanno reggendo i fazzoletti puliti.

"Non potevi scegliere un momento migliore?" Chiedo sbuffando. "Cosí rischiamo di prenderci una bella punizione e sinceramente non mi va di passare anche il pomeriggio con te."

Cameron è già abbastanza, dico sul serio. Al solo pensiero di dover passare il pomeriggio con un antipatico del genere, mi viene voglia si scappare via da qui per sempre. Invece, il pensiero di dover passare più pomeriggi con Susan per il progetto, mi fa desiderare di trasferirmi dall'altra parte del mondo... Giusto per mantenere le distanze.

"Ho pensato molto alla tua offerta di cercare un piano per farci cambiare coppia"comincia. "Qual è il piano?" Chiede.

Finalmente si comincia a ragionare! Non posso fare a meno di sorridere non appena sento questa sua risposta, e decido di raccontarle subito tutto nei minimi particolari in modo da avere meno incomprensioni possibili. Rispondo a tutte le sue domande, che non sono poche, e concludo il mio lungo discorso. Per fortuna sono riuscita a trovare una soluzione al nostro problema... Quando suona di nuovo la campanella, mi rendo conto di quanto sia passata velocemente questa ora scolastica e di quanto sia stata anche sfortunata a dover saltare la lezione di geografia, una delle mie preferite. Non poteva succedere durante matematica?

Tocca all'ora di storia, e riusciamo ad arrivare tardi, di nuovo.

Sentiamo il professore dire 'avanti', perciò afferro la maniglia della porta. Prendo un respiro profondo e mi preparo psicologicamente a subirmi una sua sfuriata o qualcosa del genere. Ma, stranamente, succede il contrario. Il professore ci accoglie con il sorriso in volto:"Bene. Evans e Rose, vedo che state diventando sempre più amiche! Suppongo che non ci sarà bisogno di cambiare coppia"

Possibile che tutto debba andare così male in questa scuola?

"Potete andare a sedervi."ci consiglia il professore mantenendo il sorrisetto fastidioso.

Cerco di trattenere tutta la rabbia che sento dentro di me in questo momento, e mi sposto per andare a sedermi al mio solito posto. Mentre lo faccio, non posso fare a meno di incrociare lo sguardo di Cameron, che come al solito è seduto dietro di me, e lo vedo ridacchiare. "Ottimo lavoro" sussurra per prendermi in giro.

"Bene adesso cominciamo a spiegare il nuovo argomento"comincia il professore.

Non posso fare a meno di voltarmi verso Susan per vedere la sua reazione, e sul suo volto si legge solo disperazione, tristezza e tanta rabbia. Poteva benissimo parlarmi a ricreazione o in qualsiasi altro momento della giornata! Quello che è successo qualche minuto fa, è per la maggior parte colpa sua.

A qualcuno suona il cellulare.

Mi volto per guardare di chi è e mi accorgo subito che questa suoneria ce l'ho anche io.

È il mio cellulare.

Come ogni normale studente che non vuole farsi scoprire, comincio a tossire per coprire la suoneria e cerco in tutti i modi di impostare il silenzioso senza farmi notare dal professore, che per mia grandissima fortuna è girato verso la lavagna, impegnato a segnare delle date.

"Di chi era?" domanda qualche secondo dopo.

In classe regna il silenzio e io ringrazio mentalmente ogni singola persona che ha preferito tenere la bocca chiusa per coprirmi.

Per fortuna non ho compagni che fanno da spia.

Il professore torna a concentrarsi sulla lavagna e io afferro questo stupido aggeggio per cercare di capire chi diamine sia l'idiota che a quest'ora ha sentito l'urgenza di scrivermi senza tenere in considerazione il fatto che io possa essere a scuola.

Un messaggio da Nash.

*Nash:

Mi dispiace per la storia con Susan*

Non posso crederci di aver rischiato un'altra punizione per una cavolata del genere. Davvero Nash? Davvero non poteva aspettare la fine della lezione per dirmelo a voce?

Digito rapidamente la risposta:* Non ti preoccupare. Sappiamo cosa fare per risolvere la faccenda*

Appena finisce di leggere il messaggio, si volta nella mia direzione e nei suoi occhi azzurri si legge solamente la voglia di sapere di più, ma non posso dire nulla a nessuno. Abbiamo bisogno che la reazione della classe sia spontanea.

La campanella finalmente suona segnando la fine anche di questa noiosissima lezione, e io prendo le mie cose dal  banco per metterle nella borsa e poter uscire da quest'aula il prima possibile.

"Ti stai cacciando in parecchi guai eh?" Chiede Cameron.

"È tutta colpa della tua fidanzatina"

Lui sorride e si passa la mano fra i capelli.

Ha veramente sorriso per ciò che ho appena detto? Pensavo si sarebbe arrabbiato per aver chiamato la sua Susan con uno stupido soprannome.

"Ammetto che ha un bel caratteraccio"dice.

Sto veramente parlando con Cameron? Quel ragazzo che qualche settimana fa mi aveva minacciata per smettere di dare fastidio alla sua ragazza? Dov'è finito l'antipatico e possessivo Cameron? L'hanno portato via gli alieni? Questo davanti a me comincia a farmi paura. La sua simpatia mi lascia senza parole.

"Cosa c'è?" Chiede seguendomi mentre esco dalla classe.

"Oh, niente... Solo, è strano che non ti sei arrabbiato per aver chiamato Susan 'fidanzatina' o per quello che è successo in classe. Di solito mi avresti minacciata o qualcosa del genere..."confesso.

"Sai, le persone possono cambiare"questa sua affermazione mi fa ridere.

"In poche settimane? Ehm... Ho qualche dubbio"

"Non dovresti."spiega deciso. "In realtà, ho solo capito che devo fregarmene di ciò che pensano gli altri di Susan. Io so chi è, e questo conta più di qualsiasi altra cosa"

E perché l'ha capito solo adesso? Non poteva arrivarci prima di fare quella scenata il mio primo giorno di scuola?

"Wow"dico andando in direzione del mio armadietto per appoggiare i libri. Gli sguardi di tutti sono puntati su di noi, come se in questo momento stesse succedendo qualcosa di importante. Ma perché non la smettono?

"Mio padre ieri sera mi ha parlato di te..." ridacchia Cameron.

Oh no.

"Anche mia madre l'ha fatto qualche giorno fa"confesso.

"Ma che problemi hanno?"chiede sorridendo.

"Non lo so, ma non mi piace il loro comportamento. Mi fanno un po' paura"

"Si, in effetti..."conclude lui.

Apro bocca per continuare il discorso, ma veniamo interrotti dall'arrivo di Matthew:"Amore"appoggiando le sue mani sulla mia vita.

Nello stesso esatto momento arriva anche la cheerleader antipatica, che salta in braccio a Cameron e comincia a torturarlo con i suoi baci.

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