~25~

Sicuramente studiare è la parte più noiosa della giornata, ma cerco di consolarmi ripetendomi che forse, in futuro, tutte queste cose mi potranno servire soprattutto se vorrò intraprendere il lungo cammino verso l'università. Punto a tornare a Los Angeles e a frequentare la UCLA, la stessa in cui i miei genitori si sono conosciuti. Mi raccontano spesso delle loro avventure universitarie e ora che ci penso mi hanno anche parlato spesso di questo famoso John Dallas, un uomo davvero intelligente ed intraprendente che ha saputo mettere in piedi una società da solo, senza chiedere nulla a nessuno. Peccato che il figlio sia esattamente il suo opposto.

Nonostante i miei grandi propositi per il futuro, in questo momento la mia attenzione non è puntata sul fantastico argomento di biologia che stiamo affrontando, ma sul bacio che Matthew mi ha dato. 

Decido di uscire di casa per andare a prendere una boccata d'aria, con la speranza che una volta tornata riesca a riprendere il mio studio sul tessuto epiteliale. 

Appena metto piede fuori dalla stanza, in corridoio incontro lo sguardo di mia madre che mi guarda in modo curioso, quasi come se mi stesse analizzando per prevedere ogni mia mossa. Sì, certe volte mi fa davvero paura...

"Dove stai andando? Hai già finito di studiare?"chiede immediatamente.

La prossima volta mi devo ricordare di uscire dalla finestra della camera.

L'aggiro lentamente forzando un falsissimo sorriso e, dopo aver afferrato la maniglia della porta dell'ingresso, pronuncio rapidamente le seguenti parole:"Vado a prendere una boccata d'aria"

Non le dò nemmeno il tempo di rispondere perché cammino così velocemente che in pochi minuti sono già abbastanza distante da casa. Quando svolto l'angolo della via, rallento e afferro il cellulare per controllare messaggi e chiamate varie. 

Amo passare del tempo da sola, soprattutto al pomeriggio quando il sole sta per tramontare. Il cielo assume quel colore arancione che riesce a farmi fantasticare. Mi piace immaginare che in questo momento, da qualche parte nel mondo, ci siano due innamorati, seduti sulla sabbia calda, che si stanno confessando il loro amore... Potrebbe esserci qualcosa di più romantico? 

In pochi secondi, il mio pensiero viaggia arrivando a concentrarsi di nuovo sulle varie cose che mi sono successe in questo periodo, ossia l'insensato e stupido comportamento di Susan nei miei confronti, e il tenero bacio di Matthew.

Ed è proprio mentre ripenso a quelle sottili e morbide labbra che vedo Cameron camminare pensieroso nella mia direzione. Sembra parecchio concentrato sui suoi pensieri e, forse, potrei avere la fortuna di non esser notata da lui. Non ho per niente voglia di rivolgergli parola.

Mi concentro sul mio cellulare mentre continuo a camminare, e fingo di scrivere un messaggio. Di solito funziona sempre, o almeno, con le persone normale funziona sempre. Cameron a quanto pare non rientra in quella categoria.

"Ehi"dice.

Mi maledico mentalmente per non essere tornata indietro o per essermi messa le cuffiette! Avrei avuto un motivo valido per ignorarlo. 

"Ascolta, ti chiedo scusa per quello che ti ha fatto Susan!"

Le sue parole mi mandano in confusione : mi sta veramente chiedendo scusa per una cosa che non ha fatto?

"Perchè mi stai chiedendo scusa tu?"chiedo incuriosita.

Il suo sguardo si sposta altrove e continua:""Mi dispiace, davvero"

"Cameron, smettila di chiedermi scusa. Lo sai benissimo che non c'entri nulla in questa storia. Perchè continui a farlo?"insisto.

Si zittisce di nuovo e riprende a guardare da qualsiasi altra parte. Se c'è una cosa che non sopporto è proprio quando una persona non risponde alle mie domande, e soprattutto quando si comporta in modo illogico, come Cameron in questo momento. Dovrebbe esserci Susan al suo posto. La biondina cheerleader dovrebbe proprio stare davanti a me, in questo momento, per darmi una valida motivazione per il suo comportamento. Ancora non ci credo che mi odi per una stupida copertina di un giornalino scolastico... 

"Allora?"ma niente. è come se io non ci fossi.

Decido di lasciar perdere questa inutile conversazione. Non ho intenzione di perdere il mio tempo con lui. Faccio qualche passo, ma mi blocco quando sento la sua risposta.

"Perchè sto cercando di fare il possibile per far funzionare la nostra relazione"dice.

Quasi scoppio a ridere. Pensa davvero di riuscire a far funzionare la relazione in questo modo? Assumendosi colpe che non ha? Che cosa ha fatto Susan per meritarsi un ragazzo del genere?

"E pensi davvero che agendo così riuscirai a far funzionare tutto? Sottomettendoti e prendendoti le sue colpe?"chiedo sconvolta.

"Non capisci niente..."risponde scuotendo la testa e, finalmente, guardandomi dritto negli occhi.

"Fidati che so benissimo di che cosa stai parlando. Mi comportavo allo stesso modo con il mio ragazzo e non è finita molto bene"dico.

In un certo senso, la relazione tra Cameron e Susan mi ricorda la mia con Set. Solo che i ruoli erano invertiti : ero io quella che cercava in tutti i modi di far funzionare le cose. Perdonavo ogni singolo sbaglio di Set, pensando che prima o poi tutto sarebbe andato meglio, eppure mi sbagliavo. 

Cameron si volta e comincia ad allontanarsi, ignorandomi.

"La perderai, se continuerai in questo modo"alzo la voce per farmi sentire.

Fa finta di non avermi sentito e prosegue verso casa sua. 

Questo suo comportamento non fa altro che farmi salire la rabbia, ma cerco di calmarmi perchè so che non vale assolutamente la pena di perdere pazienza per una persona del genere.

La voglia di continuare la mia passeggiata pomeridiana è pari a zero, soprattutto dopo la discussione con Cameron, perciò decido di tornare subito a casa per proseguire il mio studio sulla biologia. Purtroppo, appena mi accomodo sulla sedia e comincio a sottolineare le frasi più importanti, il sonno comincia a dominare su di me e riapro gli occhi solo a causa di Kate e delle sua vocina fastidiosa proveniente dal corridoio.

Sollevo la testa dai libri e mi massaggio il collo, che fa davvero male a causa della posizione scomoda che ho mantenuto durante la mia dormita.

Controllo l'ora sul cellulare e mi faccio prendere dal panico quando mi rendo conto che sono le otto del mattino e che tra qualche minuto le lezioni cominciano.

Non amo correre la mattina e nemmeno fare le cose di fretta, ma non ho altra scelta! Mi preparo in pochissimo tempo e, grazie al passaggio al scuola di mia madre, riesco ad arrivare con solo cinque minuti di ritardo.

Arrivo davanti alla classe con il fiatone e mi prendo qualche secondo di pausa prima di bussare e di sentire il professore dire:""Avanti"

Entro in classe e mi viene fatta la solita domanda:""Ah signorina Evans. Come mai è in ritardo?"

Non posso di certo usare una scusa banale come 'non mi è suonata la sveglia'.

"Motivi familiari"dico sorridendo e andando a sedermi al mio solito posto.

Le lezioni oggi sembrano durare meno del solito ed è forse perché gli insegnanti oggi sembravano di buon umore. Addirittura facevano delle battutine... La ricreazione arriva subito e io non vedo l'ora di raggiungere una delle macchinette per prendermi qualcosa da mangiare! 

"Ehi Cris!" mi saluta Sam.

"Ehi, Sam"rispondo.

"è successo qualcosa di grave? Intendo sta mattina."

"Non mi è suonata la sveglia"ridacchio.

Comincia a ridere anche lei e mi dà qualche consiglio su come impostare le sveglie per essere sicuri di sentire tutte le mattine. Seguo attentamente le sue istruzioni, fino a quando non vedo Nash, Cameron e Matthew venire nella nostra direzione. Ecco come rendere questa ricreazione insopportabile: basta la semplice presenza di quel ragazzo antipatico che ieri pomeriggio mi ha fermata per chiedermi scusa da parte della sua fidanzatina.

"Motivi familiari, eh? O forse non avevi semplicemente voglia di alzarti dal letto?"mi prende in giro Nash.

"Ahi, mi hai scoperta"ridacchio.

Il biondino dagli occhi scuri si avvicina a me e appoggia le mani sulla mia vita:"Buongiorno"sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.

"Buongiorno anche a te"

"Tutto bene? Il polso come va?"chiede.

"Va meglio"

Poi si avvicina ancora di più e mi bacia, migliorando così la mia giornata.

Quando mi allontano, noto le espressioni sconvolte sui volti di Sam e Nash e arrossisco per l'imbarazzo. 

"Ma... tu... quando..."balbetta Sam facendo dei strani gesti con le mani.

"COSA DIAVOLO È STATO QUELLO?" Chiede Susan.

Oh no.

Che cosa vuole adesso?

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