~29~
La serata è stata davvero interessante, anche se leggermente noiosa a causa del gioco della bottiglia. Ah, avrei passato una serata migliore se solo me ne fossi rimasta a Los Angeles con Trevor e Cass. Mi sarei divertita a passare la notte a guardare film, soprattutto horror, proprio perché Cass è davvero buffa quando si spaventa. Non riesce mai a guardare quel genere di film senza mettersi davanti al volto le mani.
"Potresti accendere il riscaldamento? Fa un po' freddo qua dietro"chiedo a Cameron sentendo i brividi formarsi lentamente sulla mia pelle. Senza dire nulla, lui acconsente e alza la temperatura in macchina.
"Allora Cris..."sussurra Sam. Prevedo già una domanda imbarazzante o qualcosa che non mi piacerà neanche un po'."Com'è stato baciare mio fratello?"chiede.
Io e Cameron scoppiamo a ridere:"Un bacio davvero indimenticabile, se solo fosse esistito"ironizza lui.
"Non c'è stato nessun bacio! Siamo fidanzati"puntualizzo.
Pensavo fosse una cosa più che ovvia, ma a quanto pare non per Sam che resta a bocca aperta. Sembra davvero sorpresa dalle nostre risposte e non capisco perché.
"Cosa c'è?" Chiedo.
Forza un sorriso:"Nulla, non ti preoccupare"
Ora che ci penso, qualcuno ha cominciato a comportarsi in modo strano da quando io e Cameron abbiamo messo piede fuori da quel bagno e la cosa non mi piace neanche un po'. Matthew, per esempio, sembrava quasi arrabbiato con me. E adesso Sam, che fa queste domande strane. Cosa sta succedendo? Decido di occuparmi di questa cosa quando tornerò a scuola.
"Notte"dico quando finalmente arrivo a casa.
Sono arrivata a casa più tardi del previsto, perciò immagino che mia madre sarà parecchio arrabbiata con me. Prima di voltarmi verso casa, incrocio le dita e prego con tutta me stessa che nessuno sia sveglio. Per mia grandissima fortuna, quando mi giro, le luci sono spente in tutte le stanze della casa, quindi tutti stanno dormendo.
So già cosa dirò domani mattina a miei genitori per non farmi scoprire 'Sono rientrata all'ora giusta, ma probabilmente non mi avete sentita rientrare. Ho fatto piano per paura di svegliarvi'. Sì, andrà più che bene.
Apro lentamente la porta dell'ingresso e la chiudo in maniera più silenziosa possibile.
Appena mi volto la luce si accende e davanti a me c'è mia madre.
"Dove sei stata?"chiede immediatamente.
"Da Sam"rispondo.
"E perché sei scesa da una macchina?"
Mia madre sa essere davvero inquietante, certe volte, o meglio, la maggior parte delle volte, e lo diventa ancora di più quando fa le sue solite domande da terzo grado. A volte mi domando dove trovi la fantasia per formulare così tante domande in pochi minuti...
"Io e Sam siamo andate a farci un giro in centro e, siccome si è fatto buio, abbiamo chiesto a Cameron di riportarci a casa."
Mi sembrava la cosa più intelligente e credibile da dirle.
"Spero per te che sia la verità... Vai a dormire, è tardi"suggerisce andandosene nella sua stanza.
Tiro un sospiro di sollievo e corro in camera mia per andare a letto.
-
La mattina il mal di testa si fa sentire anche troppo per i miei gusti e, quando scendo dal letto, faccio fatica a reggermi in piedi. Non potevano organizzare quella festa il sabato sera, come tutte le persone normali?
Non ci metto a truccarmi e a vestirmi, per fortuna, e mi fiondo in cucina, pronta a fare colazione.
"Buongiorno "canticchia Kate entrando in cucina.
"Buongiorno"rispondo afferrando una tazza per metterci dentro il tè bollente.
"Come mai sei tornata a casa così tardi ieri sera?"domanda.
Già, Kate e mia madre hanno la stessa identica abilità nel non sapersi fare i fatti propri.
"Sam mi ha trattenuta"dò una risposta molto vaga.
Il tè caldo riesce a calmare per un po' il terribile mal di testa che continua a torturarmi da quando ho aperto gli occhi, ma per sicurezza decido di prendere qualche pastiglia. Mi aspetta una dura giornata scolastica, e ho bisogno di essere al pieno delle mie forze.
"Ricordati di prendere l'ombrello perchè fuori piove"suggerisce mia madre entrando in cucina.
"Ma non mi puoi accompagnare tu?"
"No, devo portare Kate dal medico"
Mi fiondo subito fuori dalla cucina per lavarmi i denti e prendere le ultime cose prima di uscire di casa. Sono più che sicura che l'autobus a quest'ora sarà pieno di studenti, perciò, se non voglio che si riempiano completamente, devo assolutamente muovermi.
Corro fuori di casa e cammino a passi veloci verso la fermata con l'ombrello che continua a piegarsi causa del vento che soffia in direzione opposta. Potrebbe andare peggio? La risposta è sì.
Non sono per niente una ragazza fortunata, e quando una giornata comincia male, finisce male. Come se la situazione non fosse abbastanza complicata, una macchina passa accanto al marciapiede centrando in pieno una pozzanghera, che a sua volta centra me.
Meriterei l'Oscar solo per il modo in cui riesco a mantenere la calma anche in questa situazione. Quando salgo finalmente sull'autobus, mi riesce quasi impossibile respirare : i ragazzi sono tutti ammucchiati tra di loro, rendendo l'aria pesante e irrespirabile. Per mia grandissima fortuna, riesco a trovare Sam e perciò, facendomi spazio, la raggiungo.
"Sam"dico per attirare la sua attenzione.
Mi abbraccia immediatamente:"Cris"
Con grandissima e tristissima sorpresa, noto che c'è anche Cameron. Il suo volto è leggermente bagnato, mentre sui suoi capelli castani ci sono piccole goccioline d'acqua.
"Ma tu non avevi la macchina?" Chiedo a Cameron.
"No. Non è mia"risponde.
"Che ti è successo?"chiede Sam squadrandomi.
"Una macchina ha preso in pieno una pozzanghera e ovviamente l'acqua mi è venua addosso"spiego.
Ovviamente, Cameron scoppia a ridere non appena sente quelle parole uscire dalla mia bocca. Avrei tanto voluto vederlo nella mia stessa situazione! Non sarebbe stato in grado di starsene calmo, anzi.
Arriviamo a scuola in anticipo e la cosa mi sorprende parecchio! Ogni volta che prendevo l'autobus a Los Angeles in giornate come questa, arrivavo in ritardo di minimo mezz'ora.
Scendiamo dall'autobus e l'aria fredda mi fa rabbrividire. Ma che diavolo è successo? Fino a ieri c'erano trenta gradi, e adesso questo?
Qualcuno mi appoggia una giacca sulle spalle e dice:"La prossima volta copriti di più e cerca di camminare nella parte più interna del marciapiede".
Sono stupita quando scopro che la persona che ha fatto questo gesto carino è Cameron. Non sono abituata a questi suoi gesti gentili e tanto meno a quel sorriso che ha stampato in volto mentre mi dà un consiglio.
"Ehm... Grazie..." balbetto seguendolo con lo sguardo mentre cammina rapidamente per entrare a scuola.
Quando arrivo nel corridoio scolastico, il mio sguardo si punta subito sull'orologio all'ingresso e con mio grandissimo piacere noto che ho ancora un quarto d'ora di libertà prima dell'inizio della prima lezione.
Cominciamo a camminare per la scuola in direzione dell'area in cui ci sono gli armadietti e, stranamente, Cameron ci segue quasi come se fosse nostro amico, o qualcosa del genere.
"Tu."la voce è inconfondibile.
Ma è possibile che Susan debba sempre essere dietro di me?
"Ti rendi conto di che cosa hai fatto?"grida sventolando il giornalino scolastico davanti al mio volto.
L'afferro e leggo il titolo della copertina:' La nuova arrivata viene sempre seguita e maltrattata da Susan. Che sia tutta gelosia?'. Poi ci sono un po' di foto scattate in vari momento della giornata in cui Susan mi guarda, mi segue e anche una foto del giorno in cui mi ha spinta a terra.
"Ecco perchè ti trovo da per tutto! Perchè mi segui "
Il suo volto diventa ancora più rosso a causa della rabbia.
"Non farti strane idee! Queste foto sono sicuramente... sicuramente... "resta per qualche secondo in silenzio per pensare alla risposta adatta da darmi. "... sono sicuramente truccate! Non è così difficile modificare delle foto al computer"
Scusa banalissima che non è abbastanza da poter giustificare le sue azioni.
"... e per colpa tua, ora tutti pensano che io sia gelosa di te"sussurra avvicinandosi a me.
Cameron si avvicina a me e le dice:"Susan, calmati"
"E tu ovviamente non lo sei! Non è così, Susan?"chiede Sam.
"No, ovviamente non è così! Questa volta me la pagherai sul serio e farai una fine peggiore di quella che hai fatto l'altro giorno" minaccia.
"Dovresti prendertela con Lexy non con me! Non c'entro nulla"
Apre bocca per darmi una risposta, ma il suo sguardo si punta su qualcosa che ho indossato oggi. O meglio, qualcosa che qualcuno mi ha prestato : la giacca di Cameron.
"Cos'è quella?"domanda.
"Niente"cerco di toglierla.
"È di... è di..."dice ma Cameron la interrompe:"Aveva i vestiti bagnati perchè una macchina le ha schizzato acqua addosso, quindi gliel'ho prestata"
"Non posso crederci..."sussurra lei scuotendo la testa.
Riesco a togliermi la giacca per ridarla a Cameron, ma lui la rifiuta:"No, tienila. Rischi di ammalarti"
"No, dalla a me"si intromette Susan, mettendosela addosso e allontanandosi in direzione di Lexy, che appena la vede scappa via.
"Scusala, è fatta cosí"si scusa Cameron passandosi una mano tra i capelli leggermente bagnati.
La mia attenzione si sposta su Matthew, che corre in questa direzione e mi saluta con un abbraccio distaccato e freddo, quasi come se qualcuno l'avesse costretto a darmelo.
"Ehm...ho saputo che hai avuto un altro scontro con Susan"commenta cercando in qualsiasi modo di non far incontrare i nostri sguardi.
"Sì! Non la sopporto più..."mi lamento.
Ha parecchi problemi quella ragazza. Andiamo in classe? Sai che il prof di inglese non apprezza particolarmente i ritardi"propone e lo seguo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top